Le stesse Diocesi che hanno tollerato decenni di abusi liturgici, ora emanano procedure che neppure alla Nasa per i voli spaziali vengono usate.
Firmata questa, tra l'altro, dal Vicario Generale don Luigi Valentini, noto in tutta la Diocesi per i suoi abusi liturgici e vestito quasi sempre in borghese (si vede che non sa che esiste un Codice di Diritto Canonico con disposizioni a riguardo).
Notate infine il finale: "siamo “in regime di emergenza”, ma che al contempo stiamo preparando “il dopo”, convinti che dopo la pandemia niente non sarà più come prima… ".
Curatori fallimentari di una Chiesa in disarmo.
A seguire il il testo trascritto.
Luigi
Indicazioni per l’attuazione delle misure previste dal Protocollo
Parma, 15 maggio 2020
Ai Vicari pastorali di Zona, ai Moderatori delle Nuove Parrocchie, ai Parroci e Rettori di santuari e chiese, ai Diaconi,
Ministri istituiti, Seminaristi e Religiose in servizio pastorale
TRE CONSIDERAZIONI INIZIALI
1. Essendo uscito con congruo anticipo il 7 maggio scorso il Protocollo di Governo e CEI circa la ripresa delle celebrazioni liturgiche col popolo in vigore a far data dal 18 maggio, sulla base di questo testo chiaro e dettagliato, come è stato
confermato dal video-incontro con i Vicari pastorali di Zona del 12 maggio, tutti 1 si sono mossi per cominciare ad organizzare l’attuazione concreta delle richieste in esso contenute, adattandole, come doveroso, alle situazioni locali, anche molto diverse tra loro, fino a “toccare” i luoghi e gli orari delle celebrazioni festive. Si sono evidenziati un generalizzato senso di responsabilità ed un forte desiderio di approfittare di un “passaggio” come questo per accrescere la comunione-corresponsabilità tra presbiteri e le altre figure ministeriali all’interno della comunità. Tutto ciò è molto bello e di questo non si può che ringraziare i singoli operatori pastorali.
2. A livello diocesano, quindi, stavolta è parso meglio intervenire… in fine piuttosto che in principio. Perciò questo contributo, che viene inviato alle porte della ripresa delle SS. Messe feriali col popolo, seppur ancora ad otto giorni dalla prima S. Messa festiva, diventa un utile “termine di confronto” con quanto si è già predisposto, quasi in vista di farne l’ultima verifica. Il testo, perciò, si presenta come un riassunto schematico, volutamente molto preciso e dettagliato, del Protocollo, per dirimerne eventuali aspetti rimasti controversi oppure integrarne altri poco o per nulla sviluppati.
3. Inoltre, il testo è accompagnato dall’indicazione di materiali comuni a tutti, che si è ritenuto dover provvedere dal Centro diocesi, quali il “manifesto con le indicazioni essenziali” (Prot. 4.2) e la pettorina come “evidente segno di riconoscimento dei volontari e/o collaboratori” che regolano l’accesso/uscita alla chiesa (Prot. 1.3). Il primo viene spedito come allegato. Per la consegna della seconda (in numero di due per ogni parrocchia, più altre a richiesta) verranno date indicazioni specifiche, essendo disponibile da inizio settimana. Inoltre, sempre nel corso del testo, si provvede ad indicare alcuni “contatti” (sia telefonici che mail), a cui riferirsi per l’acquisto di dispositivi per l’igiene e la sicurezza, che in questa fase possono risultare di difficile reperibilità.
L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
- Per una maggior tutela del Parroco nel definire la capienza massima e la disposizione dei posti nella propria chiesa, si consiglia di far certificare detti spazi da un professionista specializzato in normative di sicurezza (come, ad esempio, chi si occupa di luoghi di lavoro o di prevenzione degli incendi).
- “Ove il luogo di culto non è idoneo al rispetto delle indicazioni del Protocollo”, dall’Ordinario sono permesse le celebrazioni anche in spazi aperti, mantenendo le distanze previste dall’autorità sanitaria (cf. Prot. 5.1); anch’essi è opportuno che vengano certificati da un professionista per garantire la sicurezza e limitare la capienza massima.
- La certificazione, sia per gli spazi aperti che per quelli chiusi, prescriverà il rispetto
della distanza di sicurezza determinata dall’autorità sanitaria che verrà indicata
attraverso appositi segnali che mostreranno dove sedersi.
- Si prevedano luoghi appositi per la partecipazione alle celebrazioni di persone diversamente abili. Si potranno anche riservare apposite aree ai componenti di nuclei familiari che vivono nella stessa casa ed ai minori accompagnati.
- La distanza interpersonale è indicata dal Protocollo nella misura di un metro laterale e frontale.
- Si assicurerà la diffusione via streaming della celebrazione della S. Messa (Prot. 5.3), alimentando anche così la fede e il legame comunitario per quanti non possano o non ritengano prudente partecipare alla Messa, per i quali vale la dispensa dal precetto festivo per motivi di età e di salute (Prot. 5.2).
