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martedì 2 giugno 2020

La festa di Maria Santissima Madre della Chiesa

Il 3 marzo 2018, con un decreto pubblicato dalla Congregazione del Culto divino, che porta la data dell’ 11 febbraio 2018, centosessantesimo anniversario della prima apparizione di Lourdes, il Santo Padre ha iscritto nel Calendario romano la memoria obbligatoria della beata Vergine Maria Madre della Chiesa fissandola al lunedì dopo la domenica di Pentecoste. 
La Beatissima Vergine  Maria è stata proclamata Madre della Chiesa da Papa Paolo VI (poi Santo) il 21 novembre 1964, a conclusione della terza Sessione del Concilio Vaticano II. 
In occasione dell’ Anno Santo della Riconciliazione (1975), la Congregazione per il Culto Divino compose una messa votiva in onore della beata Maria Madre della Chiesa, successivamente inserita nel Messale Romano. 
Nel 1980, sotto il Pontificato di Giovanni Paolo II ( poi Santo) si diede anche facoltà di aggiungere l’ invocazione di Maria, Madre della Chiesa nelle Litanie Lauretane.
Nel citato  decreto del Papa  si legge: «Il Sommo Pontefice Francesco considerando attentamente quanto la promozione di questa devozione possa favorire la crescita del senso
materno della Chiesa nei Pastori, nei religiosi e nei fedeli, come anche della genuina pietà mariana, ha stabilito che la memoria della beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, sia iscritta nel Calendario Romano nel Lunedì dopo Pentecoste e celebrata ogni anno. Questa celebrazione ci aiuterà a ricordare che la vita cristiana, per crescere, deve essere ancorata al mistero della Croce, all’ oblazione di Cristo nel convito eucaristico, alla Vergine offerente, Madre del Redentore e dei redenti. Tale memoria dovrà quindi apparire in tutti i Calendari e Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore; i relativi testi liturgici sono allegati a questo decreto e le loro traduzioni, approvate dalle Conferenze Episcopali, saranno pubblicate dopo la conferma di questo Dicastero. Dove la celebrazione della beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, a norma del diritto particolare approvato, già si celebra in un giorno diverso con un grado liturgico più elevato, anche in futuro può essere celebrata nel medesimo modo». 


Maria Madre della Chiesa

Considerando gli stretti rapporti con cui sono collegati tra loro Maria e la Chiesa, a gloria della Beata Vergine e a nostra consolazione dichiariamo Maria Santissima Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, sia dei fedeli che dei Pastori, che la chiamano Madre amatissima; e stabiliamo che con questo titolo tutto il popolo cristiano d’ora in poi tributi ancor più onore alla Madre di Dio e le rivolga suppliche. * 
Si tratta di un titolo, Venerabili Fratelli, non certo sconosciuto alla pietà dei cristiani; anzi i fedeli e tutta la Chiesa amano invocare Maria soprattutto con questo appellativo di Madre. Questo nome rientra certamente nel solco della vera devozione a Maria, perché si fonda saldamente sulla dignità di cui Maria è stata insignita in quanto Madre del Verbo di Dio Incarnato. * 

Come infatti la divina Maternità è la causa per cui Maria ha una relazione assolutamente unica con Cristo ed è presente nell’opera dell’umana salvezza realizzata da Cristo, così pure soprattutto dalla divina Maternità fluiscono i rapporti che intercorrono tra Maria e la Chiesa; giacché Maria è la Madre di Cristo, che non appena assunse la natura umana nel suo grembo verginale unì a sé come Capo il suo Corpo mistico, ossia la Chiesa. Dunque Maria, come Madre di Cristo, è da ritenere anche Madre di tutti i fedeli e i Pastori, vale a dire della Chiesa. * 

 È questo il motivo per cui noi, benché indegni, benché deboli, alziamo tuttavia gli occhi a lei con animo fiducioso ed accesi dell’amore di figli. Lei che ci ha dato un giorno Gesù, fonte della grazia soprannaturale, non può non rivolgere la sua funzione materna alla Chiesa, specialmente in questo tempo in cui la Sposa di Cristo si avvia a compiere con più alacre zelo la sua missione salutifera. * 

Ad alimentare e confermare ulteriormente questa fiducia Ci inducono quegli strettissimi vincoli che esistono tra questa nostra Madre celeste e l’umanità. Pur essendo stata arricchita da Dio di doni generosissimi e meravigliosi perché fosse Madre degna del Verbo Incarnato, nondimeno Maria ci è vicina. Come noi, anche lei è figlia di Adamo, e perciò nostra sorella per la comune natura umana; per i meriti futuri di Cristo essa fu immune dal peccato originale, ma ai doni divinamente ricevuti aggiunse personalmente l’esempio della sua fede perfetta, tanto da meritare l’elogio evangelico: "Beata te che hai creduto". * 

 In questa vita mortale incarnò la forma perfetta del discepolo di Cristo, fu uno specchio di tutte le virtù, e nel suo atteggiamento rispecchiò pienamente quelle beatitudini che furono proclamate da Cristo Gesù. Ne deriva che nell’esplicare la sua vita multiforme e la sua operosa attività tutta la Chiesa prenda dalla Vergine Madre di Dio l’esempio secondo il quale si deve imitare perfettamente Cristo. * 

Dall'allocuzione di San Paolo VI, papa, a conclusione della terza sessione del Concilio Vaticano II (21 novembre 1964: AAS 56 [1964], 1015-1016)