Questo pomeriggio a Roma, presso la Sala Convegni S. Marta, il prof. Don Nicola Bux ha presentato il suo ultimo libro: “Come andare a Messa e non perdere la fede”. Erano presenti e sono intervenuti S.E.R. il Cardinale Raymond Leo Burke, S.E.R. il Cardinale Antonio Canizares Llovera, il Dott. Ettore Gotti Tedeschi e, ultimo ma non ultimo (anzi!), don Bux.
Non intendiamo donare una recensione precisa degli interventi; è nostra intenzione offrire ai nostri dieci lettori qualche spunto.
Il Cardinale Burke ha presentato il libro come un ottimo strumento di autentica catechesi liturgica; egli ha richiamato l’importanza dello Ius divinum, come elemento fondante del Culto. Ha parlato con agio delle due forme del Rito Romano, auspicando un recupero della tradizione liturgica della Chiesa; ha espressamente usato il termine “riforma della riforma”, dando l’impressione di parlare di un processo ormai deciso che attende di essere realizzato.
Ben differente, duole dirlo, il tenore dell’intervento del Cardinal Canizares. Egli non ha mai usato l’espressione “riforma della riforma”; il rinnovamento della liturgia parte dal “di dentro”, dal cuore, e si realizza in una piena recezione del Vaticano II. Alcune imprecisioni linguistiche del Cardinale, dovute al fatto che a tratti egli parlava a braccio, ci hanno forse impedito di seguire integralmente il filo del discorso, lo confessiamo; tuttavia, sembra doversi escludere alcun intervento puntuale della Congregazione al fine di “riformare” il Messale di Paolo VI. È noto che don Bux, all’interno dei propri libri, avanza talora proposte molto concrete per la mutua “fecondazione delle due forme” (prassi della distribuzione dell’Eucaristia, riti di introduzione recitati ai piedi dell’Altare, ampliamento del silenzio, etc.). Su tale punto il Cardinale si è rivolto direttamente all’autore: “Non expedit”. Queste precisazioni sono apparse ancor più strane se confrontate con la risposta del Cardinal Prefetto alla domanda del vaticanista Sandro Magister. Quest’ultimo ha domandato come si giustifica l’esistenza de facto di un “rito neocatecumenale”; il Cardinale risponde perentorio che, non solo il “rito neocatecumenale” non esiste de iure (cosa di per sé evidente), ma che neppure sussisterebbe nella prassi, eccezion fatta per alcune piccole modifiche autorizzate dalla Congregazione. Questa risposta fa sorgere spontaneamente un’ulteriore domanda: l’Eminentissimo ha mai assistito ad una celebrazione “neocat”? Può affermare egli in tutta coscienza che tali celebrazioni corrispondono allo spirito liturgico della Chiesa? Lasciamo sospese tali domande.
Non ci dilunghiamo sul brillante intervento del dott. Gotti Tedeschi che ci ha lasciati molto favorevolmente impressionati, sebbene non fosse (ovviamente) direttamente attinente al tema liturgico.
Don Bux ha concionato l’assembla con il consueto ammirevole coraggio; ha notato che il carattere sacrificale, e perciò drammatico, della celebrazione eucaristica è assente da molte liturgie; l’eclissi della dimensione sacrificale della Messa è manifestata dal progressivo allontanamento della Croce che, dapprima traslata dal centro al lato dell’Altare, è infine divenuta per molti una suppellettile ingombrante. Ha notato come il termine “evento” sia inadeguato ad esprimere il valore della celebrazione. L’ “evento”, infatti, cessa col finire dell’azione medesima; al contrario, il “Sacro” è una dimensione che valica i confini della celebrazione, innestando il tempo nell’Eternità. Il luogo del “permanere” del Sacro è il Tabernacolo che non a caso, nota don Bux, tende a scomparire da molte Chiesa facendo sì che, terminata la celebrazione, l’edificio sacro divenga un semplice auditorium. Don Bux ha invocato la necessità di una “riforma della riforma”, pur consapevole del fatto che essa è un lungo processo, non realizzabile in poco tempo; ha notato che la “ritrosia” nell’utilizzo di questa espressione (riforma della riforma) è poco comprensibile in quanto essa fu usata anche dall’allora Cardinal Ratzinger. Infine, citando il Beato John Henri Newman, ha sottolineato che ogni autentica riforma liturgica (la quale, nel pensiero dell’autore, si declina anche in forme pratiche) deve trovare il proprio supporto “dal basso”, cioè deve essere sostenuta da un generoso impegno dei fedeli. Centro e cardine di ogni riforma è la riscoperta del senso dell’adorazione.
Non intendiamo donare una recensione precisa degli interventi; è nostra intenzione offrire ai nostri dieci lettori qualche spunto.
Il Cardinale Burke ha presentato il libro come un ottimo strumento di autentica catechesi liturgica; egli ha richiamato l’importanza dello Ius divinum, come elemento fondante del Culto. Ha parlato con agio delle due forme del Rito Romano, auspicando un recupero della tradizione liturgica della Chiesa; ha espressamente usato il termine “riforma della riforma”, dando l’impressione di parlare di un processo ormai deciso che attende di essere realizzato.
Ben differente, duole dirlo, il tenore dell’intervento del Cardinal Canizares. Egli non ha mai usato l’espressione “riforma della riforma”; il rinnovamento della liturgia parte dal “di dentro”, dal cuore, e si realizza in una piena recezione del Vaticano II. Alcune imprecisioni linguistiche del Cardinale, dovute al fatto che a tratti egli parlava a braccio, ci hanno forse impedito di seguire integralmente il filo del discorso, lo confessiamo; tuttavia, sembra doversi escludere alcun intervento puntuale della Congregazione al fine di “riformare” il Messale di Paolo VI. È noto che don Bux, all’interno dei propri libri, avanza talora proposte molto concrete per la mutua “fecondazione delle due forme” (prassi della distribuzione dell’Eucaristia, riti di introduzione recitati ai piedi dell’Altare, ampliamento del silenzio, etc.). Su tale punto il Cardinale si è rivolto direttamente all’autore: “Non expedit”. Queste precisazioni sono apparse ancor più strane se confrontate con la risposta del Cardinal Prefetto alla domanda del vaticanista Sandro Magister. Quest’ultimo ha domandato come si giustifica l’esistenza de facto di un “rito neocatecumenale”; il Cardinale risponde perentorio che, non solo il “rito neocatecumenale” non esiste de iure (cosa di per sé evidente), ma che neppure sussisterebbe nella prassi, eccezion fatta per alcune piccole modifiche autorizzate dalla Congregazione. Questa risposta fa sorgere spontaneamente un’ulteriore domanda: l’Eminentissimo ha mai assistito ad una celebrazione “neocat”? Può affermare egli in tutta coscienza che tali celebrazioni corrispondono allo spirito liturgico della Chiesa? Lasciamo sospese tali domande.
Non ci dilunghiamo sul brillante intervento del dott. Gotti Tedeschi che ci ha lasciati molto favorevolmente impressionati, sebbene non fosse (ovviamente) direttamente attinente al tema liturgico.
Don Bux ha concionato l’assembla con il consueto ammirevole coraggio; ha notato che il carattere sacrificale, e perciò drammatico, della celebrazione eucaristica è assente da molte liturgie; l’eclissi della dimensione sacrificale della Messa è manifestata dal progressivo allontanamento della Croce che, dapprima traslata dal centro al lato dell’Altare, è infine divenuta per molti una suppellettile ingombrante. Ha notato come il termine “evento” sia inadeguato ad esprimere il valore della celebrazione. L’ “evento”, infatti, cessa col finire dell’azione medesima; al contrario, il “Sacro” è una dimensione che valica i confini della celebrazione, innestando il tempo nell’Eternità. Il luogo del “permanere” del Sacro è il Tabernacolo che non a caso, nota don Bux, tende a scomparire da molte Chiesa facendo sì che, terminata la celebrazione, l’edificio sacro divenga un semplice auditorium. Don Bux ha invocato la necessità di una “riforma della riforma”, pur consapevole del fatto che essa è un lungo processo, non realizzabile in poco tempo; ha notato che la “ritrosia” nell’utilizzo di questa espressione (riforma della riforma) è poco comprensibile in quanto essa fu usata anche dall’allora Cardinal Ratzinger. Infine, citando il Beato John Henri Newman, ha sottolineato che ogni autentica riforma liturgica (la quale, nel pensiero dell’autore, si declina anche in forme pratiche) deve trovare il proprio supporto “dal basso”, cioè deve essere sostenuta da un generoso impegno dei fedeli. Centro e cardine di ogni riforma è la riscoperta del senso dell’adorazione.
D.R.
A Roma si dice che il Card. Canizares si sia ritirato su una linea...come dire...."non ostile" ai suggerimenti della Segreteria di Stato...
RispondiEliminaForse si fanno già i conti per il Conclave....certo è che l'eminentissimo Canizares ha deluso molto !
Nihil sub sole novi... La massoneria continua a farla da padrone in Vaticano. Niente ritocchi al Messale di Paolo VI, niente richiami agli abusi dei neocatecumenali (del resto, il loro rito ufficialmente non esiste!), niente recupero della dimensione del sacro, ecc. Niente, niente, niente. Si va avanti col "rinnovamento liturgico" voluto dal Concilio Vaticano II... A parte la creazione di "gabbie" dove rinchiudere i tradizionalisti, per la Chiesa che celebra col NO non cambierà nulla. Abusi a sfare...
RispondiElimina.....e continua...il solito....bla...bla....e solo bla...!
RispondiEliminaa Taranto attendiamo don Bux venerdì 4 marzo per la presentazione
RispondiEliminavedi qui
Ecco, siete riusciti addirittura a trasformare il card. Canizares in modernista... quanti di questi "miracoli" sortirete ancora?
RispondiEliminaNon mi pare sia ciò che si evinca dalle scarne notizie riportate nel post.
RispondiEliminaScusate ma questo Thread è un accozzaglia di cretinate,luoghi comuni etc.Sandro Magister poi è un emerito imbecille ha fatto bene il Card.Canizares a correggerlo sulle celebrazioni delle Comunità Neocatecumenali.Se volete parlare di liturgia fatelo con un poco di serietà.
RispondiEliminaIl Rito neocatecumenale che cretinata!!Ma c'è gente che apre la bocca e gli da fiato!!Che idiozie!!E si qulificano anche come Vaticanisti?
RispondiEliminaScusate ma chi al chiede questa riforma della riforma?Qualche liturgista in cerca di carriera(don BUx)e i gruppetti filotradizionalisti.la gente normale non sa nenanche cosa sia.
RispondiEliminaIl Card.Canizares ha mai partecipato ad una celebarzione delle Cominità Neocatecumenali?Certo che si a Porto San Giorgio(An)nel gennaio 2010.l'autore di queso thread sappia che non esiste alcun rito neocatecumenale.Semplicemente la celebrazione delle Comunità Neocatecumeli è la forma ordinaria del Rito Romano di Papa Paolo VI con alcune concessioni della Santa Sede.Certo che è secondo le intenzioni della Chiesa?Insomma siamo seri,smettiamola di dire sciocchezze!!
