La mia prima volta in cui ho assistito ad una S. Messa in rito antico
Cari lettori,
S. Messa antica, Madonna del Terremoto, Mantova |
abbiamo notato che molti di Voi, nei commenti ai post di MiL sul fausto decennale sia sul blog sia su facebook, hanno spontaneamente voluto parteciparci la loro "prima volta" in cui hanno assistito ad una S. Messa antica, raccontandoci un po' come e dove fosse capitato.
Da qui ci è venuto in mente di chiederlo a tutti Voi che ci leggete: quando è stata la vostra prima volta in cui avete assistito? Dove? Era dopo l'entrata in vigore del Summorum Pontificum (14.09.2007)?
Se Vi fa piacere, lasciate un commento qui sotto e raccontatecela.
Potete aggiungere il nome della chiesa, del celebrante di allora, il vostro contributo alla celebrazione, (eravate nel coro? tra i ministranti? l'organista? uno degli organizzatori?) se eravate lì per caso o se l'avete cercata e soprattutto descriveteci le vostre emozioni.
Potete aggiungere il nome della chiesa, del celebrante di allora, il vostro contributo alla celebrazione, (eravate nel coro? tra i ministranti? l'organista? uno degli organizzatori?) se eravate lì per caso o se l'avete cercata e soprattutto descriveteci le vostre emozioni.
Ah, indicate se era dopo l'entrata in vigore del Summorum Pontificum.
Naturalmente
anche i sacerdoti che ci leggono, possono scrivere un commento per
raccontarci la loro prima celebrazione di una S. Messa nella forma
straordinaria del Rito Romano.
cappella Madonna del Terremoto, Mantova |
Così facendo leggeremo tante e belle esperienze personali diverse l'una dall'altra ma, siamo certi, tutte accomunate da emozioni simili tra loro, da sentimenti comuni a tutti noi di fronte, per la prima volta, alla celebrazione in rito antico: sentimenti che ci hanno reso un unico grande "populus Summorum Pontificum".
Ah, la mia prima volta è stata a Mantova, nella cappellina della Madonna del Terremoto, nell'agosto 2008 (non ricordo il nome del celebrante ma era un brasiliano che veniva da Venezia, mi pare), e ci andai perchè avevo letto gli orari su Una Voce Venetia, e trovandomi in zona per qualche giorno di ferie, ne approfittai.
Roberto
ps. chi ha già lasciato un commento simile, se lo desidera, lo può riscrivere tranquillamente.
ps2: per non rischiare di andare fuori tema, in questo post saranno pubblicati solo i commenti relativi alla "prima Messa".
Venerdì 5 dicembre 1986, ore 19,00. Trieste, chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Rosario. Celebrante mons. Luigi Parentin (Cittanova [Pola] 1909 - Trieste 1997). Messa votiva di III classe del s. Cuore di Gesù. Letta.
RispondiEliminaPurtroppo non ho ancora partecipato ad una messa V.O., perché qui in Calabria non ho trovato ancora chiese in cui si celebra nel rito tradizionale
RispondiEliminaProvi a chiedere al suo parroco e si informi se altri parrocchiani sarebbero interessati come lei...vedrà che troverà qualche sacerdote disponibile ad imparare a celebrare la Messa V.O. se c'è la richiesta! A volte basta chiedere: ne parli col suo parroco.
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EliminaVisiti il sito http://www.summorumpontificum.org/le-sante-messe-in-italia/, da cui è tratta la seguente informazione:
EliminaREGGIO CALABRIA - Santuario del Sacro Cuore, Domeniche e festivi ore 10.30
Per informazioni: unavox-reggiocal@libero.it oppure calabria.cnsp@gmail.com oppure Tel: 392.1086212
Confermo che a Reggio Calabria, come ho già scritto, c'è la celebrazione della Santa Messa in rito antico presso il Santuario indicato da Quivis del populo Summorum Pontificum, la domenica e i festivi. Come ho già detto, io ci vado quando non ho impegni nella mia parrocchia, e la trovo una Messa molto bella, che esprime al meglio il senso del Sacro! Non so di quale parte della Calabria sia l'utente anonimo dell'11 luglio 2017 ore 21:11, e capisco che può non essere facile come tempistica raggiungere il luogo, in special modo se non si è di Reggio Calabria e provincia.
EliminaGiovedì Santo 2009, cappella dell'Immacolata Concezione nel seminario San Filippo Neri di Gricigliano, Missa in Coena Domini presso l'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, Che conoscevo grazie Don Vittorio dal 1999 come istituto Ecclesia Dei. Ex tunc et semper la mia famiglia spirituale. Marcella da Savona
RispondiEliminaDomenica 30 maggio 2010 , ore 10 . Brompton Oratory , Londra .
