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venerdì 25 giugno 2010

Nuovi preti italiani alla FSSPX

Lunedì 28 giugno, presso il Seminario di Zaitzkofen, sarà ordinato un novello sacerdote italiano: don Elias Stoltz, di Bressanone. Era dal 2002 che non vi erano più ordinazioni italiane presso la FSSPX.

Attualmente vi sono 7 seminaristi italiani nei seminari FSSPX e tre fratelli in formazione.

La prima Messa di don Elias sarà celebrata domenica 4 luglio, alle ore 10,30, presso il Priorato "Madonna di Loreto" a Rimini.

55 commenti:

  1. E' una bellissima notizia. Dio solo sà quanto abbiamo bisogno di buoni sacerdoti, che conoscano la vera e autentica dottrina della Chiesa e non le moderne dottrine che vengono insegnate nei seminari della Chiesa post-conciliare. Preghiamo affinchè nella FSSPX fioriscano sempre molte vocazioni, in modo da avere sacerdoti santi, da opporre  ai  ministri indegni che si trovano oggi nella Chiesa del postconcilio.

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  2. Eh! Eh! Il granellino di senape.......

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  3. Il Signore accompagni nel ministero santo il novello sacerdote per il quale eleviamo fervide preghiere
    don Bernardo

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  4. Costano di più in termini di retta e simili, l'istituto di Griciliano o la FSSP e la FSSPX?

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  5. Non sono neanche sicuro che si debba pagare una retta per studiare nei seminari tradizionali. In quelli diocesani mi pare non si paghi nulla, ma, tanto, per quel che valgono in termini di formazione sacerdotale, meglio perderli che trovarli. Piuttosto, preghiamo incessantemente affinchè anche in Italia vengano fondati seminari tradizionali, i quali, purtropo, attualmente mancano, con grave danno per i giovani aspiranti e per tutti i fedeli.

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  6. Fra questi giovani vi sono probabilmente alcuni di quei sette seminaristi indicati nel titolo.
    Quando li ho visti a Milano qualche settimana fa non ho potuto fare a meno di far loro una foto.
    Per me questa immagine rappresenta meglio di ogni altra la bellezza e la letizia della Chiesa Cattolica. Preghiamo perchè i sacerdoti cattolici del futuro tornino ad essere questi. BXVI lo vuole ma sa che forse non sarà concessa a lui la gioia di vederli.  Preghiamo per questo nuovo sacerdote come anche per tutti i nuovi sacerdoti.

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  7. Certamente Gricigliano, se non altro per le numerose, complicate e multicolor varianti dell'abito "corale", via via che si progredisce nella carriera dell'Istituto.
    Sia la FSSP che la FSSPX hanno scelto una maggiore semplicità e non c'è distinzione tra Superiori, Vice, Prefetti, Sotto Prefetti, Capi Camerata, Seminaristi ecc., salvo, naturalmente, i Vescovi per la loro propria dignità (FSSPX), i quali, tuttavia, normalmente vestono in nigris con croce pettorale ed anello episcopale e basta.

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  8. Anche nei seminari diocesani si paga una retta.

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  9. DIO  solo sa se abbiamo bisogno di SACERDOTI e non ......... di preti !!!!!!!!!

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  10. ......? Chi?.. si paga, si paga. Com'è giusto e doveroso, la norma è quella: in fondo, si vive lì, si dorme lì, si mangia lì.. acqua, riscaldamento, luce, gas.. Sono spese enormi, ed è giusto pagare una retta.
    Chiaramente, seminaristi di famiglie poco abbienti o anche solo in difficoltà possono in genere sempre contare sulla generosità dei responsabili del Seminario. Ed è giusto che sia così: un buon prete vale più di una retta.

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  11. oltre tutto chi sceglie di entrare in questi seminari lo fa ben consapevole , senza se a senza ma  e BEN consapevole per QUELLO CHE LI ASPETTA  per il futuro !!!!!!!!  ....... 

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  12. non certo ......... CARRIERA , POLTRONE , ONORI , BELLE PANCE , DIABETE , GOTTA , COLESTEROLO ALTO ,  TRIGLICERIDI A MILLE ................ 

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  13. e non vi è nemmeno l'"heure du chocolat", tradizione della corte di Varsailles

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  14. lasciamo stare e non provocare ............. 

