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mercoledì 13 luglio 2022

Bergamo, il caso del Prete-Pride e la inerzia della Curia (che sa di complicità)

Nostro malgrado, dobbiamo tornare sul caso del sacerdote della Diocesi di Bergamo che sabato 2 luglio ha partecipato al Milano Pride e tre settimane prima al Bergamo Pride (QUI la notizia e QUI il secondo articolo con aggiornamenti e precisazioni).
Ricordiamo che MiL aveva deciso di pubblicare la notizia dopo che essa era diventata di pubblico dominio in quanto resa nota e diffusa dallo stesso sacerdote sulla sua pagina Instagram e dopo che essa aveva dato pubblico scandalo tra i confratelli ed i fedeli, soprattutto della Parrocchia in cui è vicario (ovvero direttore dell’oratorio).
Sulla base della normativa canonica di cui abbiamo dato conto (QUI) e – ancor più – del buon senso e dello zelo pastorale inteso a difendere le anime dei fedeli, ci saremmo aspettati un immediato (cioè il giorno stesso della notizia) intervento di S.E. mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, al quale ci eravamo fiduciosamente e filialmente rivolti, e al quale vi invitiamo a rivolgervi – con riverenza – unendovi al nostro appello, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica segrvesc@curia.bergamo.it.
Purtroppo le nostre fonti ci riportano che nessun provvedimento è stato ancora preso, anzi nessun intervento sarebbe in previsione, una inerzia che – con grande dolore – lascia intendere una complicità nei confronti di questo scandalo.
Ma ancor più, le fonti da noi consultate ci portano a formulare – con profonda riverenza ma altrettanta fermezza – alcune domande che, se lasciate inevase, acuirebbero il dolore di questa vicenda:

1. È vero che il sacerdote in questione, tempo fa, si sarebbe appellato alla Curia per esporre la sua situazione, chiedere consiglio e supporto e non avrebbe trovato alcuna risposta, se non che non si giudicava un problema la situazione da lui esposta?
2. È quindi vero che i Superiori del sacerdote da tempo erano a conoscenza della sua situazione e nulla hanno disposto?
3. È vero che – anche e soprattutto dopo il pubblico scandalo dato con la partecipazione alle due manifestazioni del cosiddetto «Pride» (11 giugno a Bergamo e 2 luglio a Milano) in compagnia di un ex sacerdote della stessa Diocesi di Bergamo ridotto allo stato laicale per la medesima situazione – la Curia, a distanza di un mese, non ha ritenuto né opportuno né doveroso assumere alcun provvedimento, almeno in via cautelare?
4. È vero che il sacerdote in questione – anche e soprattutto dopo il pubblico scandalo – continua ad esercitare more solito il suo ministero nella Parrocchia in cui è vicario da cinque anni ed amministrare pubblicamente i sacramenti?
5. Perché – di fronte al pubblico scandalo – la Curia non ha inteso essere suo dovere intervenire prontamente con carità cristiana al fine di correggere gli errori del suo sacerdote, sanare la ferita al corpus presbyterorum e tutelate le anime dei fedeli (ricordiamo: soprattutto bambini, adolescenti e giovani)? Forse per timore di essere tacciata di cosiddetta «omofobia» dalla potente (potentissima a Bergamo, e ben radicata) lobby LGBTQI(ecc.)?

Nella cristiana speranza – per il bene dei fedeli che si rivolgono con amore filiale, fiducia e rispetto al Vescovo di Bergamo – che questo nostro accorato appello non vada ignorato, concludiamo con una delle pagine più intense di Gilbert Keith Chesterton, che siano di auspicio per la definizione di questa dolorosa vicenda:
«La Chiesa non può muoversi coi tempi; semplicemente perché i tempi non si muovono. La Chiesa può solo infangarsi coi tempi e corrompersi e puzzare coi tempi. Nel mondo economico e sociale, come tale, non c’è attività, eccettuata quella specie di attività automatica che è chiamata decadenza: l’appassire dei fiori della libertà e la loro decomposizione nel suolo originario della schiavitù. In questo, il mondo si trova per molte cose allo stesso piano dell’inizio dell’oscuro medioevo.
E la Chiesa ha lo stesso compito di allora: salvare tutta la luce e la libertà che può essere salvata, resistere a quella forza del mondo che attrae in basso, e attendere giorni migliori. Una Chiesa vera vorrebbe certo fare tutto questo, ma una Chiesa vera può fare di più. Può fare di questi tempi di oscurantismo qualcosa di più di un tempo di semina; può farli il vero opposto dell’oscurità. Può presentare i suoi ideali in tale e attraente e improvviso contrasto con l’inumano declivio del tempo da ispirare d’un tratto agli uomini qualcuna delle rivoluzioni morali della storia, così che gli uomini oggi viventi non siano toccati dalla morte finché non abbiano visto il ritorno della giustizia. Non abbiamo bisogno, come dicono i giornali, di una Chiesa che si muova col mondo. Abbiamo bisogno di una Chiesa che muova il mondo» (The New Witness).

L.V.

