Qui parlavamo del "declassamento" delle festività patronali (link).
FESTE PATRONALI DEGRADATE A GIORNO FERIALE: DOVE SONO FINITI QUEI CATTOLICI CHE TANTO SI SONO BATTUTI PER L'ACQUA PUBBLICA?
MUTI COME PESCI!
Come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica: ''I cristiani devono adoperarsi per far riconoscere dalle leggi le domeniche ed i giorni di festa della Chiesa come giorni festivi''
di Mauro Faverzani
FESTE PATRONALI DEGRADATE A GIORNO FERIALE: DOVE SONO FINITI QUEI CATTOLICI CHE TANTO SI SONO BATTUTI PER L'ACQUA PUBBLICA?
MUTI COME PESCI!
Come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica: ''I cristiani devono adoperarsi per far riconoscere dalle leggi le domeniche ed i giorni di festa della Chiesa come giorni festivi''
di Mauro Faverzani
Di mezzo c'è una questione di coscienza. Niente di meno. Cancellare con un colpo di spugna le feste patronali non è solo faccenda sindacale, né tanto meno ragionieristica. È un provvedimento, che incide direttamente sulle anime. Per difendere le quali i cattolici son chiamati a raccolta e ad usare, se necessario, le armi della dialettica politica e del buon senso, a tutela dei diritti dello spirito.
A recitarlo a chiare lettere è un testo autorevolissimo e vincolante per un credente quale il Catechismo della Chiesa cattolica, che al n. 2188 recita: «Nel rispetto della libertà religiosa e del bene comune di tutti, i cristiani devono adoperarsi per far riconoscere dalle leggi le domeniche ed i giorni di festa della Chiesa come giorni festivi», difendendo anzi «le tradizioni come un prezioso contributo alla vita spirituale della società umana». Poiché le ricorrenze patronali rientrano evidentemente a pieno titolo in tale categoria, va da sé come non vi sia manovra governativa o manovra bis che tenga: l'abolizione non s'ha da fare, né ora né mai.
Del resto, lo stesso Catechismo non adduce ragioni superficiali o velleitarie, tutt'altro: punta in alto e parla direttamente di valori assoluti, universali ed intangibili quali appunto la "libertà religiosa" ed il "bene comune", molto più alti delle beghe partitiche e degli interessi di bottega. Tali, insomma, da costituire una pesante discriminazione ai limiti della cristianofobia, se inapplicati o violati, nei confronti dei milioni di credenti (che sono anche contribuenti, giova ricordarlo...) presenti in Italia, chiamati dagli stessi Comandamenti al rispetto del riposo durante la domenica tanto quanto durante tutte le feste di precetto, come prevede, oltre al citato Catechismo (n. 2193), anche il Codice di Diritto Canonico (n. 1247).
Il quotidiano della Cei, "Avvenire", ha lanciato l'allarme, ricordando come le feste patronali rappresentino la "memoria della comunità", riprendendo così un concetto che già 9 anni fa il prof. Ulderico Bernardi, docente di Sociologia degli Eventi Culturali presso l'Università di Ca' Foscari, a Venezia, ebbe ad esprimere, spiegando come «i riti collettivi» siano «il segno dell'appartenenza ad una comunità e del radicamento della fede dei semplici». Il che sarà anche sociologicamente vero, ma il punto non è principalmente questo. Non siamo di fronte ad un retaggio del passato, bensì a pratiche attuali di una fede viva nell'oggi.
Certamente, l'emendamento, che intende cancellare le ricorrenze patronali, è stato accolto dal relatore della manovra ed approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, quindi coi crismi dell'istituzione. Ma ha un autore ben preciso, il Pd, ed un "fiancheggiatore" altrettanto noto, l'Uaar, l'Unione Atei e Agnostici Razionalisti, che ha subito plaudito al provvedimento. Spuntando anche una vittoria nella vittoria ovvero l'aver "salvato" con questa mossa le feste cosiddette "laiche" ovvero il primo maggio, il 25 aprile ed il 2 giugno, queste sì divenute spesso così asfittiche e lontane dal sentire popolare, da rappresentare una sorta di vuota e nostalgica ritualità, di cui pochi capiscono ancora il senso originario.
