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martedì 30 agosto 2011

Due Vescovi Statunitensi dicono STOP alle chierichette. E le vocazioni fioriscono!


Nella Cattedrale cattolica dei Ss. Simone e Giuda della diocesi di Phoenix (Arizona, U.S.A., diocesi suffraganea di Santa Fe) non si vedranno più ragazze servire Messa. Ma non per misoginia o isterica sessuofobia clericale.
Mesi fa, già il Vescovo cattolico della Diocesi di Lincoln (Nebraska) S.E. Mons. Fabian Bruskewitz (tra l'altro, uno dei pochi sostenitori della Messa antica, ancor prima del Summorum Pontificum, oltre al Card. Burke, allora vescovo di St. Lois), aveva per primo detto "no!" alle chierichette (qui). E per un ben preciso e importantissimo motivo: favorire le vocazioni sacerdotali e religiose.

Ora, anche il Rettore della cattedrale di Phoenix, il Rev. John Lankeit, infatti, ha detto che ha preso questa seria e grave decisione perchè sperimenta sulla propria pelle la carenza di vocazioni sacerdotali e religiose e la diminuzione della pratica religiosa in chiesa.
La sua scelta quindi (approvata dal Vescovo Mons. Thomas James Olmsted) è dettata da paterna preoccupazione e presa con spirito propositivo: incoraggiare giovani uomini e giovani donne ad onorare Dio con la consapevolezza che i vari "servizi" a cui si è chiamati sono tra essi differenti ma complementari; in tal modo i giovani impareranno a discernere più chiaramente le specifiche vocazioni nella Chiesa.

Il servizio all'altare dei giovani, si legge sul sito della diocesi, ha radici antiche nella Storia della Chiesa e prima della creazione del sistema seminario moderno dove si formavano gli uomini al sacerdozio (voluto e strutturato dai Padri del Concilio di Trento). Prima dei seminari, infatti, servire all'altare faceva parte di un apprendistato al sacerdozio.

A confortare il Vescovo di Phoenix e il rettore è l'esempio del confratello di Lincoln e i copiosi frutti che la sua scelta ha portato.
Se è pur vero che i numeri non devono essere l'unico metro di valutazione, don Lankeit è fiducioso e ricorda con speranza le diocesi in cui la limitazione ai soli ragazzi al servizio all'altare ha suscitato numerose vocazioni: la diocesi di Lincoln infatti è considerata una "centrale elettrica" delle vocazioni", e in una sola parrocchia di Ann Arbor (Michigan, Diocesi di Lansing) il cui parroco vuole solo chierichetti, nel 2008 ci sono stati 22 nuovi seminaristi e cinque donne in formazione per la vita religiosa!!
La parrocchia stessa è anche la sede di una Comunità religiosa "Servi dell'Amore di Dio" che conta già 16 sorelle e nella stessa città di Ann Arbor fioriscono anche le vocazioni femminili: le Suore Domenicane di Maria, Madre dell'Eucaristia, stanno ricevendo così molte richieste da parte di ragazze interessate ad entrare nell'ordine che non si riescono a costruire nuove strutture abbastanza velocemente per accogliere l'ondata di vocazioni religiose.

Proprio confortati da queste feconde esperienze e da questo rifiorire di vocazioni, e per tornare all'originario scopo della figura del chierichetto, il rev.do Lankeit ha riorganizzato alcuni aspetti della pastorale giovanile (presente nella cattedrale) nella speranza di promuovere anche a Phoenix il sacerdozio per i ragazzi, e le altre vocazioni religiose.
Per ottenere ciò ha, inoltre, preparato alcuni corsi differenziati: mentre per i ragazzi ci sono "corsi" per imparare a servire all'altare, le ragazze frequantano "corsi" per sapersi muovere in sacrestia e dare una mano ai sacerdoti prima e dopo le celebrazioni.
Le prime ragazze che hanno seguito i corsi da sagrestana tenuti al Duomo di Phoenix stanno imparando rapidamente, servendo bene imparando a svolgere con serietà e soddisfazione l'importante responsabilità di sacrestano. La parrocchia inoltre sta collaborando con un ordine religioso contemplativo per proporre a queste giovani sacrestane un evento chiamato "Vieni e vedi" che si tiene presso il convento. In questo modo esse possono imparare alcuni "trucchi del mestiere" da una delle suore che è stata la Sacrestana ufficiale della loro casa madre in Alabama.