- Si considererà di incrementare il numero delle SS. Messe soltanto se, almeno dopo la Domenica della riapertura, la partecipazione reale e non solo attesa avrà superato significativamente la capienza determinata per il luogo della celebrazione. In ogni caso, tra due SS. Messe nella stessa chiesa, dovrà essere previsto un tempo congruo per l’igienizzazione degli spazi.
LA GESTIONE DEGLI ACCESSI
- All'ingresso di ogni chiesa sarà affisso il manifesto diocesano con le indicazioni essenziali:
1. il numero massimo di partecipanti consentito in relazione alla capienza dell'edificio;
2. il divieto di ingresso per chi presenta sintomi influenzali respiratori, temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5° o è stato in contatto con persone positive a SARSCoV-2 nei giorni precedenti;
3. l’obbligo di rispettare sempre nell’accedere alla chiesa il mantenimento della distanza di sicurezza, l'osservanza di regole di igiene delle mani, l'uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una mascherina che copra naso e bocca.
- Si utilizzeranno porte differenti per l’entrata e per l’uscita così da evitare l’incrociarsi dei fedeli. Laddove non sia possibile saranno garantiti flussi alternati di ingresso ed uscita.
- Durante le procedure di ingresso e di uscita si rispetterà la distanza prevista di 1,5 metri. 3
- Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire il flusso
più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate.
- Ciascun fedele, entrando, sarà accompagnato al posto assegnato o, se questo non accade, si siederà nel posto libero più distante dall’ingresso.
- Le procedure di uscita saranno scaglionate a partire dai banchi più vicini alle porte.
- Per la gestione sarà opportuno prevedere dei volontari che saranno facilmente identificabili grazie alla pettorina diocesana di riconoscimento. Il GIC (=Gruppo di Intervento della Caritas diocesana) è disponibile per supportare quelle Parrocchie che fossero in difficoltà, fornendo consulenza e/o personale organizzato, con cui è già stata attivata una collaborazione. Per contatti scrivere a gicparma@gmail.com.
- All’ingresso dei luoghi di culto siano resi disponibili soluzioni igienizzanti.
- Si continui a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa.
- Potranno essere distribuiti i foglietti per la S. Messa, chiedendo però ai fedeli di portare a casa il proprio. I foglietti eventualmente lasciati sulle panche andranno eliminati, evitando così di utilizzarli nuovamente. Non sarà fornito alcun altro sussidio cartaceo per la liturgia o il canto.
NORME DI COMPORTAMENTO PER I FEDELI
- I fedeli indosseranno le mascherine, ma non se la celebrazione avviene all’aperto rispettando le distanze di sicurezza, secondo la normativa della Regione Emilia- Romagna in vigore dal 4 maggio.
- I microfoni dell’ambone siano posizionati in modo tale da non essere tenuti in mano e la loro asta non debba essere spostata o regolata in altezza da più persone. I lettori utilizzeranno i guanti.
- Sarà omesso lo scambio della pace e la processione offertoriale.
- Può essere prevista la presenza di un organista, ma in questa fase si ometta il coro.
- Le offerte non siano raccolte durante la celebrazione, ma attraverso appositi contenitori collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo.
NORME DI COMPORTAMENTO PER IL CELEBRANTE E GLI ALTRI MINISTRI
- Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento è necessario ridurre al minimo
la presenza di concelebranti e ministri, che sono comunque tenuti al rispetto della 4
distanza prevista anche in presbiterio.
- Il celebrante è tenuto a indossare la mascherina alla distribuzione della Comunione.
- Si eviti la concelebrazione. Laddove sia assolutamente necessaria ciascun concelebrante userà il proprio calice e una propria particola grande. Ciascun celebrante purificherà esclusivamente il suo calice.
- Il diacono si comunicherà sotto la sola specie del pane oppure si utilizzerà per lui un calice diverso che lui stesso purificherà, ma non purificherà il calice usato dal celebrante.
- Potranno essere presenti un numero limitato di persone che prestano il servizio all’altare.
- Durante tutta la celebrazione le particole destinate ai fedeli siano sempre ben coperte da un panno o da altra copertura adeguata.
LA DISTRIBUZIONE DELLA COMUNIONE
- La particola grande, tenuta in mano dal celebrante, sarà interamente da lui consumata.
- La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante ed eventualmente il diacono e il ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi - indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un'adeguata distanza di sicurezza - abbiano cura di offrire l'ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli.
- Sulla base della conformazione degli spazi, la distribuzione della Comunione potrà avvenire solo sulla mano in una di queste due seguenti modalità, ben illustrate in sede previa all’Assemblea da parte del celebrante:
1. i fedeli rimarranno al loro banco e i ministri passeranno per la distribuzione dell’Eucarestia. Dopo aver offerto la particola sulla mano, il ministro si sposterà lateralmente, il fedele abbasserà la mascherina e si comunicheranno in modo così da non farlo di fronte al ministro;
2. i fedeli si metteranno in fila per ricevere la Comunione mantenendo sempre la distanza di un 1,5 metri. Una volta ricevuta la particola si sposteranno lateralmente, abbasseranno la mascherina e si comunicheranno in modo così da non farlo di fronte al ministro.
