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giovedì 22 settembre 2011

In Francia i musulmani sorpassano i cattolici

di Marco TOSATTI

In Francia si costruiscono più moschee islamiche, e più di frequente, delle chiese cattoliche, e ci sono più praticanti musulmani che cattolici praticanti nel paese.

Circa 150 nuove moschee sono in costruzione attualmente in Francia, che ospita la più grande comunità islamica in Europa, I progetti sono in diversi stadi di completamento, secondo Moahmmed Moussaoui, presidente del Consiglio musulmano di Francia, che ha fornito questi dati in un’intervista del 2 agosto scorso alla Radio Rtl.

Il numero totale di moschee in Francia è già raddoppiato per superare le duemila nei dieci anni passati, secondo una ricerca intitolata: “Costruire moschee: il governo dell’islam in Francia e in Olanda”. Il più noto leader islamico francese, Dalil Boubakeur, rettore della gran moschea di Parigi di recente ha ipotizzato che il numero totale delle moschee dovrà raddoppiare, fino a quattromila, per soddisfare la domanda crescente.

Al contrario la Chiesa cattolica in Francia ha costruito solo venti nuove chiese negli ultimi dieci anni, e ha chiuso formalmente più di 60 chiese, molte delle quali potrebbero diventare moschee, secondo una ricerca condotta dal quotidiano cattolico francese La Croix.

Sebbene il 64 per cento della popolazione francese (41.6 milioni di persone, su 65 milioni di abitanti) si definisce cattolico romano, solo il 4.5 per cento (circa un milione e 900mila persone) sono cattolici praticanti, secondo l’Istituto francese della Pubblica opinione (Ifop).
Sempre nel campo dei paragoni, il 75 per cento (4 milioni e mezzo) dei circa 6 milioni di musulmani nord-africani e sub-sahariani in Francia si identifica come “credenti”, e il 41 per cento (circa due milioni e mezzo) sostiene di essere “praticante”, in base a un rapporto sull’islam in Francia pubblicato dall’Ifop il 1 agosto scorso. La ricerca afferma che più del 70 per cento dei musulmani francesi dice di osservare il Ramadan nel 2011.

Mettendo questi elementi l’uno a fianco dell’altro, questi dati forniscono un’evidenza empirica della tesi secondo cui l’islam è sulla via di superare il cattolicesimo romano come religione dominante in Francia. Dal momento che i numeri crescono, i musulmani in Francia stanno diventando più assertivi che mai prima. Un caso per tutti: gruppi musulmani in Francia stanno chiedendo alla Chiesa cattolica il permesso di usare le sue chiese vuote come strumento per risolvere i problemi di traffico provocati da migliaia di musulmani che pregano per strada.
In un comunicato dell 1 marzo scorso, diretto alla Chiesa di Francia, la Federazione nazionale della grande moschea di Parigi, il Consiglio dei musulmani democratici di Francia e un gruppo islamico chiamato Collectif Banlieues Respect hanno chiesto alla Chiesa cattolica, in uno spirito di solidarietà interreligiosa, di permettere che le chiese vuote venissero usate dai musulmani per la preghiera del venerdì, così che i musulmani “non siano obbligati a pregare per strada” o “siano tenuti in ostaggio dai politici”.

Ogni venerdì, migliaia di musulmani a Parigi e in altre città francesi chiudono strade e marciapiedi (e di conseguenza, bloccano il commercio locale, e intrappolano i residenti non islamici nelle case e negli uffici) per sistemare i fedeli che non riescono a entrare in moschea per la preghiera del venerdì. Alcune moschee hanno cominciato a trasmettere sermoni e canti di “Allahu Akbar” nelle strade. Questi disagi hanno provocato ira e reazioni, ma nonostante molte lamentele ufficiali, le autorità non sono intervenute finora nel timore di accendere incidenti. La questione delle preghiere di strada illegali è giunta al top dell’agenda politica francese quando nel dicembre 2010 Marine Le Pen, il nuovo leader carismatico del Fronte nazionale le ha denunciate come “un’occupazione senza soldati o carri armati”.


Durante un incontro nella città di Lione, Le Pen ha paragonato le preghiere islamiche nelle strade all’occupazione nazista. Ha detto: “Per quelli che amano parlare un sacco della Seconda Guerra mondiale, possiamo anche parlare di questo problema (le preghiere islamiche in strada, n.d.r.), perché si tratta di un’occupazione di territorio. E’ occupazione di sezioni di territorio, di distretti in cui la legge religiosa entra in vigore. E’ un’occupazione. Naturalmente non ci sono carri armati e soldati, ma non di meno è un’occupazione e pesa fortemente sui residenti”.