Andando contro lo spirito del tempo, e sfidando la "saggezza del mondo", in questo modo don Lankeit cerca di ottenere un sostanziale aumento delle vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale, dando un forte segnale di "esclusivita maschile" al servizio all'altare.
L’uso di far servire anche alle ragazze-chierichette, a partire dal10 anni, era iniziato a partire dal 1983 in molte chiese cattolica americane.

Roberto



52 commenti:

  1. ALLELUIA  !
    finalmente qualcuno comincia a capire che cosa conviene correggere, con decisione, prima che sia troppo tardi, sgombrando il campo dai triti discorsi pro-pari opportunità nella vita ecclesiale (falsissimi nelle premesse concettuali, nonchè subdoli per la sottesa occulta volontà di demolire il sacerdozio, con la confusione dei ruoli dovuta a quella  nefasta partecipazione attiva dei laici.alla liturgia...) !

    (ne abbiamo parlato già a lungo, del grave problema del nesso presenza chierichette/diminuzione vocazioni, dunque si dimostra qui che vale bene l'opposto ! e qualcosa si muove.....oltre Atlantico)

    ...l'ho già detto altre volte: spesso dobbiamo gioire di vedere la rinascita di tanti elementi della Tradizione soprattutto negli USA:  ma, come di consueto accade, per tanti fenomeni culturali in cui essi ci appaiono innovatori, noi europei riusciremo a prendere esempio da loro, solo con circa 20 anni di ritardo, temo.... *DONT_KNOW*

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  2. Qualche anima buona invii il link di questo articolo anche alle Curie Italiane e Austriache.
    Puo' darsi che qualche vescovo, animato da spirito esterofilo, tenti di copiare ...

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  3. Bravi e coraggiosi (è il loro dovere di pastori e prima ancora di battezzati, ma bravi lo stesso) questi vescovi nel non conformarsi alla mentalità corrente.
    Immagino che negli States siano alte più che da noi le levate di scudi conto le presunte, e sottolineo presunte, discriminazioni di genere.

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  4. A me sembra si stia facendo un'iper-iper-semplificazione... dire che c'è confusione fra correlazione e causalità mi pare un eufemismo...
    Inoltre non si capisce da quando siano state poste queste regole e iniziative (il chè è importante se si vuole che influenzino le vocazioni nel 2008)

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  5. Lo avevo già detto, tra poco da quelle Diocesi manderanno Missionari da noi!

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  6. Il numero di parrocchie dove ci sono solo cherichetti è in aumento costante anche dale parti mie in Francia e in Isvizzera.
    A Ginevra penso ad esempio alla parrocchia Saint Francois dove c'è la Comunità Saint Jean e dove non ci sono più cherichette da almeno tre o quattr'anni; penso alla cattedrale di Puy en Velay dove ci sono solo chierichetti nel presbiterio; penso a alcune parrocchie a Bayonne, o ad altre tenute dalla CSM, ad esempio. Tutti misurano alquanto rapidamente un accrescimento di vocazioni al sacerdozio.
    Di sicuro i chericchetti sono un vivaio di vocazioni future. Mettere le bambine coi maschietti fa fuggire via questi ultimi come si constata ovunque questo sia stato fatto e la consequenza immediata è un'altra ragione al calo delle vocazioni.
    Per una volta queste notizie dagli Stati Uniti vengono "dopo" quel che succede in Europa. I.P.

