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domenica 5 settembre 2010

Vespri pontificali a Tolentino

Tolentino, Insigne Basilica di San Nicola.
Giovedì 9 settembre (vigilia della festa del Santo) ore 18,30.

Primi Vespri Pontificali (in latino) officiati da Sua Eccellenza Rev.ma
Mons. Giovanni Scanavino, OSA, Vescovo di Orvieto-Todi.

I primi vespri in onore di San Nicola da Tolentino, nell'omonima splendida Basilica che racchiude il venerato Corpo del Taumaturgo, costituiscono la funzione più caratteristica della Città.

La Comunità Agostiniana di Tolentino ha sempre voluto iniziare la Festa di San Nicola con il canto solenne dei Vespri. La sera del 9 settembre questa liturgia costituisce un avvenimento di grande solennità e partecipazione ove si fondono le vocii della Schola Cantorum e quelle del Coro dei Religiosi agostiniani.

Fin dal secolo XV i primi Vespri in onore di San Nicola hanno ricevuto l'attenzione da parte della Municipalità che si prodigava a fornire cantori, musicisti e persino compositori forestieri.

Diversi musicisti legati al Santuario e alla tradizione tolentinate, come N. Vaccai, G. Bezzi, G. Longhi e soprattuto Luigi Renzi si ritenevano onorati di musicare i testi dell'ufficiatura

I primi vespri solenni in onore del Santo Taumaturgo hanno mai subito interruzione, neppure nei tristi periodi bellici.

A seguito del Motu Proprio " Inter sollecitudines officii" del Papa San Pio X ( 22 novembre 1903) il Comune di Tolentino e la Comunità dei Padri Agostiniani hanno fondato nel 1905 la Schola Cantorum , intitolata poi al compositore Giuseppe Bezzi, primo Direttore, con lil nobilissimo scopo di promuovere il canto sacro e l'educazione dei ragazzi al canto liturgico.

Dal 1945 i primi Vespri sono solennizzati dal canto dei Salmi, a 3 voci miste, organo e solisti, composti appositamente dal musicista romano Luigi Renzi, romano, che per diversi anni ha ricoperto l'incarico di Maestro di Cappella della Basilica di San Nicola.

I Salmi, dell'officiatura De Confessore, Dixit Dominus, Confitebor, Laudete pueri Dominum, Beatus vir, Laudete Dominum, sono molto belli : improntati ad una devota interpretazione, attraverso le voci e l'Organo, che dialoga continuamente con il coro, dei diversi versetti salmodici.

Renzi si è avvalso, per questo, della competente collaborazione dei PP Agostiniani che gli avevano anche fornito la traduzione poetica dei salmi.

I Salmi sono introdotti dalle relative Antifone in canto Gregoriano che mettono in risalto le virtù evangeliche e devozionali di San Nicola.

I fedeli amano aspettare l'Inno " Te canunt omnes Nicolae gentes" che racchiude la suggestiva frase, al modo di invocazione al celeste protettore, affidata al tenore solista prima della festosa dossologia finale.

Per questo i PP Agostiniani e il Comune hanno "de facto" deciso che i Primi Vespri sarebbero stati sempre con le musiche di Renzi che interpretavano ottimamente le indicazioni sulla musica sacra saggiamente introdotte dal citato Motu Proprio di San Pio X.

Anche dopo l'ultimo Concilio la Comunità, il Comune e i fedeli hanno mantenuto l'antica formula dei Vespri a cui partecipava, prima di essere soppresso, anche il Capitolo della Cattedrale di Tolentino.

Artefice di questa salvaguardia è stato principalmente il Padre Marziano Rondina, che ha saputo genialmente immettere tutto ciò che la Basilica aveva ereditato dal passato nella mutata concezione ecclesiale.

Grazie all'intelligente opera di Padre Marziano sono state salvate non solo la musica sacra ma anche le tradizioni, compresi i meravigliosi paramenti sacri , tutti rivolti alla lode di Dio e all'edificazione della comunità dei fedeli.

"Ermeneutica della continuità" si direbbe ora citando una felice frase del regnante Pontefice.

Durante il canto del Magnificat, che Renzi non volle mai musicare preferendo quello di Licinio Refice, viene accesa la stella luminosa posta sopra l'altare monumentale, simbolo delle virtù del Taumaturgo di Tolentino.

In quel momento vengono anche suonate le campane a festa e anticamente venivano sparati i colpi dei mortai.

Un sincero plauso va indirizzato alla Comunità Agostiniana di San Nicola che ha sempre , encomiabilmente coltivato la musica sacra a servizio della dignità liturgica, alla stupenda Confraternita delal Basilica, ai molti fedeli tolentinati desiderosi di avvalersi delle ampie facoltà concesse dal Papa Benedetto XVI di accostarsi alla ricchezza forme antiche della Liturgia latina e, naturalmente, ai cantori della Schola Cantorum, sempre attenti alla salvaguardia del grande patrimonio della tradizione del canto sacro .

I Vespri in latino in onore di San Nicola caratterizzano la devozione della città di Tolentino verso il Taumaturgo San Nicola.