RispondiEliminaMoltisimo, un gran pecato , "mucho ruido y poca nuez"
RispondiEliminaEro naturalmente ironico. Il card. Canizares è fior di conservatore, detto in senso positivo.
RispondiEliminaQuali sono le concessioni o piccole modifiche o adattamenti che la santa Sede avrebbe concesso ai Neocatecumenali per celebrazione della s. ta Messa ordinaria?
RispondiEliminaNo se le trasforma en nada, es lo que es, " ni agua ni sal ni pescado" como se dice vulgarmentre en español
RispondiEliminaOlè!
RispondiEliminaNon avrebbe, in senso dubitativo, ma ha concesso!Come il Prefetto Canizares Llovera ha detto chiaramente:
RispondiEliminaLe celebrazioni del Cammino Neocatecumenale godono del permesso di anticipare lo scambio della pace e di potersi comunicare restando a posto anzichè processionalmente.Questi sono le concessioni
perchè tutto il resto,monizioni,risonanze,comunione sotto le due specie,pane azzimo,etc sono previste dal Messale Romano e da altri documenti Magisteriali,non sono prerogativa delle celebarzioni del Cammino.
Risonanze? Che cosa sono?
RispondiEliminaNon mi sembra di aver mai trovato questo termine nel Messale Romano.
Per favore, un po' di attenzione, per chi voglia documentarsi con un minimo di serietà
RispondiEliminasul sincretistico rito neocatecumenale [vedi anche]
<span>Per favore, un po' di attenzione, per chi voglia documentarsi con un minimo di serietà
RispondiEliminasul sincretistico rito neocatecumenale [vedi anche]</span>
e, a proposito delle risonanze
Non si può affrontare una questione così grave, col pressapochismo del commento delle 23:01
Risonanza è una testimonianza libera suscitata dall'ascolto della Parola di Dio.E' contemplata da DDirectorium de Missis cum Pueris, n. 48 il quale prevede,steso ancje per gli adulti la possibilità di dialogo nella Messa senza ovviamente che queste testimonianze sostituiscano l'omelia
RispondiEliminaE guardate se può essere una concessione la danza finale intorno alla immensa tavola (che non è un Altare) sulla quale spicca il candelabro ebraico di hannukah
RispondiEliminaIn realtà per gli ebrei ricorda il miracolo del Tempio riconsacrato dai Maccabei, ma per i neocat è il simbolo dei "ricostruttori della vera Chiesa"
<span>E guardate se può essere una concessione la danza finale intorno alla immensa tavola (che non è un Altare) sulla quale spicca il candelabro ebraico di hannukah, al posto della Croce.
RispondiEliminaIn realtà per gli ebrei ricorda il miracolo del Tempio riconsacrato dai Maccabei, ma per i neocat è il simbolo dei "ricostruttori della vera Chiesa"</span>
Sradevole espressione riferita a un sacerdote che risulta essere stato invitato da S.S. Benedetto XVI ad occuparsi della questione.
RispondiEliminaAggiungo : nelle diocesi della mia regione la gente normale ( tra 80 e 93% ) la domenica fa.........jogging, shopping, zapping, lifting...
Il card Canizares che celebra a Porto S. Giorgio con i neocat. E' evidente che, nella circostanza di cui all'articolo minimizza, fa lo gnorri, come se il rito non fosse una commistione frutto delle inclusioni arbitrarie dell'iniziatore [sua intervista sull'Eucaristia]
RispondiElimina[vedi anche] e qualche seria considerazione in base agli statuti sul fondamento teologico giuridico del rito
naturalmente le risonanze non avvengono occasionalmente, ma fanno parte integrante del rito e servono a cementare la comunità. Spesso si risolvono in interventi da "terapia di gruppo", si dicono anche cose intime che chi non fa parte della comunità non deve conoscere ed è anche per questo che le celebrazioni sono rigorosamente parcellizzate comunità per comunità e 'blindate' per gli esterni...
RispondiEliminaSgradevole espressione in ogni caso, a maggior ragione se riferita a un sacerdote che, tra l'altro, risulta essere stato incaricato dal Papa ad occuparsi della questione.
RispondiEliminaN.B.; la "gente normale" ( tra l'80 e il 93 % ) nelle diocesi della mia regione la Domenica si occupa di......shopping, jogging, fitness, zapping, ecc..ecc..
Il rito neocatecumenale si chiama Messale Romano, riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II e promulgato da Paolo VI. In esso sono contenuti elementi dissacratori potenzialmente produttivi la tipologia del rituale neocatecumenale. Giova specificare che all'origine dell'agape neocatecumenale (che per negazione di Kiko e Carmen non è una "Messa"), vi sono le teorie del liturgista Farnes, il quale è uno dei molti che con le loro idee hanno costruito la riforma liturgica e l'hanno applicata. In particolare, il messale riformato (ossia protestante) prevede che vi sia la comunione sotto le due specie, che vi sia l'ostia in forma di pane, che il pane consacrato sia realmente mangiato, che non si distribuisca se possibile, altro pane che quello consacrato nella stessa funzione. Prevede inoltre che le letture siano intervallate da commenti.
RispondiEliminaQuello che fanno i neocatecumenali di non presente nel rito, è l'uso improprio di Gloria e Credo, difforme dalle rubriche (ma sono stati in passato autorizzati a farlo), lo spostamento del segno di pace all'offertorio (e del credo, laddove viene detto, alla comunione), secondo l'uso ambrosiano (archeologismo). La ricezione della comunione da seduti, sebbene sia stata tolta dalla lettera di Arinze (che tuttavia i neocatecumenali hanno ufficialmente contestato per mezzo dei loro canonisti spagnoli, dicendo che manca dei presupposti giuridici per avere cogenza...il che è anche vero), fu a suo tempo concessa dal card. Mayer.
Tutto il resto, non è oggettivamente certificabile, sebbene sia sotto gli occhi di tutti. Esiste una tipologia di vasi sacri (tutti uguali, e fabbricati da Kiko), le casule e i camici sono quelli disegnati da Kiko (finto gigliuccio grigio con cerniera, e casula con le mille righe verticali in lurex), i fiori sull'altare sono disposti secondo un criterio ripetitivo e convenzionale, l'ambone è posto in una posizione particolare, l'altare ha una forma particolare, si usa un candelabro che richiama quello giudeo di Hannukkà (forse per significare che il rito neocat è il nuovo sacrificio del tempio, dopo la purificazione data dall'idolatria pagana-tridentina). Poi vi sono i canti, con le musiche composte da Kiko su testi biblici, e i balli. Ma se l'alleluia delle lampadine di fa in tutte le parrocchie, un girotondo attorno ad un tavolo non può essere vietato.
La non ripetibilità di questi elementi in messe ordinarie, rende la mistura suesposta un "rito" proprio, facilmente identificabile, ma di fatto impossibile da sanzionare, soprattutto se il sanzionatore è un individuo come il canizares, uomo per tutte le stagioni, conservatore quando serve e progressista idem. Che lo vesti da bambola tridentina per fare i pontificali chic, ma poi lo vesti da kikiano per fare le agapi. E ai primi parla della santità della liturgia perenne, e ai secondi dice che la loro liturgia è la vera applicazione del concilio.
Credo comunque che sia vero, penso che il messale di Paolo VI sia intrinsecamente perverso, e che il rito neocatecumenale sia semplicemente una ottima manifestazione delle sue potenzialità. Penso anche che sia puerile e ridicolo cercare di ammonire i neocatecumenali che "sbagliano" o che devono "obbedire" a qualcosa. Sono le avanguardie di questa nuova chiesa, per cui forse sono gli altri che devono obbedire a loro. Il problema è a monte. Sicuramente non si risolve vedendo chi obbedisce di più. E' tutto un sistema che va contestato. Ma in questo sistema loro sono obbedienti, tollerati, voluti e vincitori. Inutile negarlo o prendersela a male.
"P<span>enso che il messale di Paolo VI sia intrinsecamente perverso".</span>
RispondiEliminaSignor Castellari, tra i Suoi difetti nessuno potrà annoverare la poca chiarezza ;)
Volevo semplicemente dire che il difetto non sta in un "uso" difforme dalle rubriche (come sostengono i lealisti, che propongono la messa nuova "fatta bene", senza abusi). Il difetto, è connaturato al rito, pertanto parlo di intrinseca perversione. Non voglio però con tali parole dire che il rito sia invalido o che non si possa assistervi.
RispondiElimina<span>E ai primi parla della santità della liturgia perenne, e ai secondi dice che la loro liturgia è la vera applicazione del concilio. </span>
RispondiEliminainfatti così si perpetua quella Chiesa dell'et-et voluta dal concilio, l'AMBIGUITA' insegnata dal concilio, foriera di equivoci, doppiezze e menzogne, che continua a SERVIRE DUE PADRONI, nella quale è permesso tutto e il contrario di tutto, ortodossia ed eresia, Verità e menzogna nella assurda (mai concepita in 19 secoli e mezzo) par-condicio di dignità e rispettabilità, istituita tra Vero e falso, da quando si volle proclamare, con pericoloso ottimismo: "Cerchiamo sempre ciò che ci unisce"; ma fu proprio quello il momento fatale in cui, pretendendo di unire ortodossi ed eretici, sia fuori che dentro la Chiesa, col dialogo "onni-inclusivo" , cominciò lo scisma di fatto interno alla Chiesa -come una malattia misconosciuta, accettata, mai curata e cronicizzata- che si va aggravando, anzi ritenuta cosa BUONA e definita "salutare rinnovamento" , e per il quale i seguaci della falsa chiesa deformata dalle idee protestanti e moderniste infiltratesi grazie al CV2, mediante l'alterazione della liturgia favorita dal CV2, sono di fatto separati dal Pietro di sempre, cioè dal Magistero perenne e quindi da tutti coloro che sono rimasti aderenti alla Roccia, al Pietro di sempre, al Magistero perenne inalterato, mentre si proclamano cattolici.
I veri fedeli al Magistero perenne, laici e sacerdoti (cominciando da Lefebvre, ma anche tutti quelli che senza aderire alla FSSPX hanno voluto mantenere la loro fedeltà alla Tradizione) vengono considerati disobbedienti e nemici dell'unità ecclesiale, bollati con l'etichetta falsificante di "tradizionalisti", come se l'aderenza al Magistero perenne fosse un estremismo, un atteggiamento da faziosi, da tenere "alla larga" dai veri ed "equilibrati" cattolici, che sarebbero proprio coloro che realmente hanno portato la Chiesa alla deriva di tutti gli scempi e gli abusi dissacratori della Liturgia e della Dottrina, grazie al Messale stravolto da Paolo VI, con l'aiuto di massoni e protestanti, approdando a quel dies nigro notanda lapillo in cui quel papa volle sancire l'avvenuta grave mutazione che tutta la Chiesa doveva -volente o nolente- accettare, e a cui tutti i cattolici si dovevano sottoporre, pena la loro emarginazione come ribelli o potenziali scismatici, "tradizionalisti" o lefebvriani, disobbedienti all'autorità papale che aveva permesso la grave mutazione.