RispondiEliminaIl 10 luglio 2016 ero in vacanza a Napoli con la famiglia e stavamo visitando la chiesa di San Ferdinando Re. Ad un certo punto inizia la messa ma non capivo in che lingua fosse... Camminando verso il presbiterio riconosco che è in latino. Ho studiato al liceo e all'università ma per la prima volta ascoltavo questa lingua, così sacra e solenne. Per me è stata una rivelazione, in un momento tutto si è reso chiaro e comprensibile, era quella la celebrazione che ho sempre cercato e che era rimasta sepolta nei miei ricordi di bambina. La messa per me è solo in latino, con il celebrante di spalle, la comunione in ginocchio ed i capo velato. Solo in quella solennità e in quel silenzio ho trovato Dio. Grazio a Una Voce Italia che organizza le messe in latino a Napoli e in tutta Italia.
RispondiEliminaAnche io frequento a Napoli ed è una vera benedizione avere la Messa in latino di nuovo nelle chiese cattoliche! Ringraziamo di cuore Benedetto XVI per questo dono immenso che ci ha fatto col Summorum Pontificum!
EliminaA Napoli presso la Chiesa detta del Rosariello in piazza Cavour 124, vedere qui!
Eliminahttps://m.facebook.com/ICRSS-Napoli-361121074277478/
Grazie per l'indicazione! Sono affezionata a San Ferdinando ma felicissima che siano tante le chiese (soprattutto le meravigliose chiese napoletane!) a rivivere grazie alla messa in rito antico!
Elimina"in un momento tutto si è reso chiaro e comprensibile, era quella la celebrazione che ho sempre cercato" VERISSIMO!!! E' proprio così anche per me e vedo che questa sensazione di desiderio esaudito ricorre in quasi tutti quelli che per la prima volta hanno assistito alla Messa di S. Pio V.
EliminaTi dirò invece della mia prima assistenza a una Messa in volgare: avevo 18 anni, era estate, il P. Zeni stimmatino uscì dalla sacrestia con gli occhiali scuri e intonò "In nome del Padre...". Stupore, sconcerto, e poi progressivamente negli anni un farci stancamente il callo, fino a quando anni fa ricominciai a farmi qualche domanda.
RispondiEliminaPasqua 1997, Milano San Rocco al Gentilino, mons. Vismara
RispondiElimina16 marzo 1987. Roma, palazzo Massimo. è un'esperienza che consiglio a tutti. La mattina del 16 marzo i principi Massimo aprono il loro palazzo in corso Vittorio al pubblico per la messa antica nella cappella dove s. Filippo Neri ha resuscitato un bambino. Indimenticabile.
RispondiEliminaLa mia prima Messa in rito antico è stata una domenica mattina di circa due anni fa, a Reggio Calabria nella chiesa di San Francesco di Sales nell'ex monastero delle suore. Ci sono andato perché su questo blog avevo letto di questa Messa e avevo trovato luogo ed orari. Adesso, quando posso e sono libero da impegni nella mia parrocchia, la domenica mattina cerco di essere sempre presente.
RispondiEliminaPer me la prima è stata nel 1956, a sette anni, presso la mia parrocchia di san Giacomo in Augusta in Via del Corso a Roma. Non ci capivo niente eppure il mio raccoglimento, insegnato da veri e santi Sacerdoti, era qualcosa che posso descrivere soltanto così: c'era soltanto Gesù.
RispondiEliminaSantuario di Concesa (Trezzo), primavera 2014, celebrante padre Giorgio Maria Faré, carmelitano. Mi ha colpito soprattutto la sacralità del rito e il silenzio adorante. Tutto al posto giusto, e il Signore al centro. Vera pietà, vera carità. E il desiderio di restare più a lungo.
RispondiEliminaVenerdì 22 aprile 2016, all'età di 15 anni, Santa Messa letta nella chiesa di San Simeon piccolo a Venezia, celebrata da padre Jean Cyrille Sow FSSP. All'epoca conoscevo già padre Konrad zu Loewenstein da un anno e avevo approfondito la Messa tradizionale sul web, ma quella fu la prima volta che vi andai, accompagnato da un'amica di rito bizantino, la quale ne era molto incuriosita. Da llora non ho più smesso: sono diventato uno dei cerimonieri di San Simeone e curo un blog sulla liturgia tradizionale. Del resto, ritengo che quando uno scopre la santa tradizione (orientale o occidentale), rispetto al neo cattolicesimo modernista filo protestante, non possa più tornare indietro.