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  15. Che io sappia anche al Buon Pastore la struttura è tradizionale, ma semplice.

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  16. Sì, pico non è indolor e se insiste con queste insinuazioncine viene decisamente a noia....

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  17. Che poi i vescovi si tengono non "dando retta" al papa... =-X

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  18. Be' proprio italiano italiano non è questo don Stoltz. E poi sacerdotI italianI perché? Per ora è uno, no?

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  19. <p>Se non si ha niente di positivo da dire, e` spesso meglio tacere.
    </p>

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  20. Personalmente credo che Gricigliano sia un po' troppo appesantita da inutilita'...  certo e' interessante e spero che sia mantenuta la cura dei particolari. 
    Tuttavia e' una congregazioe che nn si muove nei numeri.  Qualcosa che nn funziona ci deve essere a differenza delle altre fraternita' e dello stesso istituto du Bon Pasteur.
    Qualcuno sa' dirmi qualcosa?????

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  21. per completezza mi piace pure il loro bleu borbonico come qualcuno maliziosamente dice.

    Nn ci trovo nulla di male.


    Il nulla verra' prima o poi spazzato via......

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  22. Per la verità il "nulla" sembra aumentato a dismisura negli ultimi tempi. Nel bleu borbonico in effetti non c'è nulla di male di per sè: condivido la ricchezza dei paramenti sacri che sono a gloria del Signore, un po' meno, molto meno, ciò che va a gloria delle persone e che diventa vanagloria, insieme alla estrema ricercatezza e sontuosità dei pranzi (v. documentazione fotografica nel sito di Gricigliano).

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  23. Redazione di Messainlatino.it26 giugno 2010 alle ore 11:38

    Ecco il solito pauperista.

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  24. Le ordinazioni a Zaitzkofen si sono tenute oggi, 26 giugno e NON lunedì 28 giugno. Capisco che pruda alla redazione parlare della Fraternità, ma almeno un po' di precisione.

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  25. Ecco il solito che parla per sentito dire.
    Ecco il solito che giudica.
    Ecco il solito che ne sa più degli altri.
    Ecco il solito invece di leggere gli articoli guarda le figure.
    Ecco il solito che deve dir male degli altri.
    Ecco il solito che non sa contare.
    Ecco il solito che si compiace d'esser noioso e di dare al prossimo occasione di esercitare la sesta opera di misericordia spirituale.

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  26. Se alla Redazione avesse fatto prurito parlare della FSSPX e dei suoi sacerdoti, a che pro allora mettere la notizia e le felicitazioni? Un errore può sempre capitare a tutti!
    In ogni caso, la data e l'orario della Prima Messa sono corrette...ergo...per oggi...e per il 4...ad multos annos!!

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  27. Non sono un pauperista, come fa piacere definirmi dalla Redazione, e non mi curo dei commenti accidiosi e poco informati. Mi sono sempre regolato sul detto che distingueva la Chiesa prima del Concilio: "Chiesa ricca, canonica povera"; dopo le parti sono state invertite. Conosco molto bene Gricigliano perchè ogni tanto lo frequento; ecco, Gricigliano ha mantenuto ricca la Chiesa, ma ha arricchito molto di più la canonica.
    Comunque, a parte questo, anche Gricigliano avrà senz'altro una sua ragion d'essere.

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  28. Attacchi stupidi e meschini: la vogliamo dare una merenda a ragazzi che studiano e lavorano? Mi sa che Pico sia qualche ex: tanta perfidia appartiene agli ex o ai non accettati.

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  29. Ti deve aver dato alla testa.

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  30. I pranzi sono di prammatica in particolari circostanze: ordinazioni, festa dei protettori, visita di cardinali ecc. Comunque tutti i giorni si mangia bene: e i ragazzi son sani e felici. Io che ci vivo in mezzo posso testimoniarlo.

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  31. Evidente che lo sguardo del frequentatore si ferma sull'esteriorità e questo non è mai indice di giudizio credibile. Non capisco perché si frequenti un Istituto di cui poi si dice male senza aver il coraggio di firmarsi.
    Gricigliano avrà la sua ragion d'essere, come dici: tu, non mi sembra.