Una mutazione imposta dall'alto, che trascinava la Chiesa al suicidio, come ben vide nel 1936 il card. Pacelli, (ripetendo le parole della Madonna) condannando subito come ribelli coloro che rifiutassero questo lento suicidio del cattolicesimo, (infatti la Messa di S. Pio V fu proibita di fatto) come Lefebvre e chiunque a lui guardasse con fiducia come ultimo incrollabile baluardo contro i distruttori del Depositum fidei, speranza per l'avvenire, che Dio aveva provveduto a rendere forte per impedire che le portae inferi prevalessero contro la sua Chiesa: e solo oggi cominciamo a capirlo, dopo che per decenni i veri custodi fedeli della Dottrina perenne sono stati ricoperti di fango, calunnie e di una damnatio memoriae che doveva andare oltre la morte, come tuttora vediamo dai suoi acerrimi nemici che continuano -qui e altrove- a confermare la vulgata di regime ostile alla FSSPX, offuscando continuamente lo sguardo dei fedeli che vogliono capire la verità dei fatti, spesso negandone l'evidenza.
Cosa c'entrano i neocatecumenali...
RispondiEliminamisteri delle "menti" di certo pseudotradizionalismo.
Il messale di Paolo VI è il tentativo (dichiarato) di rendere la Messa coerente con il mondo moderno, che è poi un mondo desacralizzato e pragmatico. Dunque una Messa a sua volta desacralizzata e pragmatica. Perché non ha funzionato e le chiese si sono svuotate? Semplicemente perché il mondo moderno cammina in fretta, e l'idea di modernità che si poteva avere alla fine degli anni Sessanta oggi è archeologia non meno degli assiro-babilonesi. Il culto dell'assemblearismo sessantottardo che ancora si respira nelle nostre Messe parrocchiali oggi per esempio fa ridere, disturba l'uomo moderno che lo sente estraneo. Se la Cei vuole tenere il passo con la modernità dovrebbe pensare a una Messa su Facebook: avendo presente che fra qualche anno sarà anch'essa vecchia e bisognerà inventarsi qualcosa di nuovo.
RispondiElimina<span>Quest’ultimo ha domandato come si giustifica l’esistenza de facto di un “rito neocatecumenale”; il Cardinale risponde perentorio che, non solo il “rito neocatecumenale” non esiste de iure (cosa di per sé evidente), ma che neppure sussisterebbe nella prassi, eccezion fatta per alcune piccole modifiche autorizzate dalla Congregazione. </span>
RispondiEliminacerto che, a pensarci, questo dialogo ha un sapore grottesco, anzi tragicomico, stante la inarrestabile deriva liturgica (che temo non sarà certo frenata da un MP che non viene favorito se non marginalmente e a parole ma sempre osteggiato dai potenti che contano, e da essi manovrato e sovieticamente normalizzato.....)
mi viene da pensare , riproponendolo in scena, che i pastori si chiedano tra di loro, un po' smarriti (?):
"Come mai esiste questo strano rito?"
"Mah, non so....esiste da tanti decenni, si è affermato, è approvato!"
"Però...aspetta, non esiste de iure!"
"Certo, certo....e non dovrebbe esistere neanche nella prassi! ma allora.....esiste o non esiste ?"
"Dunque, mi pare che BISOGNA affermare che NON esiste, non ha motivo di esistere; però....è un FATTO CHE da 40 anni SI FA!"
"E allora, che cosa diciamo al popolo-di-Dio? diremo che.....SI FA MA NON SI DICE!"
--------------------------
:( LA "COSA" ACCADE, cresce, si muove, agisce, fa e dice cose nuove, riplasma persone e cose....fonda una nuovachiesacheavanza-mutandolavecchia-disempre-inghiottendola....proliferando a ridosso dell'antico Edificio, riformandolo in un'incessante sotterranea metamorfosi, inavvertita ai piani abitati da inquilini inconsapevoli.....tutto ciò ACCADE, MA....
MA E' VIETATO dirlo: nessuno deve sapere che accade, mentre essa sta accadendo ! dite a tutti che TUTTO E' COME PRIMA, come sempre, tutto è IN CONTINUITA'.... :(
-----------
(sipario)
<span>Quest’ultimo ha domandato come si giustifica l’esistenza de facto di un “rito neocatecumenale”; il Cardinale risponde perentorio che, non solo il “rito neocatecumenale” non esiste de iure (cosa di per sé evidente), ma che neppure sussisterebbe nella prassi, eccezion fatta per alcune piccole modifiche autorizzate dalla Congregazione.
RispondiElimina-------</span>
<span>che scena enigmatica, lasciatemi dire ! :(
...certo che, a pensarci, questo dialogo ha un sapore grottesco, anzi tragicomico, stante la inarrestabile deriva liturgica (che temo non sarà certo frenata da un MP che non viene favorito se non marginalmente e a parole ma sempre osteggiato dai potenti che contano, e da essi manovrato e sovieticamente normalizzato.....)
mi viene da pensare , riproponendolo in scena, che i pastori si chiedano tra di loro, un po' smarriti (?):
"Come mai esiste questo strano rito?"
"Mah, non so....esiste da tanti decenni, si è affermato, è approvato!"
"Però...aspetta, non esiste de iure!"
"Certo, certo....e non dovrebbe esistere neanche nella prassi! ma allora.....esiste o non esiste ?"
"Dunque, mi pare che BISOGNA affermare che NON esiste, non ha motivo di esistere; però....è un FATTO CHE da 40 anni SI FA!"
"E allora, che cosa diciamo al popolo-di-Dio? diremo che.....SI FA MA NON SI DICE!"
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:( LA "COSA" ACCADE, cresce, si muove, agisce, fa e dice cose nuove, riplasma persone e cose....fonda una nuovachiesacheavanza-mutandolavecchia-disempre-inghiottendola....proliferando a ridosso dell'antico Edificio, riformandolo in un'incessante sotterranea metamorfosi, inavvertita ai piani abitati da inquilini inconsapevoli.....tutto ciò ACCADE, MA....
MA E' VIETATO dirlo: nessuno deve sapere che accade, mentre essa sta accadendo ! dite a tutti che TUTTO E' COME PRIMA, come sempre, tutto è IN CONTINUITA'.... :(
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(sipario)</span>
Come cosa c'entrano? Sono stati tirati in ballo direttamente alla conferenza...
RispondiEliminaIl messale di Paolo VI va bene per quanto riguarda la molteplicità di letture nei tre anni, A B C; indipendentemente dalle ultime brutte traduzioni; il messa le di Pio V aveva sempre le stesse letture che si ripetevano ogni anno, lasciando molti passi evangelici o veterotestamentari fuori dalla lettura liturgica, il lezionario ricco è una grande ricchezza portata dal Conc. Vat. II. Malissimo sul rito, anzi sulle rubriche, troppo ridotte e poco in continuità con la tradizione del nostro rito . Si deve recuperare il rito, si devono anche rivedere le preghiere liturgiche, occorre un nuovo più maturo messale.
RispondiElimina<span><span>Quest’ultimo ha domandato come si giustifica l’esistenza de facto di un “rito neocatecumenale”; il Cardinale risponde perentorio che, non solo il “rito neocatecumenale” non esiste de iure (cosa di per sé evidente), ma che neppure sussisterebbe nella prassi, eccezion fatta per alcune piccole modifiche autorizzate dalla Congregazione.
RispondiElimina-------</span>
<span>che scena enigmatica, lasciatemi dire ! :(
...certo che, a pensarci, questo dialogo ha un sapore grottesco, anzi tragicomico, stante la inarrestabile deriva liturgica (che temo non sarà certo frenata da un MP che non viene favorito se non marginalmente e a parole ma sempre osteggiato dai potenti che contano, e da essi manovrato e sovieticamente normalizzato.....)
mi viene da pensare , riproponendolo in scena, provando a immaginare che i pastori si vogliano chiedere la "strana cosa" tra di loro, un po' smarriti, rispondendo alla domanda qui posta da Magister al Cardinale, che dà le sue risposte (?):
"Come mai esiste questo strano rito?"
"Mah, non so....esiste da tanti decenni, si è affermato, è approvato!"
"Però...aspetta, non esiste de iure!"
"Certo, certo....e non dovrebbe esistere neanche nella prassi! ma allora.....esiste o non esiste ?"
"Dunque, mi pare che BISOGNA affermare che NON esiste, non ha motivo di esistere; però....è un FATTO CHE da 40 anni SI FA!"
"E allora, che cosa diciamo al popolo-di-Dio? diremo che.....SI FA MA NON SI DICE!"
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:( LA "COSA" ACCADE, cresce, si muove, agisce, fa e dice cose nuove, riplasma persone e cose....fonda una nuovachiesacheavanza-mutandolavecchia-disempre-inghiottendola....proliferando a ridosso dell'antico Edificio, riformandolo in un'incessante sotterranea metamorfosi, inavvertita ai piani abitati da inquilini inconsapevoli.....tutto ciò ACCADE, MA....
MA E' VIETATO dirlo: nessuno deve sapere che accade, mentre essa sta accadendo ! dite a tutti che TUTTO E' COME PRIMA, come sempre, tutto è IN CONTINUITA'.... :(
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(sipario)</span></span>
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RispondiElimina<p><span><span><span>Perdonate, non voglio sembrare troppo indiscreto, ma credo sappiate tutti circa le “private” frequentazioni di Eminentissimi ed di Eccellentissimi personaggi della Curia Romana a Porto San Giorgio, cosa che prima non accadeva con tale assiduità! E perché ora? È il potente e grigio <span> </span>mons. Filoni, sostituto di Bertone e uomo di fiducia del Papa, che ha adottato la riuscita strategia dell’ “INVITARE”<span> </span>e dell’ “ACCOMPAGNARE” direttamente in loco … in questo modo per lo meno vengono “compromessi” coloro che potrebbero pregiudicare … un certo percorso neocatecumenale …</span></span></span>
</p></span>
non è un rito sincretistico ma un rito SINCRETINO.
RispondiEliminami dispiace molto, stimavo tanto il cardinale Caifares Llovera...
caro Jon Lord, come vedi, questa incredibile domanda, cecità volontaria di fronte all'evidenza di fatti e parole, dimostra l'avverarsi di quel fenomeno che dicevo tempo fa:
RispondiEliminastiamo come passeggeri in un aereo che mostra strani segni e rumori preoccupanti provenienti dalla cabina del pilota, che fnano temere un dirottamento pericoloso, ma la hostess, più sorridente che mai, gira tra i sedili rassicurando tutti soavemente:
"State tranquilli ! tutto è OK!...gradite una bibita fresca ? vi porto subito buoni ristori, videogames per i ragazzi, svaghi per tutti...però allacciate le cinture e...fidatevi: TUTTO E' A POSTO, tutto come SEMPRE!....NON PENSATE, rilassatevi: siamo in perfetta CONTINUITA'...."
e i passeggeri, rassicurati (chi sì chi no....), ricominciano a chiacchierare, o fanno un pisolino, mentre alcuni guardano fuori dal finestrino e credono di vedere che il suolo si avvicina paurosamente...ma non ne sono tanto sicuri, e temendo che ciò che hanno visto sia proprio vero, e non illusione ottica, presi dal panico, si volgono speranzosi alla hostess che continua a dire : "Buoni, tranquillil, non guardate di sotto, mi raccomando...tutto è OK!"
