Post in evidenza

Sono sante le carmelitane scalze di Compiègne, ghigliottinate nel 1794 dai rivoluzionari

Mercoledì scorso, Papa Francesco ha esteso alla Chiesa universale il culto dei martiri di Compiègne: la Beata Teresa di Sant'Agostino e ...

giovedì 12 settembre 2019

Reggio Emilia: in Cattedrale sono ritornati i banchi con gli inginocchiatoi! Deo gratias!


Una bella notizia dagli amici di Reggio Emilia : 
nella Cattedrale sono ricomparsi i banchi con gli inginocchiatoi.  

Qualcuno penserà:  «ma vi pare che  sia una notizia "degna" di stare  in un blog?» (*)
Si! La notizia che arriva da Reggio Emilia è importante e significativa  perchè è l'essenza della cattolicità riassunta nella celebre frase di Benedetto XVI " Chi impara a credere impara ad inginocchiarsi"!  
"Vi ricordate le abonimevoli scempiaggini architettoniche che avevano "assassinato" la Cattedrale di Reggio Emilia?" ( QUI

Iniziava così uno gli articoli che MiL aveva dedicato all'incredibile vicenda della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Reggio Emilia allorchè alla fine del governo episcopale di Mons.Adriano Caprioli prima di congedarsi dalla sua comunità fra le proteste e gli appelli accorati di molti fedeli egli volle attuare nel peggiore dei modi «l' “adeguamento liturgico”, non si sa bene a cosa e perchè, significa sostituzione dei banchi con le sedie; eliminazione degli inginocchiatoi; rimozione dell’altare maggiore, dei “vecchi arnesi” che tanto piacevano a padre Pio e a don Camillo: via crucis, confessionali, statue, candelieri...»

"I banchi per inginocchiarsi sono stati tolti dappertutto, per fare spazio a comode, pratiche e mobili sedie. ( v.foto a sinistra ) Così inginocchiarsi, una delle tre posture prescritte dal Messale, diventa un’impresa, a patto che non lo si voglia fare sulla nuda terra. Dopo alcune proteste, i banchi sono stati rimessi, almeno nella cappella del Santissimo. Ma solo quattro o cinque." QUI 





Nella triste occasione degli annunciati "adeguamenti liturgici" nel duomo   venne pure presentato e pubblicamente dibattuto in  Città il libro "Assassinio della Cattedrale" ad opera di alcuni studiosi di Liturgia e di arte sacra. (QUI
Niente da fare! I manufatti dell' "arte povera", che in realtà costarono oltre 100 mila euro alle casse della Parrocchia e della Diocesi, furono inesorabilmente collocati all'interno dello splendido Duomo  sostenuti dalla macchina propagandistica del progressismo laico e religioso. ( QUI )
Il "caso" di Reggio Emilia fu l'espressione del più bieco clericalismo!
D'altronde l'adeguamento liturgico delle chiese  dalla fine dell'ultimo concilio fino ai nostri giorni ha svelato l'aspetto più ripugnante e talvolta violento della "dittatura" del pensiero dei novatori  imposta sine legis .
Non si può parlare dell'adeguamento liturgico delle chiese senza accennare alle ricorrenti manovre di tenere nascosti ai fedeli quei loro progetti impregnati di progressismo e di ubriacature ideologiche.
Ad esempio la "croce palmata" dell'artista Hidetoshi Nagasawa , che fu fortemente sostenuta  dal Prof. Alberto Melloni, esponente di spicco della c.d. "scuola di Bologna", costata alla diocesi fra i 20 e i 25 mila euro fu per fortuna subito rimossa dall'interno del Duomo a seguito delle proteste del popolo ... QUI e QUI 

I giornali locali sottolinearono che per "l'ingresso solenne di mons. Massimo Camisasca... (il 16 dicembre 2012 N.d.R.), il nuovo pastore della Diocesi reggiano guastallese presiederà l'assemblea non sulla cattedra di “arte povera" dell'artista Jannis Kounellis, ma in presbiterio" (QUI). 

A Reggio Emilia il recente ritorno in Cattedrale dei banchi con gli inginocchiatoi viene messo in correlazione con la notizia che "don Daniele Casini, fino ad ora arciprete della Cattedrale e parroco dell’unione pastorale “Santi Crisanto e Daria”, è stato nominato parroco dell’unità pastorale “Santa Teresa di Calcutta” che comprende le parrocchie di San Michele a Pieve Modolena, San Pio X a Cavazzoli e San Biagio a Roncocesi". 
"Amministratore parrocchiale della cattedrale, il vescovo Massimo Camisasca ha nominato il vicario generale della diocesi monsignor Alberto Nicelli


Dalle foto che gli amici di Reggio Emilia, che ringraziamo, ci hanno inviato possiamo vedere che il porta cero pasquale cilindrico azzurro elettrico dell'artista Ettore Spalletti è ancora rimasto.