RispondiEliminaIl prete brasiliano era forse don Vilmar Pavesi
RispondiEliminaLa "cappella", in realtà è Santuario Beata Vergine del Terremoto.
EliminaDomenica 23 dicembre 2007 a Sanremo, nella chiesa di Santo Stefano dei Gesuiti, celebrata da padre pietro, superiore del ceonvento da cui andavo a confessarmi. La chiesa pienissima di fedeli giovani e anziani! C'era gente seduta anche sulle balaustre degli altari laterali e nei confessionali. NON c'era più un posto libero! Ci credo: dopo 40 anni a Sanremo si celebrava di nuovo la messa di sempre. Sono andato con mia mamma che se la ricordava. Lei si è emozionata per i ricordi, io per quello che avevo trovato: una vera messa, seria e partecipata! con bei canti in gregoriano, altreo che le chitarre e i battimani! Poi l'hanno sospesa ma è ripresa ogni mese dai cappuccini e poi alla Madonna della Costa. ora è a Taggia dai domenicani.
RispondiEliminaNella mia vita, da piccolo di messe a cui ho partecipato,ne ricordo circa 3000, dopo la prima domenica di quaresima del 1965 la messa è cambiata e nell'aria vi era la voglia di adeguarsi subito dalla sera alla mattina. Per mia fortuna dove sono andato a messa successivamente i preti ed i celebranti si sono sempre attenuti alle rubriche del messale N.O.. Da quando celebro non derogo minimamente dalle rubriche,non per bieco rubricismo, ma per salvaguardare quel poco di mistero che c'è ancora nella messa N.O. Sono molto antipatico a tutti quando chieso silenzio prima e dopo la celebrazione e se c'è poca gente e sparpagliata non do il segno della pace. Dopo il "datevi il segno della pace" sono peggio di un cronometrista a intonare "Agnello di Dio" in modo che la gente non si distragga e passeggi per la chiesa a salutare parenti ed amici.
RispondiEliminaDalla promulgazione della possibilità di celbrare nel V.O. ho rispolverato tutto quello che avevo appreso da chierichetto e ogni tanto, se me lo chiedono, la celebro volentieri.
Vi confesso che quello che mi distrae di più durante la messa è l'altare rivolto al popolo.
IO la prima volta è stata ad Artallo il 14.09.2007 proprio il primo giorno di entrate in vigore del Summorum Pontificum. chiesetta piccola sopra Imperia ma celebrazione grande. Bravo il parroco! che poi ho seguito nei vari spostamenti e la celebra ancora a S. Bartolomeo al Mare!
RispondiEliminala prima volta che ho assistito ad una Messa Antica è stata per caso nella chiesa di S. Nicolas de Chardonnais a Parigi. Vagavo per la città, dopo avere visitato Notre Dame, ho visto un'altra bella chiesa, sono entrato e ho notato che qualcosa era diverso: gli altari laterlai coperti, le tovaglie alle balauste, silensio, odore di incenso... tanti inginocchiatoi, qualche turista, e ... un prete in talare (stranissimo per essere in Francia). Allora vado a vedere gli avvisi affissi in fondo alla chiesa e capisco! Sono della San Pio X! Ho guardato gli orari e l'indomani mattina sono andato ad assistere finalmente alla Messa di cui avevo tanto letto su internet, sui libri, su cui tanto mi ero informato, che tanto avevo cercato e che tanto desideravo! Quando è uscito il summorum pontificum non mi pareva vero! FINALMENTE!
RispondiEliminaE' stata una gioia immensa per tutto il Motu Proprio di Benedetto XVI!! Lo ringraziamo di cuore!!!
Elimina31 dicembre 1989, saint Nicholas du Chardonnet: Messa solenne cantata dai seminaristi, assistenza pontificale di un vescovo (non so chi fosse); c'ero andato per il mio amore verso il gregoriano e per curiosità verso un rito di cui avevo solo sentito parlare male (stavo frequentando l'Istituto di Scienze Religiose). Ovviamente non avevo il messalino e ci capii abbastanza poco.....ricordo ad esempio che mi stupì il passaggio diretto dall'introito "puer natus" al Kyrie.
RispondiEliminaMassimo
Il 24 Giugno 2017 a 22 anni ho assistito per la prima volta alla Santa Messa in rito antico a Bari nella chiesa di San Giuseppe, celebrata da Don Nicola Bux. E’ stato qualcosa di unico, la solennità e la riverenza verso Dio sono indescrivibili e permettono di “vedere” solo Lui. Una volta provata la vita cambia e vorresti che tutti sperimentassero questa esperienza: il Calvario e il Paradiso si fondono per così dire in qualcosa di misterioso ma che riempie il cuore e l’anima e sì, non posso più farne a meno.
