Raffaello Sanzio, Gregorio IX riceve le Decretali (Roma, Stanza della Segnatura) |
Il sito Disputationes Theologicae ha proseguito il dibattito iniziato con un editoriale di un mese fa circa, sullo stato dei colloqui dottrinali tra la Fraternità e sulla contemporanea necessità di un Ordinariato della Tradizione, ed ha risposto alle polemiche suscitate da quel primo intervento con un nuovo articolo che si sviluppa in due parti. La prima parte è una premessa dottrinale e teologica, la seconda parte una proposta d’ordine pratico che sulla prima si fonda. L’articolo è denso e val la pena d’essere letto integralmente poiché le argomentazioni sono tutte concatenate fra loro. L’analisi non è tenera, né con il “tradizionalismo duro e puro”, che ritiene di salvare la Chiesa insultando il Papa, né con il vago “ecumenismo della Tradizione” – per citare il testo – che troppo spesso scorda il dovere primario di difesa delle verità di fede, oggi sotto attacco. Ecco un ampio stralcio del testo, che non mancherà di suscitare reazioni:
Risposta alle obiezioni d’ordine pratico-politico:
5) Non abbiamo mai sostenuto che tale Fraternità sia scismatica o che lo sia stata: abbiamo detto che nel suo interno ci sono tendenze in tal senso, che non sembrano affatto diminuire, e che questo dato avrebbe dovuto consigliare mons. Fellay ad accettare, anni fa, l’accordo offerto da Roma. Accordo che non era “inaccettabile” e che avrebbe lentamente stemperato gli eccessi da “pétite église” nella società religiosa. Che al suo interno vi siano esponenti che già si esprimono con attitudine gravemente scismatica è invece un dato di fatto (...)
6) Gli accordi dottrinali così come erano stati illustrati da S. Ecc.za Mons. De Galarreta, capo della delegazione della Fraternità, sono falliti. (....) Se Econe non ha ceduto sulla dottrina, di per sé ha fatto bene; se passasse all’accordo cosiddetto pratico, o meglio sostanzialmente canonico (ammesso che sia ancora fattibile, viste le resistenze esterne e interne maggiormente sviluppatesi), di per sé farebbe bene. Ma fare un “accordo pratico” significherebbe che c’è stato un ripensamento rispetto ai proclami sopracitati fatti a la Reja, all’omelia di Mons. Fellay a Flavigny il 2 febbraio 2010, ai contenuti del libro di Mons. Tissier, “L’étrange théologie de Benoit XVI”, sul quale è meglio stendere un velo pietoso, all’asserita impossibilità di “communicatio in sacris” con chi è sottomesso al Papa e ai Vescovi territoriali, sostenuta dal superiore di Francia abbé de Caqueray (link all'articolo), e soprattutto alla più che ufficiale dichiarazione dell’ultimo Capitolo della FSSPX (2006), che testualmente definiva un accordo pratico, senza preliminare conversione di Roma, “impossibile”. Se tale cambiamento ha avuto luogo ce ne rallegriamo, ma sarebbe serio e onesto dichiararlo.
7) Se la Fraternità procederà ad un tale accordo, accettando un Ordinariato personale, sarà magari un atto di saggezza e di romanità. (.....) Questa vecchia e ragionevole proposta è già stata rifiutata in passato da Mons. Fellay, quando ancora la si chiamava “Amministrazione apostolica personale”. Il rifiuto della proposta fu anche comunicato alla stampa nel mese di gennaio del 2006 (cfr. La Croix del 13 gennaio 2006). Nel caso accettare oggi un tale accordo si rivelerà difficile o il prezzo da pagare sarà maggiore per le fortissime resistenze interne, sarà giusto che mons. Fellay si assuma la responsabilità (...).
Davanti a questa strana attitudine vogliamo attirare l’attenzione su una “terza via”. Si può essere “romani”, e nutrire un rispetto – anche verbale – nei confronti dell’autorità ecclesiastica, ma al tempo stesso esprimere anche pubblicamente il proprio dissenso quando un pericolo per la dottrina della fede lo richieda.(...)
Risponderemo basandoci prima sul dato teologico, poi su quello pratico (...) tenendo conto delle varie sfumature della realtà che è irriducibile ad una sorta di “impazzimento ideologista”.
Risponderemo basandoci prima sul dato teologico, poi su quello pratico (...) tenendo conto delle varie sfumature della realtà che è irriducibile ad una sorta di “impazzimento ideologista”.
1) Le norme teologiche di valutazione cui ci atteniamo sono quelle classiche; su questo noi ci fondiamo per esprimere una posizione di assenso o dissenso su un argomento teologico non infallibilmente definito o comunque suscettibile di approfondimenti. E’ anche il Codice di diritto canonico che sottolinea la “giusta libertà di investigare e di manifestare con prudenza”, in ossequio al Magistero della Chiesa, le proprie opinioni (can. 218). La Pontificia Commissione Ecclesia Dei è infatti un organismo canonico-giuridico e non un organismo che avrebbe “sue” posizioni teologiche, come ideologicamente sostenuto dal tradizionalismo “intransigente” e dall’Osservatore Romano... Inoltre è ben noto, anche dagli statuti dell’Istituto del Buon Pastore cui appartiene il direttore di questo libero sito, che non sosteniamo l’assoluta intangibilità dei testi di tale Concilio pastorale. Essi possono essere rivisti da chi detiene la somma autorità nella Chiesa. Si tratta infatti di testi che non godono dell’infallibilità del Magistero straordinario infallibile, né di quella dell’ordinario infallibile in ogni loro frase. Sulla possibilità di tale prospettiva è sufficiente la “Nota teologica” del Concilio stesso del 16 novembre 1964 (Denz. 4350 e ss.) e su queste pagine si è espressa con sufficiente chiarezza anche l’autorevole voce di Mons. Gherardini. Ci preme tuttavia aggiungere che limitare il discorso ai documenti del Concilio, in maniera peraltro fortemente esasperata e smisuratamente ideologica, è assai riduttivo, il problema essendo ben più ampio. (…)
3) Essere canonicamente, quindi visibilmente, sottomessi al Romano Pontefice e ai Vescovi in comunione con Lui, non significa condividere tutti e singoli gli atti non infallibili che l’autorità fa o subisce, propone o sembra proporre. Significa rispettare la Divina Costituzione della Chiesa, pur riservandosi la facoltà di esprimere rispettosamente un dissenso teologicamente compatibile con le materie in oggetto. Soprattutto affermiamo un principio teologico, e di legge naturale: ciò che regola, ed eventualmente permette, la resistenza alla piena sottomissione alla gerarchia è l’imposizione di un ordine moralmente inaccettabile, al contrario la circostanza che la gerarchia faccia o dica cose non condivisibili non autorizza ad estendere la resistenza ad una dimensione abituale o universale.
4) In merito alla denuncia delle derive ecumeniche, quando l’Osservatore Romano ha scritto, con firma di Renzo Gattegna, che la Chiesa Cattolica deve rinunciare a convertire gli ebrei, la nostra rivista ha sottoscritto una pubblica denuncia presentata alla Congregazione per la Dottrina della Fede, già nel dicembre 2010 (un mese prima dell’annuncio d’Assisi III) e ha in seguito pubblicato un articolo in merito (...) Nell’evidenza di un’affermazione in contrasto aperto con la dottrina cattolica, è nostra posizione che tali errori in materia di fede siano da denunciare senza reticenze. In merito ad Assisi III restiamo in linea di principio fortemente avversi agli incontri interreligiosi (...) Vista la complessità della situazione non ci sembrano opportuni i rapidissimi commenti, e comunque gli epiteti, che sono stati riservati al successore di Pietro su siti d’area tradizionale. Impossibile poi capire la logica di chi, affermando l’indicibile gravità dell’incontro Assisi III, vuole al tempo stesso sostenere che i colloqui teologici Êcone-Roma vadano bene; in effetti, vista l’impostazione “dottrinale” che si è voluto dare a tali incontri, se vanno bene allora vorrà dire che di fatto l’attuale ecumenismo non pone problemi agli interlocutori.
Risposta alle obiezioni d’ordine pratico-politico:
5) Non abbiamo mai sostenuto che tale Fraternità sia scismatica o che lo sia stata: abbiamo detto che nel suo interno ci sono tendenze in tal senso, che non sembrano affatto diminuire, e che questo dato avrebbe dovuto consigliare mons. Fellay ad accettare, anni fa, l’accordo offerto da Roma. Accordo che non era “inaccettabile” e che avrebbe lentamente stemperato gli eccessi da “pétite église” nella società religiosa. Che al suo interno vi siano esponenti che già si esprimono con attitudine gravemente scismatica è invece un dato di fatto (...)
6) Gli accordi dottrinali così come erano stati illustrati da S. Ecc.za Mons. De Galarreta, capo della delegazione della Fraternità, sono falliti. (....) Se Econe non ha ceduto sulla dottrina, di per sé ha fatto bene; se passasse all’accordo cosiddetto pratico, o meglio sostanzialmente canonico (ammesso che sia ancora fattibile, viste le resistenze esterne e interne maggiormente sviluppatesi), di per sé farebbe bene. Ma fare un “accordo pratico” significherebbe che c’è stato un ripensamento rispetto ai proclami sopracitati fatti a la Reja, all’omelia di Mons. Fellay a Flavigny il 2 febbraio 2010, ai contenuti del libro di Mons. Tissier, “L’étrange théologie de Benoit XVI”, sul quale è meglio stendere un velo pietoso, all’asserita impossibilità di “communicatio in sacris” con chi è sottomesso al Papa e ai Vescovi territoriali, sostenuta dal superiore di Francia abbé de Caqueray (link all'articolo), e soprattutto alla più che ufficiale dichiarazione dell’ultimo Capitolo della FSSPX (2006), che testualmente definiva un accordo pratico, senza preliminare conversione di Roma, “impossibile”. Se tale cambiamento ha avuto luogo ce ne rallegriamo, ma sarebbe serio e onesto dichiararlo.
7) Se la Fraternità procederà ad un tale accordo, accettando un Ordinariato personale, sarà magari un atto di saggezza e di romanità. (.....) Questa vecchia e ragionevole proposta è già stata rifiutata in passato da Mons. Fellay, quando ancora la si chiamava “Amministrazione apostolica personale”. Il rifiuto della proposta fu anche comunicato alla stampa nel mese di gennaio del 2006 (cfr. La Croix del 13 gennaio 2006). Nel caso accettare oggi un tale accordo si rivelerà difficile o il prezzo da pagare sarà maggiore per le fortissime resistenze interne, sarà giusto che mons. Fellay si assuma la responsabilità (...).
E’ chiaro che sulla dichiarazione (non infallibile) “Dignitatis Humanae” n. 2, ad esempio, è difficile trovare dottrinalmente una “via mediana”, ma è sempre stato altresì chiaro che in questo momento storico il Sommo Pontefice difficilmente potrebbe imporre una nuova formulazione, pur avendo di principio la facoltà di farlo. Tuttavia Roma a suo tempo aveva proposto alla FSSPX di affiancare alla dichiarazione di accettazione del “Concilio alla luce della Tradizione” l’istituzione, contestualmente alla regolarizzazione canonica, di una Commissione bilaterale di discussione dei punti controversi, segno che il giudizio su di essi restava aperto, almeno all’epoca tale era la disponibilità (oggi, vedremo).
