Per capire il clima di sciatteria e di non consapevolezza di essere a Roma, sede del Principe degli Apostoli (che fa il paio con la foto a fianco, vedere Mil QUI), mi raccontano alcuni monsignori di Curia che celebrano regolarmente la mattina nella basilica di S. Pietro, sul fatto che molti dei Padri Sinodali (perlopiù vescovi) si presentavano durante il Sinodo - in sagrestia della Basilica - in tuta e scarpe da ginnastica, spesso in maglietta, prima della celebrazione eucaristica mattutina.
Un po' di buon senso, di riverenza e di consapevolezza di che ruolo rivestono no?
Luigi
ancora a parlare di riverenza? ma allora non ci arrivate proprio!
RispondiEliminaAvanti vescovi, alla riscossa: bandiera rossa....bandiera rossa......! Populismo tipico di capi sindacalisti, alla scuola di Peron ( il maestro anche di Bergoglio !) che si tolgono giacca e cravatta per arringare l'ingannato popolo dei lavoratori. Vestirsi da maleducati straccioni non serve all'evangelizzazione ma a nascondere subdolamente ideologie sovversive, come ci insegna la storia.
RispondiEliminaMa poi dei prelati suddetti, ce ne fosse uno che ha veramente lavorato in vita sua!
EliminaAnche se calzassero le scarpe con la fibbia d'argento non diventerebbero vesvovi. Infatti vescovi non sono. Il rituale è stato cambiato, per cui la loro consacrazione è dubbia, uguale per le ordinazioni sacerdotali e per gli altri sacramenti, forse ad eccezione del Battesimo. Si sa che in materia liturgica il dubbio equivale all'invalidità. Persino Mons. Lefebvre scelse di reiterare sotto condizione i Sacramenti. La scelta di Mons. Lefebvre non sarà forse una risposta teologica, come mi è stato fatto osservare, ma avrà pure qualche ragione che la giustifica. Riguardo al S. Sacrificio della Messa e alla validità o meno del NOM sono appena usciti due libri di estremo interesse : uno di Anthony Cekada e l'altro di Mgr. M. L. Guérard des Lauriers (quest'ultimo in Francese) PER il Centro Librario Sodalitium. Si può poi facilmente comprendere quanto sia stolto fidarsi di cardinali e vescovi "conservatori", sia pure vestiti di tutto punto, leggendo l'articolo di sopra a proposito dell'abolizione della Festa della Traslazione della S. Casa di Loreto, a firma del card. Sarah. Per ben combattere e per vincere le battaglie occorre combattere con cognizione di causa e non usare armi-giocattolo. Altrimenti si è già sicuri di perdere in partenza e di cadere nel ridicolo. In ogni caso, di soluzioni umane non ve ne sono. Il nostro dovere resta nondimeno quello di combattere alacremente per Gesù e Maria... perché la Divina Provvidenza bisogna ben aiutarla! Almeno un po'. Viva Gesù nostro amore e Maria nostra speranza!
RispondiElimina"Consapevolezza di che ruolo rivestono"? Possibile che ancora non è chiaro che questi buffoni non sono cattolici? Possibile che ancora non ci si rende conto che la Chiesa Cattolica è Terra occupata dai nemici invasori? C'è stato un sinodo panamazzonico a dir poco agghiacciante e ancora stiamo qui a discutere e a criticare? Pure il cardinale Sarah è un allineato e coperto, visto che ha abolito la festa della Traslazione della Casa di Loreto. Ma insomma, che altro deve accadere per accorgersi che l'apostasia e lo scisma sono ormai un dato di fatto! Che altro??????!!!!!!!
RispondiEliminaOpere di misericordia corporale: frustare certi preti sulla pubblica piazza.
RispondiEliminaLa frusta non sarebbe male, però la "misericordia" impone la "non violenza". L'alternativa potrebbe essere la deportazione in un'isola dell'oceano ove vige la più completa "liberté, egalité, fraternité", ovviamente compreso il libertinaggio sodomita e lesbico, con James Martin come coaudiutore e Eugenio Scalfari come guru.
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