RispondiEliminaA Verona il 14 marzo 2015. Giornata splendida, Messa nella chiesa di Santa Toscana celebrata dal card. Burke e nel pomeriggio una sua conferenza riguardo il sinodo e sul libro "Permanere nella verità di Cristo". Finalmente ho avuto l'occasione di assaporare e nutrirmi del SACRO!
RispondiEliminaLe uniche tre: 20.09.2014 - 3.10.2015 - 8.10.2016 a Oropa (BI) non essendoci possibilità ad una distanza ragionevole per me che ho difficoltà a guidare per problemi di salute.
RispondiEliminaCelebrante Don Alberto Secci.
Attendo la data per quest'anno con trepidazione.
Una domenica di luglio del 2013, a quasi 40 anni e dopo più di venti che quasi non mettevo piede in una chiesa, a Bologna nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pietà. Per puro caso, o forse dovrei dire grazie alla Provvidenza, mi era capitato sotto gli occhi un vecchio articolo del 2007 di un giornale tipo Repubblica che riportava la notizia dello "sdoganamento" da parte di Benedetto XVI della Messa in latino. Mossa da pura curiosità intellettuale, la cercai nella mia città. Trovatola, non l'ho più lasciata. Un mondo nuovo, sublime, altro, ineffabile. Ringrazierò tutta la vita che mi resta.
RispondiEliminaForse sono uno dei più "vecchi", diciamo così: ho scoperto la Messa latina tradizionale quando era vivo don Siro Cisilino, verso i 1981, se non ricordo male. Allora ero giovanissimo e la cosa mi ha disorientato positivamente perché non conoscevo che la liturgia cattolica post-vaticano II. Certamente in quel tempo tutto ciò era particolarmente contro corrente perché ben prima di qualsiasi benevolenza vaticana. Ora, per quanto non disdegni quel genere di liturgia mi sembra più profonda e pregnante la bizantina che frequento. Tuttavia entrambe attingono alla medesima sorgente e obbediscono ad un criterio simbolico, non razionalistico. La chiave per la simbolica è certamente l'antica spiritualità ma da qui si apre un lungo discorso che qui non è il caso di fare. In ogni evenienza se il mondo Cattolico tornasse esclusivamente al suo rito antico (magari con qualche sezione di esso in vernacolo) non farebbe che del bene a se stesso.
RispondiEliminaFino alla mia adolescenza la Messa era celebrata in latino, poi all'improvviso il parroco ha cambiato il rito. Ma sia lui in parrocchia, sia i frati in una Chiesa vicina celebravano in NO in maniera molto austera e dignitosa. Morto il vecchio parroco e partiti i frati sono cominciate le schitarrate e le sciatterie. Ho diradato la mia frequenza alle Messe fino a non andarvi quasi più, eccetto le feste principali, battesimi, prime comunioni, matrimoni e funerali, distratto anche dal lavoro e dai piaceri del mondo, pur conservando la fede dentro di me (pregavo spesso). Per fortuna la Divina Provvidenza mi ha fatto sposare una donna molto religiosa.
RispondiEliminaIn età adulta sono entrato ed ho trascorso alcuni anni in una "libera associazione". Ne sono uscito quando mi sono definitivamente convinto che le idee ed i comportamenti non erano conciliabili con la mia fede anche se molti che ne erano membri si dicevano cattolici e molti funerali si facevano in Chiesa.
A questo punto le mie reminiscenze cattoliche (riti e liturgia) erano ridotte al lumicino Scartata la parrocchia del mio paese e dei paesi vicini ho cominciato a frequentare siti cattolici ed a cercare una Chiesa dove si celebrasse un rito dignitoso ovviamente NO.
In una cittadina vicina ho trovato una Chiesa nella quale un vecchio sacerdote gesuita celebra in NO ma con molto raccoglimento ed anche con molta religiosità. Anche nel paese in cui trascorro le vacanze estive c'è un vecchio parroco che celebra in NO ma in maniera molto coinvolgente (in trenta anni non ero mai entrato in quella chiesa, peccato !).
Smanettando ho trovato prima il sito della Fraternità San Pio X (poi gli altri siti tradizionalisti)ed ho scoperto che celebravano in latino, la messa della mia infanzia e vestivano in talare (altro che i jeans e la maglietta dei preti della mia zona !).
Nel corso di una vacanza il Lazio con mia moglie siamo andati ad Albano Laziale.
