La nuova uscita dell'amico padre Giovanni.
Dal 9 novembre scorso in libreria
Dal 9 novembre scorso in libreria
L
Giovanni Cavalcoli (2018), Il fuoco sulla terra. L'aspetto comunitario dell'agone cristiano. Hong Kong: Chorabooks.
EBook (formato Kindle) Euro 5,99
ISBN 97898878966760
EBook (formato Epub) Euro 5,99
ISBN 97898878966769
Cartaceo Euro 11,99
ISBN 9789887896737
Disponibilità: immediata su tutti i negozi amazon in formato kindle e cartaceo e su oltre 100 negozi online in formato Epub (Feltrinelli, Rizzoli, Mondadori, hoepli, Book republic, Libreria universitaria, San Paolo store, Il fatto quotidiano, Il giardino dei libri, Google play, Ibooks store, Kobobooks, Tolino, Casa del libro, Bajalibros, Nookstore, Weltbild, El corte inglés, Barnes and Nobles etc.)
Padre Giovanni Cavalcoli è sacerdote domenicano, teologo, docente e autore. Con Chorabooks ha pubblicato già vari testi, tra cui "L'eresia del buonismo" e "Contro Lutero".
Un testo fondamentale di padre Cavalcoli, in cui il dotto domenicano affronta addirittura una teologia della storia. Una teologia della storia in cui c'è sullo sfondo l'eterna lotta fra il bene e il male. E gli attori di questo eterno dramma sono presentati dal padre Cavalcoli in questo agile libro che è però estremamente denso.
All'inizio il padre afferma: "C’è una competizione per il possesso del mondo tra Cristo e Satana. Il mondo dev’essere strappato a Satana con la forza o con l’astuzia (“con il perverso tu sei astuto” Sal 18,26). Ecco l’agone cristiano. C’è infatti un mondo che si lascia salvare e ascolta il Vangelo. In questo mondo la Chiesa può diffondersi mediante la predicazione, l’amministrazione dei sacramenti, le buone opere e il buon esempio dei cristiani. Questo è un mondo che si converte a Cristo.
E c’è un mondo che non ascolta, fa resistenza e non si lascia salvare. Anzi reagisce, si oppone con vari pretesti, o credendo che il Vangelo sia contro gli interessi dell’uomo, o vantando una sapienza superiore a quella del Vangelo o al contrario, tutto immerso nelle cose mondane, rifiutandosi di elevare lo sguardo a quelle del cielo. Da qui le persecuzioni contro i cristiani. Da questo mondo, che può affascinare e sedurre, bisogna stare in guardia e, se non si può vincere o convincere, bisogna evitarlo. Esso tenta il cristiano; e se vede che non riesce a farlo cadere, può lasciarlo in pace o tramare alle sue spalle".
Questa dinamica percorrerà tutto il libro, libro in cui si parla di modernità, guerre di religione, massoneria e si prefigura una chiara visione escatologica basata sulla speranza cristiana.
SOMMARIO (cartaceo)
Il duplice atteggiamento della Chiesa nei confronti del mondo .........1
La questione della modernità ...................................................................7
La modernità come “ciò che oggi è di moda”.....................................11
La modernità come novità......................................................................14
L’agone cristiano ......................................................................................17
Il progresso della Chiesa nella storia.....................................................22
Avanzamento, decadenza e ripresa della Chiesa .................................29
Le guerre di religione...............................................................................33
Origini e azione della massoneria ..........................................................42
La vittoria finale di Cristo e della Chiesa..............................................49
Il desiderio della riconciliazione.............................................................56
Stralci del primo capitolo "Il duplice atteggiamento della Chiesa nei
confronti del mondo":
L’atteggiamento del cristiano e quindi della Chiesa verso il
mondo è duplice: in quanto il mondo è effetto della creazione e
quindi è buono e finalizzato a Dio, è un atteggiamento benevolo di
apprezzamento, di dialogo, di collaborazione e di servizio. Pur
inquinato dal peccato, il mondo non è totalmente e
irrimediabilmente corrotto e da respingere, ma conserva una certa
bontà e non ha perso del tutto il suo orientamento a Dio.