Per riassumere, ribadiamo quanto già scritto. I colloqui dottrinali, è evidente a chiunque abbia occhi per vedere, non hanno portato al risultato prefisso. Si può e si deve tentare lo stesso l’accordo canonico, che siamo convinti potrà portare del bene a tutti. Se le autorità della Fraternità non vogliono l’“amministrazione personale” già rifiutata nel 2006 o l’ “ordinariato personale” – come si dice oggi –, perché aspettano la soluzione dei problemi del Concilio, come dichiarato da Mons. De Galarreta, che lo dicano inequivocabilmente e una volte per tutte. La peggiore prospettiva, purtroppo non del tutto esclusa, sarebbe infatti quella di rinviare “sine die” la definizione della questione, barcamenandosi. Se Roma vorrà presto dare un “ultimatum” di tal genere – non è una novità, lo propone da dieci anni – sarà un segno positivo che la Santa Sede non rinuncia al potere che le spetta; ma va riconosciuto nel contempo che molte questioni teologico-dottrinali sono ancora aperte.
In sintesi: la FSSPX si faccia Buon Pastore sotto il Buon Pastore BXVI; ermeneutica della continuità!
RispondiEliminaDunque bisogna esser contenti se Roma dimostra di non aver rinunciato al suo potere, solo quando si impone alla FSSPX, ma poi per tutto il lassismo che impera ovunque dovremmo esser contenti che Roma tace? Come mai si critica Mons Fellay di non accettare le proposte di Roma di 10 anni fa, quando a questa benedetta ermeneutica della continuità, a questa favoleggiante giusta interpretazione del concilio non credono nemmeno molti dei canonicamente integrati? Il Papa non può dire pane al pane a certi ereticoni che vivono felicemente "dentro" (grossi dubbi!) la Chiesa, per paura di uno scisma, ma si pretende che mons Fellay se ne freghi dei cattolici perplessi che temono che un accordo porti alle conseguenze già viste per altri gruppi tradizionalisti? Si vuole che mons. non sia prudente? Non credo che non ci sia il desiderio di poter essere riconosciuti da Roma, Roma è nel cuore e nelle preghiere della FSSPX, e fu nel cuore, preghiere e fedeltà di Mons. Lefebvre, che visse, lavorò, accetto le pesanti croci (persino la "scomunica") per amore verso la Chiesa che è romana oltre che una, santa e cattolica.
RispondiEliminaProblema difficile e delicato....ma di fatto per rimanere cattolilco romano l' interpretazione giusta è appunto ermeneutica della continuità.Mi senbra che l'idea che Roma debba ritornare alla vera fede sia ingiuriosa e contraria alla dottrina della santità e infallibilità della Chiesa ( ovviamente intendo qui la dottrina definitia del Magistero straordinario e ordinario. Non intendo le opinioni teologiche) Non credo che l'affirmazione che Roma abbia perso la fede ( intendendo per Roma il Pontefice Romano nell' esercizio del suo ministero petriniano) sia conciliabile con l' autentica fede cattolica. Ho paura che la Fraternità rimanga prigioniera della sua ideologia un po' deficiente su questo punto.
RispondiEliminaOvviamente questo è la mia opinione personale...non intendo essere irreverente per chi la pensa diversamente
4) In merito alla denuncia delle derive ecumeniche, quando l’Osservatore Romano ha scritto, con firma di Renzo Gattegna, che la Chiesa Cattolica deve rinunciare a convertire gli ebrei, la nostra rivista ha sottoscritto una pubblica denuncia presentata alla Congregazione per la Dottrina della Fede, già nel dicembre 2010 (un mese prima dell’annuncio d’Assisi III) e ha in seguito pubblicato un articolo in merito (...) Nell’evidenza di un’affermazione in contrasto aperto con la dottrina cattolica, è nostra posizione che tali errori in materia di fede siano da denunciare senza reticenze. In merito ad Assisi III restiamo in linea di principio fortemente avversi agli incontri interreligiosi
RispondiEliminaE si vede quanto vi hanno preso in considerazione! Su, fate i bravi bambini e andate nella vostra chiesetta a giocare alla messa tridentina, che a Roma sono molto impegnati nell'ermeneutica della continuità.
"Deficiente", appunto, mi sembra il libro di mons. Fellay, come tanti guardialinee. Su tropu istropiat
RispondiEliminaOccorre ricordare all'attuale superiore della FSSPX e in modo particolare al confratello Mons Bernard Tissier de Mallerais, quest'ultimo piuttosto feroce, ingrato nei giudizi riguardo alla teologia e al Magistero di Benedetto XVI; che molti dei fedeli italiani legati in qualche modo ai tre priorati italiani della FSSPX, si sono stancati di questa posizione assurda e infeconda (proveniente specialmente dai lefevbriani di lingua francese), di rifiutare ancora qualsiasi accordo che porti la FSSPX e tutto ciò che le ruota attorno ad un riconoscimento canonico. Non se ne può più di questioni dottrinali e teologiche tirate in ballo all'infinito, non se ne può più dei continui attacchi al Papa, al Vaticano II. Non vogliono "contaminarsi" ? Vogliono restare in eterno fuori dalla comunione ecclesiale? Tutti siamo convinti del gran bene spirituale che la FSSPX potrebbe contribuire a portare dentro la Chiesa, ma è difficile seguire il loro ragionamento sempre "contra", sempre aspro, sempre negativo. C'è bisogno anche di loro, ma loro preferiscono lo scontro in un atteggiamento, lasciatemelo dire, francamente scismatico. Se, come loro affermano, la Chiesa ha perduto la fede (??) perchè mai la FSSPX continua a restare affacciata alla finestra senza entrare dentro la Chiesa e operare in essa e non fuori da essa? Seguano l'esempio della FSSP e di quelli di Gricigliano, tanto per citarne solo alcuni. O sono eretici pure loro per il semplice fatto che hanno preferito obbedire al Vicario di Cristo?
RispondiEliminaRiflessione di un fedele laico che segue la FSSPX da 30 anni e si fa portavoce di altri fedeli "lefevbriani".
Berh! l'affermazione che Roma avrebbe perso la fede è della Madonna alla Salette, mica della FSSPX, forse la Madonna non ha l'autentica fede cattolica? Mah!
RispondiEliminaE' vero ospite, molti di noi non sono per il sempre contro, anzi direi la maggioranza, ma anche la stessa FSSPX non è per il sempre contro, ma non siamo nemmeno per il va tutto bene. Insomma diciamo che pochi credono a questa storiella dell'ermeneutica della continuità e della giusta interpretazione, perchè l'interpretazione l'hanno data i vari Papi e vescovi e cardinali che l'hanno messa ben in pratica. :'( Un conto se qualche fedele ignorante avesse interpretato fischi per fiaschi, ma qui abbiamo visto Papi, vescovi cardinali fare e dire cose assurde e contrarie alla fede, dunque erano loro, gli stessi fautori del Concilio a non capire come andasse interpretato? Dunque sarebbe bene smetterla di prendersi per i fondelli poi ben venga un accordo che non mozzi le gambe a chi vuole rimanere cattolico.
RispondiElimina"terza via" ? ?
RispondiEliminaovvero:
si continua con pertinacia a cercare hegelianamente la surreale via di mezzo tra Verità ed errore, inseguendo in un moto ascensionale interminabile quella chimerica "verità" che sta sempre <span>oltre</span> le verità temporanee già raggiunte, tutte caduche, tutte da SUPERARE....:(
PANTA REI, ancora e sempre.
riforma della riforma...
ermeneutica della continuità...
ermeneutica della riforma nella continuità....?
tutte queste fromule magiche e misteriose per i non-addetti (tutte da sperimentare, con "fede" nel futuro progressivo....) ci ridoneranno lo splendore e la certezza della Tradizione viva e perenne ?
......"Ma non è una cosa seria".
:(
Dare ragione alla "terza via" vorrebbe dire che il Problema non esiste. Non è una soluzione logica, teologica, secondo verità, secondo dottrina. Esula dalla fede. Quindi mette ancora più confusione. Ma come fanno quelli della Buon Pastore a proporre soluzioni, loro che sono maggiormente nella confusione e tristezza?
RispondiEliminaIl primo passo è riconoscere che il problema di Roma, che è Roma, ma che spesso non esercita correttamente il suo essere Roma, esiste. Soluzioni facili...sono già state tentate mettendo sul campo maggiori problemi. Ecclesia Dei afflicta insegna...afflicta per le false soluzioni!
Mons. de Castro Mayer scrisse un bel testo:"L'<span>illusione</span> della *TERZA* forza".
RispondiEliminaIl monotelismo, voleva essere al terza forza, tra monofisimo e verità. Il giansenismo voleva essere la terza forza tra calvinismo e cattolicesimo. Giusto in mezzo tra la verità e l'errore, non ci può essere che confusione, nonostante le buone intenzioni, di cui è giudice solo Dio.
Giusto in mezzo tra due errori, non c'è necessariamente la virtù. Ci puo' essere anche un terzo errore, magari anche più grave degli altri due.
Il giusto è a metà ed al culmine di due "Eccessi", non necessariamente di due errori. L'eccesso, come anche il difetto, spesso sono errori, ma non lo sono di pre sè. Di per sè, sono (o, almeno, nascono come) semplici maniere diverse di affermare /affrontare la verità.
Le terze vie non esistono: il vostro linguaggio sia Si, Si, No. No. Purtuttavia occorre in tutte le questioni e specialmente in queste usare la carità e la prudenza. Sul piano dottrinale non è che si possono fare cedimenti: Cristo è venuto a convertire tutti, ebrei e non ebrei (anche il Dalai Lama direbbe il card. Biffi). Sul piano pratico si possono accettare soluzioni intermedie che da una parte permettano di approfondire i temi dottrinali in base ai principi canonicamente riconosciuti senza cedere sulla dottrina. Il Concilio Vat II è un concilio valido e ad esso deve essergli dato il rispetto e il riconoscimento della sua autorità e quest'ultima negli stessi termini che il Concilio ha dato di sé stesso (Mons. Gherardini ha scritto pagine illuminanti sul punto). Il riconoscimento canonico della FSSPX permetterebbe di approfondire in modo più sereno le tematiche dottrinali.
RispondiElimina<span>Seguano l'esempio della FSSP e di quelli di Gricigliano, tanto per citarne solo alcuni.</span>
RispondiEliminaFare quella fine? "Pizzi, merletti & Palestrina"? Tutta pompa e poi le verità, quando tutto va bene, vanno insegnate in modo strettamente interno?
Con i vescovi locali che si vogliono impicciare anche degli affari interni e che si adombrano che i "tradizionalisti con il bollino" si rifiutano di concelebrare liturgia del crisma?
avevo cominciato a parlarne qui, senza approfondire la seconda parte, perché si sono accavallate altre questioni. Sarà interessante fare una sintesi anche tenendo conto dei vostri interventi.
