Post in evidenza

Sono sante le carmelitane scalze di Compiègne, ghigliottinate nel 1794 dai rivoluzionari

Mercoledì scorso, Papa Francesco ha esteso alla Chiesa universale il culto dei martiri di Compiègne: la Beata Teresa di Sant'Agostino e ...

giovedì 7 marzo 2013

La tenaglia tra la "vecchia" Curia e i progressisti


Sandro Magister ha pubblicato un interessantissimo post che, oltre a confermare quanto abbiamo scritto ieri sulla gattopardesca manovra di vecchi marpioni di Curia per nominare un papa "esotico", ma prono al loro andazzo, vi aggiunge come tale strategia trovi approvazione tra i porporati progressisti. Che non sono pochi, ricordiamolo, anche se quasi tutti entrano in conclave per un soffio (Danneels compie 80 anni a giugno, Kasper li ha già compiuti).

Questo perché favorire quella parte (non tutta) della Curia ancorata ai vecchi schemi montiniano-woytiliani (e quindi in sostanza ineffettiva e spezzettata in cento inutili commissioni e pontifici consigli), con un papa imbrigliato in essa e nelle sue inefficienze come purtroppo è stato per Benedetto XVI, è la migliore garanzia che le conferenze episcopali di tutto il mondo possano continuare a fare il cavolo che piace loro. Un re fainéant al comando di un governo concentrato solo su se stesso è ideale per tutti i feudatari felloni di questo mondo. E non ci riferiamo tanto ai singoli vescovi, molti dei quali degnissimi, ma alla nomenklatura oligarchica di quella manciata di notabili che nelle varie conferenze episcopali fanno il bello e cattivo tempo. Tipo un Lehmann in Germania, per intenderci.

Ecco un estratto di quanto scrive Magister (che fa il tifo per Dolan, l'energico arcivescovo di New York):

Da una parte i feudatari di curia, in strenua difesa dei rispettivi centri di potere. Dall'altra l'ecumene di una Chiesa che non tollera più che l'annuncio del Vangelo nel mondo e il luminoso magistero di papa Benedetto siano oscurati dalle tristi narrazioni della Babilonia romana.
È la stessa frattura che caratterizza l'imminente conclave. Dolan è il candidato tipo che rappresenta la svolta purificatrice. Non l'unico ma certamente il più rappresentativo e audace.
Sul fronte avverso, però, i magnati di curia fanno muro e contrattaccano. Non spingono avanti qualcuno di loro, sanno che così la partita sarebbe persa in partenza. Fiutano l'aria che tira nel collegio cardinalizio e puntano anch'essi lontano da Roma, al di là dell'Atlantico, non al nord ma al sud dell'America.
Guardano a San Paolo del Brasile, dove c'è un cardinale nato da emigrati tedeschi, Odilo Pedro Scherer, 64 anni, che in curia conoscono bene, che è stato per anni a Roma a servizio del cardinale Giovanni Battista Re, quando questi era prefetto della congregazione per i vescovi, e che oggi fa parte del consiglio cardinalizio di vigilanza sullo IOR, la "banca" vaticana, riconfermato pochi giorni fa, con Bertone suo presidente.
Scherer è il candidato perfetto di questa manovra tutta romana e curiale. Non importa che in Brasile non sia popolare, nemmeno tra i vescovi, che chiamati ad eleggere il presidente della loro conferenza, due anni fa, lo bocciarono senza appello. Né che non brilli come arcivescovo della grande San Paolo, capitale economica del paese.
L'importante, per i magnati curiali, è che sia docile e grigio. L'aureola progressista che ammanta la sua candidatura è di derivazione puramente geografica, ma giova anch'essa per accendere in qualche ingenuo porporato il vanto di eleggere il "primo papa latinoamericano".

Come nel conclave del 2005 i voti dei curiali e dei sostenitori del cardinale Carlo Maria Martini si riversarono assieme sull'argentino Jorge Bergoglio, nel tentativo fallito di bloccare l'elezione di Ratzinger, anche questa volta potrebbe avvenire un analogo connubio. Curiali e progressisti uniti sul nome di Scherer, con quel pochissimo che resta degli ex martiniani, da Roger Mahony a Godfried Danneels, entrambi oggi sotto tiro per la cedevole loro condotta nello scandalo dei preti pedofili.

Il papa che piace ai curiali e ai progressisti è per definizione debole. Piace ai primi perché li lascia fare. E ai secondi perché dà spazio al loro sogno di una Chiesa "democratica", governata "dal basso".