Molti francesi sono d’accordo. In effetti la questione delle preghiere di strada islamiche – e la più ampia questione del ruolo dell’islam nella società francese – è diventata un problema di prima grandezza in vista delle elezioni presidenziali del 2012. Secondo un sondaggio dell’Ifop il 40 per cento dei francesi è d’accordo con Le Pen sul fatto che le preghiere per strada sembrano un’occupazione. Un altro sondaggio pubblicato da Le Parisien dimostra che i votanti vedono Le Pen, che sostiene che la Francia è stata invasa dai musulmani, e tradita dalle sue élite, come il candidato migliore per affrontare il problema dell’immigrazione musulmana.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy, la cui popolarità era a luglio al 25%, il dato più basso mai registrato per un presidente uscente un anno prima delle presidenziali, secondo TNS-Sofres sembra deciso a non farsi superare da Le Pen in questa battaglia. Di recente ha dichiarato che le preghiere per strada sono “inaccettabili”, e che le strade non possono diventare “un’estensione della moschea”. E ha ammonito che questo fenomeno può minare la tradizione laica della Francia di separazione fra Stato e religione. Il ministro degli Interni Claude Guéant ha detto ai musulmani di Parigi, l’8 agosto, che invece di pregare nelle strade possono utilizzare una caserma in disuso. “Pregare nelle strade non è qualche cosa di accettabile, deve cessare”.

Alcune dichiarazioni di leader musulmani sono sembrano destinate a sopire le preoccupazioni dei francesi (e non solo dei francesi). Il Premier turco Tayyp Erdogan per esempio, che ha fatto cpaire che la costruzione delle moschee, e l’emigrazione fanno parte di una strategia di islamizzazione dell’Europa. Ha ripetuto pubblicamente le parole di una poesia turca, scritta nel 1912 dal poeta nazionalista turco Ziya Gökalp. “Le moschee sono le nostre caserme, i minareti le nostre baionette, e i fedeli i nostri soldati”. L’arcivescovo emerito di Smirne, Giuseppe Germano Bernardini, racconta la conversazione avuta con un leader islamico: “Grazie alle vostre leggi democratiche, vi invaderemo. Grazie alle nostre leggi religiose, vi domineremo”.


Fonte: Vatican Insider

24 commenti:

  1. e non c'e' nemmeno bose!

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  2. Aspettiamo la traduzione, esagerato...

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  3. <span>Non credo che l'articolo sia datato. E' un dato che prima o poi chiunque poteva aspettarsi. Io non pensavo che si sarebbe determinato così presto.  
    Purtroppo è frutto della scristianizzazione che avanza non solo per le spinte presenti nel mondo, ma nache per il modernismo dei vescovi francesi.  
    Lasciamo da parte Kiko & C, che purtroppo hanno inquinato tutte le nazioni compresa la Francia, nella consapevolezza che non è augurabile utilizzare un male per contrastare un altro male. Ma fermiamoci qui, perché non è il caso di alimentare polemiche che escono dall'argomento proposto.  
     
    L'avanzata dell'Islam sta progredendo per mezzo dell'immigrazione incontrollata e della loro prolificità di molto superiore alla nostra, cui si aggiunge la nostra pressocché nulla capacità di difendere, prima ancora della nostra fede, la nostra identità culturale, anche a causa di governi quanto meno disattenti che fanno operazioni demagogiche e non per il bene comune, senza più attenzione per l'identità nazionale e culturale e malati di globalizzazione e omogenizzazione selvaggia.</span>

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  4. <span>E' questione di tempo, dobbiamo fare solo mea culpa. siamo una socetà decadente sotto il profilo della fede, laico, civico e morale.  
    Da una società come questa, cosa possiamo aspettarci?  
    Per fortuna confidiamo nel Signore e abbiamo la certezza che Lui salverà la Sua Chiesa!!!!</span>

    Iacta cogitatum tuum in Domino: et ipse te enutriet

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  5. Scusate, ma secondo voi di chi è la responsabilità di questo stato di cose? degli islamici?