RispondiEliminaè stato recentemente ribadito (vedi Rhonheimer) che è inesatto parlare di "ermeneutica della continuità", il Papa stesso parla di "ermeneutica della riforma", che presenta continuità e discontinuità, sostenendo che queste ultime non toccano il livello dei principi...
RispondiEliminaLa posizione di Disputationes Theologicae mi sembra obliqua per mancanza di una chiara dottrina alla base.
RispondiEliminaLa prassi segue la dottrina... ebbene, la FSSPX ha una dottrina sul Concilio e sulle sue conseguenze che è chiara e coerente, da cui è scaturita e scaturisce una prassi altrettanto chiara e coerente (che sia giusta o sbagliata).
Il Buon Pastore ha sfumato le sue posizioni sul Concilio e quindi manca attualmente di una dottrina chiara e coerente in proposito (è sintomatico il disagio che trapela quando i suoi esponenti devono accennare agli errori teologici del Concilio).
Logico che anche la prassi proposta sia cerchiobottista e poco riconoscibile nel contesto ecclesiale odierno.
Non mi pare che Disputationes sostenga a spada tratta l'ermeneutica della continuità...
RispondiElimina<span>Hanno detto che Dignitatis Humanae n. 2 é da riscrivere</span>, quindi non c'é continuità, ma necessità di riscrivere il testo!
Piuttosto devo dore che condivido l'appello a Mons. Fellay ad accettare l'accordo pratico per poi produrre studi incitando anche lui alla riforma del testo conciliare.
Sono d'accordo con Mic, il Papa non chiede "ermeutica della continuità", né ha mai imposto alla Fraternità l'accettazione di tutto il Concilio con l'ermeneutica della continuità.
RispondiEliminaNon l'ha chiesto al Buon Pastore perché lo chiederebbe ad altri? Ormai a quest'ermeneutica della continuità non ci crede più nessuno.
No, non seguano Gricigliano, che esagera coi suoi pizzi!
RispondiEliminaSiano la fraternità san Pio X, che ha scaricato i sedevacantisti e che resta combattiva, ma canonicamente legata al Papa, allora si farà gran bene alla Chiesa...ma soprattutto non facciano come Gricigliano che non parla mai di dottrina....
Non mi sembra che terza via significhi compromesso tra errore e verità, se leggo bene il testo....
RispondiElimina"E’ chiaro che sulla dichiarazione (non infallibile) “Dignitatis Humanae” n. 2, ad esempio, è difficile trovare dottrinalmente una “via mediana”, ma è sempre stato altresì chiaro che in questo momento storico il Sommo Pontefice difficilmente potrebbe imporre una nuova formulazione, pur avendo di principio la facoltà di farlo"
<span>O io non so leggere o voi leggete un altro testo, non lo so. Mi pare che il testo ripudi un compromesso sulla dottrina!
RispondiElimina"E’ chiaro che sulla dichiarazione (non infallibile) “Dignitatis Humanae” n. 2, ad esempio, è difficile trovare dottrinalmente una “via mediana”, ma è sempre stato altresì chiaro che in questo momento storico il Sommo Pontefice difficilmente potrebbe imporre una nuova formulazione, pur avendo di principio la facoltà di farlo"</span>
Dal mio convento domenicano non so se leggo lo stesso testo che legge lei... Mi pare che nessuno affermi che si debba fare un compromesso dottrinale, vedi la citazione dell'articolo:
RispondiElimina<span>"Se Econe non ha ceduto sulla dottrina, di per sé ha fatto bene"</span>
Perché allora sostenete che Roma inviti la Fraternità al compromesso? No Roma vuole l'accordo e non ha finora mai chiesto compromessi. Ma accordi pratici, <span>PRATICI</span>
no veramente questo lo dice l'articolo. Che Roma non abbia chiesto compromessi sulla dottrina è altamente discutibile, che poi gli eventuali accordi <span>PRATICI </span>siano il bene assoluto non lo dice nemmeno il Buon Pastore
RispondiEliminaIl "bene assoluto" sarebbe San Pio V sul soglio di Pietro, la condanna delle eresie e la vittoria di Lepanto.
RispondiEliminaPurtroppo la realtà é un'altra e in questa realtà l'unica soluzione praticabile é l'accordo pratico, che Roma non chiedesse capitolazioni dottrinali, ma un accordo pratico nel 2006 é stato detto da Mons. Fellay....
Se sul Concilio sfumano, fanno bene.
RispondiEliminaInfatti il Concilio non é un blocco d'eresie da buttare a mare. Per chi l'ha letto...il Concilio - caro seminarista - é complicato, non é quel manualetto luterano che ci vorrebbe far credere la Fraternità.
Posso assicurarle che anche nell'Ordine Domenicano c'é chi si interroga molto su certi passaggi conciliari, e sappia che non é sempre semplice, non ci sono eresie chiare e questo lo diceva anche Mons. Lafebvre (non so a quale posizione della fraternità lei faccia riferimento, ch'io sappia ce ne sono tante)
La realtà é complessa, più complessa delle sparate di giovani seminaristi pieni di zelo...e che tifano per la Fraternità nei momenti di depressione, dopo aver ascoltato un corso su Kung...per loro libera scelta.
Il monotelismo, voleva essere al terza forza, tra monofisimo e verità. Il giansenismo voleva essere la terza forza tra calvinismo e cattolicesimo. Giusto in mezzo tra la verità e l'errore, non ci può essere che confusione, nonostante le buone intenzioni, di cui è giudice solo Dio.
RispondiElimina.... aggiungo l'anglicanesimo, che si propose come via mediana fra i due estremismi "papista" e luterano; non a caso è la forma ecclesiale alla quale il cattolicesimo conciliare va assomigliando ogni giorno di più.
Dominicus ha ragione alla fine del suo ragionamento, nel senso che è un po' assurdo aver capito dove sta la verità e poi starsene in un seminario che insegna la dottrina Conciliare e post conciliare con tutti i suoi errori dottrinali, e con una liturgia.........beh! mi fermo qui! Non comprendo perchè tanti a parole danno ragione alla FSSPX e si schierano per la regalità di Gesù Cristo, poi nei fatti sono terrorizzati, bloccati, come se l'obbedienza fosse una spada di Damocle che pende sopra le loro teste. Non siete forse consapevoli che l'obbedienza si debba prima a Dio? E che non è possibile obbedendo a Dio obbedire anche a cose contrarie ai suoi insegnamenti? Come si fa ad obbedire a Dio e allo stesso tempo ad un vescovo che vi proibisce cose buone, sana dottrina, di vestire con la talare, di imparare e dire la Messa di sempre (disobbedendo pure al Papa in questo modo, perchè il Papa vi lascia liberi di segliere)? Lo so che le intenzioni sono buone, che nella confusione generale si cerca di stare in equilibrio, cercando di stare dentro la Chiesa(tutti cerchiamo di starci dentro, perchè solo li c'è la salvezza), ma il problema è che andando con lo zoppo, si impara a zoppicare e se anche ci bardiamo di scudi, cercando di formarci, nascosti come nelle catacombe, di buoni libri, le ore di filmati sulla shoa, le ore di lezioni con teologie Kungiane, l'ambiente nel quale si vive influiranno, questa è una certezza. Dunque urgono scelte coraggiose, sempre se si ha chiaro che stiamo combattendo una guerra disastrosa, dove ne va della salvezza delle anime.
RispondiEliminaPer il resto, non mi pare che quelli del Buon Pastore e quelli della S.Pietro sfumando sul Concilio abbiano fatto grande carriera, e non mi pare che una volta accettate le clausole del Vaticano, cioè quelle che vogliono l'accettazione del Concilio, questi "tradizionalisti" siano stati ben accettati dai vescovi delle varie diocesi. Insomma è evidente che chi vuole stare nel mezzo tra errore e verità finisce per essere fregato. Infatti Dio ci vuole completamente per se, ci vuole coraggiosi e pronti a lasciare tutto, pure lo stipendio, perchè provvederà Lui a tutto. Ci vuole fedeli fino al martirio se necessario. Il Concilio è complicato, non è un manualetto luterano, ma dunque a cosa è servito? Doveva rendere la fede più accessibile anche ai poveretti che non capivano il latino, poi è così complicato che dopo 40 anni ancora non ci si capisce nulla, e nessuno sa darne una definitiva interpretazione? A cosa è servito sto benedetto (per modo di dire) Concilio? Ci ha resi più santi? Più dotti dottrinalmente, ci ha avvicinati di più a Dio, ci ha fortificati nella Fede, nella Speranza e nella Carità? A cosa è servito? A chiarire certi dogmi, ad annunciarne altri, a dissipare dubbi, a scomunicare errori? Niente...nulla....solo deserto....distruzione....confusione....oltraggio.....non vedo altri frutti.
Quando ascolto le omelie di padre Konrad a Venezia, odo soltanto affermazioni rigorosamente legate alla dottrina e al dogma tradizionale della Chiesa di sempre. Non mi pare proprio che la Fraternità S. Pietro sia ricorsa a compromessi o ad annacquamenti sulla dottrina solo perchè è rientrata in comunione con Roma dopo aver abbandonato la S. Pio X. Don Konrad, giustamente, si sente liberissimo di professare e di insegnare la dottrina autenticamente cattolica e nessuno, nella diocesi di Venezia, si è mai permesso di correggerlo o di invitarlo ad essere più "politicamente corretto". Anzi, a inizio anno ha fatto una lunga omelia sul prossimo incontro di Assisi, biasimandolo e deprecandolo, spiegando cosa la tradizione ha sempre insegnato sull'ecumenismo. Non si è certo sentito in dovere di giustificare una discutibilissima scelta del Papa, anzi, l'ha giustamente criticata!
RispondiEliminaSe la FSSPX, per grazia di Dio, dovesse veramente riconciliarsi con Roma, cosa che auspico ardentemente, verrebbe messa in una condizione di autonomia e indipendenza quasi assoluta rispetto agli episcopati locali (ordinariato o cosa simile). Per cui non sussiste il pericolo di eventuali condizionamenti o di compromessi sulla dottrina e sul dogma e neanche di ricatti da parte dei vescovi. Essa, anzi, diventerà il vero "grillo parlante", la coscienza critica della Chiesa, stavolta dal suo interno e non da fuori. E questo non potrà che essere profondamente positivo e costruttivo per tutta la Chiesa.
<span>
RispondiElimina<p><span> chi vuole stare nel mezzo tra errore e verità </span>
</p><p>
</p><p>questa è l'arte che ha insegnato l'ambiguo linguaggio conciliare: cercare l'impossibile via di mezzo tra Verità e menzogna. un continuo compromesso, per non dover fare la scelta netta, cruciale: o con Cristo o con il mondo. E' Gesù infatti che dice a ciascuno: "Chi non è con me è contro di me", "Chi non raccoglie con me disperde".
