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mercoledì 7 settembre 2011

Dal 16 settembre 2011 i Vescovi cattolici inglesi, assecondando il Papa, ritornano al "Venerdì di magro". Tutto l'anno

Apprendiamo questa notizia letta sul sito della Conferenza della Chiesa Cattolica in Inghilterra e Galles (Catholic Bishops' Conference of England and Wales) sotto forma di FAQ (si veda qui) pubblicato lunedì scorso, 5 settembre 2011 da "Catholic Communications Network" .
Non ci si può che rallegrare per queste parole così sincere (in cui a tratti esprimono un
mea culpa -se pur indiretto-) e propositive. Soprattutto se espresse sull'organo ufficiale della Conferenza Episcopale cattolica inglese, e con espresso riferimento ai benefici effetti della visita del Papa in Gran Bretagna.
Traduzione nostra.

Roberto


Venerdì di magro.

"La visita di Papa Benedetto XVI ha evocato per molte persone la realtà spirituale della vita e di speranza, e ha riacceso e la fede: la speranza nella bontà che è dentro le persone e nella nostra società, e la fede in Dio. Anche se non è facilmente codificato, un anelito spirituale, si trova all'interno di molte persone. Questo desiderio si trova anche tra i cattolici che hanno perso il contatto con la propria fede o la cui fede non è mai stata profondamente radicata in un rapporto personale con Cristo; tra i cattolici che desiderano rispondere a questo desiderio, ma forse mancano di fiducia nel parlare della propria vita spirituale, molti cattolici chiedono come possono testimoniare la loro fede, che cosa possono fare per contribuire a introdurre la loro fede in Cristo agli altri in modo semplice e diretto?

I Vescovi di Inghilterra e Galles riconoscono [meglio tardi che mai] che semplici atti di testimonianza, accompagnata dalla preghiera sincera, possono essere un forte richiamo alla fede. Tradizionali devozioni cattoliche, come fare il segno della croce con cura e rispetto, la preghiera dell'Angelus, dire una preghiera prima e dopo i pasti, per citarne solo alcuni, sono azioni semplici durante i quali dedichiamo alcuni momenti della nostra vita quotidiana a Dio Onnipotente e dimostrano il nostro amore e la fiducia nella Sua bontà e provvidenza. Se queste devozioni sono andate perdute o addirittura dimenticate, in particolare nelle nostre case e nelle scuole, abbiamo solo molto da guadagnare se imparariamo e farle vivere di nuovo.

I Vescovi hanno guardato di nuovo al ruolo della praticha delle devozioni e alla pratica della penitenza: entrambe possono contribuire a tessere la fede cattolica nel tessuto della vita quotidiana. La nostra adorazione regolare alla S. Messa di Domenica, il giorno della Risurrezione del Signore, è il segno più potente verso l'esterno e la testimonianza della nostra fede in Gesù Cristo per la nostra famiglia, i nostri amici e i nostri vicini. Domenica deve sempre rimanere al centro della nostra vita di cattolici.

I Vescovi desiderano anche ricordare che ogni Venerdì è riservato come giorno speciale della penitenza, in quanto è il giorno del dolore e della morte del Signore. Essi credono che sia importante che tutti i fedeli di nuovo uniti in un comune atto di penitenza, identificabile nel Venerdì di magro perché riconoscono che la virtù della penitenza sia meglio acquisita come parte di una soluzione comune e nella comune testimonianza.

La legge della Chiesa richiede ai Cattolici che il venerdì si astengano dalla carne, o da qualche altra forma di cibo o di osservare qualche altra forma di penitenza previsto dalla Conferenza episcopale.
I Vescovi però ora hanno deciso di ristabilire la pratica di penitenza che dovrebbe essere soddisfatta semplicemente astenendosi da carne e unendo questa alla preghiera. Coloro che non possono o scelgono di non mangiare carne come parte della loro dieta normale dovrebbe astenersi dal cibo di cui esse partecipano regolarmente.

Questa decisione entrerà in vigore dal Venerdì 16 settembre 2011."


Fonte:Catholic Bishops' Conference of England and Wales via Fr.Z's blog.
Per il testo originale in pdf si veda qui Q&A (FAQ)

8 commenti:

  1. La notizia è davvero edificante e di buon auspicio per ottenere buoni frutti fra i quali, ci auguriamo.... IL RITORNO ANCHE ALLA DISCIPLINA DEGLI INGINOCCHIATOI....

