VAIANO (PO) - chiesa abbaziale di San Salvatore della Badia di Vaiano
S. Messa solenne celebrata da padre Stefano Bertolini C. O., parroco di Santa Cristina a Pimonte di Prato.
Al termine della celebrazione, venerazione della reliquia del crocifisso miracoloso di Beirut, conservata per secoli dai monaci vallombrosani di Vaiano.
per info e altre news, leggere olre:
Info: Museo della Badia di Vaiano 328.6938733, adriano.rigoli@gmail.com
Festa di San Salvatore: due giorni di
iniziative
A Vaiano un convegno sui botanici del
Seicento e la Messa in latino
Appuntamento sabato 9 e domenica 10
novembre alla Badia di Vaiano
Vaiano, 24 ottobre 2019 – Due giorni di iniziative a Vaiano (Prato) per la Festa di San Salvatore. Sabato 9 e
domenica 10 novembre la Badia di Vaiano aprirà le porte a una serie di appuntamenti
pensati per celebrare la ricorrenza dedicata al titolare dell’antica abbazia
benedettina-vallombrosana.
Sabato 9 novembre (ore 15.30) il Cucinone dei monaci della Badia di Vaiano ospiterà la
conferenza “Michelangelo Tilli e don
Bruno Tozzi, abate di Vaiano, insigni botanici del Seicento” di Claudia Centi studiosa, vicesindaco e assessore
alla Cultura del Comune di Castelfiorentino. Un incontro su due personaggi che
hanno fatto la storia degli studi sulle piante: Tilli, medico e botanico nato a Castelfiorentino nel 1655, fu tra i
primi in Italia ad utilizzare le serre per le piante, rendendo possibili in
Italia le coltivazioni dell'ananas e del caffè. L’abate vallombrosano Bruno Tozzi (1656-1743), famoso botanico
e micologo italiano, fu abate di Vaiano nel 1722. Nel Monastero di Vallombrosa, dove la sua biblioteca è consultabile
ancora adesso, studiò e raffigurò con perizia le essenze vegetali. La sua fama
raggiunse anche Londra dove, pur declinando l’invito, fu chiamato a rivestire
il ruolo di professore di Botanica.
Parteciperanno: don Marco Locati
parroco di Vaiano, Primo Bosi sindaco
di Vaiano, Francesco Fontanive presidente
dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Prato, Marco Capaccioli vicepresidente Associazione Nazionale Case della
Memoria. A moderare sarà Adriano Rigoli coordinatore
del Museo della Badia di Vaiano e presidente dell’Associazione Nazionale Case
della Memoria. Nel corso dell'incontro sarà presentato il romanzo storico di Claudia
Centi su Michelangelo Tilli “I fiori del
caffè profumano di Gelsomino” (Certaldo, Federighi Editore, 2019). A
seguire, nella Sala dell'antica Gualchiera (ore 17), si terrà “Nell'orto di Tilli”, rappresentazione
scenica a cura dei giovani della Compagnia Teatrale amatoriale “Passi di Luce”
di Castefiorentino, la cui sceneggiatura e i cui testi sono liberamente ispirati
al libro di Claudia Centi.
Domenica 10 novembre (ore 18) nella Chiesa abbaziale di San Salvatore
della Badia di Vaiano si terrà come da tradizione la Santa Messa solenne in Rito Romano antico in latino. Questo è il dodicesimo
anno consecutivo che la messa viene officiata secondo il Rito Damaso-Gregoriano
a partire dal 2008, anno in cui fu ricordato il bicentenario della soppressione
del monastero di Vaiano (1808). La Messa sarà celebrata da padre Stefano Bertolini della Congregazione
dell'Oratorio di Prato e Parroco di Santa Cristina a Pimonte di Prato. Alla
fine della celebrazione, chi vorrà potrà unirsi alla venerazione della reliquia
del crocifisso miracoloso di Beirut, conservata per secoli dai monaci
vallombrosani di Vaiano.
Info: Museo della Badia di Vaiano 328.6938733, adriano.rigoli@gmail.com
Associazione
Nazionale Case della Memoria
L’Associazione
Nazionale Case della Memoria mette in rete 78
case museo in 12 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Lombardia,
Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e
Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per
promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia.
Abitazioni legate a tanti personaggi della cultura italiana: Giotto, Giovanni Boccaccio, Francesco Datini,
Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Francesco Cavassa e Emanuele Tapparelli
d’Azeglio, Agnolo Firenzuola, Pontormo, Benvenuto Cellini, Filippo Sassetti,
Lorenzo Bartolini, Silvio Pellico, John Keats e Percy Bysshe Shelley, Francesco
Guerrazzi, Giuseppe Verdi, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Pellegrino
Artusi, Corrado Arezzo de Spucches e Gaetan Combes de Lestrade, Giosuè
Carducci, Sidney Sonnino, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Ferruccio Busoni,
Maria Montessori, Enrico Caruso, Giorgio e Isa de Chirico, Antonio Gramsci,
Raffaele Bendandi, Piero Bargellini, Enzo Ferrari, Primo Conti, Leonetto
Tintori e Elena Berruti, Indro Montanelli, Italo Zetti, Ivan Bruschi, Ilario
Fioravanti, Goffredo Parise, Barbara Marini Clarelli e Francesco Santi, Loris
Jacopo Bononi, Giorgio Morandi, Sigfrido Bartolini, Venturino Venturi, Luciano
Pavarotti, Robert Hawthorn Kitson con Frank William Brangwyn e Daphne Phelps,
Elémire Zolla, Toti Scialoja e Gabriella Drudi, Gabriele D’Annunzio (il
Vittoriale degli Italiani), Papa Clemente XII, Giacinto Scelsi e Giulio Turci, Filadelfo e Nera Simi, Secondo Casadei, Carlo Levi, Domenico
Aiello e Michele Tedesco, Marino Moretti, Augusto e Anna Maria Radicati, Mauro
Giuliani, Carlo Mattioli, Michelangelo Buonarroti, Sofia ed Emanuele Cacherano,
Michele De Napoli, Aurelio Saffi, Antonio Boschi e Marieda Di Stefano,
Francesco Messina, Giuseppe Garibaldi, Francesco Baracca, Giovanni Verità, Ugo Tognazzi,
Salvatore Quasimodo, Cosimo Della Ducata, Tullio Vietri e con il Cimitero di Porta a Pinti (cosiddetto
Cimitero degli Inglesi), il Cimitero degli Allori a Firenze e la Casa della
Memoria di Milano.
L’Associazione
Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di
personaggi illustri a livello nazionale, partecipa alla Conferenza Permanente
delle Associazioni Museali Italiane di ICOM Italia ed è “istituzione cooperante"
del Programma UNESCO "Memory of the World" (sottocomitato Educazione
e Ricerca). Info: www.casedellamemoria.it
Ottimo. La Toscana, roccaforte rossa, paradossalmente è sempre più una roccaforte della Tradizione (anche se in tutta Italia c'è un risveglio in questo senso, alla faccia di quello che vorrebbero far apparire certe gerarchie).
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