La Rorate in ceco antico a S. Enrico con Messa VO canta la Confraternita letteraria di Sant'Enrico |
Da Praga, dal caro amico Natale Vadori, riceviamo e pubblichiamo questa bella dissertazione sulle Messe "Rorate".
Dello stesso autore, ormai nostro affezionato collaboratore, segnaliamo anche i pregressi post QUI1, QUI2 e QUI3.
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Le Messe votive di Rorate durante l'Avvento
Una tradizione Centroeuropea, l'usanza boema
La quarta domenica d’Avvento ricorre la messa Rorate che, come è d’uso, prende il nome dall’incipit dell’antifona dell’introito Rorate, cœli, desuper, et nubes pluant iustum.
Messa Rorate a Sant'Enrico |
Storicamente radicate nell’area alpina, in Italia in Alto Adige e nell’Alto Friuli, dove grazie al Cœtus Fidelium Carnorum Regio, [1] [e il nostro post QUI, ndr] tali messe sono ora nuovamente celebrate nella forma tradizionale in Carnia.
Nella sua grande devozione per la Santissima Vergine, il Medio Evo, fin dal IX sec. fece del sabato di ogni settimana un giorno di festa particolarmente dedicato alla Madonna. Una prima messa di S. Maria in Sabato è prevista per l’Avvento, una seconda dal Natale alla Purificazione, una terza dalla Purificazione a Pasqua, una quarta da Pasqua a Pentecoste, una quinta da Pentecoste all’Avvento. Le stesse si possono dire negli altri giorni come Messe votive.
La particolarità della messa Rorate non è quindi che sia quella di Sancta Maria in Sabbato e che sia celebrata di regola ogni giorno, tranne la domenica, ma lo è il suo orario, alle sei del mattino, eventualmente prima. Se i fedeli si congregano per tempo, prima di cominciare la santa messa, oltre al santo Rosario si recita infatti il primo Angelus. Il venerdì, al termine della santa messa, c’è l’esposizione del Santissimo e la recita delle Litanie al SCJ.
Il significato simbolico dell’orario è evidente: dal buio della notte e del peccato si passa gradualmente alla luce del giorno e della Rivelazione, grazie all’intercessione della Santissima Madre. La santa messa è celebrata ad un altare dedicato alla Madonna, se c’è, oppure al maggiore. L’altare è illuminato solo da candele, altre luci non sono ammesse in chiesa e, a seconda dei luoghi, anche i fedeli si premuniscono di una candela. Nelle varie nazioni interessate si sviluppò gradualmente una tradizione di canti del Proprio o anche dell’Ordinario, da cantarsi negli idiomi locali anziché, come era inizialmente, in latino.
In Boemia tale tradizione è attestata fin dalla seconda metà del XIV secolo, introdotta da Carlo IV re di Boemia (1316-1378) e da Arnoldo di Pardubice (1297-1364), primo arcivescovo di Praga [2].
Messa Rorate a Sant'Adalberto |
A S. Enrico è attiva anche la Confraternita Letteraria di S. Enrico (Literátské bratrstvo sv. Jindřicha) [5] che, nonostante il nome lasci intendere altro, è un coro specializzato in musica liturgica gregoriana e medievale. Il nome riprende infatti quello del precedente coro attivo nella medesima chiesa in età medievale. Grazie ai canti eseguiti con attenzione filologica dalla Confraternita, a S. Enrico ci si può totalmente immergere in un’atmosfera medievale.
Una gran bella tradizione quindi quella delle messe Rorate e che sta gradatamente rifiorendo, e non solo a Praga.
Natale Vadori
[2] Esaurienti informazioni sulla storia delle Roráty, oltre al loro testo e spartito sono reperibili in Staročeské Roráty, pubblicazione del 1940, oramai definitiva sull’argomento, disponibile on line e regolarmente scaricata per le necessità liturgiche.
A Sant'Enrico |
Palle di neve dopo la Messa ... anche i tradi si divertono |