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  32. <span>"Conosco molto bene Gricigliano perchè ogni tanto lo frequento". 
    Notate questa finezza razionale di Pico: essendo Pico gli basta frequentar un luogo qualche volta per conoscerlo bene! Io frequento Gricigliano dal 1991.</span>

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  33. In Italia, oltre a Griciliano, l'Istituto di Cristo Re dove ha presente? Ha dei priorati come la Fraternità S. Pio X?

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  34. Nessuna casa, a parte quella di Roma.

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  35. E quindi i semonaristi della fraternità S.pio X frequentano la fetsa del timone?
    Non lo sapevo!

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  36. Ricevo da anni il bollettino di  Gricigliano e una idea me la sono fatta.  Mentre le altre  Fraternita' corrono Gricigliano no.
    perche'??? NN sono qui per polemiche, ma x capire se qualcuno vuol portare il suo contributo. Tra l'altro mi risulta che anche uno dei piu' brillanti un giovane liturgista ora defunto se ne ando'...  certo se ne vanno anche da altre parti... ma Gricigliano fa' in tutto dopo 20 anni  forse 50 preti......
    La mia impressione e' che manchino di incisivita'....

    Forse sbaglio???

    E poi davvero il bollettino nulla di piu'  banale c'e' tra i bollettini tradizionali.

    Senza offesa ma qualcuno vi provveda.

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  37. <span>Confermo per l'Istituto di Cristo Re: i seminaristi poveri non pagano la retta. I superiori li aiutano anche nel fornir vestiario ed in ogni altra necessità. Certo, un gabonese o un australiano, non può pretendere di tornare a casa per le vacanze di Natale o Pasqua e il ritorno per le vacanze estive, a quel che so, è garantito ogni due anni. Salvo interventi mirati di benefattori.</span>

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  38. <span><span>Ogni anno entrano 13 o 14 ragazzi. In America ci sono corsi preparatori. I sacerdoti saranno ora una sessantina, e altrettanti credo i seminaristi, se non di più, forse anche settanta. Quest'anno si stanno preparando altre quattro o cinque camere. Una ventina di seminaristi all'anno fanno degli stages presso le varie case sparse per il mondo studiando sotto la guida dei sacerdoti, e così lascian le camere libere per i nuovi entrati.</span></span>

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  39. <span>Un mantello da abito corale per i preti o uno meno lungo per i seminaristi del primo anno non è che costi di più di una cocolla benedettina, anzi, forse costa molto meno. I mantelli degli ultimi arrivati passano ai seminaristi del primo anno degli anni successivi. 
    Le varianti? a parte i seminaristi del primo anno, se non vado errato, sono due: preti e superiore generale.</span>

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  40. <span><span>Lasciamo da parte i defunti di cui è bene non parlare per doverosa discrezione.    
    Non so dove corrano altri istituti. La San Pietro quante case ha in Italia? E il Buon Pastore? L'Istituto di Cristo Re è presente soprattutto in Francia, ma anche in Spagna, in Belgio, in Inghilterra, in Gabon, in Svizzera, ecc. ed in vari stati degli USA dove gli sono state affidate anche grandi parrocchie. Ognuno dà quel che può dare.    
    Forse sarebbe opportuno aprir un altro seminario in America, dove le vocazioni non mancano, o nella stessa Francia, ma i seminari costano: bisogna acquistar locali adeguati, creare strutture indispensabili,  ad esempio fornite biblioteche, retribuir professori ecc. ecc. Tutto si può fare ove le entrate lo permettano.    
    Il Bollettino è puramente informativo dell'attività dell'Istituto. Non ha pretese di rivista teologica. Per fare una rivista con un minimo di serietà occorre un gruppo di collaboratori preparati e fidati: se i sacerdoti son impegnati nell'apostolato, nelle scuole, nelle parrocchie, nelle attività estive e parecchi di essi insegnano nel seminario a sessioni, per poi ritornar nelle loro case all'estero, resta poco tempo per mantenere in vita una rivista dignitosa. Tuttavia diversi sacerdoti che ben conosco tengono conferenze, ritiri spirituali, altri scrivono su riviste prestigiose: ad es. mons. Schmitz scrive, fra l'altro, su Divinitas di mons. Gherardini</span></span>

