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martedì 13 settembre 2011

"Sentinelle nel post-concilio". Un libro (dal titolo eloquente) di Bertocchi-Agnoli

Venerdì 23 settembre 2011

chiesa di Ognissanti - Borgo Ognissanti, n, 42 - Firenze

ore 17.30
SANTA MESSA nella forma Extraordinaia del Rito Romano

seguirà alle


ore 18.30
la presentazione del libro

Sentinelle nel post-concilio
Dieci testimoni controcorrente
Ed. Cantagalli

Interverranno gli autori
Lorenzo BERTOCCHI e
Francesco AGNOLI



Ecco una esauriente presentazione per conoscere meglio il libro,
e i dieci "testimoni controcorrente",
che uscirà tra una quindicina di giorni.

"Giovanni Paolo II, riferendosi alla situazione della cultura europea, nel 2003 parlò di una “apostasia silenziosa” per l’uomo sazio che vive come se Dio non esistesse. Un giudizio significativo e decisamente allarmante rispetto alle attese che seguivano al Concilio Vaticano II.
Quando il 19 aprile 2005 il Card. Ratzinger si affacciò su piazza S.Pietro nelle vesti di Papa Benedetto XVI, molti pensarono agli interventi critici che il Cardinale aveva indirizzato proprio al cosiddetto “post-concilio”. Infatti, nel dicembre del 2005, Benedetto XVI rivolgendosi alla Curia romana parlò dell’interpretazione del Vaticano II, un ragionamento che pose il “rinnovamento nella continuità” come chiave per comprendere i contenuti e il ruolo del concilio stesso. Questo intervento ha aperto un ampio dibattito che vede coinvolti sacerdoti, religiosi, studiosi, giornalisti, blogger e semplici fedeli, un inarrestabile processo di approfondimento sembra essersi avviato sulla spinta del pontificato di Benedetto XVI. Nel 2007 poi, con il Motu Proprio Summorum Pontificum sull’uso del Messale Romano del 1962, si è aggiunto un altro tassello importante che ha fornito ulteriore materia al dibattito.
Questa situazione era semplicemente impensabile soltanto fino a pochi anni fa.
Per un lungo periodo di tempo, infatti, riviste, libri, convegni, conferenze, hanno avuto un tono generalmente celebrativo riguardo al Vaticano II, in molti casi un continuo appellarsi ad uno “spirito del concilio” per fare tabula rasa di tutto ciò che era prima. Oggi non è più così, ora si possono mettere sul tavolo argomenti per troppo tempo esclusi perchè fuori dal politically correct intra ed extra ecclesiale.
In tutto questo c’è un occasione importante per la ricerca autentica della verità, non si tratta di enfatizzare ancora, o di eliminare completamente, il ruolo del XXI Concilio della Chiesa Cattolica, ma di fare piena luce sui passi falsi per poter girare finalmente pagina.
Per comprendere in modo diretto e accessibile ciò che è accaduto durante e dopo il Vaticano II chi meglio di alcuni “testimoni”? Ecco allora “Sentinelle nel post-concilio” un libro – pubblicato da Cantagalli - pensato per dar voce ad alcune personalità spesso controcorrente e a volte emarginate sia dal mondo teologico/culturale di area “progressista”, che da quello cosiddetto “conservatore”. Non un indagine teologica o storica, ma una specie di inchiesta che mette in luce alcuni pensieri di queste “sentinelle” per fare riflettere chiunque vi si avvicini senza pregiudizi di sorta.
Eugenio Corti, Romano Amerio, Giovannino Guareschi, S. Pio da Pietralcina, P. Tomas Tyn, Don Divo Barsotti, P. Cornelio Fabro, il Card. Giuseppe Siri, Mons. Brunero Gherardini e Mons. Marcel Lefebvre sono le personalità che vengono presentate nel libro. Vari autori hanno contribuito a tratteggiare le “sentinelle” senza la presunzione di aver esaurito la loro figura, ma con l’intento di darne un assaggio utile per far comprendere meglio problemi e natura della crisi post-conciliare. Dieci personalità mai banali, né tiepide, caratterizzate dal tratto comune della schiettezza, così si può trovare l’ironia tagliente di Guareschi, la limpida testimonianza di vita del grande narratore Eugenio Corti o la profondità filosofica di Cornelio Fabro.
Qui non si tratta di dar ragione a qualcuno, ma di ascoltare davvero tutte le voci con la speranza di contribuire a quel “rinnovamento nella continuità” che non può rischiare di restare un semplice slogan.
Tra le varie considerazioni riportate nel libro c’è n’è una che forse le riassume tutte, la espresse Don Divo Barsotti nel 1971, davanti a Paolo VI, quando fu chiamato a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano: “Guai se rompiamo il legame con la Chiesa di sempre”."