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  7. Mah! Sono molto perplesso sulla questione.
    Premesso che io seguo DA SEMPRE la Santa Messa in Rito Ambrosiano Antico presso la Chiesa del Gentilino a Milano, che viene colà celebrata ben prima del benvenuto “Motu Proprio” e dove, ovviamente, non ci sono mai state “chierichette”; ciò premesso io ho sempre ritenuto che lo Spirito Santo non avesse necessità di “spintarelle” per suscitare nuove vocazioni, men che meno riesco a vedere un nesso con la proibizione dell’accesso al Sacro Altare alle donne con l’aumento delle vocazioni.
    Comunque questa storia mi intristisce e molto. Pure mi intristisce che si facciano “corsi da sacrestana” per le ragazze e non, ad esempio corsi di lavaggio di vetri, scopatura di pavimenti, corsi di stiro e di cucina e così via cantando!
    Ho sempre ritenuto e ritengo ancora che Nostro Signore consideri pari l’uomo e la donna e già il fatto che questa non possa accedere ai Ministeri Ordinati non mi ha mai convinto del tutto. Ciò anche alla luce di studi e ricerche di eminenti personalità universitarie. Inoltre per quanto ne so io almeno le “Diaconesse” sono di istituzione apostolica. Un riferimento sulla questione (in lingua francese) si può trovare qui: http://www.gallican.org/diacness.htm.
    Pace e bene a tutti

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  8. Ma, se mi è permesso, mi sembra assai improbabile che di tutti i dettagli e la complessità irriducibile di cui è fatta la vita spirituale di un fedele che porta ad accogliere o meno un'eventuale chiamata al sacerdozio, fattore determinante sia se il suo parroco permetteva o meno le chierichette. Se anche correlazione ci fosse fra assenza chierichette e maggiori vocazioni (cosa tutta da dimostrare con uno studio statistico, sennò siamo nell'anedottica), la prima spiegazione che mi viene in mente è che semplicemente essa è comune nelle parrocchie a mentalità più "tradizionalista", mentalità che per una serie di ragioni favorisce le vocazioni rispetto ad altre (ricordo di un sacerdote "progressista" che disse di essersi pentito di aver mancato in passato nel porre l'accento sulla chiamata al sacerdozio con i ragazzi, nello slancio innovatore che aveva vissuto, come molti suoi confratelli, vedendosi così mancare "successori")

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  9. ERA ORA! Anche un ateo consumato capisce che mettere le chierichette a fianco dei chierichetti fa fuggire questi ultimi e con essi le vocazioni. Purtroppo l'operazione è stata studiata e scientificamente lanciata dall'interno da Vescovi e Cardinali che invece vogliono il sacerdozio femminile. L'obbiettivo è riuscire in tal modo a trasformare la Chiesa Cattolica in una delle tante sette protestanti. Se è vero (speriamo) che il sacerdozio maschile resta uno de cardini del Cattolicesimo, la Congregazione per il Clero non può esimersi dal dare disposizioni urgenti e cogenti a tutte le conferenze episcopali nazionali.

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  10. Claudio,

    Il servizio all'altare e' fonte di grazia "riflessa" del sacerdozio: comunicazione di senso del sacro attraverso gesti, oggetti, partecipazione ravvicinata al sacrificio eucaristico.

    Come il celibato sacerdotale rispecchia in modo concreto la sacralita' della persona del sacerdote, di riflesso, la partecipazione soltanto maschile al servizio dell'altare e' un segno esteriore della sacralita' dell'atto liturgico.

    Cio' non significa che le ragazze siano "minus habens" in termini di santita' personale: vuol dire che la partecipazione di ministranti di entrambi i sessi porta piu' facilmente a vivere il servizio come un'altra attivita' qualsiasi, in cui la promisquita' e' tranquillamente e legittimamente ammessa (classi scolastiche, attivita' sportive e ricreative etc.).

    C.B.