Non deve stupire che un esponente di grido del cattolicesimo progressista mondiale, lo storico Alberto Melloni, abbia auspicato sul "Corriere della Sera" del 25 febbraio che dal prossimo conclave esca non un "papa sceriffo" ma "un papa pastore", abbia deriso il cardinale Dolan e abbia indicato proprio in quattro magnati di curia i cardinali a suo giudizio più "capaci di comprendere la realtà" e di determinare "l'esito effettivo del conclave": gli italiani Giovanni Battista Re, Giuseppe Bertello, Ferdinando Filoni "e ovviamente Tarcisio Bertone".

Cioè esattamente quelli che stanno orchestrando l'operazione Scherer. Ai quattro andrebbe aggiunto l'argentino di curia Leonardo Sandri, del quale si fa correre voce che sarà il futuro segretario di Stato.

La manovra per Scherer non è priva di episodi poco decorosi. Come il tentativo, di cui ci informa Rorate caeli richiamando l'articolo un quotidiano brasiliano, di fare campagna per il porporato di San Paolo:

Catelan [un monsignore dell'entourage dei brasiliani] ha suggerito che i giornalisti brasiliani pubblichino reportage positivi per spingere il cardinale. "Potreste parlare dei candidati brasiliani in modo da diffondere elementi che lo mostrino come un buon candidato".
E con involontaria ironia lo stesso monsignore, spin doctor dello Scherer, conclude, stando all'articolo
"Lui non si considera un candidato, continua con la stessa umiltà di sempre".

Enrico

59 commenti:

  1. Domanda esistenziale: ma cosa cercano questi vecchi cardinali, nell'età in cui si è a un passo dall'incontrare il Signore?

    pepito sbazzeguti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La porta sul retro... per filarsela all'inglese...

      Elimina
  2. Evidentemente non hanno fede, e sono convinti che la vita eterna sia su questa terra e non in cielo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Appunto Anonimo delle 13:17 mi hai "rubato" la risposta !

      Elimina
  3. Dolan cosa pensa della Tradizione e della Messa in latino?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La questione della Messa in latino è un granello rispetto alle grandi tematiche dottrinali e disciplinari della chiesa !

      Elimina
    2. "On another matter that is near to Pope Benedict's heart, Archbishop Dolan has been moved to implement the motu proprio Summorum Pontificum in the Archdiocese of Milwaukee, making the traditional Latin Mass more widely available."

      http://catholicism.about.com/b/2009/02/23/new-york-has-a-new-archbishop.htm

      Angel

      Elimina
    3. Ma va là, le grandi tematiche dottrinali e disciplinari della Chiesa, come le chiami te, sono questioni marginali, specie le prime. Il vero nodo è la MESSA IN LATINO. Il problema è che quelli non se ne accorgeranno mai.

      Elimina
    4. Il vero nodo e' la messa in aramaico!!!!!!

      Elimina
  4. Ci vuole il Papa italiano.
    Va bene persino un Ravasi o un Vallini ,basta che sia italiano.
    Persino Burke o Barbarin che sono serissimi non vanno bene.
    In quel casino a cielo aperto che è diventata la curia solo un italiano,forse,è in grado di capirci qualche cosa.
    atronge

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è inutile perdere tempo a capire la curia. La curia non funziona.
      Non va semplicemente riformata, va proprio cambiata. meglio un non italiano che abbia le mani libere per gestire la cosa senza guardare in faccia a nessuno.

      Elimina
    2. Ci vuole un Papa italiano. Non c'è dubbio. La Chiesa è stata fatta grande dagli ITALIANI. E se proprio qualcuno deve sfasciarla, almeno che siano gli ITALIANI, non i polacchi, i tedeschi, i sudamericani o i filippini.

      Elimina
    3. Caro Anonimo delle 15:22 e 00:43, io sono americano, ho molto affetto per l'Italia in cui ho passato parecchi anni della mia adolescenza, ma se mi parlano d'un papa italiano dico: NO, grazie!

      I vescovi italiani, caro anonimo, sono immersi fino al collo nei tiramolla della politica italiana. E' sempre la stessa commedia. Atto 1: fanno la corte alla sinistra comunista e postcomunista perche' vogliono avere una "Chiesa dei poveri". Atto 2: vengono rudemente disillusi dalla sinistra che, dopo avere preso i voti cattolici, legifera provvedimenti divorzisti, abortisti, omosessualisti etc.. Atto 3: cercano allora di rifondare un partito "di centro" che faccia una sorta di comunismo cristiano, magari con i voti dei conservatori ingannati. Atto 4: nessuno se li fila, allora rivanno da capo all'Atto 1. A quanto leggo, l'ultima recita dell'Atto 3 e' accaduta una settimana fa, e anche stavolta gli e' andata male.