    Del resto, per noi Cattolici, vale per tutto il suggerimento della Sacra Scrittura che lo stesso santo Padre Domenico insegnava ai suoi Frati:
    Venite, prostràti adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati (Salmo 94,6).
    Sant'Agostino, con una immagine efficace, ci spiega la nostra situazione ( e che possiamo tranquillamente associare alla notizia dei Venerdì di digiuno sopra postata ) ;)

    E' vero, spiega il santo Padre della Chiesa, che la nostra fede cristiana è racchiusa nella gioia della Risurrezione, la Pasqua rende incontenibile la nostra gioia con inni, salmi, canti di lode e giubilo, ma la nostra vita sulla terra è una Quaresima!

    Il santo Padre Agostino, in alcune sue catechesi, rimarca l'atteggiamento che dobbiamo assumere, ci ricorda che la Pasqua per noi è prefigurazione della gloria che vivremo mentre, la realtà che viviamo sulla terra è la Quaresima, per questo la Chiesa insegna il digiuno, la penitenza, la prostrazione, quello stare in ginocchio mentre mendichiamo davanti a Dio le nostre suppliche.
    Sant'Agostino cita, come esempio i passi dei Vangeli in cui è insegnato quale atteggiamento dobbiamo assumere quando Preghiamo, quando siamo davanti al Signore:
    - Matteo 17,15 che, gettatosi in ginocchio, gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua;
    - Marco 1,40 Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!».
    - Marco 10,17 Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?».
    - Luca 5,8 Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore».

    :) coraggio... siamo sulla buona strada!

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  2. Mi sembra che la conferenza episcopale inglese e del Galles stia partorendo buoni documenti.
    Oltre a questo (sul digiuno) non dimentichamo la lettera del Vescovo di Glasgow (mons. Conti) che invita i fedeli ad accostarsi alla Comunione con il dovuto rispetto (pur consigliando di riceverla in piedi).

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  3. Mons. Conti è giunto all'età del pensionamento. Speriamo che il suo successore promuova la forma straordinaria del rito romano e incoraggi la comunione sulla lingua e in ginocchio come insegnato dal Vicario di Cristo.
    Per quanto concerne mons. Blondel, la cosa grave non è la scelta dell'edizione più recente del Lezionario per le letture durante la Messa (la Sacra Scittura è una sola ed è anche auspicabile che epistola e Vangelo vengano lette in un linguaggio che sia più comprensibile possibile). Anzi, non ho mai capito perchè, nella forma straordinaria, non sia possibile eseguire le letture direttamente in lingua corrente anche nelle Messe cantate.
    Il problema è che Blondel concede una sola celebrazione al mese e in un orario infelice.

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  4. Mi compiaccio della notizia. Non so molto del cattolicesimo inglese, a parte gli eroismi dei martiri durante le persecuzioni dal tempo di Elisabetta I e seguenti. Mi è capitato recentemente di rileggere dopo 50 anni "Anni Verdi" di Cronin (scozzese) e di aver notato che a un ragazzino cattolico in ambiente protestante (ambientazione fine Ottocento/primi Novecento) , un prete dà come prima prescrizione : "Non mangiare carne di venerdì. E' molto importante ! " . E' vero che fino a 50 anni fa era molto importante anche da noi in Italia, ma mi è sembrata un' accentazione abbastanza caratteristica, tra l'altro come segno distintivo di una minoranza nei confronti della maggioranza.

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  5. Francesco, credo che tu abbia capito male: in quella Messa non ci sono Epistola e Vangelo in lingua volgare tollerate dall'Istruzione per le Messe lette, ma al posto delle letture previste dal Messale ci sono le letture completamente diverse previste nello stesso giorno dal Lezionario per la Messa riformata. E visto che il calendario liturgico è diverso, questo significa anche distruggere la coerenza tra le letture e le altre orazioni della Messa. Dal punto di vista liturgico è una doppia idiozia: 1. perché spezza il legame tra Messa dei catecumeni e Messa dei fedeli; 2. perché non tutta la diocesi legge le stesse letture nello stesso giorno (ad esempio nei matrimoni gli sposi in genere scelgono tra letture differenti). L'unica vera motivazione per un provvedimento del genere è extra-liturgica, cioè pastorale e ideologica: i fedeli della Santa Messa antica farebbero un pericoloso gruppo a sé, quasi che fossero scismatici perché assistono alla Santa Messa secondo il motu proprio il Papa ha concesso.

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  6. Mons. Conti è membro della Conferenza episcopale scozzese, che non c'entra nulla con quella inglese

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  7. Esatto e NON è ciò che prevede l`Universae Ecclesiae nei suoi art.24 e 26.

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  8. Il solito commento, saccente e astioso.
    Il succo di ciò che ho scritto non cambia di una virgola 

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