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  11. Caro B'Rat non ho mica scritto che ci sia correlazione tra assenza di chierichette e maggiori vocazioni.
    Quel che ho scritto è che <span>c'è correlazione tra presenza di chierichetti e maggiori vocazioni</span>.
    E' un fatto osservabile che quando in un gruppo di chierichetti si introducono le "chierichette" nel giro di, diciamo, un paio di anni ci rimangono solo le "chierichette" ed i chierichetti sono spariti: poi, un paio di anni piû tardi, spariscono anche le chierichette.
    Almeno è quanto succede dalle parti mie.
    Avere chierichetti è quindi una condizione necessaria ma chiaramente non sufficiente.
    Un altro aspetto importante è il ruolo che si dà al sacerdote: se costui è visto solo come un'assistente sociale, o il "presidente" di un'assemblea che si mette in tondo per mangiare pane e vino, di certo non c'è nessun incentivo a volersi identificare a tale ruolo, soprattutto se poi se il sacredote progressista si mette in jeans, ha una faccia depressa e si gratta il naso durante la celebrazione.
    Se invece il bambino o il giovane adulto percepisce la sacra grandezza di quel che succede sull'altare, e la dimensione sacra ( sacer, cioè messo a parte) del ruolo del sacerdote, alter Christus, ipse Christus, che compie un Sacrificio Unico sull'altare e che è capace di percepirne non solo intellettualmente ma anche fisicamente la particolarità, ad esempio a causa della talare, a causa di un rito ben celebrato e precisamente compiuto, allora egli comincerà a porsi la domanda se quella potrebbe non essere una possibile sua via.
    Il sacerdote progressista non ha mai attirato nessuno a diventare come lui e, purtroppo, non attira neanche se stesso e lo esprime spesso con il suo usuale disgusto della sua funzione prima che sono i sacramenti e la Santa Messa come la Chiesa comanda I.P.

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  12. Non solo metto il "mi piace", ma lo scrivo pure! sante parole.

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  13. Claudio, non è tanto una questione di maschi o femmine, ma di tutto uno stile celebrativo che non funziona.

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  14. Signore Gesù, fa che un po' di questa luce che ha illuminato questi pastori statunitensi possa essere diffusa su tutti i Vescovi dell'Orbe cattolico.

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  15. Premetto che per motivi anagrafici non ho conosciuto il VO.
    Arrivo a dire - e mi aspetto risposte stizzite - che non  mi troverei male con il NO (in latino, però) , se si ponesse finalmente fine ai suoi abusi e alle sue manipolazioni.
    Ciò che invece proprio non sopporto - e che  espressione di protestantizzazione - sono alcune cose: le chierichette sull'altare,   la comunione nella mano, le chitarre in chiesa, i sacerdoti e le suore in borghese.
    C'è stato recentemente un raduno internazionale di ministranti in Piazza san Pietro: leggevo che più della metà erano bambine.
    Penso che il Papa se ne sarà accorto...

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  16. Caro Simon,
    qualche tempo fa avevo qualche prevenzione, soprattutto quando "storpiava" il nome del priore generale della Fraternità.
    Recentemente trovo invece che  i suoi commenti sono assolutamente equilibrati e veritieri.
    Bravo!  

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  17. Qualcuno ha già comunicato la ferale notizia all'Osservatore Romano?

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  18. Intervento da incorniciare, questo di Simon de Cyrène, per profondità, sintesi e chiarezza (come spesso gli riesce, quando evita di abbandonarsi all'istinto della polemica).

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  19. Magari aprendo le vocazioni sacerdotali anche alle donne non si dovrebbe per forza temere che se ne vadano i chierichetti maschi...

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  20. Povere chierichette, che fanno di male, come potrebbero essere ostacolo alle vocazioni sacerdotali maschili; roba da matti ma che aspettarsi dai reazionari???? Sicchè le chierichette non vanno bene, auguri, siete proprio fuori!!!!!!!!

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  21. Per Mauro e Ospite: l'uomo perfetto è Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, sacerdote per eccellenza. La donna perfetta è Maria Santissima, la nuova Eva, <span>non</span> era sacerdotessa. PUNTO.

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  22. <span> siete proprio fuori.....</span>
        "fuori" da CHE COSA, precisamente ?

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  23. <span> il Papa se ne sarà accorto...</span>

    dopo essersene accorto, risulta che abbia rilasciato la sua opinione e/o disposizione ufficiale in proposito ?