</p><p>Ma il CV2 ha insegnato a disprezzare il linguaggio divino, chiaro e semplice, il SI' SI' NO NO, il linguaggio della Verità, che aborre le fumisterie di satana.
</p><p>Ma non si può rimanere tutta la vita sospesi tra Cristo e il mondo, tra Luce e tenebre, tra il SI' e il NO: quelli che pretendono di "sistemarsi " comodamente a vita su questa posizione sospesa, prima o poi, incontreranno il Signore, che aborre i tiepidi e gli indecisi, quelli che credono, di fronte a Lui che li chiama a una scelta decisiva, di svicolare sul NI per sempre, e dice loro quelle parole terribili che rivolge alla Chiesa di Laodicea, nell'Apocalisse:
</p><p><span>"Conosco le tue opere, so che tu non sei né caldo né freddo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. "</span>
</p></span>
<span>
RispondiElimina<span>chi vuole stare nel mezzo tra errore e verità </span>
questa è l'arte che ha insegnato l'ambiguo linguaggio conciliare: cercare l'impossibile via di mezzo tra Verità e menzogna. un continuo compromesso, per sfuggire continuamente alla scelta netta, cruciale, vitale e totale: o con Cristo o con il mondo. E' Gesù infatti che dice a ciascuno: "Chi non è con me è contro di me", "Chi non raccoglie con me disperde".
Ma il CV2 ha insegnato a disprezzare il linguaggio divino, chiaro e semplice, il SI' SI' NO NO, il linguaggio della Verità, che aborre le fumisterie di satana.
Ma non si può rimanere tutta la vita sospesi tra Cristo e il mondo, tra Luce e tenebre, tra il SI' e il NO: quelli che pretendono di "sistemarsi " comodamente a vita su questa posizione sospesa, prima o poi, incontreranno il Signore, che aborre i tiepidi e gli indecisi, quelli che credono, di fronte a Lui che li chiama a una scelta decisiva, di svicolare sul NI per sempre, e dice loro quelle parole terribili che rivolge alla Chiesa di Laodicea, nell'Apocalisse:
<span>"Conosco le tue opere, so che tu non sei né caldo né freddo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. "</span>
</span>
Si vabbè però a onor del vero non confondiamo Gricigliano con la Fraternità San Pietro per favore: quest'ultima ha ormai risolto i suoi problemi interni e si sta silenziosamente consolidando sia nei rapporti con l'Ecclesia Dei sia nel fiorente numero di vocazioni (e non fa ne permette gli "inciuci" con i vescovi cui si allude non proprio velatamente...). Non voglio aprire beghe da salotto, ma è un oggettivo dato di fatto che se ad oggi parliamo di istituti tradizionali in comunità con Pietro parliamo essenzialmente della FSSP che almeno in strutture e numeri è ad oggi il più "pesante" rispetto a Gricigliano ed IBP.
RispondiEliminaBravo Francesco!!!
RispondiEliminama a che serve tanta complicazione, se non aconfondere le idee e impedire ai piccoli di attingere la Verità eterna ? a che serve se non a disperdere la Fede ?
RispondiEliminaIl vostro parlare sia SI' SI', NO NO, il resto viene dal demonio: e i frutti di quel "resto" lo dimostrano.
Le complicazioni e le ambigbuità sono servite a una sola cosa: instaurare il regno della menzogna, che ha rovesciato la Verità dal suo trono.
Il relartivismo, il caos dottrinale e morale è entrato nella Chiesa, il fumo di satana, il chiamare vero il falso e viceversa, l'eresia marchiana di Kiko seminata nell'orbe, definita "nuovo itinerario di formazione cristiana" ! horribile dictu, solo a immaginare che cosa avrebbero detto di tale mostruoso INGANNO collettivo i papi di 19 secoli, fino a Pio XII !!
E' vero ormai tutto e il contrario di tutto, tutto è opinabile, i sacerdoti stessi non credono più di dover annunciare la Verità eterna, devono dialogare, proporre idee, interpretazioni; la Verità è "figlia del tempo" e delle pinioni transeunti, OGNUNO ha la sua verità, PARIMENTI rispettabile (questione di RISPETTO PER I DIVERSI e pari opportunità per il Bene e il male, per il Vero e il falso W i diritti dell'errore! ) follia VABENISTA; così Il Logos, Cristo stesso, è stato oscurato e cacciato via dalle coscienze, che non riescono più a vederl e a seguirlo, in questo mare del tuttoèvero, senza bussola che indichi il NORD, cioè LUI; e in nome del CV2 ormai tanti cattolici s-ragionano ! Non riescono ad accettare che 2 + 2 = 4 e non anche "in certo modo" 5 o 7 o 12 o altro...perso per sempre il principio di identità e di non-contraddizione, grazie all'idolo concilio che ha insegnato a complicare ciò che era divinamente semplice: e "in alto" i potenti decisero che esso doveva essere "superiore" a tutti i concili precedenti, e ci sono riusciti. Tanto grande che la Chiesa precedente pare non esistere più, o il CV2 l'ha seppellita. Era troppo chiara e troppo semplice, adatta ad ammaestrare tutti, compresi i piccoli e i semplici. Ora, per essere cattolici, bisogna diventare adulti e complicati.
Ma Gesù, in quella direzione, dietro quel mastodonte verboso ambiguo e complicato, nessuno più Lo vede, nè può seguirlo.
Il Verbo si è fatto carta.
Forse, invece, che le apparizioni non siano materia di Fede?
RispondiElimina<span>ma a che serve tanta complicazione, se non aconfondere le idee e impedire ai piccoli di attingere la Verità eterna ? a che serve se non a disperdere la Fede ?
RispondiEliminaIl vostro parlare sia SI' SI', NO NO, il resto viene dal demonio: e i frutti di quel "resto" lo dimostrano.
Le complicazioni e le ambibuità sono servite a una sola cosa: instaurare il regno della menzogna, che ha rovesciato la Verità dal suo trono.
Il relativismo, il caos dottrinale e morale è entrato nella Chiesa, il fumo di satana, il chiamare vero il falso e viceversa, questo infatti è il grande frutto delle complicazioni INUTILI, questo il vero scopo svelato dietro la facciata dell'edificio in rovina: il rovesciamento della Verità per intronizzare nelle coscienze la menzogna, sotto la bella maschera di "nuova verità" o nuove e diverse interpretazioni della Dottrina perenne: l'eresia marchiana di Kiko seminata nell'orbe, definita "nuovo itinerario di formazione cristiana" ! horribile dictu, solo a immaginare che cosa avrebbero detto di tale mostruoso INGANNO collettivo i papi di 19 secoli, fino a Pio XII !!
E' vero ormai tutto e il contrario di tutto, tutto è opinabile, i sacerdoti stessi non credono più di dover annunciare la Verità eterna, devono dialogare, proporre idee, interpretazioni; la Verità è "figlia del tempo" e delle opinioni transeunti, OGNUNO ha la sua verità, PARIMENTI rispettabile (questione di RISPETTO PER I DIVERSI e pari opportunità per il Bene e il male, per il Vero e il falso W i diritti dell'errore! ) follia VABENISTA; così Il Logos, Cristo stesso, è stato oscurato e cacciato via dalle coscienze, che non riescono più a vederlo, in questo mare del tuttoèvero, senza bussola che indichi il NORD, cioè LUI; e in nome del CV2 ormai tanti cattolici s-ragionano ! Non riescono ad accettare che 2 + 2 = 4 e non anche "in certo modo" 5 o 7 o 12 o altro...perso per sempre il principio di identità e di non-contraddizione, grazie all'idolo concilio che ha insegnato a complicare ciò che era divinamente semplice: e "in alto" i potenti decisero che esso doveva essere "superiore" a tutti i concili precedenti, e ci sono riusciti. Tanto grande che la Chiesa precedente pare non esistere più, o il CV2 l'ha seppellita. Era troppo chiara e troppo semplice, adatta ad ammaestrare tutti, compresi i piccoli e i semplici. Ora, per essere cattolici, bisogna diventare adulti e complicati.
Ma Gesù, in quella direzione, dietro quel mastodonte verboso ambiguo e complicato, nessuno più Lo vede, nè può seguirlo.
Il Verbo si è fatto carta.</span>
"Per il resto, non mi pare che quelli del Buon Pastore e quelli della S.Pietro sfumando sul Concilio abbiano fatto grande carriera, e non mi pare che una volta accettate le clausole del Vaticano, cioè quelle che vogliono l'accettazione del Concilio, questi "tradizionalisti" siano stati ben accettati dai vescovi delle varie diocesi"
RispondiElimina"Far carriera"...ma si rende conto di come parla??? Se questa è l'ordine di idee con cui si ragiona ad Econe, faranno prima a tornare in piena comunione con Roma gli scismatici ortodossi che la FSSPX. L'unica "carriera" alla fin fine, dopo tanti discorsi, è solo quella di rendere gloria a Dio e salvare le anime, cosa che FSSP e IBP possono fare con tutti i crismi essendo in comunione visibile con Pietro: "convertire Roma" non mi sembra proprio sia il mandato conferito da Nostro Signore ai suoi sacerdoti, anche a quelli della FSSPX.
<span>ma a che serve tanta complicazione, se non a confondere le idee e impedire ai piccoli di attingere la Verità eterna ? a che serve se non a disperdere la Fede ?
RispondiEliminaIl vostro parlare sia SI' SI', NO NO, il resto viene dal demonio: e i frutti di quel "resto" lo dimostrano.
Le complicazioni e le ambiguità sono servite a una sola cosa: instaurare il regno della menzogna, che ha rovesciato la Verità dal suo trono.
Il relativismo, il caos dottrinale e morale è entrato nella Chiesa, il fumo di satana, il chiamare vero il falso e viceversa, questo infatti è il grande frutto delle complicazioni INUTILI, questo il vero scopo svelato dietro la facciata dell'edificio in rovina: il rovesciamento della Verità per intronizzare nelle coscienze la menzogna, sotto la bella maschera di "nuova verità" o nuove e diverse interpretazioni della Dottrina perenne: l'eresia marchiana di Kiko seminata nell'orbe, definita "nuovo itinerario di formazione cristiana" ! horribile dictu, solo a immaginare che cosa avrebbero detto di tale mostruoso INGANNO collettivo i papi di 19 secoli, fino a Pio XII !!
E' vero ormai tutto e il contrario di tutto, tutto è opinabile, i sacerdoti stessi non credono più di dover annunciare la Verità eterna, devono dialogare, proporre idee, interpretazioni; la Verità è "figlia del tempo" e delle opinioni transeunti, OGNUNO ha la sua verità, PARIMENTI rispettabile (questione di RISPETTO PER I DIVERSI e pari opportunità per il Bene e il male, per il Vero e il falso W i diritti dell'errore! ) follia VABENISTA; così Il Logos, Cristo stesso, è stato oscurato e cacciato via dalle coscienze, che non riescono più a vederlo, in questo mare del tuttoèvero, senza bussola che indichi il NORD, cioè LUI; e in nome del CV2 ormai tanti cattolici s-ragionano ! Non riescono ad accettare che 2 + 2 = 4 e non anche "in certo modo" 5 o 7 o 12 o altro...perso per sempre il principio di identità e di non-contraddizione, grazie all'idolo concilio che ha insegnato a complicare ciò che era divinamente semplice: e "in alto" i potenti decisero che esso doveva essere "superiore" a tutti i concili precedenti, e ci sono riusciti. Tanto grande che la Chiesa precedente pare non esistere più, o il CV2 l'ha seppellita. Era troppo chiara e troppo semplice, adatta ad ammaestrare tutti, compresi i piccoli e i semplici. Ora, per essere cattolici, bisogna diventare adulti e complicati.