      Se ti domandi quello che a noi non-italiani importa di tutto questo, te lo dico subito: assolutamente niente. E percio non vogliamo avere un papa il cui cervello e' dedicato per l'80% a queste questioni. Un papa italiano, per buono che sia, sara sempre il papa di Monti o di Prodi o di Formigoni o di Montezemolo. No, grazie. Voi italiani avete tutto il diritto di avere la vostra politica, ma non di farla pesare sul resto del mondo. Io voglio un papa che di politica italiana non sappia niente e non gli importi niente.

      Elimina
    4. Vi piacerebbe mettere le mani sulla Sistina, sulle Stanze di Raffaello e sul colonnato del Bernini, eh? E invece no, pussa via, giù le mani.

      Elimina
    5. Caro Anonimo americano delle 01:37. Poiché mi pari una persona civile, anche se lievemente anti-italiano (ma si sa, voi anglosassoni non riuscirete mai a capirci: siete tanto cari, ma troppo semplici), troviamo un fraterno compromesso e optiamo per un papa oriundo, italoamericano. Come dici? Nel collegio cardinalizio non c'è? Niente di grave, peschiamolo fuori dal collegio cardinalizio: vuoi non trovare un sano don Robert Pelliconi o padre Frank D'Andrea? Così quadreremmo il cerchio e andremmo alla grande.

      Elimina
    6. Un papa italiano che non sia piu' alto del metro e 23. Max m. 1,24

      Elimina
  5. A mio modestissimo avviso se non parte qualche centinaio di scomuniche appena dopo l'elezione, sarà stato inutile l'averne eletto un altro.
    Di carote ne sono state date tante adesso è il momento del bastone.
    E non lo dico a senso unico, anche se dovessi beccarmela io la scomunica.
    C'è assoluto bisogno di prendere posizioni nette e definitive, nel bene o nel male.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io vedrei bene un papa di matera.
      Sarebbe sicuramente italiano, ma non come quelli del centro nord che se la tirano con i loro fans.
      E poi gli italiani del centro nord sono tutti antipatici, bianchi anemici, conoscono molte lingue ma non sanno parlare il materano.
      Un papa di matera sarebbe la persona giusta per me!

      Elimina
  6. Da un bel pò questo Blog non si sa mai cosa pensa, non è carne, non è pesce mi chiedo in quali mani è finito.
    Non avete brillato nelle difesa di papaa Benedetto XVI. Notizie omesse e interventi tardivi e inconcludenti.Ora ve ne uscite fuori con questi articoli insulsi e irreali.
    Avete sempre lavorato per qualche Re di Prussia sconosciuto, ve ne dò atto , ma per favore non continuate a ingannare i buoni cattolici.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Puoi sempre andare a leggere altri blog, come quello della saccentella e ottusa, quello del professorucolo autoreferenziale o quello dei pretonzoli barricaderi. Qui hai sempre libertà di parola e diritto di replica, ma se ti piace suonartela e cantartela da solo, in quelle sedivaccanti troverai un'ambiente a te più consono.

      Elimina
    2. Ma a chi ti riferisci? A quella decerebrata che una volta bazzicava anche qua?

      Elimina
    3. Plascet anonimo 00:36!!

      Elimina
    4. Calma ragazzi. Qui solo io alcuni hanno diritto a scrivere. Tutti gli altri sono abusivi.
      Anonimo 00:36 paga le tasse di concessione. E' abituato a fare il padrone e non accetta opinioni oltre lo standard della sua intelligenza. Altrimenti si trovera' costretto a mandarvi a leggere altri blog da lui consigliati.
      E' stato educato cosi'. Ha avuto buoni maestri.
      Lo spirito cristiano gli fa un baffo. Lui e' uno tutto d'un pezzo altro che voi pretonzoli.
      Lui, se solo lo volesse potrebbe anche nominarsi papa e potrebbe insegnarvi come si sta al mondo. Lui ha il carisma del capo. Cari pretonzoli, inginocchiatevi e baciategli le mani per la sua magnianimita' e autorevolezza. Gente di poca fede! (sic!)

      Elimina
  7. Questa poi.... Un italiano purchessia. E perche' poi? I cardinali italiani attualmente mi paiono il sale evagelico che ha perso il sapore. Mi sembrano assolutamente insignificanti.....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Italiano, italiano. E purchessia.