19 commenti:

  1. “Guai se rompiamo il legame con la Chiesa di sempre”.
    ottimo memento.
    Resta sempre da vedere CHI lo ha rotto, quando e perchè.
    La storia al riguardo è ancora tutta da scrivere, ripartendo da quel disastroso anno 1986, e procedendo a ritroso, fino a risalire all'anno del gran concilio 21.mo he ha cambiato il volto della Chiesa, rendendolo irriconoscibile rispetto ai 19 secoli e mezzo precedenti.
    (re-styling che dura tuttora.....sotto le apparenze illusorie di una restaurazione dell'antica facciata)
    Consiglio la visione del film sotto indicato, su gloria-tv:


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    </object>

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  2. cronista (min. 3:40) :

    "....nella storia non era mai accaduto che il Capo della Chiesa Cattolica facesse visita alla sinagoga di Roma..."
    > 13 aprile Anno Domini 1986
    (visita amichevole e "fraterna", comprendente l'elogio di "Nostra aetate" da parte del rabbino Toaff  : quale continuità con la Chiesa di sempre ?....)

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  3. Guareschi, il mio scrittore preferito! Nonostante abbia avuto la fortuna di non vedere ancora attuato del tutto lo sfacelo, già lo profetizzava.
    Alcuni mi dicono che Padre Pio avrebbe accettato le novità per obbedienza (fu sempre obbediente fino all'eroismo), avrebbe detto la Messa Nuova per obbedienza, secondo certi
    (orrore!), a mio parere il Buon Dio la preso con se prima che lo mettessero nella condizione tremenda di dover segliere a chi obbedire.

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  4. Il medioevo viene considerato uno dei periodi più bui nella storia dell'umanità. Ma non per la Chiesa. Il medioevo della Chiesa é iniziato nel 1970!

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  5. <span>quale continuità con la Chiesa di sempre ?....</span>

    Dipende dal significato che diamo al vocabolo 'continuità'.
    E' quello che ad esso veniva attribuito nell'archelingua in uso fino al 1962 o quello invalso con l'adozione da parte della Chiesa della neolingua?

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  6. Non ce ne sarebbe stato bisogno. Paolo VI gli permise di continuare a celebrare secondo il messale tridentino, sia la messa privata che quella in pubblico.
    E l'obbedienza di Padre Pio anche ai soprusi fu certamente eroica, ma mai a discapito della Verita.

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  7. mi pare evidente che oggi per "continuità" moltissimi intendono   continuità col verbo conciliare: sopratutto i nati delle ultime due generazioni, che a quel verbo esclusivo sono stati allattati, sia i laici che il clero, forgiato  nei seminari dominati dai teologi modernisti, che dettano legge (e lezioni di Rahner, De Lubac ecc....)
    A meno che non avvenga il miracolo della Grazia che permette loro di aprire gli occhi sulla terribile realtà di sbandamento dottrinale e CAOS liturgico e pastorale della Chiesa, in questo ultimo mezzo secolo di storia: tale    risveglio alla realtà  è un miracolo possibile, raro ma spesso testimoniato, anche su questo blog, da tanti giovani e meno giovani cattolici che , cadute dai loro occhi le scaglie e i fitti veli dei pregiudizi indotti dalla <span>disinformatja</span> di regime, riescono a vedere nitidamente   CIO' che effettivamente è accaduto, e a dirlo chiaro e forte, con semplicità (come ad es. l'ottimo Stefano che ha narrato la sua conversione alla vera Fede, nella vera Chiesa di sempre, il suo incontro con la Madonna "vera", non quella oleografica  dei miscredenti e sprezzanti catto-adulti...) ;
    e riescono a fare il confronto    NITIDO E DISINCANTATO tra  il volto della Chiesa fino al 1960 e quello "rifatto", truccato pesantemente,  alterato,  artificioso,  mondano,  contraddittorio, confuso ed ambiguo,  BILINGUE,  equivoco, variamente definibile.....INAFFIDABILE, disorientante, della Chiesa "rinnovata" dal conciliov2 e dalla riforma della Messa di Paolo VI.
    E così riescono, vedendo tutto più chiaro, il presente e il passato, alla luce della Dottrina di sempre, del Magistero perenne, ascoltato e seguito fedelmente, ad illuminare la propria coscienza e quella di chi li ascolta e, come loro, corre assetato di Verità, verso quella Luce che essi hanno (ri)visto, uscendo dal lungo e angoscioso tedioso tunnel dell'incredulità o della falsa fede modernista-conciliare.

