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sabato 11 giugno 2022

Fabbrica di S. Pietro, sempre peggio

Secondo articolo (il primo QUI), sulla  gestione della Basilica di S. Pietro.
Luigi

FABBRICA DI SAN PIETRO: MOBBING E CACCIA ALLE STREGHE

È stato invitato alla XVII edizione del Festival dell’Economia di Trento, Sua Eminenza Rev.ma il Sig. Cardinale Mauro Gambetti, O.F.M. Conv., Vicario Generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano. Dopo aver trascorso questi giorni in ansia per quanto gli sta sfuggendo di mano in Fabbrica, il Cardinale francescano è apparso a Trento accompagnato da Fratel Enzo Fortunato, il quale è ancora in attesa di un minimo riconoscimento da parte del porporato. L’ex responsabile della comunicazione, che addirittura da del tu al Papa, non vuole certo ridursi a fare da autista a Gambetti. Ma come mai un cardinale francescano appare al Festival dell’Economia? Non è dato sapere, i suoi studi difatti sono ben altri. Assistendo a questo intervento appare chiaro come le conferenze dove i cardinali parlavano di Gesù Cristo ed erano uomini colti sono passati. Vogliamo però porre l’attenzione su una breve battuta che l’ex custode del Sacro Convento ha fatto con la moderatrice dell’evento.
Laura La Posta fa un inciso sulle parole di Gambetti: “Trattando meglio i lavoratori”. Fra i presenti, nel pubblico, qualcuno si guarda negli occhi con un po’ di malizia. Difatti, come abbiamo raccontato anche qui, il Cardinale nella Fabbrica di San Pietro sta facendo di tutto tranne che trattare bene i suoi dipendenti.

La Posta chiede poi al porporato: “L’aumento delle paghe, di cui si parla in questi giorni, Lei è a favore?” e lui risponde: “A favore, con ragione eh! Perchè gli aumenti anche, io credo che vadano dati nella direzione di un riconoscimento al tuo impegno”. Ma come, il cardinale parla di una ricompensa in sostanza? E quale impegno avrebbero profuso i suoi amici di vecchia data portati da Assisi e Bologna? I signori e le signore assunti a livelli dirigenziali ( 9° e 10° livello) da Gambetti entrano in Fabbrica alla mattina verso le ore dieci, alcuni anche alle undici. Per non parlare di chi arriva il mercoledì e riparte il venerdì. Quale impegno hanno dimostrato queste persone? Però ovviamente loro prendono sonanti stipendi e non si preoccupano di coloro che, avendo famiglia, ricevono gli paghe base.

Per non parlare dei riferimenti alla povertà che l’ex Custode del Sacro Convento fa al Festival. Lui che gode di un “macchinone” targato Corpo Diplomatico, lui che come arciprete della Basilica non ne avrebbe neppure diritto. Possiamo dire, senza timore di smentita, che Gambetti ha proprio dimenticato di essere un seguace di San Francesco.

Mobbing e pressioni sui dipendenti

Come era prevedibile, a seguito del nostro articolo “Il francescano Gambetti ha riportato il nepotismo in Vaticano”, all’interno della Fabbrica di San Pietro è iniziata la caccia alle streghe. Addirittura il Responsabile della Sezione Accoglienza, Visite, Celebrazioni Liturgiche, Vendite e Sicurezza ha iniziato a fare indagini e battutine ai dipendenti. Un vero e proprio mobbing psicologico nei confronti di quei dipendenti che, riprendendo le parole di Gambetti al festival di Trento, non sono sufficientemente produttivi. L’uomo in questione è stato assunto al 9° livello ed è amico del Cardinale Mauro Gambetti. Si occupa di Celebrazioni Liturgiche ma ha un diploma da odontotecnico. Sembra non essere capace di distinguere una casula da un piviale ma certamente il suo amico cardinale francescano avrà visto in lui le migliori doti da sacrista che ci possano essere. Come abbiamo già sottolineato, queste persone sono state assunte nonostante vi fosse un divieto esplicito a nuove assunzioni. E Padre Juan Antonio Guerrero Alves? Cosa fa? Firma le assunzioni che vuole Gambetti?

Lettere di richiami, minacce si sprecano. Qualche dipendente che ha riferito di rivolgersi all’ULSA si è sentito rispondere: “Fate quello che vi pare!”. Una sorta di convinzione di onnipotenza quella che guida questi soggetti che in questi giorni si aggiravano per gli uffici facendo battute: “Abbiamo visto che non ci sono segreti qui dentro”. Se questo è il clima che Gambetti vuole portare a San Pietro non ha proprio chiaro quale sia il suo compito.

In Fabbrica il clima è irrespirabile ed anche Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Fisichella, recatosi in Basilica per parlare del prossimo Giubileo, ha lamentato una gestione veramente inspiegabile. Eppure Gambetti fa spallucce. Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Nunzio Galantino non molto tempo fa ha chiesto conto dei processi di riforma della Fabbrica al Cardinale Gambetti ma si è visto rispondere: “Tenuto conto dell’articolato, ma necessario percorso ivi descritto, […] vengo a chiederLe di continuare ad accompagnare il processo di cambiamento della Fabbrica di San Pietro, moderando, per il momento, la richiesta di documentazione, che non produrrebbe un quadro realistico dell’effettiva situazione della Fabbrica […]” In sostanza? Eccellenza, non mi scocci e non mi chieda documentazione che qua ci penso io. Ma come, l’APSA chiede conto del cambiamento che Gambetti dice di aver apportato e lui risponde picche? In APSA quando si chiede conto di questo atteggiamento la risposta è emblematica: uno sguardo in alto verso il cielo.