.....e si adagiano, non troppo convinti, sulle poltrone.....lasciando che tutto vada come "deve" andare !
(poichè, in fondo, teniamo presente che la cabina di pilotaggio e tutto ciò che lì dentro accade non ci riguarda, non è....
.....COSA NOSTRA!.....)
<span>caro Jon Lord, come vedi, </span>
RispondiElimina<span>questa incredibile domanda, segno di cecità volontaria di fronte all'evidenza di fatti e parole, dimostra l'avverarsi di quel fenomeno che dicevo tempo fa:
stiamo come immersi in una strana aura "interdetta" e surrreale, come passeggeri in un aereo che mostra strani segni di anomali movimenti e rumori preoccupanti provenienti dalla cabina del pilota, che fanno temere un dirottamento pericoloso, ma la hostess, più sorridente che mai, gira tra i sedili rassicurando tutti soavemente:
"State tranquilli ! tutto è OK!...gradite una bibita fresca ? vi porto subito buoni ristori, videogames per i ragazzi, svaghi per tutti...però allacciate le cinture e...fidatevi: TUTTO E' A POSTO, tutto come SEMPRE!....NON PENSATE, rilassatevi: siamo in perfetta CONTINUITA'...."
e i passeggeri, rassicurati (chi sì chi no....), ricominciano a chiacchierare, o fanno un pisolino, mentre alcuni guardano fuori dal finestrino e credono di vedere che il suolo si avvicina paurosamente...ma non ne sono tanto sicuri, e temendo che ciò che hanno visto sia proprio vero, e non illusione ottica, presi dal panico, si volgono speranzosi alla hostess che continua a dire : "Buoni, tranquillil, non guardate di sotto, mi raccomando...tutto è OK!"
.....e si adagiano, non troppo convinti, sulle poltrone.....lasciando che tutto vada come "deve" andare !
(poichè, in fondo, teniamo presente che la cabina di pilotaggio e tutto ciò che lì dentro accade non ci riguarda, non è....
.....COSA NOSTRA!.....)</span>
Dai commenti che sono assai disparati emerge: 1) la gran confusione liturgica nel nuovo rito che permette le più disparate applicazioni 2) l'introduzione di elementi non solo "nuovi" ma in contrasto col carattere sacrificale della messa (fare la comunione al proprio posto (ci si deve avvicinare all'altare sacrificale con rispetto e devozione per ricevere il corpo di Cristo 3) In Vaticano non sanno più cosa fare.
RispondiEliminaPreghiamo e specialmente invochiamo la Nostra Madre che è nei cieli.
Quindi che si fa? Passiamo tutti a Econe? Io vivo nel terrore che Nostro Signore un giorno rivolga a me quel "volete andarvene anche voi?"...
RispondiEliminaAh se abitassi più vicino a Venezia!
<span>Ma in questo sistema loro sono obbedienti, tollerati, voluti e vincitori. Inutile negarlo o prendersela a male.</span>
RispondiEliminanon c'è tanto da prendersela a male, quanto da soffrirne per la Chiesa con la Chiesa e nella Chiesa. Il fatto è che QUEL rito veicola una spiritualità 'diversa' [vedi]. Gli stessi spazi sacri sono stravolti in base alla "nueva estetica" kikiana, frutto di una teologia "altra" rispetto alla Tradizione Apostolica; ma tutto questo non avrebbe potuto svilupparsi se non nell'habitat conciliare.
Quanto alla avanguardie di questa nuova chiesa, oltre al documentato articolo di cui al link, ho avuto modo di scriverne proprio ieri ad una persona che faceva una analisi simile a quella, realistica, di Enzo Castellari:
il cammino nc è frutto del concilio nella misura in cui la sua 'rottura' con la Tradizione e le sue rivelazioni "altre" rispetto a quella Apostolica, hanno potuto penetrare in una Chiesa tutta (o quasi tutta) proiettata nei nuovi orizzonti sperimentali falsamente innovativi, nella quale certe applicazioni moderniste delle ambiguità presenti nei documenti conciliari sono state 'pastoralmente' attuate proprio dalle stesse volontà che ne erano e sono tuttora responsabili...
Tuttavia il cammino è un unicum, cioè una entità spirituale "altra" dalla Chiesa, che ha la pretesa di sostituirsi ad essa e ci sta quasi riuscendo, grazie a sponsor fin troppo illustri... da qui la sensazione di Alessio dell'unico amalgama: viviamo il dramma di una Chiesa già imbastardita che proprio per questo non riconosce più i suoi nemici.
Non è realistico confondere il cammino NC con qualunque altro movimento o realtà ecclesiale. Esso stesso lo rifiuta: ha una sua organizzazione rigorosamente 'blindata' all'esterno, con regole ferree intangibili e indiscutibili, con un'organizzazione piramidale che le veicola attraverso i catechisti - emanazione diretta degli iniziatori - che hanno potere assoluto persino sui presbiteri. Inoltre ha proprie funzioni (persino gli addetti alla purificazione dei vasi sacri che non è fatta dai sacerdoti), prassi (un esempio per tutti la Lavanda dei piedi ) simboli (per lo più mutuati dall'ebraismo), passaggi iniziatici con scrutini che non rispettano il 'foro interno' della persona e, insieme ad altri elementi, creano dipendenza e l'abominevole "svuotamento di sé" previsto persino dallo statuto le cui modalità e finalità destano perplessità a non finire...
Non so se vi rendete conto che il problema non riguarda solo chi ha acuto la ventura di conoscere e prendere le distanza, da cattolico, da questa realtà, ma riguarda TUTTA la Chiesa, a prescindere da tradizionalisti e progressisti. Non è una questione di faziosità anti-neocatecumenali: tra loro ci sono persone generose e piene di serio desiderio di progredire nella fede e, non avendo una formazione cattolica, si bevono tutto quanto loro viene loro inculcato anche con terribili distruttive critiche nei confronti della Chiesa, a partire da problemi reali, che però vengono assolutizzati e costituiscono l'alibi sul quale fondare la propria esistenza... E' questione di distinguere quel che [...]
<p><span><span>Ma in questo sistema loro sono obbedienti, tollerati, voluti e vincitori. Inutile negarlo o prendersela a male.</span></span><span><span> </span></span><span><span> </span></span><span>
RispondiElimina<span>non c'è tanto da prendersela a male, quanto da soffrirne per la Chiesa con la Chiesa e nella Chiesa. Il fatto è che QUEL rito veicola una spiritualità 'diversa' [<span>vedi</span>]. Gli stessi spazi sacri sono stravolti in base alla "<span>nueva estetica</span>" kikiana, frutto di una teologia "altra" rispetto alla Tradizione Apostolica; ma tutto questo non avrebbe potuto svilupparsi se non nell'habitat conciliare. </span>
<span>Quanto alla</span><span> </span><span><span>avanguardie di questa nuova chiesa</span>, oltre al documentato articolo di cui al link, ho avuto modo di scriverne proprio ieri ad una persona che faceva una analisi simile a quella, realistica, di Enzo Castellari: </span>
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<span>il cammino nc è frutto del concilio nella misura in cui la sua 'rottura' con la Tradizione e le sue rivelazioni "altre" rispetto a quella Apostolica, hanno potuto penetrare in una Chiesa tutta (o quasi tutta) proiettata nei nuovi orizzonti sperimentali falsamente innovativi, nella quale certe applicazioni moderniste delle ambiguità presenti nei documenti conciliari sono state 'pastoralmente' attuate proprio dalle stesse volontà che ne erano e sono tuttora responsabili... </span>
<span>Tuttavia il cammino è un</span><span> </span><span>unicum, cioè una</span><span> </span><span>entità spirituale</span><span> </span><span>"altra" dalla Chiesa, che ha la pretesa di sostituirsi ad essa e ci sta quasi riuscendo, grazie a sponsor fin troppo illustri... da qui la sensazione di Alessio dell'unico amalgama: viviamo il dramma di una Chiesa già imbastardita che proprio per questo non riconosce più i suoi nemici. </span>
<span>Non è realistico confondere il cammino NC con qualunque altro movimento o realtà ecclesiale.</span><span> </span><span><span>Esso stesso lo rifiuta</span>: ha una sua organizzazione rigorosamente 'blindata' all'esterno, con regole ferree intangibili e indiscutibili, con un'organizzazione piramidale che le veicola attraverso i catechisti - emanazione diretta degli iniziatori - che hanno potere assoluto persino sui presbiteri. Inoltre ha proprie funzioni (persino gli addetti alla purificazione dei vasi sacri che non è fatta dai sacerdoti), prassi [un esempio per tutti [...]