Solisti : Anna Maria Paoloni Mazza, soprano, Andrea Ferranti, Tenore

Direttore : Alessandro Pucci

All’Organo : Andrea Carradori

7 commenti:

  1. se non ho capito male i salmi dei vespri sono cantati in polifonia; elemento questo poco  tradizionale e poco confacente allo spirito liturgico dell'ufficio divino dove la salmodia è sempre stata eseguita in canto monofonico.

    comunque l'iniziativa è a dir poco encomiabile, soprattutto per aver preservato una tradizione , come quella vespertina, che nel postconcilio è stata ovunque eliminata e sostituita........... con il nulla.

    I meravigliosi progressi della riforma liturgica: fare erba bruciata dove prima v'era  un rigoglio!

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  2. <span>se non ho capito male i salmi dei vespri sono cantati in polifonia; elemento questo poco  tradizionale e poco confacente allo spirito liturgico dell'ufficio divino dove la salmodia è sempre stata eseguita in canto monofonico. 
     
    comunque l'iniziativa è a dir poco encomiabile, soprattutto per aver preservato una tradizione , come quella vespertina, che nel postconcilio è stata ovunque eliminata e sostituita........... con il nulla.  
     
    I meravigliosi progressi della riforma liturgica: fare erba bruciata dove prima v'era  un rigoglio!</span>
    <span></span>
    <span>comunque agli amici di Tolentino un grande "bravi"!</span>

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  3. Scusa Antonello ma che dici ???
    Dimentichi i grandi capolavori della musica sacra : Vesperae solemnes .... Monteverdi, Mozart, Haydn ecc i primi che mi vengono in mente...
    Diamo un'occhiata alle disposizioni liturgiche tradizionali e ... alla storia della musica ...
    I Salmi sono indrodotti dalle Antifone in canto gregoriano.
    L'uso del canto in sacra polifonia, o musica "moderna", con notazione misurata, è antico ed antecedente al Concilio Tridentino.
    Perchè mai "  salmi dei vespri sono cantati in polifonia; elemento questo poco  tradizionale e poco confacente allo spirito liturgico dell'ufficio divino dove la salmodia è sempre stata eseguita in canto monofonico" ?
    Pensa come in alcune regioni italiche, ad esempio in Liguria, l'uso dei vespri in canto sia rimasto in auge soprattutto nelle feste patronali  nonostante la distruzione della musica sacra operata dopo l'ultimo concilio. 

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  4. Andrea, capisco le tue ragioni, e le rispetto, anche se non le condivido. Tu mi citi grandi autori che hanno musicato salmi. Oltre a vespri ci sono anche messe. Hanno un valore immenso che non mi sogno certo di demolire, ciò nonostante, quelle messe e quei vespri, belli, bellissimi che non si può nemmeno dire, liturgicamente non è che siano il massimo.

    La storia della musica è stracolma di capolavori, non tutti creati per essere al servizio della liturgia........

    Ho espresso un dubbio di valutazione liturgica.

    Lo riconfermo.

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  5. <span>Andrea, capisco le tue ragioni, e le rispetto, anche se non le condivido. Tu mi citi grandi autori che hanno musicato salmi. Oltre a vespri ci sono anche messe. Hanno un valore immenso che non mi sogno certo di demolire, ciò nonostante, quelle messe e quei vespri, belli, bellissimi che non si può nemmeno dire, liturgicamente non è che siano il massimo.  
     
    La storia della musica è stracolma di capolavori, non tutti creati per essere al servizio della liturgia........  </span>
    <span></span>
    <span>Il rischio odierno è che si riformi la situazione musicale che san Pio X cercò di purificare.</span>

     
    Ho espresso un dubbio di valutazione liturgica.  
     
    Lo riconfermo.

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  6. Guarda Antonello che , nel caso specifico, i Vespri in onore di San Nicola sono stati fatti musicare dalla Comunità diversi anni <span>dopo</span> il Motu Proprio di San Pio X affinchè potessero esprimere,nel canto, quello che quel venerabile documento  papale aveva sanato : la musica sacra finalmente epurata da ogni contaminazione profana e teatrale.
    "Vespri ceciliani" potremmo dire, per "catalogarli" in maniera semplicistica.
    Difatti anche nella felice raccolta " Melodie Sacre" pubblicate da Don Lorenzo Perosi ( ed.Musica Sacra Milano) compaiono di frequente anche i salmi completi domenicali musicati a più voci.
    Ho citato solo la raccolta di musiche posteriori al MP di San Pio X che più conosco.
    Anche la Cappella Musicale Sistina nel cantare i vespri ha sempre alternato i versetti gregoriano-polifonia, come fa anche con il canto della Passio.
    Poi "de gustibus" ...

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  7. Ah, beh, se si tratta di alternanza tra un versetto in polifonia e uno in gregoriano già le cose cambiano, nonostante, <span>liturgicamente </span>il canto dei salmi non mi piaccia molto neppure così'.

    Cpomunque complimenti vivissimi.

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