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  8. <span> la espresse Don Divo Barsotti nel 1971, davanti a Paolo VI</span>
    "Guai se rompiamo il legame con la Chiesa di sempre".

    Era il 1971, quando fu lanciato questo grave monito, da un santo uomo di Chiesa. E'  giusto e necessario chiedersi: fu esso ascoltato dal papa allora regnante, che già aveva cambiato profondamente la forma-sostanza della Santa Messa ?......
    .....e che in tal modo aveva GIA'  avviato la Santa Chiesa a quella profonda<span> GRAVE  mutazione da lui annunciata nel novembre 1969,</span> in  quel dies nigro notanda lapillo, giorno di quel tristissimo evento che  mai più la storia potrà dimenticare ?

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  9. In effetti, come chiarito anche in testo presente nel sito, chiese ed ottenne di essere esentato anche dall'uso delle viariazioni introdotte nel MESSALE (ancora formalmente tridentino) nel 1965 e nel 1967.

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  10. Mons. Lefebvre assimilato ad altri...mah...povero monsignore, chissà cosa direbbe se si vedesse affiancato, per esempio, a un Gherardini, che ai suoi tempi faceva carriera e certo non lo affiancava nella lotta agli errori conciliari...Qui si vuole la cosiddetta "normalizzazione" di Lefebvre con un'operazione che lo rimetta, da morto, nell'alveo conciliare. Impressione? Si sta rivoltando nella tomba

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  11. <span>lo rimetta, da morto, nell'alveo conciliare</span>
    <span></span>sì, ....temo che stia per accadere questo; esattamente come il regime  preparerà la normalizzazione della Messa di sempre, e vorrà addomesticare la Tradizione, dandone all'ignaro poopolo di Dio (considerato privo di caopacità di discernimento, visto che lo ha diseducato in tal senso) una sua versione  "annacquata", con una Dottrina rimaneggiata alla "luce" del verbo conciliare.
    Infatti tra i biechi-utili servi del regime gira spesso (letto quotidianamente su questo bog) lo slogan tipico:
        "liberiamo la Tradizione dalle mani (o dal monopolio) dei tradizionalisti !"; poichè i tapini (in buona o malafede) non sanno o dimenticano che il regime dirà a suo tempo, dopo aver fatto il suo rimpasto dei contenuti tradizionali in salsa modernista:
         "Ve la dò io, la Tradizione!"
    e tutti dovranno per amore o per forza credere che la Tradizione sarà quella che -ancora una volta- sarà imposta dall'alto ( chi sta nella stanza dei bottoni e manovra tutte le decisioni effettive) a colpi di silenzio e fatti compiuti: come nel 1969 accadde per la Messa NO, che sostituì quella di sempre, facendo credere a tutto il popolo-bue che la Messa di S. PIo V era stata abrogata.
    (Non si capisce perchè ALLORA, in quel frangente non si affacciò nessun prelato sulla scena ecclesiale, per avvisare il gregge ignaro -parlando a CHIARE lettere-  che quella Messa DI SEMPRE non poteva essere abrogata e poteva e doveva essere celebrata ancora: come mai ? me lo chiedo continuamente, dal 7-07-2007.....)

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  12. Leggendo le riflessioni di Circolo Christus Rex mi è venuto in mente questo pensiero:

    Mons Lefevre è stato tra gli operai della prima ora,
    Mons Gherardini è tra gli operai dell'ultima ora.....
    alla fin fine quello che conta e quello che vale è che ambedue hanno lavorato alla Vigna del Signore per la Verità e la Santa Chiesa.
    Purtroppo non possiamo riscrivere la storia, gli uomini (anche i santi) non sono perfetti. Ringraziamo il Signore per averci dato un secondo Sant'Atanasio nella persona di Mons. Lefevre e ringraziamo anche il Signore per aver ispirato Mons. Gherardini a scrivere i suoi ultimi bei libri in difesa della vera fede cattolica e della Tradizione.

    don Bernardo

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  13. a Memory......
    cara sorella in Cristo....... quello che dici è plausibile e logico, tuttavia noi dobbiamo inserire nel ragionamento un'altro elemento fondamentale: l'azione dello Spirito Santo che è colui che guida la storia al di la di tanti "piccoli uomini" che possono stare anche in Vaticano. La Madonna ci aiuterà. Io penso che la Tradizione non potrà mai essere normalizzata. Se si vive veramente la spiritualità e la dottrina legate alla Messa di sempre si arriverà pian pianino a rimettere in discussione il deleterio Concilio Vat. II e tutto il postconcilio....... solo ci vuole da parte nostra pazienza e calma, la restaurazione per essere forte non può avvenire troppo velocemente, a meno che non ci siano interventi miracolosi dall'Alto, che non possiamo escludere, ma nemmeno possiamo pretendere.....
    In unione di preghiere e coraggio......
    fraternamente
    don Bernardo