Immagine parlante: alla cerimonia inaugurale (foto) gli addetti non riuscirono ad accendere il cero.

Rimane ancora nel nuovo spazio presbiteriale che sconvolge l'assetto architettonico del Duomo l'altare, oramai consacrato, opus del luzzarese Claudio Parmeggiani che reca nel sepolcro posto al di sotto le Reliquie dei Santi Crisanto e Daria, scomodissimo per la celebrazione della Santa Messa ( QUI ).  




(*) Un nostro amico ha scritto: "È quasi assurdo che diventi una notizia qualcosa che dovrebbe essere normale...
Appunto: una storia da completare quando la devozione, la fede e l'amore per la bellezza liturgica ritorneranno di diritto come caratterizzanti  dell'identità del Cattolicesimo.
AC

8 commenti:

  1. Non mi farei troppo sedurre da questa "bella notizia", un più che tenue filino d'erba quasi impercettibile nel deserto post-conciliare. Tra l'altro occorrerà vedere se, dopo l'abitudine a "comode, pratiche e mobili sedie", i fedeli utilizzeranno gli inginocchiatoi o se, come li ha abituati il novus ordo, continueranno ad alternare lo star seduti allo stare in piedi. Sicché i banchi con gli inginocchiatoi resteranno a far bella mostra di sé e basta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo anche se per mia natura o per mio difetto sono più ottimista di Lei... Vedremo e speriamo: "Sì! Rinasce! Rinasce e in esultanza
      mi porta via con sé, Turandot: la speranza!" ( Turandot, Atto primo)
      Grazie per la cortese considerazione
      AC

      Elimina
    2. Grazie a Lei per il Suo commento, 8,56. Non so se l'ottimismo sia un pregio o un difetto. Può darsi che dipenda dal soggetto che lo nutre. Posso soltanto dire che il mio, di ottimismo, si è andato man mano spegnendo nell'assistere al progressivo deterioramento della situazione che ormai ha raggiunto un grado di gravità inaudito, e certamente il "bello" deve ancora giungere! Ho gradito il riferimento alla Turandot, che però si riferisce ad un episodio teatrale e non reale. Tuttavia non nego che il teatro (quello serio) possa produrre un riflesso educativo nella vita reale. Perdoni la mia poco competente esegesi!

      Elimina
    3. Grazie per la cortese risposta sign.Veleno comee non darLe ragione quando ha scritto: "Posso soltanto dire che il mio, di ottimismo, si è andato man mano spegnendo nell'assistere al progressivo deterioramento della situazione che ormai ha raggiunto un grado di gravità inaudito". Buona giornata
      AC

      Elimina
  2. Io frequento sia le messe NO e sia le messe VO (che preferisco). Devo dire che, riguardo l'inginocchiarsi, le messe NO non è che siano un disastro. Nel disorientamento generale, una delle cose buone rimaste è l'inginocchiarsi: almeno alle messe NO cui partecipo, vedo che il 90% circa delle persone s'inginocchia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In ogni caso, nulla a che vedere con le genuflessioni previste dal VO. Nel NO prevale lo star seduti e lo stare in piedi, mentre una piccolissima percentuale dei fedeli si inginocchia soltanto alla consacrazione e si rialza senza attendere il Padre nostro.

      Elimina
    2. Per Anonimo delle 17:31, che saluto. Io quando posso vado alla santa messa di sempre, come ho scritto. Ho voluto solo precisare che quello della genuflessione non è il problema maggiore, e constato che alla messa NO la grande maggioranza delle persone s'inginocchia, anche dopo aver ricevuto l'ostia, almeno alle messe NO che io frequento (è vero tuttavia che qualcuno non attende il Padre nostro, per rialzarsi). Insomma non mi sembra che il popolo abbia perso questa "abitudine", poi è chiaro che se mettono panche senza inginocchiatoio... Facendo un discorso più generale, che va oltre la tematica specifica dell'inginocchiarsi, il popolo resta fondamentalmente "sano", è dall'alto che si stanno propinando le patologie, si pensi anche alla modifica del Padre nostro.

      Elimina
  3. Abito in provincia di Reggio Emilia, e, quando mi recavo in città, ero solito entrare con piacere in Duomo per le mie preghiere. Dopo aver visto quel che hanno combinato, non sono più riuscito ad entrare in Duomo. Ci sono rimasto male. Non è più possibile accedere anche al bellissimo Oratorio del Cristo, dove entravo immancabilmente sempre per le mie preghiere:è stato concesso in uso agli Ortodossi, i quali lo hanno adeguato ai loro (bellissimi) riti.

    RispondiElimina