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  41. Corrono nei numeri..... la Fraternita' San Pietro e' sui 220 e passa sacerdoti, l'istituto  Buon Pastore  in tre o 4 anni e' gia' forse la meta' di Gricigliano.  Gricigliano 50 forse......   dopo 20 anni.......... I numeri sono numeri e tutti li possono verificare.   Nn li invento io.  La rivista:  nessuno ha la  pretesa di dibattiti teologici ma almeno ci porti qualche notizia delle case e delle sfide nelle varie parti del mondo, con maggiore concretezze e piu' semplicita' piu' immediatezza............... E' un po' paludata..........  possibile che sia solo io a notare questo???
    NN lo credo.
    L'ho sempre sostenuta  economicamente, ho mandato  anche una lista con una 30- 40  persone potenzialmente interessate.
    NN ho neanche saputo se la pesca avesse dato buon fine.....  non ero certo interessato ai nomi, (ovvio)  ma a capire se le mie scelte di nominativi avevano un criterio fruttifero.....   ed eventualmente replicarle.....
    NULLA.

    Del sacerdote defunto, che probabilmente era anche in gamba, mi sia concesso di ricordarlo, se nn altro x la sua giovane eta' e probabilmnete preparazione. Rimasi colpito quando lessi della sua morte su altri notiziari tradizionali,  ora nn ricordo neppure dove. Se l'ho ricordato e' perche' la partenza di un pezzo "grosso" e giovane, in una piccola comunita' qualosa ha significato, anche se nn lo sapra' quasi nessuno....



    Essere affezionati e' cosa buona,  pero' nn dovrebbe togliere il coraggio di uno sguardo realistico e di confronto anche con altre realta' piu' dinamiche.  Insomma una certa sana competizione nn fa' male a nessuno.....

    Cmq ripeto posso essere d'accordo che ognuno da quel che puo'......  e nn sono fatti attinenti ne' alla mia vita o alla mia famiglia. Certamente uno guarda e si domanda.....  anche se e difficile trovare risposte vere, in questi ambienti come in altri......




    Cmq il bleu "borbonico" fanno davvero bene a conservarlo..................

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  42. dom. Marcello Cristofani della Magione27 giugno 2010 alle ore 15:40

    Caro Dante, ho seguito senza interesse e senza interventi la polemica su Gricigliano; come sai, l'argomento non mi  appassiona e su Gricigliano evito qualsiasi giudizio perchè non mi compete (hanno i loro Superiori ...), ma evito anche di esprimere opinioni che potrebbero essere troppo personali e concorrere a frammentare ancora di più il già diviso mondo cosiddetto impropriamente "tradizionalista". Tu sai, e se non lo sai te lo dico, che il progetto del Coordinamento Toscano è nato alla Magione, da noi; ma per evitare eventuali contrasti dovuti a nostro caratteraccio invitammo i livornesi appena nati e ancora "vergini" a concretizzarlo, ritirandoci in seconda posizione; ma già dalla prima riunione a Prato, alla quale eri assente, mi battei perchè tutte le espressioni tradizionaliste toscane fossero invitate a farne parte, compreso l'Istituto di Cristo Re, Vaglia ecc., ma compresa anche la S. Pio X (quest'ultima ebbe un voto contrario, per la cronaca).
    Perchè questo lungo cappello per un intervento che potrebbe apparire immotivato? Per via di Don Franco Quoex, tirato in ballo senza nominarlo da Ospite.
    Non mi è piaciuta l'apertura del tuo intervento "Lasciamo da parte i defunti di cui è bene non parlare per doverosa discrezione", perchè, per chi non è al corrente della vicenda, potrebbe uscirne male Don Franco. Come sai, e se non lo sai te lo comunico ufficialmente, ho personalmente e direttamente gestito l'uscita di Don Franco da Gricigliano in tutte le fasi fino all'incardinazione a Vaduz dopo un lungo periodo di "stazionamento" alla Magione. Se non è necessario entrare in altri particolari mi fermo quì, purchè la figura di Don Franco ne esca con quella limpidezza, quella grandezza umana sipituale e sacerdotale che lo ha condotto ad una dipartita esemplare a soli 38 anni di età; oltre a questo la sua competenza liturgica, straordinaria (era l'unico che avrebbe potuto rimettere in piedi un pontificale papale), tanto da indurre il Pontefice Regnante ad intervenire personalmente per fargli assegnare la cattedra di liturgia alla nuova facoltà dell'Opus Dei al S. Apollinare, docenza che non riuscì nemmeno ad iniziare.
    Cordialmente, che vuol dire anche senza vena polemica.

