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lunedì 9 novembre 2020

Mons. Schneider: “Il gioco di parole di ‘convivencia civil’ e ‘union civil’ è un sofisma, un gioco di prestigio e un trucco”.

Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito” (santa Caterina da Siena)

Un intervento di Mons. Schneider sulle terribili aperture pro gay del S. Padre del 21 ottobre scorso  (QUI il post specifico di MiL e QUI altri post sulla vicenda).
Pubblicato da Lifesitenews e tradotto nel Blog di Sabino Paciolla.
Luigi

[Mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana, spiega che fare distinzione tra “convivencia civil” e “union civil” equivale sostanzialmente ad un sofisma che vuole coprire una sostanziale uguaglianza di significato.
L’articolo di mons. Athanasius Schneider è apparso su Lifesitenews e ve lo propongo nella mia traduzione]

Nel film documentario “Francesco”, presentato in anteprima il 21 ottobre 2020 nell’ambito del Festival del Cinema di Roma, Papa Francesco ha usato l’espressione “convivencia civil” invece di “union civil”, chiedendo così, tuttavia, che venga creata una legge civile di convivenza per le persone omosessuali, in modo che siano legalmente coperti. Entrambe le espressioni “convivencia civil” e “union civil” hanno però sostanzialmente lo stesso significato, come si manifesta ad esempio anche nella legislazione argentina. Il 17 dicembre 2002 è stata approvata nella provincia di Río Negro in Argentina una legge chiamata “Legge di convivenza omosessuale”, nella lingua originale spagnola chiamata “Ley de Convivencia Homosexual” n. 3376. L’articolo 1 prevede che “Le coppie dello stesso sesso possono fare una dichiarazione giurata che certifichi la loro convivenza (convivencia) davanti all’autorità competente”.

I termini giuridici sono diversi in alcuni Paesi, ma hanno tutti un significato sostanzialmente identico, cioè la convivenza di una coppia omosessuale e di una coppia eterosessuale, il che significa una convivenza extraconiugale stabile registrata dallo Stato. Questi termini giuridici sono per esempio: “unioni omosessuali”, “unione civile”, “convivencia omosessuale”, “convivencia civile”, “convivenza registrata”, “Eingetragene Partnerschaften” e altri.

Il sostegno di forme giuridiche di una convivenza stabile di due persone omosessuali, affermando allo stesso tempo che gli atti omosessuali rimangono immorali e che le due persone omosessuali registrate in tale forma giuridica vivranno in astinenza sessuale, rappresenta una contraddizione di fatto. Nonostante un’affermazione teorica dell’immoralità degli atti omosessuali, tale sostegno fa di fatto parte della propaganda ideologica e giuridica generale tesa a legalizzare e riconoscere la presunta bontà dello stile di vita omosessuale e degli atti omosessuali. Inoltre, è del tutto ingenuo e fuori dal contatto con la realtà assumere che le forme civili di una convivenza stabile di due persone omosessuali li aiutino a vivere l’astinenza sessuale. Supporre che ciò presupporrebbe che ci sia un articolo nello statuto legale della convivenza omosessuale, che preveda più o meno questo: “I due partner della convivenza civile devono vivere in astinenza sessuale”. Tuttavia, questo sarebbe ridicolizzato come uno scherzo. Nessuna persona di buon senso crederebbe che due persone omosessuali che registrano [legalmente] la loro convivenza stabile vivano in astinenza sessuale, così come nessuno crederebbe che una coppia eterosessuale che ha registrato [legalmente] la sua convivenza stabile viva in astinenza sessuale.

Ogni persona che pensa in modo normale comprende l’espressione che il Papa usa qui come una forma di convivenza legalmente riconosciuta dallo Stato, come una convivenza stabile (“Convivencia”) di una coppia omosessuale, e quindi come un riconoscimento legale dello stile di vita omosessuale.

Il gioco di parole di “convivenza civile”, in spagnolo “convivencia civil”, e “unioni civili”, in spagnolo “union civil”, è nel nostro caso un sofisma, un gioco di prestigio e un trucco. Ricorda la favola dei nuovi vestiti dell’imperatore. Questo gioco di parole è in definitiva intellettualmente disonesto e non convince nessuno.

Qualsiasi forma legalmente registrata di convivenza stabile di due persone omosessuali, non importa come la si chiami, è intrinsecamente immorale perché è uno scandalo pubblico, una propaganda per lo stile di vita omosessuale, un pericolo costante e immediato di peccato mortale per le due persone coinvolte. Un sostegno di tale forma giuridica è moralmente irresponsabile, confuso, causa di scandalo e produce un effetto fatale. La pretesa di garantire a una coppia omosessuale alcuni diritti civili, come ad esempio l’eredità, la visita in ospedale e casi simili, è evidentemente un pretesto. Infatti, le leggi civili nei paesi democratici prevedono a sufficienza per ogni cittadino la regolarizzazione di questioni come l’eredità, l’assistenza legale, ecc. senza bisogno di creare una forma giuridica di convivenza stabile tra due persone omosessuali. Se le persone omosessuali desiderano onestamente vivere nella continenza sessuale e praticare la virtù della castità, non chiederanno mai una forma giuridica di convivenza stabile, poiché sanno che una tale vicinanza reciproca li metterà immediatamente in pericolo di peccato mortale e persino di abituali peccati mortali di fornicazione. Se le persone omosessuali desiderano onestamente vivere nella continenza sessuale non intraprenderanno alcuna forma di convivenza civile, per evitare anche implicitamente qualsiasi sostegno alla diffusione dell’ideologia della giustificazione e della legittimazione dello stile di vita omosessuale. Le persone omosessuali che desiderano onestamente vivere nella continenza sessuale sapranno anche che la loro convivenza civile registrata causerà scandalo.

In un’epoca di propaganda mondiale, aggressiva e demagogica tesa a legittimare il comportamento omosessuale e gli atti omosessuali come moralmente buoni, le affermazioni degli uomini di chiesa a favore di qualsiasi forma di convivenza omosessuale legalmente riconosciuta, indipendentemente dai termini (unioni, coesistenza, convivenza, partenariato ecc.), consolideranno de facto questa propaganda. La voce della Chiesa dovrebbe fare esattamente il contrario e resistere coraggiosamente con parole e gesti pieni di chiarezza, calma e dignità a questa propaganda ideologica che schiavizza la dignità umana in uno stile di vita che contraddice la volontà di Dio Creatore e Redentore della dignità della natura umana.

L’onestà intellettuale e l’amore sincero per la verità sono necessari e sono importanti per tutti i rappresentanti della Chiesa perché rimangano testimoni credibili della legge divina scritta nella natura umana e nella ragione umana e rivelata esplicitamente nella Parola di Dio nella Sacra Scrittura e insegnata immutabilmente dalla Chiesa per duemila anni.

25 ottobre 2020
+ Athanasius Schneider