<span>Non so se vi rendete conto che il problema non riguarda solo chi ha acuto la ventura di conoscere e prendere le distanza, da cattolico, da questa realtà, ma riguarda TUTTA la Chiesa, a prescindere da tradizionalisti e progressisti. Non è una questione di faziosità anti-neocatecumenali: tra loro ci sono persone generose e piene di serio desiderio di progredire nella fede e, non avendo una formazione cattolica, si bevono tutto quanto loro viene loro inculcato anche con terribili distruttive critiche nei confronti della Chiesa, a partire da problemi reali, che però vengono assolutizzati e costituiscono l'alibi sul quale fondare la propria esistenza... E' questione di distinguere quel che è cattolico da quel che non lo è, se ci tentiamo alla nostra identità, che non è altro che quella di 'Configurati' al Figlio di Dio, che si perde totalmente nel uomo nuovo kikiano (fritto misto tra Lutero, gnosi e Antico Testamento)... </span>
RispondiElimina<p><span><span>Ma in questo sistema loro sono obbedienti, tollerati, voluti e vincitori. Inutile negarlo o prendersela a male.</span></span><span><span> </span></span><span><span> </span></span><span>
RispondiElimina<span>non c'è tanto da prendersela a male, quanto da soffrirne per la Chiesa con la Chiesa e nella Chiesa. Il fatto è che QUEL rito veicola una spiritualità 'diversa' [<span>vedi</span>]. Gli stessi spazi sacri sono stravolti in base alla "<span>nueva estetica</span>" kikiana, frutto di una teologia "altra" rispetto alla Tradizione Apostolica; ma tutto questo non avrebbe potuto svilupparsi se non nell'habitat conciliare. </span>
<span>Quanto alla</span><span> </span><span><span>avanguardie di questa nuova chiesa</span>, oltre al documentato articolo di cui al link, ho avuto modo di scriverne proprio ieri ad una persona che faceva una analisi simile a quella, realistica, di Enzo Castellari: </span>
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<span>il cammino nc è frutto del concilio nella misura in cui la sua 'rottura' con la Tradizione e le sue rivelazioni "altre" rispetto a quella Apostolica, hanno potuto penetrare in una Chiesa tutta (o quasi tutta) proiettata nei nuovi orizzonti sperimentali falsamente innovativi, nella quale certe applicazioni moderniste delle ambiguità presenti nei documenti conciliari sono state 'pastoralmente' attuate proprio dalle stesse volontà che ne erano e sono tuttora responsabili... </span>
<span>Tuttavia il cammino è un</span><span> </span><span>unicum, cioè una</span><span> </span><span>entità spirituale</span><span> </span><span>"altra" dalla Chiesa, che ha la pretesa di sostituirsi ad essa e ci sta quasi riuscendo, grazie a sponsor fin troppo illustri... da qui la sensazione di Alessio dell'unico amalgama: viviamo il dramma di una Chiesa già imbastardita che proprio per questo non riconosce più i suoi nemici. </span>
<span>Non è realistico confondere il cammino NC con qualunque altro movimento o realtà ecclesiale.</span><span> </span><span><span>Esso stesso lo rifiuta</span>: ha una sua organizzazione rigorosamente 'blindata' all'esterno, con regole ferree intangibili e indiscutibili, con un'organizzazione piramidale che le veicola attraverso i catechisti - emanazione diretta degli iniziatori - che hanno potere assoluto persino sui presbiteri. Inoltre ha proprie funzioni (persino gli addetti alla purificazione dei vasi sacri che non è fatta dai sacerdoti), prassi [un esempio per tutti [...]
probabilmente secondo lo stupito ospite anche Magister che ha posto il quesito, e il card. Canizares che ha risposto sull'argomento,<span> sono da collocare sullo scaffale</span> dove "qualcuno" da molti anni aveva GIA' attaccato l'etichetta "pseudotradizionalismo".
RispondiEliminaE tanti ospiti di blog, e migliaia di parrocchiani fiduciosi e docili alle autorità di sempre, milioni di piccoli cattolici in tutto l'orbe, ormai <span>senza troppo pensare</span> (visto da 45 anni è diventato inutile "pensare", "ragionare" su parole e significati, ri-leggere la storia, osservare persone e cose, ascoltare parole e confrontarle coi fatti.....) collocano ORA ad occhi chiusi, a mo' di automi programmati, i dialoganti (che esprimono idee personali diverse tra loro) sullo scaffale preparato da "qualcuno" con quella etichetta predisposta e così "rassicurante", perchè impedisce di pensare, di ragionare.......di prendere decisioni ponderate, ragionate e responsabili, dove si debba SCEGLIERE consapevolmente tra Vero e falso, tra bene e male !
<span>Non so se vi rendete conto che il problema non riguarda solo chi ha acuto la ventura di conoscere e prendere le distanza, da cattolico, da questa realtà, ma riguarda TUTTA la Chiesa, a prescindere da tradizionalisti e progressisti. Non è una questione di faziosità anti-neocatecumenali: tra loro ci sono persone generose e piene di serio desiderio di progredire nella fede e, non avendo una formazione cattolica, si bevono tutto quanto loro viene loro inculcato anche con terribili distruttive critiche nei confronti della Chiesa, a partire da problemi reali, che però vengono assolutizzati e costituiscono l'alibi sul quale fondare la propria esistenza... E' questione di distinguere quel che è cattolico da quel che non lo è, se ci tentiamo alla nostra identità, che non è altro che quella di 'Configurati' al Figlio di Dio, che si perde totalmente nel uomo nuovo kikiano (fritto misto tra Lutero, gnosi e Antico Testamento)... </span>
RispondiElimina<span>Non so se vi rendete conto che il problema non riguarda solo chi ha avuto la ventura di conoscere e prendere le distanza, da cattolico, da questa realtà, ma riguarda TUTTA la Chiesa, a prescindere da tradizionalisti e progressisti. Non è una questione di faziosità anti-neocatecumenali: tra loro ci sono persone generose e piene di serio desiderio di progredire nella fede e, non avendo una formazione cattolica, si bevono tutto quanto loro viene loro inculcato anche con terribili distruttive critiche nei confronti della Chiesa, a partire da problemi reali, che però vengono assolutizzati e costituiscono l'alibi sul quale fondare la propria esistenza... E' questione di distinguere quel che è cattolico da quel che non lo è, se ci tentiamo alla nostra identità, che non è altro che quella di 'Configurati' al Figlio di Dio, che si perde totalmente nel uomo nuovo kikiano (fritto misto tra Lutero, gnosi e Antico Testamento) dobbiamo cominciare a preoccuparcene... </span>
RispondiElimina<span>Il problema è a monte. Sicuramente non si risolve vedendo chi obbedisce di più. E' tutto un sistema che va contestato. Ma in questo sistema loro sono obbedienti, tollerati, voluti e vincitori. Inutile negarlo o prendersela a male.</span>
RispondiEliminaE già... nell'attacco diretto contro di loro perderemo sempre! Dobbiamo sollecitare il Parroco del mondo, a fare il parroco!
<span>Non so se vi rendete conto che il problema non riguarda solo chi ha avuto la ventura di conoscere e prendere le distanza, da cattolico, da questa realtà, ma riguarda TUTTA la Chiesa, a prescindere da tradizionalisti e progressisti. Non è una questione di faziosità anti-neocatecumenali: tra loro ci sono persone generose e piene di serio desiderio di progredire nella fede e, non avendo una formazione cattolica, si bevono tutto quanto loro viene loro inculcato anche con terribili distruttive critiche nei confronti della Chiesa, a partire da problemi reali, che però vengono assolutizzati e costituiscono l'alibi sul quale fondare la propria esistenza... E' questione di distinguere quel che è cattolico da quel che non lo è, se ci teniamo alla nostra identità, che non è altro che quella di 'Configurati' al Figlio di Dio, che si perde totalmente nel uomo nuovo kikiano (fritto misto tra Lutero, gnosi e Antico Testamento)... </span>
RispondiEliminaIl fatto è che, se persino ai vertici della Chiesa, si sorvola sul problema e addirittura lo si nega, non noi, che siamo saldamente fondati nel Signore e nella Tradizione di Sempre, ma la nostra Chiesa naviga in acque davvero malsane...
se volesse imporsi ! ma non può imporsi, può solo PRO-porre, (con esecuzione facoltativa di ciò che propone) perchè DEVE rispettare il concilio21.mo che ha proclamato, fin dall'inizio, come programma di tutto un nuovo indirizzo (MAI seguito in 19 secoli e mezzo):
RispondiElimina"Non vogliamo più usare l'arma del rigore"
Dunque è vietato ogni rigore, ogni correzione di errori fatta con autorità, secondo legittima Autorità, è diventata impossibile:
concilium docet (=diktat, tramite il regime solidamente insediato) !
e lo dici a me, che abito a mille km dalla FSSPX !
RispondiEliminama il Signore non richiede questo: Egli è vicino a chi lo cerca con cuore sincero, e ben conosce il peso della croce che ha assegnato a ognuno di noi, sottoposti in varia misura alla "partecipazione" obbligata a tutte le Messe NO comunque teatralmente celebrate nell'orbe (finchè saranno per lo meno valide.....)
Almeno in questo sono un po' più fortunato... Vivo ad una sostanziale equidistanza dalla FSSP (Venezia 100km), dalla FSSPX (Ferrara 80km) e da altre celebrazioni VO (Bosaro (Ro) 70km, e ancora Ferrara).
RispondiEliminaChissà come avranno fatto i primi Apostoli e la Chiesa nascente di Gerusalemme a considerarsi cristiani e frequentare la sinagoga ...
RispondiEliminaCaro ospite, permettimi di dissentire. E' vero che nel Novus Ordo quantitativamente si legge più Bibbia, ma con quanta dispersione e quale scapito della sua vera comprensione ! Dovrei dilungarmi troppo per un confronto fra il nuovo ciclo di letture (coordinato su un arificioso ritmo triennale e biennale) e il vecchio (coordinato stupendamente al naturale ritmo dell'anno). Un solo esempio : i Vangeli della Passione (un grande "esegeta protestante," di cui non ricordo il nome, ma molto considerato dai noterici - e chiedo scusa per la mia imprecisione - afferma che i Vangeli sono i "racconti della Passione ... con ampia introduzione"), dunque i quattro evangeli della Passione, nel nuovo lezionario sono letti inegralmente in tre anni, nel vecchio si leggevano tutti e quattro ogni anno !...Da ignorante, che ha dovuto subure per obbedienza e per quarantuno anni il Novus Ordo, mi fermo qui ... Ma quanta diversa unzione nelle antifone, responsori e letture del Vetus Ordo che erano stati scelti da una secolare sedimentazione orante... e la fredda quantità di letture, orazioni ecc. del Novus, scelte da studiosi a tavolino ! Qualcuno obietterà che è una questione di gusti (e so bene quanto i gusti si possano pervertire).... ma se è così ... allora "de gustibus" ...
RispondiEliminaPer Enzo Castellari: le sue osservazioni mi sembrano purtroppo in gran parte condivisibili... Ma c'è qualcosa di eccessivo: quell'"intrinsecamente perverso", affibbiato al Nuovo Messale ... il quale può essere rispettosamente criticato (per es. come hanno fatto i Cardinali Ottaviani e Bacci) ma se si usano queste espresioni si dice una cosa che non è vera e si fa il gioco dei "nemici" (cfr il commento di Ospite Ingato).
RispondiEliminaCredo sappiate tutti le frequentazioni di eminentissimi alla cittadella NC in Terrasanta la Domus Galileae. L'ultima, (recentissima: fine gennaio scorso) ha visto numerose presenze: 250 vescovi e alcuni cardinali. E' proprio in questa circostanza che abbiamo scoperto la double face di Aillet, Ray, altri...
RispondiEliminaAggiungo alcune immagini che parlano da sole
Beninteso: non sono nemico di nessuno.
RispondiEliminaAmo la liturgia "riformata" da Paolo VI, che trovo oggi pastoralmente più utile, senza nessuna intenzione di mancar di rispetto al venerabile rito tridentino (come agli altri magnifici riti della Chiesa), poiché in tutti essi ci è tramandato quanto della liturgia non è, e non potrà mai essere, soggetto a cambiamento poiché donatoci dal Signore.