Tuttavia, gli aspetti buoni del mondo sono mescolati a quelli
cattivi: la zizzania è mescolata al grano (Mt 13,25). Occorre dunque
distinguere nel mondo ciò che è recettivo della salvezza da ciò che la
rifiuta. Il mondo nel primo senso può e deve salvarsi, il mondo nel
secondo senso dev’essere evitato, combattuto e vinto.
Il mondo, dunque, è salvabile. Ma occorre togliere il male e
correggere i difetti. La salvezza consiste nella liberazione dal male,
dal peccato, dalla morte e da Satana. E per questo Cristo offre
appunto al mondo questa possibilità di salvarsi. Ma l’opera della
salvezza comporta un duplice aspetto: un aspetto pacifico e un
aspetto bellicoso, polemico o agonistico.
C’è una competizione per il possesso del mondo tra Cristo e
Satana. Il mondo dev’essere strappato a Satana con la forza o con
l’astuzia (“con il perverso tu sei astuto” Sal 18,26). Ecco l’agone
cristiano. C’è infatti un mondo che si lascia salvare e ascolta il
Vangelo. In questo mondo la Chiesa può diffondersi mediante la
predicazione, l’amministrazione dei sacramenti, le buone opere e il
buon esempio dei cristiani. Questo è un mondo che si converte a Cristo.
E c’è un mondo che non ascolta, fa resistenza e non si lascia
salvare. Anzi reagisce, si oppone con vari pretesti, o credendo che il
Vangelo sia contro gli interessi dell’uomo, o vantando una sapienza
superiore a quella del Vangelo o al contrario, tutto immerso nelle
cose mondane, rifiutandosi di elevare lo sguardo a quelle del cielo.
Da qui le persecuzioni contro i cristiani. Da questo mondo, che può
affascinare e sedurre, bisogna stare in guardia e, se non si può
vincere o convincere, bisogna evitarlo. Esso tenta il cristiano; e se
vede che non riesce a farlo cadere, può lasciarlo in pace o tramare
alle sue spalle.
Questo mondo disprezza il cristiano, e lo considera come
“spazzatura” (I Cor 4,13). Ma il cristiano lo ripaga cordialmente con
la stessa moneta, benchè provi dolore o sdegno per la sua incredulità
e non perda la speranza di convertirlo. Il cristiano, peraltro, deve
stare attento a non aver soggezione di questo mondo, per quanto le
sue apparenze siano scintillanti o prestigiose, le sue imprese
prodigiose, i suoi spettacoli seducenti e per quanto grandi appaiano i
vantaggi e il successo che offre a chi lo serve.
Invece, non deve desiderare di farsi stimare da questo
mondo, magari col pretesto del “dialogo”, per non pensare e non
fare quelle cose malvagie che piacciono a lui. E quindi non deve
godere di eventuali successi presso di lui, anzi deve desiderare di
essere disprezzato come cristiano. Diversamente, sarebbe segno che
viene ingannato da esso o che cede alle sue illusioni.
Deve invece considerare questo mondo, come dice San
Paolo, come “spazzatura” (Fil 3,8), e quindi non patteggiare, ma,
una volta resosi conto con certezza o anche solo con probabilità,
della sua pericolosità, deve respingerlo con decisione come veleno
che gli avvelena l’anima. Come dice Cristo, il fatto di essere ignorati
o disprezzati da questo mondo è un buon segno, è segno che
apparteniamo a Cristo, giacché Lui per primo è disprezzato da
questo mondo.