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  24. Gesù sacerdote? Se fosse stato tale i sadducei non si sarebbero adirati tanto..
    Quanto alle donne mi pare che fossero trattate da Gesù in modo dignitoso. Tanto che lo potevano pure seguire: Stagg - Woman in the world of Jesus; Moltmann- Wendel Ein eingener Mensche werden. Frauen um Jesus; Quéré - Les femmes de l'Evangile; gli studi di Elisabeth Schussler Fiorenza (senza arrivare ad eccessi di mettere Maria Maddalena come figura "storica", ma certamente discepola con uguali diritti).
    Leggo da Kung (so qui disprezzato come teologo, spero però non come storico): che il titolo di apostolo spettasse anche a donne non si può dimostrare per quanto riguarda il giudeo-cristianesimo; diversamene staranno le cose nell'ambito pagano-cristiano" al primo giudeo-cristianesimo appena successivo.
    E ancora: "è sicuro invece che già nel giudeo-cristianesimo, accanto ai profeti, c'erano fin dall'inizio - cosa ce viene volentieri trascurata - anche le profetesse: accanto ad Agabo, Giuda e Sila negli atti degli apostoli vengono espressamente menzionate le quattro figlie di Filippo"
    Infine deve essere chiaro che la storia la fanno i Vincitori, mai i vinti.
    E la donna è la perfetta incarnazione del vinto, in questo caso.
    Ma per ora va bene così, andiamo avanti.

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  25. Nessuno si ricorda di quando aveva 8 o 9 anni, fino all'inizio della pubertà? Le ragazze erano esseri da rifuggire. Ecco perché i chierichetti maschi spariscono quando arrivano le chierichette! È la natura delle cose. Per il resto, avevo letto da qualche parte un articolo sull'influsso che il servire all'altare poteva avere sui ragazzi. Affermava pure che la stragrande maggioranza dei preti aveva fatto il chierichetto da ragazzo. Un caso?

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  26. c'è un pronunciamento infallibile del Papa sull'impossibilità ontologica di ordinare le donne. le diaconesse non sono un ministero, tantomeno di istituzione apostolica.

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  27. le chierichette vanno bene SE vanno bene le donne prete, il servizio all'altare fatto da bambini essendo una supplenza di un ufficio che appartiene ai gradi inferiori del Sacramento dell'Ordine. Questo SE sei cattolico Ospite, se no fuori sei tu, ma dalla Chiesa però.
    Poi in pratica non è che bisogna avere grande conoscenza della psicologia di bambini e ragazzini per capire che se un ruolo diventa femminile i maschi lo disertano, se lo si presenta come solo maschile attrae (ripeto, questo a prescindere dalle considerazione teologiche che restano assolutamente primordiali)

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  28. Ed a proposito di quanto affermato dalla Chiesa Gallicana di Francia (link: http://www.gallican.org/diacness.htm) sulle Diaconesse che cosa mi puoi dire, visto che tu forse te ne intendi più di me? 
    Grazie

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  29. Io, pur avendo fatto il chierichetto dai 10 ai 15 anni di età, non sono mai rifuggito dalle bambine (che ai miei tempi allora però non erano ammesse sull'altare).
    Resta da dire che, dopo qualche anno, QUASI tutti i chierichetti "rifuggitori" si sono ravveduti si sono ben bene guardati dal "rifuggire" dalle ragazze!! Ed in tutti i modi possibili ed immaginabili e sentendosi magari imbarazzati davanti al Confessore o Direttore Spirituale

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  30. E chi lo dice che la Santa Madre del Nostro Signore non fosse trattata dignitosamente?E chi nega le violenze e discriminazioni subite dalle donne in secoli di storia umana?Ma non c'entra NULLA con il fatto che debban esserci sacerdotesse, e il suo intervento mi sembra influenzato da un triste femminismo, più che da un ragionamento equilibrato.