Sono per una corretta applicazione del Summorum pontificum, quantomeno per ragioni ovvie di obbedienza e perché sono lieto che chi ama l'antico rito possa godere dei suoi frutti spirituali. Ovviamente sono contro tutti gli eccessi, in un senso e nell'altro. Su questo sito, naturalmente, se ne trovano più spesso in una direzione, ma assicuro che - pur amando il Concilio Vaticano II e il magistero che esso ci ha consegnato - non mi sento alcuna velleità modernista e, in particolare, sono molto turbato da certe teorie cristologiche che mettono in dubbio l'unicìtà di Cristo come redentore e salvatore del mondo, e di una prassi (ovviamente non generalizzata!) che tende a sottovalutare il carattere anzitutto soprannaturale e spirituale della salvezza e la persistente necessità dell'evangelizzazione. Credo però che il tradizionalismo (a livello teologico) NON sia la risposta a queste sfide, e per questo qui mi capita di polemizzare con molti tradizionalisti. Ma se non gli fossi in qualche modo affezionato non verrei qui così spesso...
questo è un rigurgito di quello che Pio XII nella Mediator Dei chiama "insano argheologismo" ed è di conio molto protestante: abbiamo una Tradizione secolare, non abbiamo bisogno di tornare a fonti peraltro non così nette e riconoscibili perfettamente per com'erano davvero: che senso ha fare 'ricostruzion' arbitrarie, quando abbiamo la Tradizione viva alimentata da generazioni e genrazioni di santi e di credenti?
RispondiEliminama lei Ospite, che accusa Mic di sproloquiare, lasci stare per favore ciò che dice Mic, se non le aggrada.... (faccia finta di non vedere le cose vere dette da Mic con tanto di documentazioni seriamente raccolte in loco) !
RispondiEliminae provi invece a rispondere qualcosa, con argomenti SERI, però, a tutto quello che dice il sig<span>. Castellari, nel post di Today, 0.47.30 :</span>
legga bene tutto quello che egli racconta evidentemente per diretta conoscenza del mitico CNC, approvato ufficialmente il 17 gennaio, con TUTTO quello che combina da 40 anni, e provi a dire CON SERIETA', se il sig. Castellari dice cose vere o false !
....ci dica lei seriamente se quello del sig. Castellari è uno <span>sproloquio</span>, o un discorso serissimo che parla di cose GRAVISSIME che accadono da decenni nella Chiesa !
<p><span>questo è un rigurgito di quello che Pio XII nella Mediator Dei chiama "insano archeologismo" ed è di conio molto protestante: abbiamo una Tradizione secolare, non abbiamo bisogno di tornare a fonti peraltro non così nette e riconoscibili perfettamente per com'erano davvero: che senso ha fare 'ricostruzioni' arbitrarie, quando abbiamo la Tradizione viva alimentata da generazioni e genrazioni di santi e di credenti?</span>
RispondiElimina</p>
Ma perchè ai neocatecumenali viene data la concessione di comunicarsi al posto? Sono tetraplegici? O hanno una filosofia strana che li induce a pensare che dal posto, seduti come al cinema si onori maggiormente Dio? Le bizzarrie di certri movimenti ed il Papa si perde pure a giocare con loro. Vanità di vanità!
RispondiEliminaC'è una risposta anche a questo perché
RispondiEliminahttp://neocatecumenali.blogspot.com/2011/02/le-decisioni-del-santo-padre-una-vera.html
è un'analisi basata su interviste e documenti interni al Cnc
I conservatori alla Canizares (col dovuto rispetto alla sacra porpora) sono i peggiori nemici della Tradizione.
RispondiEliminaLi temo come la peste.
redo lei sia il vero modernista, quello di Pascendi.
RispondiEliminaIl modernissta di Pascendi non è Hans Kung, che non fa più male nessuno, il vero modernista è quello come lei, che può essere anche in buona fede. Un pò come l'eminentissimo qui sopra....
<span>A quando l'iscrizione di Rey e Aillet sulla colonna di destra.....</span> :-P
RispondiElimina<span>Evvai, anche Canizares sulla colonna di destra.............
RispondiElimina</span>
e io , come milioni di cattolici sbalorditi non capisco e non riuscirò mai a capire come sia possibile che un rito di quella fatta che qualcuno può definire ironicamente (a ragione) sincretino, e che è platealmente blasfemo e degradante per la sacralità e per la Fede , l'onore, il rispetto , l'adorazione dovuta a Nostro Signore, possa e debba essere approvato, incoraggiato, benedetto e mandato a evangelizzare le parrocchie !
RispondiEliminae dobbiamo pure credere -per fede?- che tale rito fieristico da sagra, birreria o pizzeria del sabato sera al hannukkià-park si debba ritenre e definire IN CONTINUITA' con la Tradizione bimillenaria ?!
ma possibile che dobbiamo tutti ritenerci e professarci utili idioti sottomessi a un regime che tali ci considera, pronti ognidì a recitare il ritornello:
"Che bel vestito ha l'imperatore..." ?
e tutto questo in nome del concilium quo maius cogitari non potest ?
dovremo s-ragionare per rendere omaggio al concilio ? come fosse un nuovo dio o superdogma che supera tutti i dogmi e comandamenti divini, e al quale TUTTO dovremo sacrificare, cominciando dalla nostra ragione ?
(è orribilmente assurdo, ma ciò pare ormai un incubo reale, che si afferma, incontrastato si consolida davanti ai nostri occhi...procedendo verso Assisi3 che ne sarà la estrema manifestazione visibile....)
:(
sembrano ipnotizzati...di certo sono affascinati: bisogna dire che Kiko è un leader ....trascinante, indubbiamente : se non anche "travolgente" !
RispondiEliminahai ragione, purtroppo, Valeria. E' peggiore di qualunque immaginabile orrendo incubo, E invece è la realtà della nostra Chiesa, oggi... e sembra procedere e incalzare nell'indifferenza o nella sottovalutazione (quando non è connivenza o infausto connubio) di tanti sacerdoti e vescovi....
RispondiElimina<p><span>hai ragione, purtroppo, Valeria. E' peggiore di qualunque immaginabile orrendo incubo, E invece è la realtà della nostra Chiesa, oggi... e sembra procedere e incalzare nell'indifferenza o nella sottovalutazione (quando non è connivenza o infausto connubio) di tanti sacerdoti e vescovi nonché di molti, ormai, ‘diversamente-credenti’, che ci riempiono di insulti e di etichette, le più arbitrarie</span>
RispondiElimina</p>
quasi come un malato di Alzheimer, che non riconosce più amici e parenti, considerandoli nemici (come disse bene Atalaia): non ha più le sinapsi neuronali funzionanti per riconoscere veri e falsi cattolici, veri dogmi da eresie marchiane! una marasma neuro-cerebrale: la centrale di comando dell'INTELLETTO in totale dissesto, messa fuori uso !
RispondiEliminae il decadimento è in accelerazione....come un crollo annunciato da lesioni strutturali procurate con dolo ...:(
Neocatecumenali, focolarini, carismatici..... ma che è? Per essere veri cattolici c'è così bisogno di creare dei gruppi sette? Mi sa che dietro dietro ci sia esibizionismo, narcisismo e.....desideri di potere e denaro.
RispondiEliminaMa facciamo le persone serie, oneste e adulte! Cerchiamodi essere dei buoni cattolici e basta
E' singolare come alla fine tutto si riduca alla solita discussione sui neocatecumanali. Tanto il libro quanto la conferenza si sono occupati di tutt'altro. Mentre in tanti si sceglie di chiacchierare,Don Nicola è uno dei pochi,purtroppo, che si dà da fare. Ci ha dato un libro prezioso, soprattutto perchè è uno strumento di lavoro da utilizzare per parlare con le persone che sono lontane dalla Tradizione. E' di questo che abbiamo bisogno,proprio per uscire dal nostro piccolo cerchio in cui così spesso si finisce per parlarsi addosso.
RispondiEliminaSono questi signori che, per il solo fatto di far parte di un "movimento", si permettono di puntare l'indice verso gli altri come se loro soli fossero i veri credenti e i veri depositari della fede (!).
RispondiEliminaNon esistono più i Papi che sopprimevano i movimenti che mettevano in pericolo con la loro presunta spiritualità o con le loro eresie la chiesa?
<span>E il peggio (per voi) è che per Assisi non potete neppure prendervela con Canizares, Filoni o non so chi, visto che questo emanda direttamente dal Papa. Allora, coraggio, anche lui sulla colonna di destra? Abbiate il coraggio di trarre le conseguenze di quel che dite e che siete.
RispondiElimina</span>
Purtroppo, ospite 15:13, la solita discussione sui neocatecumenali, oltre ad essere indotta dalla evidente divergenza di vedute tra il card Canizares e mons. Bux (che rispecchia le due anime della Chiesa, per non parlare di due chiese) e dalla pertinente domanda di Magister, che ha avuto una risposta a dir poco da "sfinge", rispecchia uno dei più seri problemi della Chiesa, oggi.
RispondiEliminaNon l'unico purtroppo, ma abbiamo a che fare con un potere subdolo, arrembante e oggi nemmeno più tanto mascherato e forse non si è ancora capito di quanto esso non riguardi solo una piccola (o grande poco importa) schiera di anti-neocat, perché non è così. Non si è anti-nessuno, si è contro gli errori che stanno facendo scempio della Chiesa e il problema è di TUTTA la Chiesa.
Il problema è anche di quelli che non intervengono perché l'argomento è 'scomodo' e logorante (per le reazioni violente che suscita) e anche impegnativo, perché non si può contestare senza rendere seriamente ragione di cosa si contesta e in rapporto a cosa (cioè il Magistero di Sempre).
Ci sono poi molti che forse pensano che la cosa non li riguardi nel piccolo 'orticello' in cui sono rinchiusi. Ma la Chiesa non ha compartimenti stagni e, se un membro soffre, tutto il Corpo mistico di Cristo sta soffrendo!
e il problema, caro Pessimista, non riguarda tanto i movimenti che, se ben gestiti e responsabilmente guidati possono essere una ricchezza per tanti che trovano nel movimento un ambito di crescita e di rapportarsi che gli è congeniale. Il problema è l'anarchia che regna sovrana e della fede 'fai da te' che ognuno vive e trasmette.
RispondiEliminaMa nessun movimento si è creatom come il Cnc, catechesi proprie, prassi proprie, funzioni e simboli propri e un proprio rito per il quale sostanzialmente si è conferito ad un laico il mandato di liturgo (sui generis, s'intende!); il che mi pare ampiamente dimostrato.
Ma il potere egemone così decreta e così è, fin quando solo il Signore sa...
<p><span>e il problema, caro Pessimista, non riguarda tanto i movimenti che, se ben gestiti e responsabilmente guidati possono essere una ricchezza per tanti che trovano nel movimento un ambito di crescita e di rapportarsi che gli è congeniale. Il problema è l'anarchia che regna sovrana e della fede 'fai da te' che ognuno vive e trasmette.<span> </span></span>
RispondiElimina</p><p><span>Ma nessun movimento si è creato, come il Cnc, catechesi proprie, prassi proprie, funzioni e simboli propri e un proprio rito per il quale sostanzialmente si è conferito ad un laico il mandato di liturgo (sui generis, s'intende!); il che mi pare ampiamente dimostrato.<span> </span></span>
</p><p><span>Ma il potere egemone così decreta e così è, fin quando solo il Signore sa...</span>
</p>
Ohhh se ne abbiamo bisogno, più di quanto crede e questo blog ne è la prova.
