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venerdì 25 novembre 2011

Reggio Emilia: Risposta all'intervento di Enzo Bianchi

DELLE DUE L'UNA
di Andrea Zambrano, da Il Giornale di Reggio 22/11/11


Secondo il priore di Bose Enzo Bianchi, ospite della pre-dedicazione dell’altare in Cattedrale con questo adeguamento «è salvaguardata la polarità dell’altare, dell’ambone e della cattedra». E’ il sunto del suo dotto intervento di sabato in seminario. Intervento apprezzato da tutti per saggezza di argomentazioni ed eloquio forbito. Siamo onorati che fratel Enzo ci abbia degnato di cotanta attenzione perché lo abbiamo definito “oppositore del Papa”. Così ha voluto dimostrare di non esserlo. Anzi ha vantato un’amicizia con Ratzinger, che lo ha chiamato come esperto al Sinodo dei vescovi. Buono a sapersi, ma noi, pur non avendo la familiarità che Bianchi ha con il Papa facciamo notare sommessamente che ci si può opporre anche senza dire che uno sbaglia.
Ad esempio si può dire che «a Reggio è salvaguardato l’orientamento escatologico dell’assemblea», salvo poi contraddirsi dicendo che i tre poli liturgici (altare, ambone in navata e sede in assemblea) «rispettano la legittimità ecclesiologica e teologica». Ora, noi siam gente pane al pane e Fratel Enzo, nella sua infinita misericordia, ci perdonerà l’irriverenza. Ma qualcosa non torna: l’introduzione del nuovo messale pubblicato nel 2000 dice che «il presbiterio è il luogo dove si trova l'altare, viene proclamata la parola di Dio, e il sacerdote (...) esercita il suo ufficio». Dunque non sembrano trovare spazio altre concessioni per collocazioni diverse di questi tre fondamentali “poli”, salvo l’ambone al posto del pulpito. Non per essere legalisti, ma delle due, l’una: o quel testo è sorpassato e allora conviene che qualcuno ci dica da che cosa e perché ha perso validità di deroga in deroga, oppure quella dei poli liturgici della Cei non risponde alle prescrizioni del Messale, che è un atto del Magistero, dunque del Papa. Sarebbe bene che qualcuno, a noi non eruditi liturgisti, lo spiegasse.

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