ANSAmed - IL CAIRO, 17 MAR - E' morto stasera a 88 anni, dopo lunga malattia, il capo della Chiesa Copta d'Egitto, Papa Shenuda III. Papa Shenuda III, patriarca di San Marco e papa della chiesa copta ortodossa d'Egitto, era malato da molto tempo e l'anno scorso era stato anche alcuni mesi negli Stati Uniti per una terapia. Appena si e' sparsa la notizia, un gran numero di cristiani egiziani, ma anche di musulmani, si e' raccolta alla cattedrale di Abbasseya, presso la quale risiedeva papa Shenuda e dove e' morto oggi pomeriggio. E' la chiesa nella quale Giovanni Paolo II era andato in visita da lui il 24 febbraio 2000.
La morte del Papa della Chiesa copta punta ancora una volta i riflettori su questa minoranza che in Egitto conta circa otto milioni di persone, un'importante minoranza soggetta a pressioni crescenti e ripetuti attacchi.
I copti, presi di mira soprattutto dai salafiti, rappresentano il 10 per cento della popolazione egiziana, un gruppo dalle antichissime origini che rischia pero' di essere spinto alla fuga e all'esodo.
Tra le ultime stragi quella ad ottobre dello scorso anno con 25 vittime. Almeno 21 i morti (45 secondo i copti) in un'altra mattanza nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio 2011, ad Alessandria d'Egitto in seguito ad un'esplosione, poco dopo la mezzanotte, davanti a una chiesa copto-ortodossa.
Furono invece 15 i morti, negli scontri tra copti e salafiti, il 7 maggio 2011 al Cairo.
Nel gennaio 2010, otto copti furono uccisi subito dopo la messa del Natale ortodosso nel villaggio meridionale di Nagaa Hamadi. Il responsabile dell'attacco, Hamam Kamuni, che aveva aperto il fuoco quella notte, e' stato impiccato a ottobre 2011.
I copti sono presenti in tutto il Paese e in tutte le categorie sociali anche se loro si considerano fuori da alcuni settori come la giustizia, l'universita' o le forze dell'ordine.
I primi monaci copti vissero in Egitto nel IV secolo e la chiesa copta e' stata una delle chiese a soffrire di piu' dell'avanzata araba nel Nordafrica.
Dopo il concilio Vaticano II, Chiesa cattolica e Chiesa copta hanno iniziato un cammino ecumenico di dialogo che ha portato nel 1973 al primo incontro, dopo quindici secoli di distanza tra le due chiese, tra papa Paolo VI e Shenuda III. Insieme decisero di iniziare un dialogo teologico, il cui frutto principale e' stata la dichiarazione comune del 12 febbraio 1988. (ANSAmed).
La morte del Papa della Chiesa copta punta ancora una volta i riflettori su questa minoranza che in Egitto conta circa otto milioni di persone, un'importante minoranza soggetta a pressioni crescenti e ripetuti attacchi.
I copti, presi di mira soprattutto dai salafiti, rappresentano il 10 per cento della popolazione egiziana, un gruppo dalle antichissime origini che rischia pero' di essere spinto alla fuga e all'esodo.
Tra le ultime stragi quella ad ottobre dello scorso anno con 25 vittime. Almeno 21 i morti (45 secondo i copti) in un'altra mattanza nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio 2011, ad Alessandria d'Egitto in seguito ad un'esplosione, poco dopo la mezzanotte, davanti a una chiesa copto-ortodossa.
Furono invece 15 i morti, negli scontri tra copti e salafiti, il 7 maggio 2011 al Cairo.
Nel gennaio 2010, otto copti furono uccisi subito dopo la messa del Natale ortodosso nel villaggio meridionale di Nagaa Hamadi. Il responsabile dell'attacco, Hamam Kamuni, che aveva aperto il fuoco quella notte, e' stato impiccato a ottobre 2011.
I copti sono presenti in tutto il Paese e in tutte le categorie sociali anche se loro si considerano fuori da alcuni settori come la giustizia, l'universita' o le forze dell'ordine.
I primi monaci copti vissero in Egitto nel IV secolo e la chiesa copta e' stata una delle chiese a soffrire di piu' dell'avanzata araba nel Nordafrica.
Dopo il concilio Vaticano II, Chiesa cattolica e Chiesa copta hanno iniziato un cammino ecumenico di dialogo che ha portato nel 1973 al primo incontro, dopo quindici secoli di distanza tra le due chiese, tra papa Paolo VI e Shenuda III. Insieme decisero di iniziare un dialogo teologico, il cui frutto principale e' stata la dichiarazione comune del 12 febbraio 1988. (ANSAmed).
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