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sabato 23 gennaio 2021

Il presidente (sé dicente cattolico) Biden interviene sull’anniversario della legalizzazione dell’aborto negli USA: se il buongiorno si vede dal mattino…

Ieri (QUI e QUI) ed oggi (QUI) ci siamo ampiamente occupati della dura ed inequivocabile presa di posizione dei vescovi USA contro i «mali morali» promossi delle politiche non cattoliche del presidente Biden e del successivo scontro con la Santa Sede, apertamente sostenitrice della nuova Amministrazione.
Il 22 gennaio negli Stati Uniti ricorre anche l’anniversario di «Roe contro Wade», la storica sentenza della Corte Suprema che nel 1973 legalizzò l’aborto negli USA: per tale occasione il presidente Biden, con il vicepresidente Harris, non ha mancato di esprimere il suo pensiero in una dichiarazione ufficiale pubblicata sul sito della Casa Bianca, che vi proponiamo in traduzione (neretto nostro).
Se il buongiorno si vede dal mattino… in attesa di una netta presa di distanza da parte della Santa Sede, che ribadisca (e ricordi anche allo smemorato presidente sé dicente cattolico) la Verità contenuta nel Catechismo della Chiesa Cattolica (nn. 2270-2274): «La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l’essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita. […]
Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non è mutato. Rimane invariabile. L’aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale: […].
La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana. “Chi procura l’aborto, se ne consegue l’effetto, incorre nella scomunica latae sententiae”, “per il fatto stesso d’aver commesso il delitto” e alle condizioni previste dal diritto. La Chiesa non intende in tal modo restringere il campo della misericordia. Essa mette in evidenza la gravità del crimine commesso, il danno irreparabile causato all’innocente ucciso, ai suoi genitori e a tutta la società.
Il diritto inalienabile alla vita di ogni individuo umano innocente rappresenta un elemento costitutivo della società civile e della sua legislazione:
“I diritti inalienabili della persona dovranno essere riconosciuti e rispettati da parte della società civile e dell’autorità politica; tali diritti dell’uomo non dipendono né dai singoli individui, né dai genitori e neppure rappresentano una concessione della società e dello Stato: appartengono alla natura umana e sono inerenti alla persona in forza dell’atto creativo da cui ha preso origine. Tra questi diritti fondamentali bisogna, a questo proposito, ricordare: il diritto alla vita e all’integrità fisica di ogni essere umano dal concepimento alla morte”.
“Nel momento in cui una legge positiva priva una categoria di esseri umani della protezione che la legislazione civile deve loro accordare, lo Stato viene a negare l’uguaglianza di tutti davanti alla legge. Quando lo Stato non pone la sua forza al servizio dei diritti di ciascun cittadino, e in particolare di chi è più debole, vengono minati i fondamenti stessi di uno Stato di diritto. […] Come conseguenza del rispetto e della protezione che vanno accordati al nascituro, a partire dal momento del suo concepimento, la legge dovrà prevedere appropriate sanzioni penali per ogni deliberata violazione dei suoi diritti”.
L’embrione, poiché fin dal concepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano.»
Aggiungiamo, infine, che il Codice di diritto canonico, ai canoni 1398 e 1329, paragrafo 2, punisce con la scomunica latae sententiae «chi procura laborto ottenendo leffetto» ed «i complici non nominati dalla legge o dal precetto, se senza la loro opera il delitto non sarebbe stato commesso».

L.V.


Oggi ricorre il 48º anniversario della storica sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti nella causa Roe contro Wade.
Negli ultimi quattro anni, la salute riproduttiva, compreso il diritto di scelta, è stata oggetto di attacchi inesorabili ed estremi. Siamo profondamente impegnati a garantire che tutti abbiano accesso alle cure, inclusa l’assistenza per la salute riproduttiva, indipendentemente dal reddito, dalla razza, dal codice postale, dallo stato dell’assicurazione sanitaria o dallo stato di immigrazione.
L’amministrazione Biden-Harris si impegna a codificare Roe contro Wade e nominare giudici che rispettino precedenti fondamentali come Roe. Ci impegniamo anche a garantire che lavoriamo per eliminare le disparità di salute materna e infantile, aumentare l’accesso alla contraccezione e sostenere le famiglie economicamente in modo che tutti i genitori possano crescere le loro famiglie con dignità. Questo impegno si estende al nostro lavoro critico sui risultati di salute in tutto il mondo.
Poiché l’amministrazione Biden-Harris inizia in questo momento critico, ora è il momento di dedicarci nuovamente per garantire che tutti gli individui abbiano accesso all’assistenza sanitaria di cui hanno bisogno.

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