Ma Gesù, in quella direzione, dietro quel mastodonte verboso ambiguo e complicato, nessuno più Lo vede, nè può seguirlo.
Il Verbo si è fatto carta.</span>
Sanfedista infatti era quella la carriera che intendevo, cioè poter servire Dio al meglio, ma mi pare che nonostante i compromessi non sia dato tanto spazio d'azione a queste istituzioni. Della carriera, intesa come successo umano non mi interesso molto. Mentre mi pare molto importante poter essere liberi di servire Dio al meglio.
RispondiEliminaFrancesco B., è quello in cui speriamo ardentemente tutti! E preghiamo che ciò avvenga al più presto!
RispondiElimina<span> c'é chi si interroga molto su certi passaggi conciliari, e sappia che non é sempre semplice, non ci sono eresie chiare ....</span>
RispondiEliminaquestioni dottrinali sempre aperte....<span>Gli accordi dottrinali ..... sono falliti. </span>
----------------------
domandine da 50 CENT:
Perchè il Papa non decide di dare una svolta a tutta questa situazione sospesa e non procede, con un documento DEFINITIVO E INEQUIVOCABILE, A sciogliere tutte le complicazioni e chiarire tutti i punti controversi,
visto che
lui era presente al concilio e conosce bene sia la sua storia sia i suoi documenti ?
Ora che il teologo Ratzinger, presente all'epoca in quella grande assise, è diventato Papa, perchè non usa la sua legittima Autorità di Pietro e non mette la parola FINE alla querelle che si trascina da 50 anni, tra controverse interpretazioni, dense di ricadute sugli usi e abusi liturgici e dottrinali, mentre Sagunto viene espugnata, (cioè la Fede e le anime si perdono ) ?
Chi o che cosa gli impedisce di chiarire TUTTI I PUNTI oscuri, se ne ha FACOLTA' E CAPACITA' ?
CHI, SE NON LUI -oggi, senza aspettare oltre- puo' trarre la Barca fuori da queste secche in cui rischia di rimanere un altro secolo ?
Solo lui può farlo infatti, rimane un mistero il perchè gli ultimi Papi permettano che le anime vivano nella confusione, nel dubbio, nella nebbia. e rischiano di perdersi per negligenza dei pastori. Mistero!
RispondiElimina.
RispondiEliminaSono molto lieto di constatare che, finalmente, qualcuno, anche fra i canonicamente a posto, abbia il coraggio di confessare la grande impostura dell'ermeneutica dellla continuità; il re è nudo! Domando: quale è la strategia più efficace per far crollare il castello di carte della menzogna conciliare?
RispondiEliminariscrivere significa che la forma non è chiara (di qui le diverse letture) non che il testo in sé sia in contraddizione. Il fatto che DH non sia infallibile non vuol dire fallibile, ma "riformulabile"
RispondiElimina...all'ermeneutica della continuità non ci crede più nessuno??? ci crede ancora almeno il 70% della chiesa a cominciare dai meno progressisti come padre Cavalcoli...
RispondiEliminae vai ... come da 50 anni a questa parte la diplomazia vince sulla fede
RispondiEliminaDicono di SPioX che (già) ai suoi tempi aveva dovuto cirsondarsi di una decina di personae fidatissime per fare il suo programma antimodernista.
Anche lui avrebbe potuto preferire la diplomazia...
<span>...e vai! Come da 50 anni a questa parte la diplomazia la vince sulla fede...
RispondiElimina</span>
<span>Dicono di SPioX che (già) ai suoi tempi aveva dovuto circondarsi di una decina di fidatissimi per poter fare il suo programma antimodernista. Anche lui avrebbe potuto preferire la diplomazia...</span>
Reverendo Padre, la venerazione che nutro per il carisma di cui si è fatto figlio, per la memoria dei santi padri domenicani che ho conosciuto, per la santità che il vostro ordine ha donato alla chiesa, per il ministero che avete svolto fino a qualche decennio fa a tutela e beneficio della fede dei semplici, mi ha finora impedito di risponderle aspramente, nella maniera che il suo appeacement ratzingeriano meriterebbe. Mi pare troppo semplice auspicare l'accordo pratico e poi permettere l'empietà di Assisi; troppo comodo reclamare il cantuccio della propria nevrosi tridentina e permettere la corruzione vaticano secondista del misero residuo di quanto già fu cattolico; la confessione della regalità sociale di NSGC unita alla silenziosa accettazione del liberalismo papale. Quando vedrò buonpastorelli, ecclesideisti e fraternosanpietristi erigere un muro umano a impedimento dell'empietà di Assisi, di beatificazioni di eretici, di confessioni di fede giudaizzanti, prenderò in considerazione i suoi suggerimenti; fino ad allora risparmiateci la carota dei fervorini accordisti, miagolati dal pulpito della vostra tiepidezza conciliante, sovente unita al bastone della scomunica latae sententiae per non esserci adeguati alla vulgata ermeneuticocontinuista. "Benedetto colui che ha conservato la Sua dimora inviolata" (2Mac 15, 34).
RispondiEliminaSan Domenico la illumini.
P.S.: per mia devozione personale sono uso a recarmi tutti gli anni il 4 di agosto, a Bologna sulla tomba del vostro venerato fondatore. Nei quasi 30 anni in cui sono rimasto fedele a questo impegno ho avuto modo di constatare tutta la decadenza che flagella l'ordine di cui fa parte. L'anno scorso, al termine della messa, i suoi confratelli si sono persino astenuti dall'omaggio consueto che veniva svolto all'arca del Santo: meritate il nulla verso cui siete destinati.
Provi Lei a riformulare la negazione del diritto all'errore col suo contrario, se ne è capace!
RispondiEliminaLa terza via non é fra verità ed errore, ma fra "vortice scismatico e appiattimento allineato.
RispondiEliminaleggete il titolo dell'articolo:
http://disputationes.over-blog.com/ext/http://disputationes-theologicae.blogspot.com/
Scusate, ma c'é un altro punto che scordiamo e che ho condiviso particolarmente e cioé cosa vuole la Fraternità ?
RispondiEliminaCapisco le vostre obiezioni, ma se l'accordo non lo vogliono perché non lo dicono ?
Sottoscrivo in pieno questa frase dell'articolo:
"Se le autorità della Fraternità non vogliono l’“amministrazione personale” già rifiutata nel 2006 o l’ “ordinariato personale” – come si dice oggi –, perché aspettano la soluzione dei problemi del Concilio, come dichiarato da Mons. De Galarreta, che lo dicano inequivocabilmente e una volte per tutte. La peggiore prospettiva, purtroppo non del tutto esclusa, sarebbe infatti quella di <span>rinviare “sine die”</span> la definizione della questione, barcamenandosi"
<span>La Fraternità dice che con questo Papa di Assisi non é possibile sottoscrivere accordi ? Lo dica chiaro !</span>
Che l'Ordine Domenicano sia un pianto, lo so meglio di tanti altri e ne soffro forse più di lei...
RispondiEliminaTrovo tuttavia ingenerose le sue allusioni agli Ecclesia Dei, facendo di tutta un'erba un fascio. Vede per esempio le confesso che non ho molta stima del tradizionalismo che tace sulla dottrina per mettere solo pizzi e merletti.
Tuttavia non mi sembra che siti come quello di Disputationes, vicino al Buon Pastore, cerchino un dibattito serio e si spingono anche a difendere apertamente Mons. Lafebvre e le sue scelte. <span>Non bisogna essere ingiusti e il mondo Ecclesia Dei non é tutto uguale, almeno per quel che conosco</span>.
P.S. continui ad andare a San Domenico il 4 agosto e non l'8 ;) , malgrado tanti suoi figli infedeli....
Non si fa un accordo per "far carriera", ma perché si crede che la <span>Chiesa abbia una divina costituzione da rispettare</span>, pur restando fedeli e denunciando gli errori dottrinali.
RispondiEliminaSe per "far carriera" intende dire che Roma si sta comportando in maniera vergognosa con gli istitui Ecclesia Dei, con i sacerdoti diocesani e anche coi poveri religiosi che vorrebbero dire il rito domenicano...allora lei ha ragione. <span>Roma si comporta scandalosamente coi tradizionalisti</span>
<span>e appiattimento allineato</span>
RispondiEliminaA cosa?
nel momento stesso che si pone questo problema, si riconosce implicitamente che il "nuovo Corso" è MALE.
E' qualche cosa su cui NON <span> appiattirsi e/o allinearsi.</span>
Condivido sia la forma che la sostanza di questo articolo del IBP.
RispondiEliminaDominicus, la fraternità sa benissimo che invece Benedetto XVI è "l'ultimo treno e l'ultima corsa".
RispondiEliminaE loro vogliono perderlo !
Ormai sembrano dipendere più dagli "sponsor" e dai fedeli
che da chi dovrebbero realmente.....
Celebri pure col venerando antico rito Domenicano, Padre; lo dica!
RispondiElimina<span>Benedetto XVI è "l'ultimo treno e l'ultima corsa". </span>
RispondiEliminaPer il Vaticano. E' l'ultima occasione in Vaticano per arruolare truppe fresche e per porre le basi, affinchè, almeno le generazioni future, tornino all'integralità del Cattolicesimo. Se la perdono, il Signore li punirà. Presto o tardi, lo sfascio diventerà totale. Quei tre gatti ed un sorcio che resteranno arroccati, prima o poi ne vedranno di gente bussare alla loro porta.
non di diritto all'errore ma di diritto ad essere immuni qualora si pratichi l'errore - questa è la definizione che DH dà alla libertà religiosa. E la tolleranza dell'errore è un principio pacificamente presente già nella dottrina "tradizionale".
RispondiEliminaEgregio Dominicus,
RispondiEliminanei giorni di Pasqua, ho inviato ai suoi confratelli un lungo testo sul Rosario. Lo invio anche qua. Vorrei conoscere le impressioni dei nostri lettori, in primis le sue
Grazie
Carissimi,
nel XIX Secolo, Bartolo Longo ha scritto tante belle pagine in lode del
Santo Rosario. Questa catena di, (quando è recitata intera) centocinquanta
Ave Maria, è stata per secoli il mezzo tramite il quale tanta gente, dotta o
ignorante, altolocata o umilissima, ha elevato la mente a DIO. Quante belle
grazie ha fatto piovere sulla terra. In ogni apparizione riconosciuta, la
Madonna non ha mai mancato di far conoscere il suo gradimento per tale pio
esercizio di meditazione. E non pochi esegeti, notavano come il numero delle
Ave Maria è lo stesso del Salmi. Ora, con tale preghiera, si possono
chiedere grazie di ogni specie e tipo, ma, in particolare, è consuetudine
chiederne in special modo alcune. Andiamo ad analizzarle.