Mia moglie ha messo il velo. Io mi sono emozionato. Dopo circa quaranta anni ritrovavo la Messa della mia fanciullezza. Mi sono confessato ed ho preso la comunione in ginocchio. Forse la confessione non è stata proprio completa (non lo facevo da più di dieci anni, non ci sono più i confessionali nelle Chiese e le chiacchierate vis a vis non mi piacciono, il prete ha fatto un salto sulla sedia quando glielo ho detto, qualcosa l'avrò saltato e poi non potevo trattenere il confessore per mezz'ora nel confessionale) ma penso che IDDIO mi avrà perdonato. Sono rimasto molto legato alla Fraternità. A loro dobbiamo tantissimo. Senza di loro non ci sarebbe stato il SP.
Ora seguo il NO nella Chiesa del sacerdote gesuita e quando posso vado a Napoli (30 Km) ad assistere alla Messa VO nella Chiesa di San Ferdinando (sempre con mia moglie ovviamente)ed ogni volta mi emoziono.
Ah, per quelli che "alla messa in latino non si capisce niente", le mie nonne erano entrambe contadine, sapevano solo leggere e scrivere, ma a Messa capivano tutto ed a me bambino traducevano le preghiere dal latino in italiano.
I Napoletani sono fortunati perché oltre alla chiesa di San Ferdinando (don Lenzi IBP e don Spataro) hanno in permanenza i Sacerdoti di Cristo Re al Rosariello e a Sant'Anna alle Paludi. Deo gratias a Benedetto XVI.
EliminaLa prima volta che ho partecipato, spinto dalla curiosità, è stato ormai più di due anni fa alla chiesa dei Santi Michele e Gaetano a Firenze. Incuriosito da quanto letto su Internet e dall'astio provato da molti "cattolici impegnati" nei confronti di questa forma liturgica decisi di andare a vedere di persona, senza neanche il messalino. Trovai una Messa curatissima, confessori sempre disponibili nel confessionale, una liturgia solenne, in cui il silenzio ed il raccoglimento si alternavano al canto ed alla lode per Dio, con tutto che indicava che la Santa Comunione non era un simbolo ma il Dio vivente sotto l'apparenza del pane e del vino. Da un anno e oltre ormai frequento solo questa forma della Santa Messa, e non ne sono affatto pentito!
RispondiEliminaAntonio il Medievale
Sono stato molto contento di avere partecipato alla messa celebrata nel rito antico dove ho incontrato persone tutt’altro che ideologiche. Nell’assistere a quella messa qualcosa mi è apparso evidente: ho visto fedeli ascoltare e rispondere alla santa Messa in modo composto e ordinato: si alzavano e persino si inginocchiavano. Inoltre quel silenzio durante l'intera preghiera del Canone e di Consacrazione era semplicemente straordinario, soprattutto per chi è abituato a vedere gente indifferentemente seduta o in piedi e più nessuno in ginocchio. Veramente unico è stato il vedere fedeli prendere in ginocchio la santa Comunione consapevoli di ricevere Il Re dei re che, dopo morto è veramente risorto e che per salvarci non ha disdegnato di rimanere tra noi sotto le sembianze del pane e del vino. In ultimo sono rimasto contento nel vedere alcuni fedeli fermarsi in raccoglimento e preghiera al termine della celebrazione eucaristica mentre gli altri uscivano compostamente in silenzio. Niente a che vedere con il mercato ed il rincorrersi che è di casa nelle nostre Chiese prima e dopo, se non anche durante in alcune circostanze come Matrimoni o Battesimi, la celebrazione della Santa Messa.
RispondiEliminaDon Antonio Baracchini
La mia prima volta è stata domenica 16 luglio 2017, non so chi fosse il sacerdote, non conosco nessuno. Però ammetto che dopo la celebrazione c'era dentro di me un profondo silenzio e una grande serenità, ma è complicato da spiegare. A Dio piacendo andrò anche domani
RispondiEliminaLa mia prima messa in forma straordinaria? Estate 2015, ero in vacanza a Norcia e ho partecipato al precetto domenicale alla messa conventuale nella ormai distrutta basilica di San Benedetto, officiata da padre Cassiano Folsom, allora priore dei Monaci di Norcia: celebrazione e omelia da paradiso terrestre. Da allora, tornata nella mia città Napoli, ho cercato dove celebrano la messa in forma straordinaria e da settembre seguo le celebrazioni dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote. In particolare sono grata a Don Luigi e Don Floriano chevsono divenuti i miei padri spirituali. Costanza da Napoli.
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