Pedine e pedinatori

Oltre Tevere è stata creata una sovrastruttura che si aggiunge a quella già presente. Questo comporta uno spreco di danaro immenso ma sembra far dormire serenamente il Papa che è convinto di aver posizionato le sue pedine in punti strategici. Proprio Padre Juan Antonio Guerrero Alves ha portato anche lui i suoi amici all’interno delle mura leonine. Basti guardare al suo amico di infanzia che ha posto come Segretario Generale della Segreteria dell’Economia. Proprio quest’ultimo è entrato in servizio ed ha ricevuto il massimo emolumento previsto. Entrata in vigore la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium possiamo vedere subito la lotta fra i laici posti a capo di queste realtà. Basti pensare che l’attuale Segretario dell’APSA, aveva mantenuto il proprio emolumento di direttore ma vedendo che l’amico di Guerrero Alves è entrato con il massimo ha chiesto che anche il suo stipendio venisse adeguato ai “canoni”. E mentre i laici giocherellano sugli stipendi, in Vaticano le casse languono e, come vedremo più avanti, si cerca di raccimolare soldi per poter pagare questi soggetti.

Il padre gesuita ha poi portato anche il dott. Benjamín Estévez Cominges in Vaticano. Lo ha preso da una università pontificia spagnola e gli ha creato un ufficio ad hoc: Delegato Amministrativo presso la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Il fine? Controllare il gruzzoletto (o gruzzolone) della Congregazione.

A questo laico, anche lui fedele servitore della Chiesa, è stato dato un appartamento attorno al Vaticano dove poter vivere. L’uomo, però, avendo visto la disponibilità degli appartamenti di Propaganda Fide si è lamentato dicendo che un appartamento aldilà del Tevere gli avrebbe fatto più comodo. Diamine! Raggiungere Propaganda Fide tutte le mattine con 15 minuti di auto è un pò faticoso. Forse però non è stato spiegato a quest’uomo, che con i soldi dovrebbe avere domestichezza, che un appartamento a Prati può essere affittato ad una cifra minore rispetto ad uno in Via dei Condotti. Se la Congregazione (oggi Dicastero) affittasse quello in Via Condotti a terzi, potrebbe guadagnare certamente il quadruplo rispetto a quello che si trova in zona Prati e che è stato dato al signore, gratuitamente.

Pecunia non olet

Nell’ottica di racimolare denaro perchè “le casse languono”, il francescano Gambetti vuole apportare alla Basilica Vaticana una rivoluzione per i pellegrini che visitano la tomba dell’Apostolo Pietro. Il nuovo arciprete ha intenzione di creare due ingressi alla Basilica. Si tratterà di quello attuale ed un altro appositamente creato per i gruppi di turisti che pagheranno un ticket. Questo nuovo ingresso dovrebbe essere creato dal lato del Braccio di Carlo Magno. La volontà del cardinale è quella di far entrare i pellegrini nel Braccio e poi farli transitare sopra l’ingresso dell’Arco delle Campane e da lì entrare in Basilica. Lì si creerebbe una apposita biglietteria, Governatorato permettendo.. Altrimenti, il team Gambetti ipotizza di far passare dall’attuale uscita della Basilica, sempre vicino all’ingresso dell’Arco delle Campane.

Il percorso per chi desidera pregare percorrerebbe quasi tutto il perimetro della Basilica, passando anche davanti alla zona attualmente adibita alle confessioni. Quello per i turisti paganti prevederebbe due tipi di alternative una interna e una “esterna”. I visitatori paganti, potrebbero muoversi solo in zone che non prevedono la Pietà di Michelangelo, l’altare di San Giovanni Paolo II o di San Giovanni XXIII.

Eppure Francesco a novembre 2021 diceva: “Ma no, la Chiesa non è questo. Non è una grande azienda multinazionale con a capo dei manager che studiano a tavolino come vendere meglio il loro prodotto. La Chiesa non si auto-costruisce sulla base di un proprio progetto, non trae da sé stessa la forza per andare avanti, non vive di strategie di marketing.”

Ma immaginate quali enormi problematiche potrebbe creare questo sistema ipotizzato da Gambetti in questi mesi. Innanzitutto anche la Repubblica Italiana dovrebbe dispiegare più forze di polizia per i controlli nella Piazza, essendo questa delegata alla sorveglianza. Pensiamo anche alle risorse della Gendarmeria Vaticana che dovrebbe effettuare più controlli. E per le visite dei Capi di Stato? Gli ambasciatori in visita al Sommo Pontefice? Questi transitano proprio dall’arco delle Campane, cosa si fa? Continuare ad affidare questi uffici a persone che arrivano da tutt’altra parte è deleterio.

Ad oggi chi visita i Musei Vaticani, grazie a queste belle idee del nuovo team tutto francescano di Gambetti, per poter poi accedere alla Basilica Vaticana, deve arrivare in Piazza e rimettersi in fila sottoponendosi, nuovamente, ai controlli già effettuati in precedenza. Precedentemente chi usciva dalla Sistina si ritrovava sopra la biglietteria della Cupola di San Pietro e poi giungeva innanzi alla Porta Santa ed entrava in Basilica.

Pensando forse di essere ad Assisi e gestire la Basilica come fosse un santuarietto, in questo ultimo mese gli amici di Gambetti hanno dirottato i visitatori verso la Scala Regia e il Portone di Bronzo. Risultato? Un dispiego maggiore di custodi dei Musei Vaticani, uomini della gendermeria e Guardie Svizzere, tutto per assecondare le bizze di questi “amici degli amici”. Fra qualche mese cosa avremo? I frati conventuali che accolgono i pellegrini in Piazza?