RispondiEliminaSa ... io non tengo conto le opinioni di una mic o un Castellari qualunque ... non sono stati messi sul trono di San Pietro e dubito fortemente che abbiano la stessa conoscenza teologica di Benedetto XVI. Per tanto, sono sproloqui belli e buoni e piuttosto ripetitivi ... basta scrivere "neocatecumenali" che il disto riparte :)
RispondiEliminaBè per spitare la bile e il proprio risentimento c'e' bisogno di un nemico comune. Lo hanno trovato. Ognuno si diverte come può.
RispondiEliminaLei invece cosa sta facendo su questo sito "spita" ... amore ?
RispondiEliminaAAAAHH!!!Mic, ho capito, sono una setta di stampo giudaico (Pasqua ebraica). Chissà perchè nelle eresie scava,scava ci trovi sempre......
RispondiEliminaForse, lei non lo riesce proprio a percepire, ma il nemico della nostra Salvezza è sempre e comunque il medesimo: il demonio; ciò, indipendentemente dalle sembianze, variegate e multiformi, che Satana riesce a far assumere ai profili della propria opera devastatrice.
RispondiEliminaIn ogni caso, se la bontà di Nostro Signore rende possibile ad ogni cristiano l'uso del retto disicernimento, per poter così resistere alla tentazione indotta dalle opere del maligno, ecco che, allora, il fatto di non volerne assolutamente comprendere la più concrete espressioni può anche tramutarsi moralmente in una colpa assai grave. O, forse, lei appartiene a quella schiera di anime confuse che giungono persino a negare l'esistenza reale del demonio e della sua attività di ordinaria influenza sul mondo?
@Ospite delle ore 16, 39
RispondiElimina<span>Forse, lei non lo riesce proprio a percepire, ma il nemico della nostra Salvezza è sempre e comunque il medesimo: il demonio; ciò, indipendentemente dalle sembianze, variegate e multiformi, che Satana riesce a far assumere ai profili della propria opera devastatrice.
In ogni caso, se la bontà di Nostro Signore rende possibile ad ogni cristiano l'uso del retto discernimento, per poter così resistere alla tentazione indotta dalle opere del maligno, ecco che, allora, il fatto di non volerne assolutamente comprendere la più concrete espressioni può anche tramutarsi moralmente in una colpa assai grave. O, forse, lei appartiene a quella schiera di anime confuse che giungono persino a negare l'esistenza reale del demonio e della sua attività di ordinaria influenza sul mondo? </span>
<span>@Ospite delle ore 16, 39
RispondiElimina<span>Forse, lei non lo riesce proprio a percepire, ma il nemico della nostra Salvezza è sempre e comunque il medesimo: il demonio; ciò, indipendentemente dalle sembianze, variegate e multiformi, che Satana riesce a far assumere ai profili della propria opera devastatrice.
In ogni caso, se la bontà di Nostro Signore rende possibile ad ogni cristiano l'uso del retto discernimento, per poter così resistere alla tentazione indotta dalle opere del maligno, ecco che, allora, il fatto di non volerne assolutamente comprendere la più concrete espressioni può anche tramutarsi moralmente in una colpa assai grave. O, forse, lei appartiene a quella schiera di anime confuse che giungono persino a negare l'esistenza reale del demonio ed il manifestarsi della sua attività di ordinaria influenza sulle vicende del mondo? </span></span>
<span>@Ospite delle ore 16, 39
RispondiElimina<span>Forse, lei non lo riesce proprio a percepire, ma il nemico della nostra Salvezza è sempre e comunque il medesimo: il demonio; ciò, indipendentemente dalle sembianze, variegate e multiformi, che Satana riesce a far assumere ai profili della propria opera devastatrice.
In ogni caso, se la bontà di Nostro Signore rende possibile ad ogni cristiano l'uso del retto discernimento, per poter così resistere alla tentazione indotta dalle opere del maligno, ecco che, allora, il fatto di non volerne assolutamente comprendere la più concrete espressioni può anche tramutarsi moralmente in una colpa assai grave. O, forse, lei appartiene a quella schiera di anime confuse che giungono persino a negare l'esistenza reale del demonio ed il manifestarsi della sua attività di ordinaria influenza sulle vicende del mondo? Anche su quelle d'ambito ecclesiastico?</span></span>
<span>@Ospite delle ore 16, 39
RispondiEliminaForse, lei non lo riesce proprio a percepire, ma il nemico della nostra Salvezza è sempre e comunque il medesimo: il demonio; ciò, indipendentemente dalle sembianze, variegate e multiformi, che Satana riesce a far assumere ai profili della propria opera devastatrice.
In ogni caso, se la bontà di Nostro Signore rende possibile ad ogni cristiano l'uso del retto discernimento, per poter così resistere alla tentazione indotta dalle opere del maligno, ecco che, allora, il fatto di non volerne assolutamente comprendere la più concrete espressioni può anche tramutarsi moralmente in una colpa assai grave. O, forse, lei appartiene a quella schiera di anime confuse che giungono persino a negare l'esistenza reale del demonio ed il manifestarsi della sua attività di ordinaria influenza sulle vicende del mondo? Anche su quelle d'ambito ecclesiastico?</span>
vede caro Ospite, quel che lei preferisce ignorare è che mic non esprime opinioni personali, confronta insegnamenti e prassi del Cnc col Magistero della Chiesa. Quanto al Papa, non è onniscente ed è tributario delle informazioni che gli danno. Ora se queste sono 'filtrate' da mons. Filoni, capirà bene che qualche cosa che può non quadrare c'è... Inoltre non mi risulta che l'approvazione di un'aggregazione laicale (lasciamo stare che pretenda di agire a nome della Chiesa e sia di fatto una chiesa nella Chiesa) sia un dogma di fede del quale non si possa e non si debba discutere...
RispondiEliminaIn questo consesso di cosi illustri commentatori, non posso fare altro che astenermi dal commentare...
RispondiEliminaBuon prosieguo.
<span>vede caro Ospite, quel che lei preferisce ignorare è che mic (e non solo, ma anche molti teologi e sacerdoti) non esprime opinioni personali, confronta insegnamenti e prassi del Cnc col Magistero della Chiesa. Quanto al Papa, non è onniscente ed è tributario delle informazioni che gli danno. Ora se queste sono 'filtrate' da mons. Filoni, capirà bene che qualche cosa che può non quadrare c'è... Inoltre non mi risulta che l'approvazione di un'aggregazione laicale (lasciamo stare che pretenda di agire a nome della Chiesa e sia di fatto una chiesa nella Chiesa) sia un dogma di fede del quale non si possa e non si debba discutere...</span>
RispondiElimina<span>@Ospite delle ore 16, 39
RispondiEliminaForse, lei non lo riesce proprio a percepire, ma il nemico della nostra Salvezza è sempre e comunque il medesimo: il demonio; ciò, indipendentemente dalle sembianze, variegate e multiformi, che Satana riesce a far assumere ai profili della propria opera devastatrice.
In ogni caso, se la bontà di Nostro Signore rende possibile ad ogni cristiano l'uso del retto discernimento, per poter così resistere alla tentazione indotta dalle opere del maligno, ecco che, allora, il fatto di non volerne assolutamente comprendere le più concrete espressioni può anche tramutarsi moralmente in una colpa assai grave. </span>
<span>O, forse, lei appartiene a quella schiera di anime confuse che giungono persino a negare l'esistenza reale del demonio ed il manifestarsi della sua attività di ordinaria influenza sulle vicende del mondo? Anche su quelle d'ambito ecclesiastico?</span>
<span>vede caro Ospite, quel che lei preferisce ignorare è che mic (e non solo, ma anche molti teologi e sacerdoti) non esprime opinioni personali, confronta insegnamenti e prassi del Cnc col Magistero della Chiesa. </span>
RispondiElimina<span>Quanto al Papa, non è onnisciente ed è tributario delle informazioni che gli danno. Ora se queste sono 'filtrate' da mons. Filoni, ad esempio, capirà bene che qualche cosa che può non quadrare c'è... Inoltre non mi risulta che l'approvazione di un'aggregazione laicale (lasciamo stare che pretenda di agire a nome della Chiesa e sia di fatto una chiesa nella Chiesa) sia un dogma di fede del quale non si possa e non si debba discutere...</span>
quest blog sarebbe la prova che abbiamo bisogno di ricostruzioni arbitrarie?
RispondiEliminaHa ragione Anvedi quante.....! Perdoni l'ironia! Alla fine poi sono disinteressata ai Neocatecumenali, fanno parte di un altro pianeta per me semisconosciuto.
RispondiEliminaRiconosco che ho fatto di tutta un'erba un fascio e mi scuso ma sono esasperato dal silenzio delle gerarchie davanti a dottrine che fino a pochi anni fa non sarebbero neanche permesse in una discussione accademica.
RispondiEliminaConosco molti del RnS e Focolarini. Devo dire che , tranne alcuni eccessi, non ho trovato in loro quello che ho visto nei NC
<span><span>ospite</span>
RispondiElimina</span>
<span>Chissà come avranno fatto i primi Apostoli e la Chiesa nascente di Gerusalemme a considerarsi cristiani e frequentare la sinagoga ..</span>
Leggetevi San Tommaso. Si trattava, la pratica del giudaismo, da parte dei primi Cristiani di origine ebraiche, di un comportamente PROVVISORIO, destinato, più che altro a, da un lato, non provocare rotture brusche in chi era abituato così, e, dall'altro, ad essere occasione di apostolato presso gli Ebrei. nel periodo che va da Abramo alla morte di Gesù, il giudaismo era il Cristianesimo. Le pratiche ebraiche erano salutifere, poichè basate sulla fede nel Cristo VENTURO. Dalla morte di Gesù, alla distruzione del Tempio, conservavano, per accidens, (in particolare, in vista dei motivi su esposti) un certo valore salutifero, per quanto, in se stesse erano morte. Dopo la distruzione del Tempio, sono diventate MORTIFERE, in quanto, continuando a basarsi sulla fede nel Crsito Venturo, implicitamente (e, spesso, anche esplicitamente) negavano e contrastavano il fatto che era già venuto
Bertocci, vediamo di piantarla con questo atteggiamento per cui ci si scandalizza dell'irriverenza altrui. Se avessi voluto essere irriverente avrei usato parole ben peggiori. Evitiamo di nasconderci dietro ad un dito e di essere ipocriti. Il messale non piace, ma se uno lo dice chiaramente è eccessivo, sconveniente, irrispettoso, aiuta il nemico. Io credo che il nemico lo sia aiuti abbondantemente, quando la viltà viene camuffata da obbedienza e da rispetto, e invece di dire pane al pane, ci si nasconde dietro a salamelecchi. Allora si leggono perle del tipo "la riforma liturgica è stata fatta male, ma non si possono negare i frutti spirituali della nuava messa", piuttosto che la sua "ricchezza".