(segue)
Il Santo Rosario tradizionale, si compone di TRE Corone. Ogni Corona si
RispondiEliminaarticola in 5 decine di Ave Maria, ognuna preceduta da un Pater Noster e
seguita da un Gloria Patri. Tra l'una e l'altra decina, si possono
inframezzare preci varie e giaculatorie. L'importante è dare uno sguardo
mentale al mistero proposto alla meditazione dei fedeli. E' sufficiente la
recita della terza parte, cioè di una Corona al GIORNO, per godere delle
indulgenze annesse a tale recita, però, la Madonna ha promesso delle grazie
particolari ogni volta che sarà recitato intero. Padre Pio e tanti santi
sono stati grandi innamorati del Rosario. Perdevano il conto delle Corone
che giungevano a recitare ogni giorno. Le TRE CORONE sono recitate
rispettivamente in onore dei Misteri GAUDIOSI (Lunedì e Giovedì), DOLOROSI
(Martedì e Venerdì) e GLORIOSI (Mercoledì, Sabato e Domenica. Secondo alcune
prassi, trattandosi di pratiche devozionali, non sottoposte a regole fisse,
tale suddivisione non è netta, e, pertanto, per esempio, la Domenica non è
infrequente trovare chi li recita secondo i tempi liturgici).
I CORONA : i misteri GAUDIOSI ovvero i momenti dell'infanzia di Nostro
Signore
1° Mistero GAUDIOSO: l'Annunciazione. La GRAZIA più di ogni altra connessa
alla recita della prima decina è l'incremento di tutte le sante cristiane
virtù, in specie quella della Santa Fede;
2° Mistero GAUDIOSO: la Visitazione della Madonna a Sant'Elisabetta. La
GRAZIA più di ogni altra connessa alla recita della seconda decina è
l'incremento di tutte le sante cristiane virtù, in specie quella di una
virtù di cui non ci sarà mai a sufficienza: la Carità fraterna;
3° Mistero GAUDIOSO: la Nascita di Nostro Signore. La GRAZIA più di ogni
altra connessa alla recita della terza decina è l'incremento di tutte le
sante cristiane virtù, in specie del distacco dalla ricerca degli onori
mondani;
4° La Presentazione di Gesù al Tempio e la Purificazione di Maria. A questa
quarta decina, sono connesse le richieste di molte ed articolate GRAZIE. In
primo luogo, è BONUM &T JUSTUM recitarla in spirito di ringraziamento delle
grazie materiali e, soprattutto spirituali, che abbiamo ricevuto, dal primo
istante in cui fummo concepiti, fino al presente momento. In particolare
ringraziare DIO per tutte le volte che ha messo le cose in modo da farci
presentare ai suoi templi. Per noi tradizionalisti, che spesso siamo
costretti a spostarci per prendere Messa e, non sempre ci è possibile tutte
le volte che vorremmo, ogni volta è una grande grazia, di cui dovremmo
essere grati a DIO. Ogni volta esultare come se quella fosse la prima e
l'ultima della nostra vita. Quindi, connessa con questa, chiedere anche la
grazia che tale nostra presenza ai Sacri Misteri, non ci sia lesinata
nell'avvenire. Inoltre, non dimenticarci che, la Presentazione è stata un
atto di somma umiltà, altra grazia che chiediamo. Infine, "UltErior &t non
ultimus", chiediamo, con questa decina anche la grazia della virtù di
purezza, secodo il proprio stato;
5° Mistero GAUDIOSO: Il ritrovamento di Gesù. Maria e Giuseppe penarono 3
giorni, (prima di tutto evento reale e storicamente concreto, ma anche
annuncio e simbolo dei tre giorni trascorsi da Nostro Signore nel Sepolcro)
prima di trovarlo, e lo avevano perso senza loro colpa. E noi, che con il
peccato non smarriamo Gesù, ma lo SCACCIAMO dal nostro cuore, dalla nostra
vita, dalla nostra giornata, come dovremmo penare e piangere tale fatto?!?
Conseguentemente, La GRAZIA più di ogni altra connessa alla recita della
quinta decina è che Gesù non permetta mai più che lo scacciamo con il
peccato e, ove ciò malauguratamente dovvesse succedere, per la nostra
fragilità, si [...]
Forse alcuni si chiederanno qualche cosa circa i misteri c.d. "Luminosi"
RispondiElimina(perchè, gli altri sono "Oscuri"?). Come tradizionalisti, gli atti di GP2°
buonanima, in genere, non sucitano in noi particolare entusiasmo.Si vede
che, tale aggiunta stride con l'impianto ternario della Corona. Infatti, non
è un caso che tale quarta corona, avrebbe a disposizione, per la sua recita,
un solo giorno, il Giovedì, invece dei due minimo che tradizionalmente
toccano alle altre.
Mi dissocio da alcuni del mio ambiente che, però, reputano la recita di
tale Corona addirittura illecita e/o, quindi, peccaminosa. Riportiamo il
tema nel giusto contesto. Si tratta di una devozione PRIVATA del Nord
Europa, dove sono tradizionalmente recitati in AGGIUNTA e non al posto dei
Misteri, per così dire, "Ufficiali". Questo è il giusto modo di
considerarli. Non diemintichiamo che, accanto alle sue descritte Corone, per
così dire della "Chiesa", esistono da sempre delle Corone del "Campanile".
Infatti, scherzi a parte, presso i Servi di Maria, è diffusa la recita della
Corona dei Sette Dolori, tra i Francescani quella delle SETTE ALLEGREZZE
(ques'ultima è propriamente la Corona del "Campanile", perchè è più lunga),
presso Carmelitani e Brigidine quella c.d di Santa Brigida . Per non
parlare di tante altre Coroncine e Diademi alla Madonna strettamente privati
e/o locali, "Ulterior &t non ultimus", una Corona a DIO Padre, basata su un
Ave, dieci Pater ed un Gloria, TRE CORONE, anch'esse strutturate in
GAUDIOSI , DOLOROSI e GLORIOSI e costituite da un Pater, dieci Gloria ed
una Ave a San Giuseppe, diverse Coroncine in suffragio delle Anime Purganti,
come quella dei 100 Requiem o quella in onore della Santa Croce etc.
(segue)
Come dice Sant'Alfonso, nessuna
RispondiEliminameditazione è tanto ricca di grazie, quanto quelle sulla Passione di Nostro
Signore. Il ricordarci di ciò che Gesù ha fatto per noi, e di ciò che ha
subito
lui innocente, al posto di noi colpevoli, smuove anche i cuori più induriti.
I
Misteri Dolorosi questo sono: come dice il nome un riflettere sulle
sofferenze di Gesù. Sofferenze che subì il Venerdì Santo e rinnova e
ripresenta al Padre in ogni Messa. Ah, quanto ci farebbe bene a tutti,
l'intonare speso i canti che proprio Sant'Alfonso ha scritto sul tema
"Passione". "Fieri flagelli" e sopratutto: "Sono stato io l'ingrato" (anche
nell'altra versione:"Sono stati i miei peccati"). Prima di analizzare le
grazie connesse alla recita della Seconda CORONA, voglio ricordare un paio
di particolari che spesso sfuggono:
a) le sofferenze fisiche di Nostro Signore, furono MEN CHE NULLA di fronte a
quelle mentali e psicologico-spirituali. Queste ultime furono essenzialmente
due. La prima, la peggiore, durante la Passione sperimentò Gesù la
considerazione esatta in cui Il Padre tiene il peccato. In altri termini si
sentì davvero considerato dal Padre come tale. Gesù, non solo si era già
fatto Pane per noi, nell'Ultima Cena, si fece "Peccato" per noi. Anzi, non
per un "Noi" generico, ma in pro di ogni & singolo rappresentante della
specie umana. La seconda sofferenza, solo di poco inferiore alla prima fu
la piena consapevolezza che, per non pochi rappresentanti di tale umana
specie, anzi, secondo molti santi, forse per la maggioranza di tali
rappresentanti, tutto ciò
che stava subendo sarebbe rimasto vano;
b) Nei suoi duemila anni di storia ed in specie dalla Controriforma in poi,
la Chiesa ha sempre proposto alla meditazione dei fedeli la Passione. Non
solo
perchè, ripeto con Sant'Alfonso, è la più ricca di grazie, ma perchè tutta
l'impalcatura della Chiesa in generale e della liturgia in particolare gira
intorno ad essa. Come nell'Antico Testamento, girava intorno al sacrificio
di Isacco. Il sangue degli animali sacrificati nel Tempio, era immagine e
simbolo prefigurante del sangue dell'Agnello Immacolato. Il sangue degli
animali, per così dire "copriva", "nascondeva" agli occhi di DIO (mi si
perdoni l'antromorfismo e l'antropopatismo) i peccati del popolo. Ebbene, è
il SACRIFICIO la base della vera Fede. Incompiuto realmente (ma virtualmente
consumato) e sostituito da quello degli animali, quello di Isacco ed Abramo,
compiuto quello di Nostro Signore. La Resurrezione è stata la
conseguenza, ma i conti con DIO sono stati saldati dalla Passione & Morte.
Ora, i modernisti accusano la Chiesa del passato (ed ovviamente tale accusa
è estesa a noi tradizionalisti, nei quali ne vedono gli eredi ed i
prosecutori, NON CI POTEVANO FARE COMPLIMENTO PIù GRANDE!) di "Dolorismo". E
vi contrappongo il loro (presunto)" Pascalismo". Le messe beat, con i
battimani, le chierichette danzanti, poco o punto vestite, e tutto il
campionario di stranenezze/sconcezze/cretinerie cui siamo avezzi da quattro
decenni a questa parte, sono tutti presenti in questa eclisse del senso
sacrificale della Messa..
<p>Ma torniamo al tema
RispondiEliminaII CORONA : i misteri DOLOROSI ovvero i momenti della Passione di Nostro
Signore
1° Mistero DOLOROSO: l'Orazione di Sangue nell'orto degli Ulivi. Mentre Gesù
pregava, tutti & singoli i peccati, di tutti & singoli gli uomini di tutti i
paesi e di tutti i tempi, trasformati in mostri orribili, gli piovvero
addoso. La GRAZIA più di ogni altra connessa
alla recita della prima decina è l'incremento di tutte le sante cristiane
virtù, in specie quella della dolore dei peccati;
2° Mistero DOLOROSO: la Flagellazione alla colonna. Questa pena espiò i
nostri infiniti peccati di sensualità e di debolezza. La GRAZIA più di ogni
altra connessa alla recita della seconda decina è
l'incremento di tutte le sante cristiane virtù, in specie di quelle di
purezza e fortezza;
3° Mistero DOLOROSO: la Coronazione di spine.SACRO CAPO DI GESU', Coronato
di spine per i mei peccati, abbiate pietà di noi. Con tale pena, Nostro
Signore espiò i nostri peccati di pensiero: i dubbi di Fede, i pensieri
impuri, i rancori, etc.. La GRAZIA più di ogni
altra connessa alla recita della terza decina è l' essere preservati dal
peccato di pensiero e da quella sua triste eredità che è il mal di testa;
4° Mistero DOLOROSO: La Via Crucis. A questa
quarta decina, sono connesse le richieste di molte ed articolate GRAZIE. In
primo luogo, la richiesta che il Signore ci dia la forza di accettare la
nostre piccole Via crucis d'ogni giornio e ci perdoni della nostra
pusillanimità, per cui non sappiamo fare altro che chiedere che ci siano
accorciate e/o alleggerite. E, comunque, che, se possibile, ci siano
accorciate e/o alleggerite.;
5° : Mistero DOLOROSO: La Passione e Morte di Nostro Signore di Gesù .
