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sabato 28 marzo 2020

S. Messa in streaming, sì o no?

Da settimane le S. Messe sono sospese.
Molte comunità tradizionaliste stanno trasmettendo - e MiL lo sta pubblicizzando ampiamente - molte celebrazioni in streaming di Messe, Rosari e Via Crucis.
Molti lettori sono disorientati da tutto ciò.
Pubblichiamo un vecchio articolo di Famiglia Cristiana  che dimostra che Pio XII - 66 anni fa, il 10 gennaio 1954 - inaugurò la trasmissione di S. Messe in televisione. E, precedentemente, Pio XI  nel 1931,  in radio.
Quale è allora il problema?
O non vanno bene neppure Pio XII e Pio XI?
Estremismo, malattia infantile del comunismo (Lenin), a buon intenditor, poche parole).
L'ottimo è nemico del bene.
Luigi



19/12/2014 di Alberto Bobbio

Dopo una serie di trasmissioni sperimentali, la prima volta andò in onda il 10 gennaio 1954, sette giorni dopo l’ inizio ufficiale delle trasmissione della Rai. Quel Natale doveva essere trasmessa da San Pietro, ma Pio XII si ammalò.
E’ una delle trasmissioni più antiche della televisione. La prima volta andò in onda il 10 gennaio 1954 dalla basilica di San Simpliciano a Milano, appena sette giorni dopo l’ inizio ufficiale delle trasmissione della Rai. Ma la Messa e varie rubriche religiose facevano già parte dei programmi sperimentali della Rai. Il 21 dicembre l’ anniversario è ricordato con una Messa speciale trasmessa dalla chiesa degli Artisti a Roma celebrata dal segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), monsignor Nunzio Galantino.
In 60 anni la Messa è andata in onda da 8 mila chiese italiane. La trasmissione è regolata da una convenzione tra la Rai e la Cei. La prima garantisce il supporto tecnico, la Cei sceglie le chiese e organizza i contenuti. Ma la regola è molto semplice: la Messa è la Messa e la tv non deve far altro che mettersi nelle migliori condizioni per riprenderla e trasmetterla. Nel 1953 durante la fase sperimentale furono trasmesse dieci Messe e otto puntate di una rubrica religiosa affidata a padre Nazareno Taddei, gesuita, che garantiva “l’ ortodossia” delle trasmissioni. Il primo novembre 1953 sempre in via sperimentale la Messa venne trasmessa dal Duomo di Milano, celebrata dal cardinale Schuster. Nel 1954 la trasmissione diventò regolare: 52 domeniche. Una fu trasmessa anche dalla stanza di don Bosco a Torino; un’ altra venne celebrata dai cappellani militari in un hangar dell’ aeroporto di Linate.

Padre Taddei in autunno andò da Pio XII per chiedere il permesso di celebrare la Messa di Natale da San Pietro. Pio XII acconsentì, sarebbe stata la prima volta di un Papa in diretta tv. Ma poi si ammalò e la Messa venne trasmessa dalla Cattedrale di Parigi, celebrata dal cardinale Maurice Feltin, prima volta anche dell’ Eurovisione. Da Notre-Dame era stata trasmessa la prima Messa in assoluto in televisione, la notte di Natale del 1948. Parigi ebbe il primato per via del fuso orario con New York dove, quella stessa notte, ma cinque ore dopo, il cardinale Francis Joseph Spellman celebrò la Messa dalla cattedrale di San Patrizio.

La prima Messa via satellite fu trasmessa invece nel 1967 dal santuario austriaco di Mariazell e venne vista da 180 milioni di persone. Alla radio la Messa era trasmessa dal 1931. Non sono mai mancate polemiche. Nel 1927 e nel 1928 il Sant’ Uffizio si pronunciò contro la messa alla radio e dichiarò “un abuso” trasmettere canti religiosi. Con la tivù continuarono. Se ne parlò anche al Concilio, sottolineando il rischio di piegare il sacramento a regole di contesti che lo possono alterare. La regia in Italia è sempre stata affidata a sacerdoti, a differenza della Francia. Uno di essi è stato per molti anni don Attilio Monge, sacerdote paolino, che ricorda con grande emozione l’ ultima messa celebrata da padre David Maria Turoldo, tre giorni prima di morire, andata in onda dalla sua camera di una clinica milanese nel gennaio 1992. Attualmente la regia è affidata dalla Cei a don Antonio Ammirati. Dal 1996 anche la televisione commerciale trasmette la Messa. Lo fa Rete 4 ogni domenica alle 10, un’ ora prima della Rai.

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