      Elimina
    2. Precisiamo!!!
      Che sia del regno delle due sicilie.
      Non confondiamo gli italiani con gli italioti.

      Elimina
  8. Se Giuseppe Siri fosse stato eletto nel secondo conclave del 1978 forse la storia sarebbe stata diversa...
    atronge.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E se mio nonno aveva tre palle era un flipper...

      Elimina
  9. E' vergognoso che il sig. Magister parteggi spudoratamente per un suo candidato solo perchè gli sta simpatico. Un papa statunitense è semplicemente ridicolo, del tutto fuori luogo: me ve li immaginate due Barak Obama, uno a Washington e l'altro a Roma? Ma che credibilità può avere un papa che proviene da una superpotenza che da decenni sta imponendo il suo modello imperialista e capitalista a tutto l'Occidente? Ma si vergogni Magister! No, molto meglio gli italiani, sono più saggi e più equilibrati e tutto fuorchè nazionalisti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma si vergogni Lei!!! Se c'è una risposta razzista e nazionalista è bene la sua...si vergoni!

      Elimina
  10. Tutti discorsi completamente inutili. Anche stavolta si stanno facendo le stesse chiacchiere che si fecero per Siri, Benelli, Martini, eccetera... Consiglierei ai giornalisti di pregare di più e di scrivere di meno.

    RispondiElimina
  11. Lo straniero per quanto santo come Woitila o Ratzinger pensa:"Possibile che gli italiani non sono in grado di fare il Papa?".
    Mettono su arroganza e fanno str..ate a raffica.
    E voi ve le gustate tutte senza fare una piega ok?
    atronge

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo straniero pensa: dopo aver letto atronge, credo che per i prossimi 2000 anni sara' difficile che ci possa essete un papa italiano concittadino di tale ignorante.

      Elimina
  12. Devo dire che siete anche simpatici!!Ma i progressisti perchè non muoiono mai?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perche' sono destinati a metterti un po' di sale in zucca.

      Elimina
  13. Il Papa c'è ed è Benedetto XVI non più regnante ma sempre Papa ...quello che eleggeranno sarà solo un intruso nella successione apostolica e noi non lo riconosceremo mai!

    RispondiElimina
  14. Ubi Petrus ibi Ecclesiae

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vuoi dire che ubi Petri ibi Ecclesia?

      Elimina
  15. Feudatari, quindi nell' immaginario di Enrico il papa sarebbe un imperatore. Tipica mentalita' tradizionalista, visione monarchica del papato, quasi cesaropapista. Esiste davvero molta ignoranza teologica, ecclesiologica, rivedetevi la Lumen Gentium, ma anche il decreto sui vescovi del Vat.II. Insomma rivedetevi tutto, o imparate. L' impero romano e' finito, aprite, dimenticavo il Vangelo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se è per questo cosa sarebbe nuovo?
      I muffi rituali ebraici dei kikiani?Il pantheon ecumenico dei focolarini?Le musiche tribali dei progressisti?I bonghi dei bonzi?
      Vogliamo andare così avanti da rispolverare pure le danze dei guerrieri masai?
      Già che ci sei dipingiti pure la faccia di BLU!
      atronge.

      Elimina
    2. Ti scandalizzi per cosi' poco? e perche' mai? Solo perche' ti hanno escluso dalla loro cerchia?
      Atrongeeeeee!!!!!
      E' inutile che ci provi. Non ti vogliono!!!
      Sei destinato a rimanere nella tua setta.
      Siccome si stanno dividendo ulteriormente, vedi di rimanere in quella giusta.

      Elimina
  16. La gerontocrazia montiniano-wojtiliana della curia deve andare finalmente via. Ha perso ogni credibbilita. I nomi di Sodano, Re, Sandri, Sepe, Daniels etc sono diventati simbolo di corruzione e decadenza ,anche quela liturgica. Adesso preparano il suo pupillo Scherer per poter continuare fare i danni alla Chiesa. Ora basta !

    Angel

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quelli..sono come le erbacee..non le estirpi mai!

      Elimina
    2. Tu invece una rosa profumata. Vero istriano di lampedusa?