La GRAZIA più di ogni altra connessa alla recita della
quinta decina è che Gesù non permetta che si rientri nel numero di quanti,
con il
peccato, vanificheranno tali sofferenze, che, per loro, resteranno senza
frutto.(segue)
</p>
III CORONA : i misteri GLORiOSI ovvero i momenti della GLORIFICAZIONE di
RispondiEliminaNostro
Signore e della Santa Vergine
1° Mistero GLORiOSO: la RESURREZIONE.
La GRAZIA più di ogni altra connessa
alla recita della prima decina è l'incremento di tutte le sante cristiane
virtù, in specie che il Signore ci faccia RISORGERE &d USCIRE dai legami che
ci legano al peccato e dalle presenti angustie,che ne sono le tristi, ma
meritate, conseguenze.
2° Mistero GLORiOSO: l'ASCENSIONE di Nostro Signore. La
GRAZIA più di ogni
altra connessa alla recita della seconda decina è
l'incremento di tutte le sante cristiane virtù, in specie di quella di non
consentire giammai che le quattro chincaglierie di questa terra,ci
distraggano dall'avere di vista i NOVISSIMI. Possano il gusto ed il
desiderio del Paradiso, orientarci sempre.
3° Mistero GLORiOSO: la PENTECOSTE. La GRAZIA più di ogni
altra connessa alla recita della terza decina è chiedere all'Eterno Divin
Spirito Santo, di non farci mai mancare le sue sante isprazioni. Farcele
riconoscere e renderci docili ad esse;
4° Mistero GLORiOSO: L'IMMACOLATA CONCEZIONE & LA GLORIOSISSIMA ASSUNZIONE
DELLA SANTA VERGINE MARIA. La GRAZIA più di ogni altra connessa alla recita
della quarta decina, è il sempre maggiore incremento in noi della devozione
alla Madonna e il rendercene apostoli[1];
5° : Mistero GLORiOSO: L'INCORONAZIONE DI MARIA, A REGINA DEL CIELO E DELLA
TERRA.
Giunti alla fine delle TRE CORONE, ci facciamo audaci ed osiamo chiedere
alla Mamma del Cielo, la sua intercessone, per ottenere la suprema GRAZIA,
la grazia delle grazie: la buona morte e la preseveranza finale, per noi e
per i nostri cari. Per coloro che sono nel mondo, e per coloro che sono
ancora
solo nella mente di DIO [1].[1]
A miglior riprova che, in definitiva, si tratta di pratiche devozionali e
non liturgiche, sono molti coloro che (più che LEGITTIMAMeNTE) invertono
l'ordine delle grazie
richieste, tra la quarta e la quinta decina.
III CORONA : i misteri GLORiOSI ovvero i momenti della GLORIFICAZIONE di
RispondiEliminaNostro
Signore e della Santa Vergine
1° Mistero GLORiOSO: la RESURREZIONE.
La GRAZIA più di ogni altra connessa
alla recita della prima decina è l'incremento di tutte le sante cristiane
virtù, in specie che il Signore ci faccia RISORGERE &d USCIRE dai legami che
ci legano al peccato e dalle presenti angustie,che ne sono le tristi, ma
meritate, conseguenze.
2° Mistero GLORiOSO: l'ASCENSIONE di Nostro Signore. La
GRAZIA più di ogni
altra connessa alla recita della seconda decina è
l'incremento di tutte le sante cristiane virtù, in specie di quella di non
consentire giammai che le quattro chincaglierie di questa terra,ci
distraggano dall'avere di vista i NOVISSIMI. Possano il gusto ed il
desiderio del Paradiso, orientarci sempre.
3° Mistero GLORiOSO: la PENTECOSTE. La GRAZIA più di ogni
altra connessa alla recita della terza decina è chiedere all'Eterno Divin
Spirito Santo, di non farci mai mancare le sue sante isprazioni. Farcele
riconoscere e renderci docili ad esse;
4° Mistero GLORiOSO: L'IMMACOLATA CONCEZIONE & LA GLORIOSISSIMA ASSUNZIONE
DELLA SANTA VERGINE MARIA. La GRAZIA più di ogni altra connessa alla recita
della quarta decina, è il sempre maggiore incremento in noi della devozione
alla Madonna e il rendercene apostoli[1];
5° : Mistero GLORiOSO: L'INCORONAZIONE DI MARIA, A REGINA DEL CIELO E DELLA
TERRA.
Giunti alla fine delle TRE CORONE, ci facciamo audaci ed osiamo chiedere
alla Mamma del Cielo, la sua intercessone, per ottenere la suprema GRAZIA,
la grazia delle grazie: la buona morte e la preseveranza finale, per noi e
per i nostri cari. Per coloro che sono nel mondo, e per coloro che sono
ancora
solo nella mente di DIO [1].[1]
A miglior riprova che, in definitiva, si tratta di pratiche devozionali e
non liturgiche, sono molti coloro che (più che LEGITTIMAMeNTE) invertono
l'ordine delle grazie
richieste, tra la quarta e la quinta decina.
<span>Appunto la tolleranza dell'errore, non il diritto all'errore</span>
RispondiElimina<span>"Il diritto alla libertà religiosa non si fonda quindi su una disposizione soggettiva della persona, ma sulla sua stessa natura. Per cui il diritto ad una tale immunità perdura anche in coloro che non soddisfano l'obbligo di cercare la verità e di aderire ad essa, e il suo esercizio, qualora sia rispettato l'ordine pubblico informato a giustizia, non può essere impedito."</span>
(Dignitatis Humanae 2)
Dunque la libertà in materia religiosa è scaturigine originaria dell'atto creativo di Dio stesso, il quale poi , paradossalmente, proibirebbe, sotto pena di dannazione la sua espressione- 1° comandamento; ne consegue un dovere da parte della potestà civile di favorire ogni manifestazione pubblica di essa, anche la più aberrante!. Tale non fu il pensiero ecclesiastico "tradizionale", prima del 1965.
"Se pretendessimo di essere liberi davanti alla verità o davanti alla legge morale, quelle espressioni non avrebbero senso accettabile e potrebbero solo essere pronunciate da quell'estremo liberalismo od anarchismo filosofico, che sottrae l'uomo ad ogni norma che lo trascenda"
G. Graneris: libertà di pensiero, di coscienza, di religione in Roberti- Palazzini, Dizionario di Teologia Morale, Roma 1957
Cosa mutò negli 8 anni che separano i due testi?
Mi attendo conseguentemente il suo fervido sostegno alla causa del diritto di culto pubblico dei satanisti ( che poi, nella sua forma minore, è la posizione di Don Abbondio Tettamanzi sulle moschee in ogni quartiere)
"Forse tu non pensavi ch'io loico fossi" (Dante Alighieri Inferno 27, 123)
Martelli, 1) non sai leggere, 2) capisci male, 3) vedi tutto storto, 4) dovresti accettare di studiare, 5) al posto tuo mi chiederei, nel quadro dell'esame di coscienza precedendte una confessione che spero valida, se sono davvero onesto intellettualmente parlando
RispondiEliminaAllucinante cosa si legge su MIL! Adesso recitare i Misteri Luminosi sarebbe addirittura peccaminoso, secondo "-"
RispondiEliminaQuesto blog è da fuggire: è diventato il ricovo dei farisei, degli ottusi e dei millantatori!
Verrò a confessarmi da lei che tutto scruta infallibilmente, meglio di Domineddio.
RispondiEliminaI pruriti del Buon Pastore...
RispondiEliminaDavvero fa pena vedere le prese di posizioni della mia "Frat" che diventano sempre più lontane da quel che insegna la Tradizione a riguardo della Chiesa e dei Papi. Pregate per me affinchè abbia il coraggio di lasciare questo posto, malgrado la pressione della mia famiglia e che possa raggiungere un seminario veramente cattolico canonicamente in unione con il Santo PAdre, come vuole la Tradizione.
RispondiEliminaA mio parere se ne sentono troppe di supposizioni, in giro, ma in realtà cosa sapete che farà la FSSPX? Vediamo e poi commentiamo, ma almeno vediamo cosa realmente verrà proposto loro e cosa seglieranno di fare. Tutto il ciarlare a vuoto è vanità. La FSSPX non è certamente nata per fare un'altra Chiesa, nè per portare avanti idee proprie, ma è nata per difendere il tesoro prezioso della dottrina cattolica e in special modo per difendere il sacerdozio e la S.Messa.
RispondiEliminaScusi, sa leggere?
RispondiEliminaPerchè mi attribuisce il contrario di ciò che ho scritto?
Eppure mi sembrava di essere statao chiaro. mi dissocio da chi pensa che <span>recitare i Misteri Luminosi sarebbe peccaminoso.</span>
Faccio notare, però, che tali Misteri sono da considerarsi per ciò che sonosempre stati, ovvero una DEVOZIONE rigorosamente PRIVATA, da recitare, in aggiunta e non al posto delle TRE CORONE tradizionali/usuali.
Se davvero sei chi penso che tu sia, ti faccio i miei migliori auguri, ma ti dico: SAI CIò CHE LASCI. NON SAI CIò CHE TROVI!
RispondiElimina"<span>Il contenuto di una tale libertà è che gli esseri umani devono essere immuni dalla coercizione da parte dei singoli individui, di gruppi sociali e di qualsivoglia potere umano, così che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza né sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformità ad essa</span>" (DH 2). Questo mi sembra né più né meno che il diritto ad essere tollerati ("immuni dalla coercizione") qualora si pratichi l'errore.
