Post in evidenza

S. Nicola di Bari - La torta di mele per i poveri: una ricetta in suo onore

Oggi la Chiesa commemora (obbligatoriamente in italia dal 20217) un santo famoso nel monto e in Italia (specie nel Veneto e in Puglia): S. N...

sabato 5 dicembre 2020

Benedetto XVI non ha perso la voce, dice l’arcivescovo Gänswein

Una bella notizia, smentendo ciò che ha propalato il neo cardinale modernista maltese Grech (QUI).
Luigi

Sabino Paciolla Dicembre 4, 2020

Da un articolo dello staff del Catholic News Agency, nella mia traduzione. 


L’arcivescovo Georg Gänswein ha smentito le notizie dei media secondo cui Benedetto XVI avrebbe perso la voce.


L’agenzia di stampa cattolica austriaca Kathpress ha riferito il 4 dicembre che il segretario personale di Benedetto XVI ha confermato che il papa emerito di 93 anni è ancora in grado di parlare chiaramente.

Sulla stampa italiana e sui social media erano circolate notizie secondo le quali il teologo tedesco, che è stato papa dal 2005 al 2013, non era più in grado di parlare.

CNA Deutsch, partner di CNA in lingua tedesca, ha detto che Gänswein ha detto a Kathpress che la voce di Benedetto è diventata “molto debole e sottile”.

Le notizie sono emerse dopo l’incontro del papa emerito con i nuovi cardinali al monastero Mater Ecclesiae, sua residenza vaticana, il 28 novembre. Benedetto aveva rivolto ai cardinali parole di incoraggiamento con un microfono.

In agosto, i media tedeschi hanno riferito che soffriva di erisipela facciale, o herpes zoster facciale, un’infezione batterica della pelle che causa un’eruzione cutanea dolorosa e rossa. 

Secondo quanto riportato, la malattia si è sviluppata in seguito a una visita di addio al fratello maggiore, mons. Georg Ratzinger, in Baviera a giugno. Suo fratello è morto il 1° luglio all’età di 96 anni. 

Ma il Vaticano aveva detto che la condizione di Benedetto non era grave, anche se soffriva di una malattia dolorosa.

L’ufficio stampa vaticano aveva citato Gänswein che ha detto che “le condizioni di salute del papa emerito non sono di particolare preoccupazione, se non quelle di un novantatreenne che sta attraversando la fase più acuta di una malattia dolorosa, ma non grave”.