Vien da chiedersi dove siano tutte quelle associazioni cattoliche dei lavoratori, tanto mute e sorde in tali frangenti quanto pronte in altri a berciare su faccende loro estranee, dall'acqua pubblica al nucleare. Ora, che in Italia ci si debba affidare ai Santi Patroni per sperare di risollevare le sorti di un Paese economicamente e politicamente provato, è un dato di fatto. Ma che si pretenda anche di far pagare loro il conto, questo è veramente troppo...
Fonte: Corrispondenza Romana, 10/09/2011 Pubblicato su BASTABUGIE n.210
A recitarlo a chiare lettere è un testo autorevolissimo e vincolante per un credente quale il Catechismo della Chiesa cattolica, che al n. 2188 recita: «Nel rispetto della libertà religiosa e del bene comune di tutti, i cristiani devono adoperarsi per far riconoscere dalle leggi le domeniche ed i giorni di festa della Chiesa come giorni festivi», difendendo anzi «le tradizioni come un prezioso contributo alla vita spirituale della società umana». Poiché le ricorrenze patronali rientrano evidentemente a pieno titolo in tale categoria, va da sé come non vi sia manovra governativa o manovra bis che tenga: l'abolizione non s'ha da fare, né ora né mai.
Del resto, lo stesso Catechismo non adduce ragioni superficiali o velleitarie, tutt'altro: punta in alto e parla direttamente di valori assoluti, universali ed intangibili quali appunto la "libertà religiosa" ed il "bene comune", molto più alti delle beghe partitiche e degli interessi di bottega. Tali, insomma, da costituire una pesante discriminazione ai limiti della cristianofobia, se inapplicati o violati, nei confronti dei milioni di credenti (che sono anche contribuenti, giova ricordarlo...) presenti in Italia, chiamati dagli stessi Comandamenti al rispetto del riposo durante la domenica tanto quanto durante tutte le feste di precetto, come prevede, oltre al citato Catechismo (n. 2193), anche il Codice di Diritto Canonico (n. 1247).
Il quotidiano della Cei, "Avvenire", ha lanciato l'allarme, ricordando come le feste patronali rappresentino la "memoria della comunità", riprendendo così un concetto che già 9 anni fa il prof. Ulderico Bernardi, docente di Sociologia degli Eventi Culturali presso l'Università di Ca' Foscari, a Venezia, ebbe ad esprimere, spiegando come «i riti collettivi» siano «il segno dell'appartenenza ad una comunità e del radicamento della fede dei semplici». Il che sarà anche sociologicamente vero, ma il punto non è principalmente questo. Non siamo di fronte ad un retaggio del passato, bensì a pratiche attuali di una fede viva nell'oggi.
Certamente, l'emendamento, che intende cancellare le ricorrenze patronali, è stato accolto dal relatore della manovra ed approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, quindi coi crismi dell'istituzione. Ma ha un autore ben preciso, il Pd, ed un "fiancheggiatore" altrettanto noto, l'Uaar, l'Unione Atei e Agnostici Razionalisti, che ha subito plaudito al provvedimento. Spuntando anche una vittoria nella vittoria ovvero l'aver "salvato" con questa mossa le feste cosiddette "laiche" ovvero il primo maggio, il 25 aprile ed il 2 giugno, queste sì divenute spesso così asfittiche e lontane dal sentire popolare, da rappresentare una sorta di vuota e nostalgica ritualità, di cui pochi capiscono ancora il senso originario.
Vien da chiedersi dove siano tutte quelle associazioni cattoliche dei lavoratori, tanto mute e sorde in tali frangenti quanto pronte in altri a berciare su faccende loro estranee, dall'acqua pubblica al nucleare. Ora, che in Italia ci si debba affidare ai Santi Patroni per sperare di risollevare le sorti di un Paese economicamente e politicamente provato, è un dato di fatto. Ma che si pretenda anche di far pagare loro il conto, questo è veramente troppo...
Fonte: Corrispondenza Romana, 10/09/2011 Pubblicato su BASTABUGIE n.210
Quali..."cattolici"?Quelli...in parlamento?...Si si, ed io sono un "papabile" al prossimo conclave-SPERIAMO IL PIU' LONTANO POSSIBILE...-
RispondiEliminaLa status questionis non è corretto. Il governo voleva abrogare tutte le feste civili e laiche. E' stato un emendamento del Pd a firma del senatore Azzolini, che all'ultimo, ha salvato le feste civili del Primo maggio, del 25 aprile e del 2 giugno, che si terranno come è sempre stato, mentre quelle religiose sono state accorpate alla domenica, su cui il Governo è stato irremovibile. Anzi il Pd ha criticato la cancellazione delle feste religiose come festività. «In questa manovra, ci sono degli elementi che sembrano prodotti dalla cultura di un alieno che è sbarcato per la prima volta in Italia o realizzati all’insegna della pura propaganda», è stato il duro commento di Ermete Realicci, onorevole del Pd. Fuori tutti i santi, quindi, salvo San Pietro e Paolo, festa patronale di Roma prevista del Concordato, e ineliminabile, quindi, per via ordinaria.
