La millenaria Storia della Consolata
Il 21 aprile si è aperta al Santuario della Consolata di Torino (mappa) una bellissima mostra espositiva con pezzi di notevole pregio e valore. Quest’anno, infatti, ricorrono 300 anni dalla proclamazione della Madre di Dio, Consolatrice e Consolata, a Patrona della Città. Tuttavia "la Consolata" ha mille anni di storia... Essa è legata a due episodi molto importanti che vengono raccontati in due testi appartenenti rispettivamente all’XI e al XIII secolo: il Chronicon Novalicense e la Cronaca di Fruttuaria.
Nel Chronicon Novalicense si narra dei monaci benedettini fuggiti dall’abbazia della Novalesa nel 906, a causa delle incursioni saracene, che si insediarono nei pressi dell’allora chiesa di Sant’Andrea a Torino. A seguito dell’arrivo dei benedettini dalla Valle di Susa vi fu l’intervento del marchese Adalberto che dispose la costruzione di un monastero e la dotazione a favore dei monaci di terreni appartenenti alle città di Gonzole e San Dalmazzo (929).
Nella Cronaca di Fruttuaria è contenuta la vicenda legata alla visione di Arduino il quale nel 1016, a seguito di un sogno in cui gli appare la Madonna, San Benedetto e Maria Maddalena che gli ordinano di costruire tre santuari, tra cui quello dove sorgeva la chiesa di Sant’Andrea a Torino, diventa il promotore della costruzione della nuova cappella, in cui si racconta venisse rinvenuta l’antica immagine della Consolata.
Secondo la tradizione l’immagine della Beata Vergine della Consolata venne ritrovata nei pressi della chiesa di Sant’Andrea da un giovane cieco, proveniente da Briançon grazie ad una visione. La scoperta della miracolosa immagine ridonò la vista al cieco e quell’immagine taumaturgica divenne dispensatrice di grazie e di miracoli: il Santuario, infatti, è ricchissimo di ex voto che si sono raccolti lungo i secoli.
A seguito di questa scoperta l’immagine della Consolata sarebbe stata collocata in una cappella della chiesa, richiamando un numero sempre maggiore di fedeli e di devoti. Il dipinto oggi situato sull’altare maggiore del Santuario è un dipinto quattrocentesco, copia del dipinto raffigurante la Madonna con il Bambino conservata nella chiesa della Madonna del Popolo, a Roma. Alla base del dipinto di Torino si trova la scritta Sancta Maria de Populo de Urbe ed è quindi possibile si tratti di una commissione del vescovo Domenico della Rovere, dal 1480 priore commendatario di Sant’Andrea.
Alla guida del Santuario ci furono alcuni avvicendamenti: in una prima fase i Cistercensi subentrano ai Benedettini. Durante l’assedio francese di Torino del 1706 tutta la popolazione si strinse intorno a Maria Vergine Consolata; per la vittoria dei Savoia la Città di Torino dispose che tutta la circonvallazione occupata dai nemici venisse contrassegnata da una serie di pilastrini in pietra, disposti lungo un circuito di 12 miglia, recanti l’effigie della Consolata e la data 1706.
Prima del passaggio del Santuario dalla cura dei Cistercensi a quella degli Oblati di Maria Vergine, durante il regno di Carlo Felice, il 20 giugno 1829 si celebrò alla Consolata il rito solenne dell’incoronazione della Sacra Immagine.
Nel 1858 il Santuario passò di mano ai Francescani Minori Osservanti, che rimasero alla Consolata fino al 1871 quando il Convitto Ecclesiastico, fondato dal teologo Luigi Guala e poi retto da San Giuseppe Cafasso, vi fu trasferito dalla chiesa-convento di San Francesco d’Assisi. Da allora, il Santuario della Consolata è direttamente sotto la giurisdizione dell’Arcivescovo di Torino, quale Basilica mariana diocesana, della Patrona della Diocesi e della Città di Torino.