    Se può aiutarla (mi rivolgo anche a Claudio Sinclair) nel libro "Introibo ad altare Dei" c'è a pag.61 la descrizione delle diaconesse presenti nei primi tempi della Chiesa e citate anche da San Paolo in Rm 16, 1-2.
    Le diaconesse non erano autorizzate a svolgere atti sacerdotali o funzioni liturgiche, erano laiche incaricate in modo permanente a compiere determinati servizi, ad esempio istruire le catecumene, sorvegliare la porta durante la liturgia o svolgere servizi di carità (aiutare le donne a svestirsi e rivestirsi nella celebrazione del battesimo).

    Paolo VI conferma la disciplina ecclesiastica in un omelia: "Non è senza il ricordo della severa parola di San Paolo: Mulieres in Ecclesiis taceant: il che vuol dire, ancora oggi, come la donna non sia destinata ad avere nella Chiesa funzioni gerarchiche di magistero e di ministero".

    Per ora e sempre va bene così.

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  31. C'è proprio bisogno della competenza storica di Hans Kung, per venir a sapere che nel primo cristianesimo erano riconosciute le profetesse?

    "Et erat Anna prophetissa, filia Phanuel, de tribu Aser. Haec processerat in diebus multis et vixerat cum viro annis septem a virginitate sua; et haec vidua usque ad annos octoginta quattuor, quae non discedebat de templo, ieiuniis et obsecrationibus serviens nocte ac die." (Luca 2:36-37) 

    "C'era anche una profetessa di nome Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere."

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  32. Mi sfugge una cosa in tutto ciò: perchè, in un regime che viene dipindo come di "competizione", a fuggire sarebbero sempre i maschietti e non le femminucce?

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  33. Caro Simon de Cyrene,
    quindi mi pare di capire che la sua tesi sia più ho meno:

    (1) + chierichetti  => + vocazioni
    (2) chierichette => spariscono i chierichetti
    Da cui
    (3) chierichette => niente vocazioni

    Se, personalmente, dubito che la (1) sia una "legge" nel senso che è strettamente rispettata ma mi pare comunque più ragionevole, è la (2) che mi lascia maggiormente perplesso, per un paio di motivi.
    - Uno è puramente di confronto delle nostre esperienze: da che io ricordi (sono abbastanza giovane) nella mia parrocchia ci sono le chierichette, ma il rapporto fra maschietti e femminucce mi parer restato circa costante (qualcosa intorno al 50 e 50, diciamo un 6 a 4).
    - L'altro è che semplicemente non riesco a figurarmi perchè i maschietti dovrebbero fuggire. Fra l'altro, perchè non dovrebbe avvenire il contrario piuttosto?

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  34. <span>consiglio  comunque , per ampliare il discorso, ripartendo da cose già dette e chiarite,  di rileggere i vari thread in cui è stato dibattuto l'argomento, con approfondimenti che  mi sembra opportuno  tener presenti, anche per capire se sarà sufficiente questa disposizione contro-tendenza (certamente già fruttuosa) per far rifiorire le vocazioni........  
    Eccellenti commenti si trovano nel thread:  
    http://blog.messainlatino.it/2009/09/vetus-ordo-e-chierichette.html  
    con gli ottimi e illuminanti interventi di Mic, Caterina , Luisa e D. Pastorelli;   
    molto interessante anche l'altro thread,che, per quanto nato da uno spunto satirico ( tutto da rivedere per sorridere ancora dei nostalgici 68ini....) comprende tra molti commenti quelli davvero istruttivi del <span>sacerdote   don64</span>, che  mostrava vivendoli "sul campo" i vari risvolti  NEGATIVI di certa pastorale, compresa la presenza delle chierichette con i suoi effetti demolitori sulle eventuali vocazioni dei loro coetanei, ed ancora denunciava l'ideologia  democratica spirito-conciliare,  che ha favorito la nefasta tendenza generale di voler  IMPEGNARE <span>tutti a far un po' di tutto,</span> senza più distinguere tra LAICI e sacerdoti (e tanto altro ancora da sottolineare.....), notando ad es. che....  </span>

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  35. cerchi di capire: fuggono il modello "femminilizzante" che gli viene prospettato con quella perniciosa  parità ! hanno paura di essere considerati come "femminucce" se svolgono un servizio idoneo alle femminucce : mi pare chiaro, no ?
    B'Rat, credo di capire che lei non ha figli, nè ha visto crescere bambini e adolescenti, magari osservandoli nei loro discorsi e relazioni tra loro e col mondo circostante, mentre faticano per conquistarsi un'identità PRECISA di maschio o femmina, con ruoli ben distinti, riconoscibili e approvati da parte della società.....