      Elimina
  17. "l'impero romano e' finito... dimenticavo il vangelo"...sbagliero' ma mi pare proprio di si'; infatti i vescovi sono si' i successori degli apostoli ma a Pietro sono state date le chiavi e il potere di sciogliere e legare e di confermare i fratelli: non vale piu'
    cio' che e' scritto nel vangelo? e certe affermazioni non sono distanti da esso? Allora ricordiamoci di Tertulliano ( mi ripeto, citandolo,per l'ennesima volta ma spesso e' necessario )che scrisse -"illam esse regulam veritatis, quae veniat a Christo transmissa per comites, quibus aliquanto posteriores - ora XXI secoli- diversi isti commentatores deprehenduntur." ed anche della " nota praevia " di Paolo VI che ha ritenuto di precisare, evidentemente per chi avesse pensato e creduto qualcosa di diverso, come quei commentatori...- observator.

    RispondiElimina
  18. Ma Bagnasco non vi piace?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ben pulito e ben cotto.

      Elimina
    2. Sei un buongustaio!!! Ti piace la roba buona!!
      Finalmente hai ammesso che ti piace. Anonimo 14:55

      Elimina
  19. La cosa che mi fa ridere è che noi italiani siamo un popolo (oltre che di santi, navigatori e poeti...ma di queste categorie forse "eravamo"!) di allenatori della nazionale, di presidenti del consiglio e ora anche di Papi! :)
    Mi sembra che qui ognuno voglia pontificare a proprio piacimento!
    Situazione simpatica oltre che surreale, però capisco perchè ogni diocesi e ogni parrocchia sono autocefale!
    A noi ce piace fare quello che ce pare! :)

    Giacomo

    ps: 8 marzo, una "papessa" no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. una "papessa" no?

      Ti ho detto che ce n'è gia una in pectore, che pontifica da un improbabile blog nella convinzione di essere ferratissima teologa. E' un soggetto oltremodo sgradevole, con seri problemi psicologici e caratteriali, ma molto, molto folkloristica. Come fenomeno da baraccone può diventare una vera attrazione, fidati!

      Elimina
  20. caro anonimo delle 8.56, ieri don Gallo ha immaginato estasiato un papa omosessuale.E così ti rispondo su Bagnasco: quando mai è intervenuto nella sua diocesi con don Gallo e company? Il pastore deve difendere il gregge dai lupi, ma ormai di rado si vede un intervento dei pastori a difesa della fede delle anime loro affidate. Bagnasco è pavido come tanti altri, che intervengono solo su impulso dei media, e solo in direzione politicamente corretta.
    Intanto mentre i nostri pastori dormono e la gestione del Conclave sembra un po' un'assemblea di condominio che esamina il consuntivo e deve nominare un nuovo amministratore, capace di gestire, moderno, efficiente, traparente (sembrano gli slogan che in questi anni si ripetono come mantra nella pubblica amministrazione) intere generazioni non hanno ricevuto la luce della fede e quindi non la trasmetteranno ai figli. Bisogna avere il coraggio di un nuovo inizio, ogni riforma è un ritorno alle origini, e quindi alla tradizione.
    Se il nuovo papa avrà dentro di sè il fuoco della fede rimedierà ai mali della Chiesa con l'aiuto di Dio e della Grazia di stato: così tutte le mancanze di carattere e le debolezze personali saranno colmate e volte al vero Bene. Se non avrà la fede, se non farà spazio a questa Grazia, potrà essere il più grande manager della terra, ma non radunerà il gregge, oggi disperso: al massimo risanerà lo Ior.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vuoi insinuare che don Gallo stava pensando proprio a Bagnasco?

      Elimina
    2. I Papi omosessuali sono stati più di una ventina, non vedo la novità. Don Gallo indicava un omosessuale come appartenente ad una categoria discriminata e che ha subito tanto male dai religiosi.

      Elimina
    3. A dirla tutta è la Chiesa che ha subito tanto male dagli omosessuali che sono entrati sotto mentite spoglie.

      Elimina
  21. Scola s'é alleato co gli americani ed è già quasi Papa. Farà Piacenza Segretario di Stato per accntentare la Curia.

    RispondiElimina
  22. Gli unici degni e capaci sono Bagnasco, Scola,Piacenza e Dolan ...Scherer mi sembra il Doppelganger(profilo) di Bertone.
    I cardinali che hanno coperto i pedofili cone Stanislao, Rhodè, Re, Sandri son talmente screditati che non meritano considerazione... se fossero stati semplici cittadini a quest'ora starebbero già in galera per complicità!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. BenedettoXVi o chi altri ti ha dato mandato per fare una stima sulla dignita' dei cardinali?
      Beh! Chiunque sia, rivolgendosi a te dimostrato di essere un irresponsabile!!
      Siamo messi proprio male!!!

      Elimina
  23. PALOMBELLA PAPA!!!.....

    RispondiElimina