Oltre alla mostra che raccomandiamo di visitare a coloro che potranno, segnaliamo anche una serie di eventi di meritevole attenzione:
24-25 maggio: Mostra filatelica - Chiostro del Santuario della Consolata.
20 giugno: Solennità della Consolata.
6 settembre: Omaggio del Gruppo storico Pietro Micca alla Patrona di Torino, in occasione delle commemorazioni della vittoria nell'assedio francese del 1706.
13 settembre: Concerto promosso da MiTo Settembre Musica: Das Marienleben ("La vita di Maria") cantante soprano e piano (op. 27) del compositore Paul Hindemith (1895-1963), con testi del poeta R.M. Rilke. Sede: Santuario della Consolata, ore 21.
27 settembre: Concerto del Collegium Theatrum Sabaudiae del maestro Claudio Mantovani, con musiche che evocano gli eventi del 1706. Sede: Santuario della Consolata, ore 21.
18 ottobre: Concerto del complesso vocale Musica Laus, diretto da Marcella Tessarin, con musiche mariane. Sede: Santuario della Consolata, ore 21.
8 novembre: Concerto del coro del Caiuget. Sede: Santuario della Consolata, ore 21.
28 novembre: Convegno "Torino riscopre la Consolata, nuova luce sull'amico Santuario", a cura del Comitato scientifico della Consolata per lo studio e la valorizzazione del Santuario. Sede: Palazzo di Città, ore 10.
20 dicembre: chiusura del Terzo Centenario della Patrona di Torino. Concerto del Coro Diocesano del Duomo di Torino e della Corale Liturgica di San Filippo Neri, con repertorio natalizio e mariano. Sede: Santuario della Consolata, ore 21.
Scrive Daniele Bolognini (Santiebeati.it) "La devozione torinese verso la Consolata, Patrona dell’ Arcidiocesi, è certamente la più sentita oltre ad essere la più antica. Le origini sono remote, secondo la tradizione il protovescovo S. Massimo fu il costruttore di un’antica chiesa mariana proprio a ridosso delle mura cittadine, presso la torre angolare i cui resti sono ancora visibili. Simbolicamente allineato alle antiche mura, a prova della protezione, sorge oggi l’altare maggiore in cui è collocata la veneratissima effige. Originale è il titolo di 'Consolata', probabilmente un’antica storpiatura dialettale, 'la Consolà', del più consueto 'Consolatrix afflictorum'. Per noi è bello pregare Maria meditando che Consolata da Dio è più che mai Consolatrice nostra".
La devozione della città verso la Vergine fu sempre accompagnata a quella della Casa Regnante, infatti Casa Savoia volle che nel Santuario vi operassero i migliori artisti. A Guarino Guarini si deve l’attuale impostazione dell’edificio, nato dalla trasformazione dell’antica chiesa di Sant' Andrea, mentre lo splendido altare maggiore è opera di Filippo Juvarra. Nel 1904 Carlo Ceppi, su commissione del Rettore Beato Giuseppe Allamano, aggiunse quattro cappelle laterali dando il definitivo assetto che si presenta assai originale e adatto al raccoglimento e alla preghiera. Colpisce inoltre la ricchezza di marmi e stucchi dorati.
La devozione mariana di Torino è rimasta costante nei secoli: il popolo con i suoi sovrani si raccoglieva in preghiera nel Santuario sia nelle ore felici, sia in quelle tragiche, dalle quali chiedeva di essere liberata e "la Consolata" interveniva copiosamente, come dimostra il numero impressionante di ex voto. Ancora oggi migliaia di persone si recano qui a ringraziare o ad implorare aiuto... Speriamo che ritorni l'antica, bellissima e ancora ricordata usanza di accendere, la sera del 20 giugno, i lumini alle finestre (quelle rimaste ancora cattoliche) della città per rendere onore alla sua Consolata.
Cristina Siccardi
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