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  36. <span>

    <span>".... Il problema non è il sesso, ma l'idea che si ingenera. E' come voler ammettere che in qualche modo le donne possano aver parte al ministero sacro. Oggi questo messaggio è assolutamente devastante!  ...."</span>
    <span>poi spiega perchè troppo spesso non è solo il parroco ad occuparsi di catechesi, dove imperversano i laici (qualunque sia la loro formazione e ortodossia, mi pare....):</span><span></span>
    <span>"...altro motivo, probabilmente il più "nobile" e per ciò stesso quello maggiormente tradotto in pratica: la CORRESPONSABILITA'! Esaltato il sacerdozio comune a discapito di quello ministeriale,</span><span> </span><span>si è capito che tutti possono esercitare funzioni sacerdotali.</span><span> </span><span>Non importa che curino le liturgie, che parlino ai bambini o ai fidanzati, che cambino le lampadine fulminate o che restaurino un altare. L'importante è che tutti facciano qualcosa! Così anche la catechesi è diventata...qualcosa. E i consigli pastorali sono diventati il corrispettivo della sinodalità nel pensiero di illuminati teologi."</span><span></span>
    <span>(e a me pare che anche il servizio all'altare sia diventato  "qualcosa da fare, che tutti indistintamente, uomini e donne possano fare!"....è il pernicioso <span>malinteso dell'actuosa partecipatio)...</span></span>  
    </span>

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  37. <span><span>B'Rat, credo di capire che lei non ha figli, nè ha visto crescere bambini e adolescenti, magari osservandoli nei loro discorsi e relazioni tra loro e col mondo circostante [...]</span>  
    Ehm, in effetti figlioli non ne ho, ma anche perchè fino a poco più di 10 anni fa ero io un bambino... quindi in un certo senso eccome se ne ho visti crescere nella mia parrocchia  (ho anche due fratelli minori, di cui il più piccolo di 12 anni...)  
    Alla fine buona parte del mio scetticismo viene proprio dal fatto che questo effetto non lo per nulla visto in azione, per quella che è la mia esperienza. In parrocchia mia le chierichette ci sono "da sempre", eppure i maschietti non sono fuggiti...  
     
    (e poi, il bambino conosce già ruoli che possono essere sia maschili che femminili)</span>

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  38. <span><span>Da notare , nel dialogo svolto nel primo thread, che Mic concorda con Caterina la quale sostiene che ...</span> "<span>La crisi delle vocazioni ha ben altre radici... la questione delle chierichette si è solo inserita in un contesto già di per se adulterato, finendo per seminare ambiguità laddove è il punto forte, invece, della nostra identità cattolica in ambito liturgico...".</span><span></span>    
    <span>Più avanti  e' tutto da rileggere con attenzione poi, il dibattito scaturito da una secca e drastica obiezione di p. Augè riportata da Caterina:</span>  
    <span>"Non capisco questo dibattito. Sono anni che ci è stata una dichiarazione ufficiale che ha aperto anche alle donne il servizio delle chierichette. Ciò è stato fatto ricordando il can.230, § 2, del CIC che dice: "Nelle azioni liturgiche, i laici possono adempiere l'ufficio di lettore per incarico temporaneo; similmente, tutti i laici [quindi uomini e donne] possono svolgere l'ufficio di commentatore, cantore o altri compiti, a norma del diritto"</span><span>    
    Matias Augé </span><span></span>  </span>
    <span>---------------------
    <span>(....appunto, pensavo tra me : è proprio quello l'aspetto che si stava lamentando già da anni, il fatto che tutti debbano per forza "far qualcosa" nella celebrazione della Messa, laici e sacerdoti, con pari dignità ! ricordo con sgomento quando una sera nella mia parrocchia un sacerdote iniziò a spiegare ai poveri fedeli attoniti che ..."siamo tutti <span>insieme impegnati a celebrare la Messa, sapete ? io e voi...</span>", ma pareva poi deluso e sconcertato perchè i fedeli non capivano, .....i loro sguardi allibiti dovevano mostrargli forse un rifiuto della inaudita actuosa pari dignità ?...chissà....non sapevano che il Cv2 ha esaltato il sacerdozio comune a discapito di quello ministeriale !....)</span>  </span>
    <span>--------------------------------
    <span>(....il dibattito, così alimentato anche dall'obiezione di p. Augè, continuava tra alcuni bloggers e la Redazione con alcune messe a punto sui risvolti giuridici della questione-chierichette. )</span> </span>