RispondiEliminaCari amici questa legge è stata voluta dal PDL anzi da Berlusconi in persona perchè la Lega ha cercato di opporsi fino all'ultimo ma non diamo colpe per cortesia a chi non c'è l'ha grazie
<span>I cattolici impegnati in politica più che i "numeri".... Questi... purtroppo... non hanno più le PALLE!!!</span>
RispondiElimina<span>La status questionis non è corretto. Il governo voleva abrogare tutte le feste civili e laiche. E' stato un emendamento del Pd a firma del senatore Azzolini, che all'ultimo, ha salvato le feste civili del Primo maggio, del 25 aprile e del 2 giugno, che si terranno come è sempre stato, mentre quelle religiose sono state accorpate alla domenica, su cui il Governo è stato irremovibile. Anzi il Pd ha criticato la cancellazione delle feste religiose come festività. «In questa manovra, ci sono degli elementi che sembrano prodotti dalla cultura di un alieno che è sbarcato per la prima volta in Italia o realizzati all’insegna della pura propaganda», è stato il duro commento di Ermete Realicci, onorevole del Pd. Fuori tutti i santi, quindi, salvo San Pietro e Paolo, festa patronale di Roma prevista del Concordato, e ineliminabile, quindi, per via ordinaria.
RispondiEliminaCari amici questa legge è stata voluta dal PDL anzi da Berlusconi e Tremonti in persona perchè la Lega ha cercato di opporsi fino all'ultimo cercando di salvare Sant'Ambrogio, come tesitimoniano gli interventi del on.Salvini. Non diamo colpe per cortesia a chi non c'è l'ha grazie</span>
Vorrei ricordare che Berlusconi e Tremonti hanno militato fino al 1992 nel Partito Socialista e quindi immagino cosa pensino delle feste patronali cattoliche...
<span><span>La status questionis non è corretto. Il governo voleva abrogare tutte le feste civili e laiche. E' stato un emendamento del Pd a firma del senatore Azzolini, che all'ultimo, ha salvato le feste civili del Primo maggio, del 25 aprile e del 2 giugno, che si terranno come è sempre stato, mentre quelle religiose sono state accorpate alla domenica, su cui il Governo è stato irremovibile. Anzi il Pd ha criticato la cancellazione delle feste religiose come festività. «In questa manovra, ci sono degli elementi che sembrano prodotti dalla cultura di un alieno che è sbarcato per la prima volta in Italia o realizzati all’insegna della pura propaganda», è stato il duro commento di Ermete Realicci, onorevole del Pd. Fuori tutti i santi, quindi, salvo San Pietro e Paolo, festa patronale di Roma prevista del Concordato, e ineliminabile, quindi, per via ordinaria.
RispondiEliminaCari amici questa legge è stata voluta dal PDL anzi da Berlusconi e Tremonti in persona perchè la Lega ha cercato di opporsi fino all'ultimo cercando di salvare Sant'Ambrogio, come tesitimoniano gli interventi del on.Salvini. Non diamo colpe per cortesia a chi non c'è l'ha grazie</span>
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<span>Perché tanto clamore? E' la logica conseguenza erigendo la "libertà religiosa" a valore assoluto. </span>
RispondiEliminasarà una mia impressione ma la CEI non è che abbia alzato troppo la voce...eppure dovrebbero essere cattolici anche loro...forse...beh...boh....mah!!
RispondiElimina"Si stanno sciogliendo i ghiacci, perchè una luce forte, negativa, sta distruggendo i poli di riferimento della nostra società!"
RispondiElimina( Dr. Paolo Ferraro )
Ma se nel 1974 accettammo senza battere ciglio l'abolizione delle Feste di Precetto - le Solennità di Prima Classe per la Chiesa universale - come potremmo adesso difendere le feste locali e particolari, bene spesso occasione soltanto per sagre della salsiccia e per mercatini delle pulci ?