RispondiEliminaDetto questo, le mie parole "intrinsecamente perverso" significano esattamente quello che vogliono dire, come ho spiegato. Intrinseco significa che è legato alla sua stessa natura, e non da elementi esterni. Perverso significa "deviato rispetto al fine naturale". Ho quindi detto che la liturgia nuova è deviata rispetto al suo naturale fine (come definito dal concilio di Trento). Che sia perverso, quindi lo affermano Ottaviani e Bacci, nella citata lettera di presentazione del BEC.
Che la deviazione (perversione) sia intrinseca, è evidente. Non sono eventuali abusi a rendere il rito nuovo qualcosa di differente da quanto definito da Trento, ma il rito stesso. Quindi la perversione è intrinseca.
Se poi al giorno d'oggi, seguendo un fraseggio preso a prestito dalla psicanalisi freudiana, si associa il concetto di "perversione" ad un significato legato ad oscenità sessuali, io non ne ho colpa. Così come non ho colpa se oggi per intendere "traditore di alleanza" non si usa più la parola perfido, che è finito con il voler dire "cattivo". Io però chiamo perfidi i perfidi e perverse le cose perverse, anche se il Bertocci è tanto preoccupato da come reagiranno quello che ci odiano, a vedere usata la lingua italiana nella maniera corretta.
Tanto chi ci odia ci odia lo stesso, anche se noi per evitare di dare scandalo, smettiamo di dire la verità per annegare in giri di parole che hanno un solo risultato: confermare che va bene tutto.
<span>dubito fortemente che abbiano la stessa conoscenza teologica di Benedetto XVI.</span>
RispondiEliminaOhimè. TEMO, Dio non voglia, che proprio tale maggiore conoscenza, l'avere un incarico, senz'altro più importante, etc., ne aumentino la responsabilità.
<span> il messale di Pio V aveva sempre le stesse letture che si ripetevano ogni anno</span>
RispondiEliminaPremesso che "*<span>SAN</span>*" Pio V, l'aureola già la ha, a differenza di Bugnini e co.., avere<span> sempre le stesse letture che si ripetevano ogni anno, è un bene. Consente di identificare il giorno ed è un aiuto non da poco per gli ignoranti. Consente di imparaRE, SE NECESSARIO, A MEMORIA il riferimento e, magari tutto il testo. Conosco preti ciechi, che sanno a memoria il messale e, in caso di necessità, potrebbero celebrare anche senza l'ausilio di nulla e di nessuno. In tempo di persecuzione, quanto è importante tale situazione, non lo pensiamo neppure. </span>
Caro Enzo,
RispondiEliminasono d'accordo con te su tutta la linea; ma mi spiace la 'sparata' che hai fatto a don Bertocci, che credo sia un sacerdote, che è uno di coloro che riconoscono la verità e le difficoltà, diciamo pure perversioni, che stiamo vivendo.
Tolto l'apostrofare (don) Bertocci, apprezzo molto la tua parresìa.
<span>Caro Enzo,
RispondiEliminasono d'accordo con lei su tutta la linea; ma mi spiace la 'sparata' che ha fatto a don Bertocci, che credo sia un sacerdote, che è uno di coloro che riconoscono la verità e le difficoltà, diciamo pure perversioni, che stiamo vivendo.
Tolto l'apostrofare (don) Bertocci, apprezzo molto la sua parresìa.</span>
Se è un sacerdote veda di non apostrofare lui gli altri e di farsi anche un po' più furbo.
RispondiEliminaIl problema del "rito neocatecumenale" è tutto basato sulla più generale mancanza di coerenza che affligge la Chiesa. Le disposizioni per i NC sono effettivamente nell'ordine dell' ortodossia. Le norme e gli statuti del CNC che le recepiscono non permettono nulla riguardo di ciò che il CnC attua. La risposta del Card. è giusta, dal punto di vista teorico. Il CnC non può officiare altro se non quello che è stato disposto dalla Santa Sede, che ha richiamato il movimento in questione a celebrare secondo i libri liturgici senza aggiunte e omissioni.
RispondiEliminaSarebbe stato interessante che al Card. si fosse fatta seguire una seconda domanda, alla sua generica risposta: se il CnC non ha un rito proprio, come è giusto che sia, allora come si spiega il Simbolismo e la Prassi di questo stesso rito? E' permessa dal Messale?
Caro Castellari, se oso firmarmi come "padre" (e le assicuro che nell'ambiente dove vivo nel quale siamo tutti "eguali", ci vuole coraggio anche per questo), vuol dire che sono sacerdote ... e se si è sentito "apostrofato" da me, le chiedo scusa. Purtroppo mi sembra che nell'ecclesiastchese comune "intrinsecamente perverso" ha un significato peggiore di come l'ha spiegato lei. Molti potrebbero pensare per es. che qui si ritienga invalida la nuova Messa e personalmente pur condividendo le sue esservazioni (e ammirando la sua parresia) non mi sembra vero. Fra l'altro sono ancora "obbligato" (e con grandissima sofferenza ... e significando rispettosamente e chiaramente che il rito mi dispiace profondamente) a celebrarla tutti i giorni, se fossi certo della sua invalidità dovrei preferire piuttosto la morte: Rimango del parere che pur senza nascondersi dietro ad un dito (dove vivo tutti sanno che sono "tradizionalista") bisogna esercitare la virtù della Prudenza (oltre naturalmente che quella della Carità). e non prestare il fianco ai nemici, ai quali non sembra vero trovare pretesti per mettere in ridicolo la causa per cui combattiamo:
RispondiEliminaCaro ospite ... temo di non aver capito. Avevo inteso che il nemico comune contro il quale alcuni si divertivano a "spitare" bile fosse il cammino neocat. e quindi la parola malevola era rivolta a coloro che avevano bisogno di crearsi questo "nemico comune" ... beh, comincio ad essere vecchio e mi confondo! Chiedo scusa !
RispondiEliminaNo, no Reverendo Padre; il mio appunto non era rivolto a lei, ma all'ospite delle ore 16,39.
RispondiEliminae lei veda di farsi un pò più umile, Castellari. (e con lei ci metto tanti altri che scrivono certi commenti di simile tono)
RispondiEliminaPorti rispetto ad un sacerdote che si è battuto molto per la Tradizione fino a rimetterci personalmente (certo, i sacerdoti sono chiamati al martirio - sia morale che fisico - ad imitazione di NSGC: ma questo non significa che sia una cosa banale e scontata, la sofferenza c è sempre. Dico questo perchè qualcuno potrebbe pensare "e allora? che vuoi che sia? Sono tutti chiamati a questo"..) altrimenti ci sarà ben poco da additare i neocatecumenali ed il Messale di Paolo VI quando poi chi segue la Tradizione ed il Messale del '62 dimostra di essere solo "formalmente" attaccato ad esse, ma la loro essenza non la si pratica nè la si dimostra con i fatti: e questa essenza è la Carità.
E ricordatevi che un noto cardinale molto autorevole, e che per almeno 4 volte ha "rischiato" di diventare Papa, si espresse più o meno così sulla Riforma Liturgica del '70: "io penso che Dio abbia, in questo modo, voluto punire le troppe colpe di troppi del clero"
Questo cardinale non era certo un progressista, anzi!
Non ci lamentiamo poi se Dio permetterà che il motu proprio del 2007 venga "imbavagliato"..prendiamocela, prima che con l'ala progressista/modernista/etc, con quell'ala che pare faccia di tutto per dimostrare indirettamente che i tradizionalisti sono dei fanatici irrispettosi, rivoltosi e disobbedienti.
E prendiamocela pure un pò con noi stessi se abbiamo teso qualche volta a quest'ala.
cordialmente
M81
e lei veda di farsi un pò più umile caro Enzo. (e con lei ci metto tanti altri che scrivono certi commenti di simile tono)
RispondiEliminaCerchi di portare rispetto ad un sacerdote che si è battuto molto per la Tradizione fino a rimetterci personalmente (certo, i sacerdoti sono chiamati al martirio - sia morale che fisico - ad imitazione di NSGC: ma questo non significa che sia una cosa banale e scontata, la sofferenza c è sempre. Dico questo perchè qualcuno potrebbe pensare "e allora? che vuoi che sia? Sono tutti chiamati a questo"..) altrimenti ci sarà ben poco da additare i neocatecumenali ed il Messale di Paolo VI quando poi chi segue la Tradizione ed il Messale del '62 dimostra di essere solo "formalmente" attaccato ad esse, ma la loro essenza non la si pratica nè la si dimostra con i fatti: e questa essenza è la Carità.
E ricordatevi che un noto cardinale molto autorevole, e che per almeno 4 volte ha "rischiato" di diventare Papa, si espresse più o meno così sulla Riforma Liturgica del '70: "io penso che Dio abbia, in questo modo, voluto punire le troppe colpe di troppi del clero"
Questo cardinale non era certo un progressista, anzi!
Non ci lamentiamo poi se Dio permetterà che il motu proprio del 2007 venga "imbavagliato"..prendiamocela, prima che con l'ala progressista/modernista/etc, con quell'ala che pare faccia di tutto per dimostrare indirettamente che i tradizionalisti sono dei fanatici irrispettosi, rivoltosi e disobbedienti.
E prendiamocela pure un pò con noi stessi se abbiamo teso qualche volta a quest'ala, ricordandoci della 1° ai Corinzi, capitolo 13 :)
cordialmente
M81
Io grazie a Dio non sono un prete, non parlo in ecclesiastichese, e dico le cose in lingua italiana. Le faccio altresì notare, che prima che lei scrivesse il suo commento in cui dissentiva dalle parole che ho usato (se Ottaviani e Bacci dicono la STESSA COSA con una perifrasi però va bene), avevo specificato, che il senso delle mie parole non metteva minimamente in dubbio la validità o anche la possibilità di assistere alla messa nuova, cosa che abitualmente faccio, ad esempio.
RispondiEliminaSe il fine della messa è quello definito da Trento, la nuova messa ha finalità sociologiche, comunitarie, ecumeniche (Bugnini ha detto che la messa serviva a realizzare un rito "standard" da utilizzarsi indifferentemente da tutte le confessioni cristiane. Fate la prova: il rito di Paolo VI è uguale agli omologhi usati da anglicani, luterani e veterocattolici), le quali vengono prima di una residua ed eventuale (ormai) finalità sacrificale. Per questo può celebrarsi la messa nuova, come da parte dei neocatecumenali, senza avere alcuna intenzione di fare ciò che Trento intende, quindi invalidamente.
Ovvio che chi celebra con intenzione retta, celebra validamente e il problema non c'è, ma è evidente che il "problema" non è quindi delle persone, ma del rito stesso. Intrinsecamente perverso.
Mi sono state attribuite intenzioni non mie, sebbene avessi ampiamente specificato, solo ormai per una prudenza eccessiva che si spaventa della stessa verità.
Caro Castellari: uno dei migliori post che abbia letto su questo blog
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