21 commenti:

  1. Il vostro è solo accanimento contro un sacerdote che come il buon samaritano non ha paura di contaminarsi e di sporcarsi le mani. Voi siete come il sacerdote e il levita della parabola per paura di sporcarsi le mani e di contaminarsi non vi avvicinate agli ultimi ai lontani.

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    1. Si fa apostolato dicendosi e facendo messette al gay pride?

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  2. Per quanto la partecipazione pubblica e pubblicizzata dallo stesso al milano pride fosse un gesto molto sconsiderato, suggerisco a MiL di non occuparsi di tale vicenda. Il sacerdote ha il suo vescovo, i suoi confratelli, la comunita' dei fedeli; e se sono stati presi provvedimenti blandi o si e' optato per una conversazione chiarificatoria, sono affari loro. Non mi sembra il caso di aumentare ulteriormente il clamore mediatico promuovendo cio' che a molti sembra una caccia alle streghe.

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    1. A scandalo pubblico necessita risposta pubblica

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  3. Grazie a Dio la Diocesi di Bergamo é sana e non la pensa come voi.

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    1. Sana nella tolleranza alla sodomia? Viva i malati

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    2. Se è proprio così sana perché si trincera dietro questi assordanti ti silenzi?
      Non è stato scritto: "Se non parlate voi rideranno le pietre"?

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    3. Se la chiesa parlasse scomunicherebbe voi

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  4. La chiesa dell'Inquisizione, della caccia alle streghe, non esiste più se non in questi blog e nei rimasugli di fondamentalismo che di cristiano non hanno niente. Continuate a stracciarvi le vesti mentre la chiesa vera si fa prossima a tutti. Papa Francesco ha riconosciuto il male che l'ideologia cristiana ha provocato nella storia agli omosessuali. Fate ricerche anche sui ragazzi gay che si sono tolti la vita perché si sentivano sbagliati e oppressi da una mentalità alimentata dal vostro accanimento. Non hanno diritto ad esistere gli omosessuali? Non possono sfilare liberamente? E se tra questi ci sono provocatori che denigrano i simboli cristiani ce ne sono molti altri che li rispettano. E perché allora non riportate le parole di insulto a papà Francesco che vengono dal mondo dei tradizionalisti? Quelle vanno bene? Lasciate vivere le persone e imparate cosa significa non giudicare. Ma tanto continuerete a scagliare le vostre pietre.

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    1. Concordo in ogni virgola, ma “i puri” non la capiscono. Tutti devono pensarla come loro al 100%, se no, via alla Geenna!

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  5. Come al solito, il grande naufragio della Fede, di una Chiesa cosiddetta in uscita ,che produce questi frutti nefasti. Il prete sarebbe da scomunicare, eppure... silenzio 😱

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    1. Ma lei a quale setta appartiene?

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    2. Mah, qua chi naufraga sembrano più che altro le varie sette tradizionaliste, sempre più scollate dalla realtà. Strano che tra tutti i vostri precetti non ci sia anche quello di non accedere a internet.
      Potreste fare come gli amish, che, diversamente da voi, non danno fastidio a nessuno.

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  6. Se la diocesi bergamasca è così sana perché si trincera in questi assordanti silenzi di comodo?

    Non è stato scritto: "se non parlate voi grideranno le pietre"?

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    1. La chiesa, a differenza vostra, ha un cuore di madre che tiene dentro tutti i suoi figli. E tiene dentro anche voi, senza continuare a piagnucolare e giudicare. Voi fate di tutta l'erba un fascio. Le vostre parole uccidono le persone. Ringraziate la chiesa che vi tiene dentro anche se spesso é proprio dai neo farisei che si deve difendere.

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  7. Se si vive in grazia di Dio si fugge sia il peccato sia le occasioni prossime ad esso facilissimamente presenti in un gay pride. Se si va spensieratamente in un gay pride si deve ragionevolmente dubitare se si è in grazia di Dio. Questi sono i fatti, il resto sono vuote parole.

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    1. Vuote proprio come quelle che hai scritto

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    2. È un peccato anche continuamente giudicare il prossimo, soprattutto se non si conosce.
      Però per voi fanatici tradi esistono solo i peccati sessuali, così le vostre malelingue e i vostri cuori pieni di odio sono al sicuro.

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  8. Inutile parlarne ancora ,ormai la cosa è di pubblico dominio.Se i superiori vorranno intervenire o no adesso sono solo affari loro.Forse pur volendolo fare non possono intervenire ,per motivi a noi sconosciuti e non condivisibili.Conosco della città di Bergamo molto poco,solo la zona centrale, e della Chiesa ancora meno.Ho letto che il clero orobico è compattamente per una chiesa in uscita.....Purtroppo quando si esce senza sapere dove si vuole andare può anche capitare di finire al gay pride...Se non riuscite ad essere casti siate almeno cauti.Gesù ha detto che bisogna perdonare i peccatori(per fortuna)ma per chi scandalizza i piccoli ...........

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    1. Gesù non ha detto nulla contro queste persone. Siete voi che vi fate giudici degli altri e fate dire al vangelo quello che volete.

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