RispondiEliminaA Forlì S.Pellegrino è il primo Maggio.
RispondiEliminail pd comunque ci ha messo del suo e i soliti ateonzoli hanno plaudito... Poi che tutti abbiano le loro colpe in questa cosa è vero, pdl compreso...
RispondiEliminaNo il PD non ci ha messo del suo anche perché il PD è pieno di cattolici. Le ricordo che Massimo D'Alema è vice conte del Vaticano. Ed è rimasto molto male perché LUI voleva essere Conte, e invece si è dovuto accontentare del vicariato. Poi le ricordo Enrico Letta, Rosy Bindi, lo stesso Bersani sono tutti esponenti della AZIONE CATTOLICA. Non è che il PD è pieno di pericolosi atei razionalisti. Bisogna un pò finirla con questo mito.
RispondiEliminaAnzi mi pare caro ospite che a festeggiare oggi il 141 anniversariola Breccia di Porta Pia a Roma c'erano la POLVERINI ed ALEMANNO due importanti esponenti del Centro Destra.... Ma guarda un pò
<span>No ribadisco, il PD non ci ha messo del suo sulle feste patronali, anche perché il PD è pieno di cattolici. Le ricordo che Massimo D'Alema è vice conte del Vaticano. Ed è rimasto molto male perché LUI voleva essere Conte, e invece si è dovuto accontentare del vicariato. Poi le ricordo Enrico Letta, Rosy Bindi, lo stesso Bersani sono tutti esponenti della AZIONE CATTOLICA. Non è che il PD è pieno di pericolosi atei razionalisti. Bisogna un pò finirla con questo mito.
RispondiEliminaAnzi mi pare caro ospite che a festeggiare oggi il 141 anniversario per la Breccia di Porta Pia a Roma c'erano la POLVERINI ed ALEMANNO due importanti esponenti del Centro Destra.... Ma guarda un pò. E i cattolici di destra non dicono nulla????</span>
<span><span>No ribadisco, il PD non ci ha messo del suo sulle feste patronali, anche perché il PD è pieno di cattolici. Le ricordo che Massimo D'Alema è vice conte del Vaticano. Ed è rimasto molto male perché LUI voleva essere Conte, e invece si è dovuto accontentare del vicariato. Poi le ricordo Enrico Letta, Rosy Bindi, lo stesso Bersani sono tutti esponenti della AZIONE CATTOLICA. Non è che il PD è pieno di pericolosi atei razionalisti. Bisogna un pò finirla con questo mito.
RispondiEliminaAnzi mi pare caro ospite che a festeggiare oggi il 141 anniversario per la Breccia di Porta Pia a Roma c'erano la POLVERINI ed ALEMANNO due importanti esponenti del Centro Destra.... Ma guarda un pò....I cattolici di destra cosa ne pensano?</span></span>
E a Imperia, dove dal 1990 il Santo Patrono "unico" è San Leonardo, gli altri 11 borghi festeggiano ugualmente i "vecchi" Patroni cittadini, ante unificazione, principalmente San Maurizio (a Porto Maurizio) e San Giovanni (a Oneglia) e da sempre, PUR ESSENDO GIORNO LAVORATIVO, con gran concorso di popolo alle Messe Solenni di Mons. Oliveri ed alle fastosissime processioni...
RispondiEliminaE quando si festeggia la Beata Eulalia Mortadelli?
RispondiEliminaI Vescovi avrebbero protestato solo se si toccava l'8%°.
RispondiEliminaCattolici svirilizzati e vescovi che accettano come buono tutto quello che il mondo ci impone. Che vogliamo di più?
RispondiEliminaFESTE PATRONALI DEGRADATE A GIORNO FERIALE: DOVE SONO FINITI QUEI CATTOLICI CHE TANTO SI SONO BATTUTI PER L'ACQUA PUBBLICA?
RispondiElimina'Per l'acqua pubblica' era un referendum. La domanda è viziata.
Lo ripeterò fino alla nausea: era stato già abolito il precetto! Non è lecito chiedere a Berlusconi di essere più cattolico dei nostri "vescovi"
RispondiEliminaDelle feste patronali (purtroppo) da un pezzo non fregava più nulla a nessuno, salvo agli organizzatori delle sagre di paese.
RispondiEliminaSant'Ambrogio è "tattico" perché genera il "ponte" con l'Immacolata che si congiunge automaticamente alla domenica prima o alla domenica dopo...