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  39. Qui si possono vedere bellissime foto di una parrochia biritualista di Detroit,Michigan :
    http://accionliturgica.blogspot.com/2011/08/detroit-honra-la-virgen-maria.html

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  40. Nella Chiesa ortodossa le diaconesse sono un ministero ordinato e alcuni anni fa, se nn ricordo male, era uscita la notizia che fossero state effettivamente ripristinate come tali, con tanto di rito dio ordinazione. Qualcuno sa qualcosa in merito? Che cosa fanno esattamente in Oriente?

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  41. In internet ho trovato questo: http://kanonjog.wordpress.com/2008/02/18/diaconesse-in-grecia/
    Dal momento però che quanto si trova in reten va preso cum grano salis, vorrei sapere se qualcuno ha notizie di prima mano sulla situazione e soprattutto se e come sta funzionando.

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  42. Ma infatti.
    La storia la fanno i vincitori e per ora e per sempre va bene così.

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  43. Eh! Questo è già più chiaro memory.
    A questo punto significa che in quella delicata fase dell'adolescenza, dove fare le cose delle femminuccie è cosa assurda per i maschiacci, si dovrà predisporre in modo che i maschi abbiano delle precise funzioni e le femmine delle altre.
    Questo non perché sia giusto così, ma perché si vuole tentare di avvicinarsi  alla cosidetta "età della stupidità".

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  44. Scusi signor Sinclair,
    non la capisco proprio.
    Qui dentro non mi situo certo fra i "falchi", ma piuttosto un "outsider".
    Però a tutto c'è un limite.
    Dunque lei frequenta la messa VO in rito ambrosiano al Gentilino e nel contempo vedrebbe favorevolmente l'accesso delle donne ai ministeri ordinati?
    Proprio non capisco.
    E guardi che non sto facendo un discorso maschilista. Il problema è di natura teologica. 

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  45. Caro ospite dell 10'45,
    non faccia l'errore dei giornalisti, che estrapolano una frase da un discorso (decontestuizzandola) e ci costruiscono sopra un articolo inveritiero.
    Non è questione di maschilismo (ci mancherebbe) e non credo neppure che le chierichette siano un particolare deterrente alle vocazioni sacerdotali.
    E' una questione di armonia celebrativa, direi di "romanità".
    Quando vedo le chierichete sull'altare il pensiero corre subito al culto protestante, chissà perchè...

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  46. Caro Amico Osservatore, 
    mi dispiace di non essere stato più chiaro nell'esposizione del mio pensiero (forse).
    Pazienza!
    Il Signore Iddio sia sempre con te

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  47. mi sono imbattuto per sbaglio in questa pagina e non so se ridere o piangere leggendo i vostri post, certo è che avete fatto aumentare il mio disgusto verso la chiesa e tutta l'ipocrisia dei suoi seguaci.... comunque l'unica vera spiegazione a questo fatto è che le chierichette non rietrano nelle preferenze sessuali dei vescovi statunitensi......

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  48. Un post davvero miserevole, pieno di luoghi comuni e di ignoranza

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  49. Ecco bravo, vatti a rinfrescare su www,viva ilconcilio.it o su Noisiamochiesa. Lì ci stai bene.

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  50. http://www.repubblica.it/esteri/2011/09/13/news/vittime_pedofili-21605584/?ref=HRER2-1

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