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  14. sì, Areki, grazie ! (ero in pausa....) infatti stavo appunto per scrivere quanto segue:
    tuttavia....


    nonostante la cupa prospettiva che ho appena tratteggiato, non dimentichiamo che se le forze delle tenebre assediano la Santa Chiesa, oggi più che in 20 secoli passati, stringendola in una morsa fatta di cento inganni, che sembrano invincibili....,
    noi abbiamo dalla nostra parte, per vincere la santa battaglia della vera Fede e della Tradiziione, una forza molto più potente di loro:
    la Vergine Madre Celeste , Maria SS.ma che, essendo<span> Madre di Dio e Signora del Santissimo Rosario di Fatima, più </span><span>forte di ogni esercito schierato in battaglia,</span><span>vincerà tutte le potenze di satana, al tempo stabilito da Dio Onnipotente, e per  sempre".</span>
    Ella ha detto a Fatima. “Il mio Cuore Immacolato trionferà”  e io credo che Ella, al nostro fianco, coprendoci col suo manto, vincerà questa lunga e travagliata lotta della Chiesa contro i nemici esterni e interni della Chiesa (e delle nostre anime). per volontà stessa di Dio, in preparazione al Regno di Gesù Cristo, in Cielo e interra; la strada è ancora lunga, ma invocando Lei , potente Mediatrice di tutte le Grazie, non abbiamo alcun dubbio sulla Vittoria finale, a Gloria di Dio solo.

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  15. <span>sì, Areki, grazie ! (ero in pausa....) infatti stavo appunto per scrivere quanto segue:  
    tuttavia....  
    nonostante la cupa prospettiva che ho appena tratteggiato, non dimentichiamo che se le forze delle tenebre assediano la Santa Chiesa, oggi più che in 20 secoli passati, stringendola in una morsa fatta di cento inganni, che sembrano invincibili....,  
    noi abbiamo dalla nostra parte, per vincere la santa battaglia della vera Fede e della Tradiziione, una forza molto più potente di loro:  
    la Vergine Madre Celeste , Maria SS.ma che, essendo<span> Madre di Dio e Signora del Santissimo Rosario di Fatima, più </span><span>forte di ogni esercito schierato in battaglia,</span><span>vincerà tutte le potenze di satana, al tempo stabilito da Dio Onnipotente, e per  sempre".</span>  
    Ella ha detto a Fatima. “Il mio Cuore Immacolato trionferà”  e io credo che Ella, al nostro fianco, coprendoci col suo manto, vincerà questa lunga e travagliata lotta della Chiesa contro i nemici esterni e interni della Chiesa (e delle nostre anime). per volontà stessa di Dio, in preparazione al Regno di Gesù Cristo, in Cielo e interra; la strada è ancora lunga, ma invocando Lei , potente Mediatrice di tutte le Grazie, non abbiamo alcun dubbio sulla Vittoria finale, a Gloria di Dio solo.  </span>

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  16. E' un po' strano il caso di don Barsotti. Personalità coltissima, tra le più significative figure di mistico del Novecento eppure la sua comunità non mi pare si sia distinta per zelo nel difendere la Tradizione, nè mi sembra (forse sbaglio) che egli stesso si sia mai entusiasmato per il VO, definendone in un'intervnista la lituriga "bella ma come morta" sia pure criticando al contempo intelligentemente la liturgia "costuita a tavolino" del post concilio.

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  17. E' un po' strano il caso di don Barsotti. Personalità coltissima, tra le più significative figure di mistico del Novecento eppure la sua comunità non mi pare si sia distinta per zelo nel difendere la Tradizione, nè che abbia avuto un'incidenza e una fortuna paragonabili ad quelle di altre esperienze tradizionali. Inltre, mi sembra (forse sbaglio) che lo stesso Barsotti non fosse particolamente entusiasta della liturgia VO, definendola in un'intervista la  "bella ma come morta" e sia pure criticando intelligentemente la liturgia "costruita a tavolino" del post concilio.

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  18. Bui? Ma da chi? Da chi non sa di storia

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  19. Vorrei ricordare a proposito di qualche commento che Gesu' diceva ai miracolati di presentarsi ai sacerdoti e che cenava anche con i farisei ed i peccatori; evidentemente est modus in rebus e bisogna fare attenzione ai modi...

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