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  6. Certo che no. La colpa è di politici apprendisti-stregoni come il fu-Mitterand in Francia. Ma è anche dei buonisti pelosi secondo il quale il massimo di aiuto che possiamo dare ai sofferenti della terra è strapparli dai loro paesi, dalla loro cultura, dalle loro famiglie e farli venire qui da noi, meglio ancora se stipati su barconi nel mare in tempesta. Per farli ancora più felici diamo loro anche la possibilità di lavorare sfruttati in nero. E chi prova a obiettare qualcosa diventa automaticamente un razzista e un intollerante. 

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  7. leggete il discorso del Papa fatto all'arrivo in Germania, sopratutto anche quando parla degli evangelici :(
    http://www.repubblica.it/esteri/2011/09/22/news/rinnova_etico-22045631/?ref=HREC1-2

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  8. Kiko e co. almeno (non lui, ma quelli turlupinati da lui) vendono tutto e vanno nelle periferie francesi e tedesche a convertire gli ex cattolici. Altri invece non lo fanno. Credo che forse sarebbe etico muovere critiche all'inquinamento di Kiko, dopo aver almeno tentato di fare la stessa cosa. Purtroppo non vedo alcun tradizionalista che vende casa sua e parte per i sobborghi di Parigi o di Marsiglia per convertire qualcuno.

    E in ogni caso non esiste "l'avanzata dell'islam": è solo il nome convenzionale che i cattolici scarsi danno all'effetto della loro scarsa fede. La scristianizzazione non è colpa dei vescovi modernisti, ma della gente che non crede più da secoli, da cui escono fuori preti e vescovi scarsi.

    Ma è comodo dire che è colpa sempre di qualcun altro.

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  9. “Grazie alle vostre leggi democratiche, vi invaderemo. Grazie alle nostre leggi religiose, vi domineremo”. Ci siamo già. Le Costituzioni di tutti gli stati europei traballano. Enclave sempre più grandi le misconoscono. Eh già! il problema è proprio qui. La laicità illuminista non tiene più. Riesce però, attraverso l'ultimo potere rimastogli, quello giudiziario, a bloccare istericamante ogni tentativo di recupero di un ordine sociale cristianamente fondato. Così, in Europa, l'Islam ha la strada spianata. Del resto, per la grande religione panecumenica mondiale, è più facile DIALOGARE con un profeta (maometto) che adorare e seguire un Dio fatto uomo.

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  10. Il problema non è l'Islam. Siamo noi il problema...noi flaccidi cristiani del XXI secolo che non sappiamo più chi è Gesù Cristo, chi lo rappresenta, dove esso si trovi (leggi: Chiesa Cattolica). Noi che abbiamo cancellato la storia per lanciarci con una corsa folla verso un futuro sempre più incerto. Noi siamo il problema, noi europei del XXI secolo che, certamente, non abbiamo la colpa di avere crocifisso Gesù come gli ebrei, ma sicuramente abbiamo la responsabilità di averlo imbavagliato, inscatolato e gettato nel mare di un oblio chiamato passato. La colpa è nostra e noi dobbiamo trovare la soluzione.

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  11. <span>Secondo me non è un problema di democrazia anzi. Il problema è di demografia. Ho visto dei dati l'altro giorno. In Marocco la media è di nove figli per famiglia. Nella azienda per cui lavoro sono stati assunti due giovani ragazzi marocchini addetti alle spedizioni. E proprio l'altro giorno parlando in territorio comune: il calcio, tutti e due tifosi della Juve. Mi hanno detto che uno </span><span>ha 13 e l'altro 10 fratelli, tutti in giro per l'Europa a lavorare. Allora non c'è niente da fare se i popoli arabi hanno questo tasso di crescita demografica è normale che in Francia dove ci sono 5milioni di mussulmani, presto ci saranno più moschee che cattolici. Meglio rassegnarsi</span>

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  12. Certo c'è la questione demografica, ma è solo una e non la principale faccia del problema: il punto è il "cupio dissolvi" dell'Europa, una sorta di auto-iconoclastia che la spinge a disconoscere la propria storia, le proprie tradizioni, in una parola la propria identità.

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  13. non c'è bisogno di vendere la propria casa e lasciare il lavoro per evangelizzare.
    Ognuno di noi è chiamato a farlo dal suo 'posto'. Si è 'missionari' in ogni situazione se si è cristiani autentici.
    La chiamata per la 'missio ad gentes' la Chiesa normalmente la riserva ai tanti Ordini, che non mancano di essere presenti in tutto il mondo. Non c'era bisogno di aspettare i laici kikizzati per questo, i quali non portano la Chiesa, ma creano ovunque cloni del cammino con le sue strutture, regole, prassi, rito (sincretistico) e non si integrano mai con la chiesa locale, dove c'è... 