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  43. Caro Marcello, quando si parla di uscita di questo o quello da un Istituto le versioni son sempre varie. Io non ho mai chiesto a chicchessia i reali motivi di quell'uscita né conoscevo la tua "gestione" di tal caso di cui vengo a sapere solo ora. Dinnanzi a versioni contrastanti riferitemi da più parti, e non parlo di Gricigliano, e da me e da nessuno verificabili con assoluta certezza, prudenza m'ha indotto a parlar di doverosa discrezione verso i defunti e a non esporre almeno due o tre di tali versioni. Lo stesso silenzio ho osservato anche sul distacco di alcuni ora noti preti accolti in altri Istituti o in Italia incardinati e qui operanti, con qualcuno dei quali sono in strettissimi rapporti di familiarità paterna. Anche col sacerdote chiamato in causa ho avuto, finché è restato a Gricigliano notevole familiarità: l'ho conosciuto molto bene. Le sue competenze non le ho messe mai in dubbio.
    Infine, permettimi di ricordare che la discrezione ancor oggi per me dovrebbe esser considerata una virtù, e non solo in senso guicciardiniano, ma soprattutto cristiano, e non una malevola insinuazione. M'hai forse mai sentito avanzarne qualcuna in tutti questi anni di vicinanza?

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  44. L'affezione non mi chiude affatto gli occhi: se io ho qualcosa da dire la dico di persona e mai alle spalle, e senza remora alcuna. Non mi conosci.
    Il bollettino è un semplice notiziario sulle principali attività dell'istituto: non ha altre ambizioni. Non vedo perché giudicarlo sulla base di un modello personale o d'altri istituti, cioè sulla base di quel che non vuol essere. Anche a me piacerebbe che fosse un bollettino di dibattito e più ricco di notizie non solo della propria casa. Ma evidentemente i responsabili non intendono attribuirgli altra funzione o, come sono portato a credere e come ho già scritto, non hanno mezzi umani e finanziari sufficienti. I superiori sanno come, anche in tal campo, la penso. Poi, son fatti loro, non miei.
    Non approvo la gara a superarsi tra realtà ecclesiali legate alla Tradizione: collaborazione sì, competizione no. Ognuno ha un suo bacino di utenza, sue prospettive e fini. Ognuno fa quel che può fare. Inoltre non mi fisserei troppo sui numeri, perché conta anche la qualità. Con questo non voglio sottovalutare la qualità di altre realtà: quelle che tu hai nominato hanno alle spalle una tradizione più lunga dell'ICRSS ed un bacino d'utenza già preparato e consolidato: la San Pio X da cui son nate.

    Quanto al  bleu borbonico ti dirò: non mi piace per niente. A loro sì, e lo hanno adottato a testimonianza della loro consacrazione a Maria.

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  45. Bene, tutti alla prima S.Messa di don Elias, a Rimini, dove potremmo assistere al vero Sacrificio e ricevere tante grazie!

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  46. dom. Marcello Cristofani della Magione27 giugno 2010 alle ore 20:25

    Caro Dante, non ho motivo di dubitare della tua riservatezza; era solo la frase iniziale che poteva generare qualche dubbio per chi è all'oscuro dei fatti. Il "parce sepultis" viene usato per chi è bene non scoperchiare pentole, ormai. D'altra parte Don Franco era facilmente individuabile negli interventi di Ospite.
    Per quanto riguarda la versione data dall'Istituto posso sostenere qualsiasi confronto, e nemmeno da solo; e sarei curioso di conoscere le versioni di altri casi. Ma non citerò alcun altro.
    Ancora cordialmente.

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  47. Io, caro Marcello, non ho parlato di versione data dall'Istituto, semmai l'ho esclusa per un motivo semplicissimo: non la conosco. Mai m'è stato detto alcunché e mai mi son permesso chieder chiarimenti su faccende che non mi riguardano. Inoltre non son curioso per indole. Vivo e lascio vivere. Il che non significa che se qualcosa mi lascia perplesso non possa, data la rispettosa familiarità anche coi superiori, di esprimere il mio parere.