CIRCA LA CELEBRAZIONE DI ALCUNI SACRAMENTI E LE ALTRE CELEBRAZIONI 5
- A partire dal 18 maggio si applicheranno le presenti disposizioni anche per “le celebrazioni diverse da quella eucaristica” (Prot. 3.8): ad es. celebrazioni della Parola, Adorazioni, Rosari comunitari, Veglie funebri.
- Per la celebrazione delle Esequie decade il regime temporaneo in vigore dal 4 al 17 maggio e dal 18 maggio valgono le regole sopraindicate.
- Per i Battesimi, si eviti il rito per immersione preferendo sempre l’infusione e si usino guanti monouso per le unzioni. Il ministro mantenga una opportuna distanza dal battezzando e dai genitori e padrini; il segno della croce sulla fronte del bambino sia fatto dai soli genitori, si ometta il rito dell’effatà.
- Per i Matrimoni, il numero massimo dei fedeli che assisteranno al rito dipenderà dalla capienza della Chiesa utilizzata al fine di garantire la giusta distanza interpersonale.
- Per l’Unzione degli Infermi il presbitero usi mascherina e guanti monouso.
- Il Viatico sia portato dal ministro ordinato, senza toccare le labbra del malato, usando mascherina e guanti monouso.
- Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.
- La celebrazione del sacramento della Confermazione è rinviata.
IGIENIZZAZIONE DEI LUOGHI E DEGLI OGGETTI
- A proposito della questione, invero assai dibattuta, della igienizzazione, per consulenza ed eventualmente acquisto comune di materiali che ad oggi possono risultare anche di difficile reperibilità si interpelli la Curia diocesana, scrivendo all’indirizzo tecnico@diocesi.parma.it oppure, nel caso specifico di edifici di elevato interesse storico-artistico, all’indirizzo beniculturali@diocesi.parma.it. E’ possibile anche telefonare allo 0521.38.05.01 (con trasferimento di chiamata).
- I luoghi di culto, ivi comprese le sagrestie, siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica.
- In tutti i casi non è necessario rivolgersi a ditte specializzate, ma è sufficiente utilizzare, naturalmente con “accuratezza” (cf. Consulenza Ufficio Igiene provinciale) soluzioni di alcol etilico al 70% circa in acqua (400 ml di alcol etilico denaturato al 90°, diluiti in 100 ml di acqua) o altri prodotti similari (cf. Circolare del MIBACT, 07.05.20, già inviata in precedenza).
- Al termine di ogni celebrazione, i volontari addetti alla pulizia, indossando guanti e mascherine e grembiule (personale o monouso), procedano all’igienizzazione esclusivamente di luoghi ed arredi di uso comune e/o di passaggio, che sono venuti in contatto con le persone intervenute alla celebrazione.
- Si abbia cura di favorire il ricambio dell'aria degli ambienti.
- Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline ed altri oggetti utilizzati così come gli stessi microfoni, vengano accuratamente disinfettati.
- Si raccomanda a ciascun presbitero di utilizzare sempre e solo il proprio calice di uso quotidiano, evitando quelli di pregio. Nel caso in cui più celebranti utilizzino lo stesso calice in diverse Messe esso andrà ben purificato dallo stesso presbitero e al termine della celebrazione igienizzato.
- Il purificatoio sia cambiato ad ogni celebrazione.
TRE CONSIDERAZIONI FINALI
1. E’ chiaro a tutti che, come scrive l’incipit del Protocollo, queste “misure di sicurezza da ottemperare con cura” sono “per la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo”. Nella sempre saggia “legge della gradualità” si tratta, dunque, di una programmazione “adattativa”, come lo è ogni programmazione che voglia essere intelligente e perciò efficace. Tanto più in una situazione come l’attuale. Ecco perché occorre restare pronti ad adattamenti “in itinere”. La Domenica della riapertura, ad esempio, sarà un prezioso “banco di prova” delle scelte fatte in sede di programmazione previa. Soprattutto in riferimento alla scelta dei luoghi e del numero (e quindi degli orari) delle celebrazioni.
2. A questo proposito, si invita i Vicari pastorali a condurre già da lunedì 25 presso i Moderatori delle NP della propria Zona una indagine che vada a “censire” la situazione circa la scelta dei luoghi e del numero (e quindi degli orari) delle celebrazioni. Questo in vista di una “mappatura” in tempo reale della situazione diocesana. I contributi andranno spediti all’indirizzo vicariopastorale@diocesi.parma.it entro la fine del mese.
3. Sempre ci accompagni la consapevolezza che siamo “in regime di emergenza”, ma che al contempo stiamo preparando “il dopo”, convinti che dopo la pandemia niente non sarà più come prima…
Don Luigi Valentini
Vicario generale