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sabato 17 dicembre 2011

Cattedrale di Reggio Emilia: NON VOGLIAMO LA NUOVA E ORRENDA CROCE "PALMATA"!

Speriamo che il prof. Alberto Melloni, ordinario di Storia del Cristianesimo all'Università di Modena-Reggio Emilia, collaboratore della Storia del Concilio Vaticano II (diretta da Alberigo) ed esponente della c.d. "scuola di Bologna" e della connessa corrente dell' "ermeneutica della discontinuità" (in netto contrasto e opposizione alla linea di Benedetto XVI dell'ermeneutica della continuità), speriamo - dicevamo - si sbagli di grosso.
Sarebbe un oltraggio a Dio e agli uomini se la "croce palmata" venisse davvero installata nella Cattedrale di Reggio Emilia, e, quindi, destinata al culto pubblico (come immagine della croce - pur senza il Crocefisso- dovrebbe essere salutata da clero e fedeli con inchino profondo).
Ma sarebbe impensabile erigere una simile schifezza, una tale oscenità, in chiesa! Allora sì che si vedrebbe l'insorgenza popolare.
Sugli ingenti costi per gli inutili e spregievoli lavori che hanno sfregiato il Duomo reggiano, non diciamo nulla. Non vogliamo infierire sui cittadini e sui parrocchiani di Reggio E., in un tempo di crisi quale questo che stiamo vivendo.


Melloni fa l’oracolo: Sarà presto installata”
Il prof pontifica contro i collaboratori del Papa.
Un po’ di conti per l’adeguamento: già a quota 100mila €

di Andrea Zambrano, dal Giornale di Reggio 15/12/11, pag. 8




60MILA euro solo dalla parrocchia per l’altare del Duomo. Almeno 20-25mila € per la croce di Nagasawa. Più 30mila € per le seggiole al posto dei banchi. Certo, gli artisti hanno lavorato gratis, ma forniture, trasporto e montaggio, questi no, si pagano. La parrocchia della Cattedrale ha scritto sul bollettino di aver donato 60mila euro come contributo. Dunque, se si tratta di un contributo è ipotizzabile che i costi vivi siano stati ben maggiori. Quanti? Di certo, con le tre cifre che abbiamo fatto, anche se alcune aleatorie, superiamo abbondantemente i 100 mila euro. Per essere l’arte povera tanto elogiata da Alberto Melloni sul Corsera, non c’è male.
A proposito di Melloni, che quando parla sembra l’oracolo di Delfi. Nell’articolo dice che la croce «palmata» (dunque lui laveva già vista? -foto a dx, n.d.r.- ) presto sarà collocata in Duomo. Ma come? Vuoi vedere che quietatesi le acque ce la troveremo davanti? Significativo poi che Melloni derubrichi i dubbi sollevati da tanti a «trascurabile irritazione di qualche comare del luogo e dell’immancabile monsignorino che viene da Roma», omettendo però, non si sa se per pigrizia o per timore, di fare i nomi e i cognomi.
Ecco, per aiutare l’oracolo della scuola di Bologna, che a Reggio viene ascoltato più del Papa, li facciamo noi. Melloni, la cui acredine si può comprendere solo dopo aver riletto “La volpe e l’uva” di Fedro, si riferiva a Padre Michael Lang e a don Nicola Bux, che sono “soltanto” consultori del Papa per la liturgia e nei quali evidentemente il pontefice nutre fiducia. (a. z. )

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La Redazione