"Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto" (Gv 19,37) A San Miniato la significativa attestazione pubblica di fede e di devozione attinta dalla sana spiritualità dei secoli scorsi che pare anche esorcizzare la scandalosa " «settimana “surreale» - come l’ha chiamata Moraglia - di digiuno eucaristico, sia stata più la forzatura del governo centrale nell’esigere dalla Chiesa di rinunciare al culto pubblico o la disponibilità incondizionata dei vescovi a svuotare le chiese prim’ancora di aver capito se il governo potesse effettivamente chiederglielo... sono stati i vescovi a dare un'interpretazione fin troppo rigida alle ordinanze locali, regalando allo Stato un precedente"( dall'articolo di Andrea Zambrano sulla NBQ QUI )
AC
Coronavirus, a San Miniato vescovo espone il crocifisso "miracoloso"
contro la peste del 600
Coronavirus, in piena emergenza monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di San Miniato,
nel Pisano, invitando tutti i fedeli alla preghiera, ha deciso l'esposizione straordinaria del crocifisso "prodigioso" da stasera (mercoledì delle Ceneri 26 febbraio N.d.R.) alle ore 21 fino a domenica prossima, 1 marzo, nella chiesa di San Domenico a San Miniato.
La popolazione si era rivolta con speranza al Crocifisso durante i difficili anni dal 1628 al 1631 segnati dal flagello della peste.
E alla fine la città mantenne il voto di costruire un santuario per quella croce lignea, proprio per essere stata risparmiata dall'ennesima epidemia.
Non sono previste tuttavia specifiche celebrazioni religiose, «se non quelle previste dalla vita ordinaria della parrocchia».
«Considerata la delicata situazione che stiamo vivendo, a causa della diffusione della sindrome influenzale da coronavirus, insieme alle disposizioni già date anche come vescovi toscani, mi preme invitare tutti alla preghiera - ha detto il vescovo Migliavacca - per questa ragione, valorizzando uno dei segni della nostra tradizione religiosa, verrà straordinariamente esposto il Santissimo Crocifisso di Castelvecchio». Il vescovo raccomanda «l'opportunità di una visita» e invita i fedeli «in ogni caso alla preghiera personale».
La straordinarietà della decisione è evidente, scrive «La Nazione» dando la notizia.
Negli ultimi quarant'anni ci sono state due aperture eccezionali (ovvero fuori dalle tradizionali celebrazioni di ottobre), di cui una fu un momento di preghiera per la grave siccità del 2003.
Mai prima d'ora c'erano stati cinque giorni di esposizione continua.
Al crocifisso - pare trovato da viandanti e che i sanminiatesi portarono nelle città della Toscana in guerra come segno di pace - la popolazione si è sempre rivolta quando è stata colpita da carestie ed epidemie.
Fonte: Il Messaggero QUI
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I vescovi avrebbero potuto limitarsi a: 1) sospendere le Messe nelle sole diocesi dove erano stati rivelati focolai di infezione; 2) invitare tutti coloro che avvertissero sintomi di tipo ' influenzale'o a rischio di malattia per avvenuto contatto con infetti, a non parteciparvi. In entrambi i casi sarebbe stata una carità verso se stessi e verso gli altri. Utile poi la disinfezione e l'areazione delle Chiese, Piuttosto i signori vescovi riflettessero sulla, da loro sostenuta con arroganza e demonizzazione, immigrazione indiscriminata , dall'Africa nera o dall'Oriente, focolai storici di malattie infettive ed epidemiche; se le facessero spiegare dai medici di Missione e da quelli nostrani che le hanno in dignosi e cura, mentre erano sparite da decenni. Analoga riflessione, ma non c'è da sperare, dovrebbero porsela, auspice la Chiesa che sembra tacere, i maneggioni magnati del commercio e del turismo che, per fare soldi, come anche i politici, scaricano nelle nazioni spesso senza contollo sanitario merci e persone infette.
RispondiEliminaL'esposizione del Crocifisso oltre a rivegliare la fede addormentata in Cristo è importante quale monito a rifiutare i nostri comportamenti per evitare la diffusione del presente virus, di cui sono ben note le cause dipendenti dall'uomo,come altri delle più svariate malattie infettive come ad es. il caso del quale più nessuno parla, l'HIV , il cui contagio avviene spesso per via omosessuale, oggi disinvoltamente tollerata dal cosiddetto Magistero.
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