Stralci del primo capitolo "Il duplice atteggiamento della Chiesa nei
confronti del mondo":
L’atteggiamento del cristiano e quindi della Chiesa verso il
mondo è duplice: in quanto il mondo è effetto della creazione e
quindi è buono e finalizzato a Dio, è un atteggiamento benevolo di
apprezzamento, di dialogo, di collaborazione e di servizio. Pur
inquinato dal peccato, il mondo non è totalmente e
irrimediabilmente corrotto e da respingere, ma conserva una certa
bontà e non ha perso del tutto il suo orientamento a Dio.
Tuttavia, gli aspetti buoni del mondo sono mescolati a quelli
cattivi: la zizzania è mescolata al grano (Mt 13,25). Occorre dunque
distinguere nel mondo ciò che è recettivo della salvezza da ciò che la
rifiuta. Il mondo nel primo senso può e deve salvarsi, il mondo nel
secondo senso dev’essere evitato, combattuto e vinto.
Il mondo, dunque, è salvabile. Ma occorre togliere il male e
correggere i difetti. La salvezza consiste nella liberazione dal male,
dal peccato, dalla morte e da Satana. E per questo Cristo offre
appunto al mondo questa possibilità di salvarsi. Ma l’opera della
salvezza comporta un duplice aspetto: un aspetto pacifico e un
aspetto bellicoso, polemico o agonistico.
C’è una competizione per il possesso del mondo tra Cristo e
Satana. Il mondo dev’essere strappato a Satana con la forza o con
l’astuzia (“con il perverso tu sei astuto” Sal 18,26). Ecco l’agone
cristiano. C’è infatti un mondo che si lascia salvare e ascolta il
Vangelo. In questo mondo la Chiesa può diffondersi mediante la
predicazione, l’amministrazione dei sacramenti, le buone opere e il
buon esempio dei cristiani. Questo è un mondo che si converte a Cristo.
E c’è un mondo che non ascolta, fa resistenza e non si lascia
salvare. Anzi reagisce, si oppone con vari pretesti, o credendo che il
Vangelo sia contro gli interessi dell’uomo, o vantando una sapienza
superiore a quella del Vangelo o al contrario, tutto immerso nelle
cose mondane, rifiutandosi di elevare lo sguardo a quelle del cielo.
Da qui le persecuzioni contro i cristiani. Da questo mondo, che può
affascinare e sedurre, bisogna stare in guardia e, se non si può
vincere o convincere, bisogna evitarlo. Esso tenta il cristiano; e se
vede che non riesce a farlo cadere, può lasciarlo in pace o tramare
alle sue spalle.
Questo mondo disprezza il cristiano, e lo considera come
“spazzatura” (I Cor 4,13). Ma il cristiano lo ripaga cordialmente con
la stessa moneta, benchè provi dolore o sdegno per la sua incredulità
e non perda la speranza di convertirlo. Il cristiano, peraltro, deve
stare attento a non aver soggezione di questo mondo, per quanto le
sue apparenze siano scintillanti o prestigiose, le sue imprese
prodigiose, i suoi spettacoli seducenti e per quanto grandi appaiano i
vantaggi e il successo che offre a chi lo serve.
Invece, non deve desiderare di farsi stimare da questo
mondo, magari col pretesto del “dialogo”, per non pensare e non
fare quelle cose malvagie che piacciono a lui. E quindi non deve
godere di eventuali successi presso di lui, anzi deve desiderare di
essere disprezzato come cristiano. Diversamente, sarebbe segno che
viene ingannato da esso o che cede alle sue illusioni.
Deve invece considerare questo mondo, come dice San
Paolo, come “spazzatura” (Fil 3,8), e quindi non patteggiare, ma,
una volta resosi conto con certezza o anche solo con probabilità,
della sua pericolosità, deve respingerlo con decisione come veleno
che gli avvelena l’anima. Come dice Cristo, il fatto di essere ignorati
o disprezzati da questo mondo è un buon segno, è segno che
apparteniamo a Cristo, giacché Lui per primo è disprezzato da
questo mondo.