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  14. ... inoltre non ho mai attribuito colpe. Ho sempre esposto dei fatti.

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  15. Quoto Angelo. La demografia è sicuramente l'elemento oggettivo e scientifico, ma la "cupio dissolvi" è molto più preoccupante perché è emanazione diretta del "tramonto dell'occidente".
    Un occidente che si era nutrito di capisaldi unici come la filosofia greca (metafisica, logica classica), il diritto romano, il cristianesimo e (anche se più discutibile) la rivoluzione francese.
    Ora siamo tutti con la coda fra le gambe. Un viscerale complesso di inferiorità, senso di colpa per chissà quali malanni, e la perdita di qualsiasi riferimento di valori, fa sì che anche parte della Chiesa si rifugia in un buonismo di maniera, ma pericolosissimo.
    Per non parlare delle varie scivolate che trascinano dall'ecumenismo al relativismo (Assisi, Bose, fino ad arrivare a qualche ignorante prete che concede i locali della Chiesa e relative pertinenze, ad uso moschea), fino ad arrivare ad essere succubi, con un meccanismo che appunto non si può assimilare se non a dinamiche da "capriccio del perverso" di Poe.

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  16. meglio di così non si poteva dire.

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  17. Coloro che hanno dato "Egalitè fraternitè tu arrobi a me io arrobbo a te" al mondo, ora lentamente e con il loro consenso ne assaggeranno il frutto più amaro, la democrazia partorirà il suo mostro, quando avranno superato i cristiani e gli atei che non figliano potranno imporre democraticamente la legge islamica, allora vedremo davvero come esulteranno i sodomiti e tutti gli amici UAAR. Sarà molto interessante vedere come si comporteranno coloro che dileggiavano il cattolicesimo come forma di civiltà. Intanto già ora esistono zone della francia dove in pratica esistono delle enclave mussulmane e dove la legge non è quella dello stato laico e massonico. <span>Vive la France!</span>

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  18. In risposta alla frase trita e ritrita (e sotto sotto anticattolica) secondo cui il sonno della ragione produce mostri
    vorrei sottolineare che i mostri sono prodotti prima di tutto dal sonno della religione.
    E precisamente di quella cattolica, alla quale l'Europa deve il suo (ex) splendore culturale e artistico

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  19. Su questo fu profetico Giovanni Paolo II :

    "Una nazione che uccide i propri figli (aborto), é una nazione senza futuro"

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  20. Purtroppo l'aborto è una piaga di tutte le nazioni e che nessuna religione sembra riuscire a contenere e non credo che l'Islam ne sia immune.

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  21. La Chiesa è sicuramente in crisi nera, i cattolici hanno in buona parte rinnegato Cristo, ma la responsabilità più grande a mio avviso sta nell'azione maliziosa e volontaria dei governi liberal-progessisti e della massonica Comunità europea. Loro hanno realmente in mano il potere politico ed economico, loro applicano le politiche mondialiste in combutta con i vari FMI, ecc. ecc. Lo smarrimento di identità è stato causato dal martellare propagandistico degli agenti di cui sopra già da moltissimo tempo, e i cattolici poco hanno potuto fare per respingere questo assalto di proporzioni immani. Anche se fossero stati più saldi nella vera Fede, difficilmente avrebbero potuto contrastare efficacemente tutto ciò.  

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  22. Il problema sta in ambedue: l'islam aggressivo e arretrato e il cristianesimo decotto, buonista e autolesionista.

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  23. credo che per l'islam l'aborto sia lecito nelle prime settimane ...

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  24. Il tramonto dell'Occidente (in senso spengleriano, non certo teo-con) non è un destino ineluttabile. L'invasione islamica, il mondialismo, l'apologia del meticciato universale, l'ideologia dei "diritti dell'uomo" e tutti gli altri paraphernalia che infestano l'ora presente hanno cause agenti ben precise, individuabili e spesso, ben individuate. Ma non sono invincibili. Con l'aiuto di Dio, possiamo svelarle, denunciarle, combatterle e vincerle. Ma una componente indispensabile per il successo della buona battaglia è il ritorno della Chiesa alla Tradizione e della Tradizione nella Chiesa. Ecco che, allora, il nostro modestissimo "essere qui" acquista, nonostante la nostra insufficienza, un certo significato...

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