RispondiEliminaAl n. 7 di DH troverà inoltre che questo diritto ha precisi limiti ovvero gli "<span>elementi che costituiscono la parte fondamentale del bene comune</span>", esplicitati come rispetto dei diritti altrui, la pace pubblica, la pubblica moralità. E' chiaro che se si trovano in un documento della Chiesa cattolica, questi limiti vanno intesi secondo criteri cattolici. Non mi pare ci sia spazio per i satanisti. Permane invece l'obbligo, anche per gli stati non cattolici di non assecondare pratiche contrarie al diritto naturale, ad esempio in tema di contraccezione, come dimostra lo stesso Paolo VI che, pur sostenendo la libertà religiosa, non esitò ad affermare nell'enciclica Humanae Vitae "<span>Ai governanti, che sono i principali responsabili del bene comune e tanto possono per la salvaguardia del costume orale, noi diciamo: non lascino che si degradi la moralità dei loro popoli; non accettino che si introducano in modo legale in quella cellula fondamentale dello stato, che è la famiglia, pratiche contrarie alla legge naturale e divina. Altra è la via mediante la quale i pubblici poteri possono e devono contribuire alla soluzione del problema demografico</span>" (HV 23)
Dominicus ho letto solo ora il suo appunto sulla "carriera" di cui parlavo più sopra, infatti intendevo proprio la triste carriera dei tradizionalisti riconosciuti con ordinariati, carriera fatta di porte in faccia e divieti. Non parlavo di scalate al potere per intendersi. Anche se poi non muore in me la speranza di avere prima o poi un Papa "tradizionalista", cioè un Papa solidamente ancorato ai pilastri che reggono la Chiesa.
RispondiEliminaOrmai non è più una devozione rigorosamente privata per volontà del grandissimo Beato Giovanni Paolo II, volontà esercitata legittimamente nel quadro delle sue funzioni. Quindi la Quarta Corona è ormai pubblica nella Chiesa anche se non ti piace.
RispondiEliminaAggiungiamo che il Beato Giovanni Paolo II era un mistico che aveva una relazione molto personale e intima colla Madre di Dio e non c'è dubbio che questa sua decisione sia la consequenza di un'ispirazione davvero divina oltre che, ad ogni modo, perfettamente legittima.
Caro "-", il tuo intervento dice cose che tutti sanno ma puzza la "stortura" nel suo intento. Se non mostri più chiaramente di essere vero figlio della Chiesa non puoi presumerti vero filglio di Maria. Saluti "."
Seminarista della FSSPX, se lei pensa che non sta servendo bene Dio e la sua Chiesa frequentando un seminario della FSSPX, deve per forza disobbedire alla sua famiglia e fare la scelta giusta, perchè dovrà risponderne a Dio. Ma è sempre bene fare discernimento, per vedere se i suoi scrupoli vengono da Satana, da una certa sua sensibilità scrupolosa, o da Dio. Si affidi al suo direttore spirituale che sicuramente è colui che meglio può interpretare la volontà di Dio. Auguri, pregherò per lei che faccia la scelta giusta, cioè quella voluta da Dio.
RispondiEliminaA condizione di avere un direttore spirituale in unione colla Chiesa e con i Vescovi in unione con il Santo Padre, però ;) !
RispondiEliminaNon sta al punto: se la libertà religiosa si fonda sulla stessa natura dell'uomo, e non su una disposizione soggettiva, come recita DH 2, allora non vi possono essere limiti nè ontologici, nè teologici, nè tantomeno giuridici al suo esercizio, così come non vi può essere impedimento alcuno al mio diritto di respirare. Essendo quindi un diritto primigeneo, nessuna facoltà di giudizio esterna, ecclesistica o civile, è esercitabile sulle modalità con cui essa si dispiega; la laicità dello stato si impone allora come necessità della logica. Ne consegue che alla potestà civile è affidato il mero compito di disciplinare il suo esercizio in maniera atta a custodire la pace sociale: si figuri quindi se possono d'ora in avanti essere posti limiti cattolici al suo esercizio. Basta che i satanisti facciano i loro riti in luoghi idonei al loro svolgimento e rispettando le disposizioni di legge in materia. Altro che Humanae Vitae.
RispondiEliminaMartelli, davvero non capisci niente! Penso che non sia colpa di una tua volontà però
RispondiElimina<span>Aggiungiamo che il Beato Giovanni Paolo II era un mistico che aveva una relazione molto personale e intima colla Madre di Dio.</span>
RispondiEliminaNon a caso, la sua mariologia era, nonostante le apparenze, Minimalista. Tanto è vero che, perfettamente lecito, si iscriveva nel novero dei "mortalisti", ovvero di coloro che pensano che al Madonna sia morta
<span> condizione di avere un direttore spirituale in unione colla Chiesa e con i Vescovi in unione con il Santo Padre, però</span>
RispondiEliminaPenso che se avesse un direttore spirituale estraneo al mondo della Tradizione, le sue probabilità di stare dove sta, non siete semplicemente la stessa persona, soarebbero prossime allo zero.
Le "discussioni" dottrinali sono finite male? Il desiderio del Papa di poter risolvere i problemi dottrinali della FSSPX non si è quindi potuto realizzare.
RispondiEliminaErgo, da quanto affermato dallo stesso Pontefice felicemente regnante, nessun riconoscimento canonico è possibilile per la FSSPX nella Chiesa cattolica!
Che la si smetta di credere che ci saranno "accordi" e "soluzioni": la FSSPX è definitivamente e irrimediabilmente fuori di Santa Romana Chiesa
Si può essere nella Tradizione ma obbedienti al Papa e al Magistero: anzi questo è il vero significato di "tradizione"
RispondiEliminaPerchè chi è disobbediente al Papa e al Magistero? Se per questo si può anche essere riconosciuti canonicamente ed essere contro il Papa, basta fare un sondaggio nelle varie diocesi italiane o francesi e magari tedesche o belghe..o...o...o per vedere quanti vescovi, sacerdoti o semplici fedeli obbediscano al Papa. A ben vedere la FSSPX obbedisce molto di più di certi vescovi e di qualche "mistico" cardinale.
RispondiEliminaE poi un direttore spirituale sa che dovrà risponderne a Dio, e se non penso vada a dire fesserie a qualche seminarista in crisi per avere a tutti i costi un sacerdote in più che si spreterà . Mi pare che siano già usciti seminaristi dai seminari della fraternità, anche pochi mesi fa, consigliati dai loro direttori.
RispondiEliminaprima che il cardinale Bea ne facesse il ritrovo dei peggiori modernisti, il Pont. Istituto biblico, ha più+ volte sentenziato che i primi 12 capitoli della Genesi, sono libri STORICI.
RispondiEliminaOra, alla luce della dottrina di DH, il Signore, punendo in questa vita i Progenitori, commise un aTTO TIRANNICO. In definitiva, il Serpente che aveva fatto? Si era limitato a predicare un'altra religione!
Secondo DH, il Signore non doveva punire i Progenitori, quanto meno non in questa vita. Ciò perchè si erano limitati ad esercitare il proprio diritto naturale a cedere al proselitismo di altre religioni.
Caro seminarista, agisci secondo coscienza e giustizia e fregatene della famiglia.
RispondiEliminaSant' Alfonso de Liguori diceva che non bisogna mai ascoltare i genitori in materia di vocazione.
Per quei seminaristi e preti "romani" come lei, che devono sorbirsi le derive scismatiche di certi membri della Fraternità prego molto, ma che sconfessino certe derive, altrimenti se ne fanno complici. O la fraternità cambia politica, ma non mi pare di veder nulla in tal senso, oppure sarà coerente lasciarla.
Dopo aver tanto pregato per gli accordi, comincio a disperare e quel che lei dice me lo conferma. Sappia che prego per lei, soprattutto perché il Signore le dia la forza della coerenza e <span>purtroppo anche nel mondo tradizionale c'é una pressione psicologica vergognosa. O sei della Fraternità o sei un mostro</span>, e i commenti qui sopra lo dimostrano. Forza e coraggio, ma ci vuole coerenza anche quando a sbagliare é la Fraternità e bisogna saperlo dire....
Stia tranquillo....per pure quello é "mai abolito"........i buoni domenicani non sono legalisti....
RispondiEliminaNon direi, si riconosce piuttosto che é vero che cisono dei tradizionalisti che fanno schifo per la loro piaggeria e questo va riconosciuto.
RispondiEliminaIl termine esatto, comunque, è: ermeneutica <span>della riforma</span> nella continuità.
RispondiEliminaCi credono il 100% dei cattolici in quanto è il fondamento epistemologico stesso di Santa Romana Chiesa secondo le promesse del Cristo stesso.
Ubi Petrus Ibi Ecclesia è poi l'evidenzazione concreta di questo principio. I.P.
esiste qualcuno che capisce tutto, più di tutti gli altri, e che può misurare il poco o niente degli intelletti di ogni altro uomo ? è lei, signor puntino, colui che al mondo capisce tutto ? e da chi ha ricevuto l'abilitazione a misuratore di QI ?
RispondiEliminatutto è relativo: fuori e/o dentro, <span>rispetto a che cosa ?</span>
RispondiEliminache significa oggi essere DENTRO o FUORI della Chiesa ?
qual è l'interno e qual è l'esterno dell'edificio, DOPO CHE sono state demolite tutte le porte e abbattuti i muri, e la Chiesa Cattolica, (extra la quale una volta non c'era salvezza) OGGI (= dal 1965) comprende in sè tutti gli uomini del mondo, essendo inclusi nell'umanità anche tanti "cristiani anonimi", visto che Cristo -ci dicono- con la sua redenzione ha salvato già tutti, credenti e non credenti, battezzati e pagani e vario-credenti ?
Spara più corto.
RispondiEliminaquesta mi giunge nuova! sarebbe magari una goccia, se pur sbalorditiva, ormai una fra le tante, nell'oceano delle assurdità che ci tocca scoprire ogni giorno, da mezzo secolo in avanti con i deragliamenti dei pastori di un gregge allo sbando...
RispondiEliminami può dare un link dove poter leggere alla fonte la prova di simili convinzioni ?
(....e pensare tra l'altro, che la Madonna di Mejugorie avrebbe detto ai veggenti -così riferiscono i medjugoristi in un messaggio- che "lei stessa" aveva scelto questo Papa per il periodo storico in cui fu designato !.....)
<span>questa mi giunge nuova! non ci posso credere: ciò significherebbe non credere nel dogma dell'Assunzione !? impossibile per un cattolico ! o sarebbe magari una goccia, se pur sbalorditiva, ormai una fra le tante, nell'oceano delle assurdità che ci tocca scoprire ogni giorno, da mezzo secolo in avanti con i deragliamenti dei pastori di un gregge allo sbando...
RispondiEliminami può dare un link dove poter leggere alla fonte la prova di simili convinzioni ?
(....e pensare tra l'altro, che la Madonna di Medjugorie avrebbe detto ai veggenti -così riferiscono i medjugoristi in un messaggio- che "lei stessa" aveva scelto questo Papa per il periodo storico in cui fu designato !.....)</span>
Abbiamo seminaristi affranti sia dentro ai seminari modernisti che dentro quelli tradizionalisti, da qui si può constatare quanto sia grande la nostalgia per una Chiesa dove il capo e le membra non siano più separate, da questo dolore si vede come il corpo mistico di Cristo sia stato flagellato, picchiato, sputato, ......
RispondiEliminaPerché non vai all'Istituto del Buon Pastore ? Sono cattolici e canonicamente riconosciuti.
RispondiEliminahttp://www.seminairesaintvincent.fr/home.php?area=photos&evt=43&lang=fr
Dubito molto della veridicità del messaggio di questo "Seminarista etc".
RispondiElimina