La rinascita di una Parrocchia nella metropoli americana di San Francisco è stata determinata, come sempre, dalla sana impostazione liturgica d'impronta "tradizionale" :
- «Vogliamo fondare il rinnovamento della nostra parrocchia sulla Santa Eucaristia».
- «Vogliamo fondare il rinnovamento della nostra parrocchia sulla Santa Eucaristia».
- «Il nostro proposito è evangelizzare iniziando dal dono della Santa Eucaristia».
- «Investiamo in musicisti professionisti»
- Le Messe, in inglese e in latino,"ad orientem", sono accompagnate dal canto gregoriano o da musica polifonica.
- Per il servizio all'altare come ministranti solo ragazzi e maschi adulti : «un’esperienza di formazione e di avviamento al sacerdozio».
Buona lettura!
AC
Un cattolicesimo integrale, fondato sulla tradizione della Chiesa.
Così rinasce una parrocchia
Tratto da un articolo apparso il 20 agosto sul sito Cruz ( QUI ) , scritto da Valerie Schmalz, giornalista del settimanale dell’arcidiocesi di San Francisco.
(Nel video, QUI , padre Joseph Illo, il parroco protagonista dell'articolo, parla dell'importanza della celebrazione ad Orientem. QUI il sito della parrocchia).
Nella solennità dell'Annunciazione, la scorsa primavera, l'arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone ha dedicato la rinnovata Cappella dell'Adorazione della chiesa Stella del Mare, parlando di «un momento cruciale nella storia di questa parrocchia».
«Vogliamo fondare il rinnovamento della nostra parrocchia sulla Santa Eucaristia» ha detto padre Joseph Illo, «il nostro proposito è evangelizzare iniziando dal dono della Santa Eucaristia.
Questo significa mettere molta energia nella cura della Messa domenicale, compresa la musica e la predicazione».
Nominato parroco tre anni fa, nell’agosto 2014, padre Illo ha riportato l’attenzione - in una città ultra “progressista” come San Francisco - su aspetti tradizionali del culto.
E il risultato è che la frequenza alla Messa e il numero dei parrocchiani sono cresciuti del 10% ogni anno.
«Per la prima volta nella mia vita sento di appartenere a una parrocchia, di appartenervi veramente» dice Eva Muntean, copresidente della Marcia per la Vita della West Coast e che due volte al mese organizza un’attività evangelizzazione di strada, nei pressi di un mercato agricolo non lontano dalla chiesa.
Una delle prime cose padre Illo ha fatto è stato riaprire la bella chiesa in stile romanico dalle 6:30 di mattina alle 5:30 di pomeriggio, ogni giorno, migliorandone l'illuminazione e il riscaldamento.
«Ora la gente può fermarsi e accendere una candela» racconta il sacerdote.
Nonostante la collocazione in una via molto frequentata, le sue porte erano chiuse per la maggior parte della giornata, a parte gli orari delle Messe.
In poco tempo le offerte sono raddoppiate e la parrocchia è stata una delle prime a raggiungere il target proposto ogni anno dall’arcidiocesi, una cifra che serve per contribuire al mantenimento di servizi e apostolati nelle comunità diocesane più in sofferenza.
C’è una nuova sezione di Cavalieri di Colombo, un potenziato servizio per i senzatetto, è attivo il Progetto Gabriele per le donne incinte in difficoltà, c’è un gruppo di giovani adulti, un cineforum, un gruppo parrocchiale di filippini e uno di cinesi.
Le Messe, in inglese e in latino, sono accompagnate dal canto gregoriano o da musica polifonica.
L’ossatura della parrocchia restano «i buoni e fedeli parrocchiani di lungo corso» dice padre Illo.
«Abbiamo avuto esperienza di diversi pastori, molto diversi fra loro. E abbiamo visto la parrocchia passare per diverse fasi, di crescita, di declino e di rinascita» commenta Lorna Feria, un’amministratrice che è anche responsabile del settore formazione.
Lei e suo marito Bud, che hanno cinque figli, sono entrati a far parte della parrocchia 26 anni fa. «Questa che stiamo vivendo è una rinascita».
Le confessioni sono disponibili prima di ogni Messa. «Ciò ha attirato molta gente» ritiene padre Illo.
Dopo la maggior parte delle Messe domenicali ci si ritrova insieme per prendere un caffé e assaggiare dolci fatti da messicani, cinesi e filippini.
«Offriamo uno stile di adorazione più tradizionale, più classico e la risposta del vicinato è molto buona» continua il parroco.
«Investiamo in musicisti professionisti», aggiunge, indicando anche l’impegno per la formazione del coro parrocchiale fatto di volontari.
I sacerdoti alla chiesa Stella del Mare distribuiscono la comunione alla balaustra.
In Quaresima padre Illo ha iniziato un periodo sperimentale di celebrazione “ad Orientem”, che significa che il sacerdote è rivolto all'altare e al crocifisso durante le parti della Messa dove ministro e popolo si indirizzano a Dio.
La Messa nella forma straordinaria del rito romano era iniziata prima dell’arrivo di pare Illo, ora ce ne sono due alla domenica e una quotidiana, in aggiunta alle Messe secondo il rito ordinario, in inglese.
Subito dopo la sua nomina padre Illo ha fatto discutere per la decisione di voler formare solo ragazzi e maschi adulti per il servizio all'altare come ministranti: «Il servizio all’altare è un’esperienza di formazione e di avviamento al sacerdozio, oltre che utile per formare il senso di leadership nei ragazzi, così come lo sono i programmi per sole ragazze in tante delle nostre scuole».
Oggi la polemica è svanita.
Tre adulti della parrocchia sono da poco entrati in Seminario e un altro, lo scorso 15 agosto, nel noviziato dei domenicani.
Un altro giovane che serviva regolarmente la Messa è entrato in Seminario l’estate in cui padre Illo è arrivato.
«Ho comprato casa nel quartiere di Richmond e uno dei fattori determinanti per la mia scelta è stato il poter accedere facilmente alla parrocchia Stella del Mare» dice Marcus Quintanilla, un avvocato che si è trasferito dal sud della California e spende il suo mercoledì sera facendo adorazione eucaristica insieme alla fidanzata.
In un party che è durato fino alle 2 di mattina, con musica arrosto e sangria fatta in casa, i parrocchiani hanno hanno dato il benvenuto a 13 nuovi cattolici, la maggior parte adulti, che sono stati battezzati la scorsa vigilia di Pasqua.
«Mi stavo allontanando dalla fede e ora sono qui» sorride Mariella Zevallos, artista e insegnante che è stata assunta come coordinatrice a tempo pieno per le attività parrocchiali.
mandatela a Francesco Bergoglio
RispondiEliminaLa parola "integrale" è usata a sproposito, visto che per essere "cattolici integrali" non si dovrebbe avere niente a che fare con questa neo-chiesa modernista.
RispondiEliminaLa solita battuta acida che non porta niente di buono... acidità che corrode
Eliminabello meno male!
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