    Capita che anche qualche "mio" ragazzo lasci l'istituto. Qualcuno addirittura me lo anticipa riconoscendo, prima della presa della talare, che non era la sua strada quella del sacerdozio. Ma mai ho chiesto ai superiori il motivo di tale defezione. Magari, dopo un anno qualche ragazzo mi scrive e mi dice che s'è fidanzato. Due, ch'io sappia, sono felicemente sposati.

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  48. NN ho tirato in ballo Don Queux per  caso, ma xche' pur essendo lontano da una frequentazione degli ambienti tradizionali,  ho avuto la fortuna di comprende il valore di quel sacerdote.   
    Che tengo a ribadire nn ho nemmeno conosciuto personalmente.  La sua uscita e la sua morte mi hanno colpito.
    Non sono un curioso ma cerco di capire. Personalmente credo che dietro alla sua uscita c'erano cose serie, e che potrebbero almeno in parte "servire" a capire meglio ai laici  cosa succede dietro le quinte effettivamente. Purtroppo nella vita a volte prevalgono stupidamente i sistemi e spero nn sia stato cosi' anche per lui......
    Cercare di capire fa' parte della vita. E lo trovo normale. 
    Tuttavia so' che mai sapro' la verita', come daltronde mai la sapro' su altre cose.
    Mi fa' piacere che don Marcello che neppure conosco, abbia buttato sul tavolo una questione seria, cioe'   la mancanza a volte di carita' reale tra le varie anime.  Per il fatto infine che i superiori sanno che fare, guardi magari fosse davvero cosi'..... e parlo in generale.
    Se fosse  davvero cosi' nn eravamo a questo punto politico e religioso.
    Per il Proff. Pastorelli, e' vero io nn la conosco, tuttavia mi pare davvero che molte volte le cose siano migliorabili e il bollettino mi creda lo e'.  Nel senso che nn da' l'idea di nulla.  Nn una notizia sull'apertura di una scuola,  o una foto di vita parrocchiale.. cosa fanno negli Usa o in Francia..  Insomma cose concrete..... la gente le aspetta.  Io le aspettavo e devo dire che sbagliavo.  E poi un linguaggio assolutamente ricercato e retro'...... va bene la forma ma se capitasse in mano a un 20 enne che esce da una discoteca nn so che direbbe.......

    La competizione fa' parte della vita e al di la' delle chiacchiere e' forte tra le varie anime  tradizionali.
    Ovviamente parlavo di una competizione sana.... che sappia anche intercettare le esigenze della gente  ect...

    Sul bacino di utenza FSPX  nn sono d'accordo.  Proprio perche' quel bacino e' ristretto e constatando una bella progressione sia x la FSPX che FSP che Istituto buon Pastore, io la giustifico con un reale slancio missionario che li porta a pescare anche fuori. Dinamicita'...
    E quello che auguro anche al suo istituto, che potro' sbagliare, mi pare un po' ripiegato su se' stesso.
    Impressioni.


    Fosse sbagliata la mia analisi la fraternita' restava con 10  nuovi preti all'anno, 10 la san Pietro e  l 5 'istituto buon Pastore.  Non e' cosi'. Tutte e tre sono cresciute e crescono bene.... significa qualcosa al di la' dei numeri.     Pochi ma buoni vale si e vale no..... lo diceva anche martini x giustificare il crollo a Milano.

    sia chiaro un augurio di crescita anche a voi...

    (e qui pero' mi fermo).

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  49. Per cambiare discorso sia al Conte della Magione che al Proff.  Pastorelli,  entrambi credo toscani, vorrei segnalare che nel dicembre 2009, a Les Mans in Francia il vescovo diocesano  ha avviato il processo di beatificazione della serva di Dio Zita di Borbone Parma, nata a Pianore in Toscana e poi divenuta  imperatrice d'Austria, morendo infine in Svizzera nel 1989.
    E' una splendida figura   sposa e madre  oltre che di sovrana cattolica.
    Sarebbe bello   ricordarla o sulla stampa locale o con altri mezzi.
    Tra l'altro io mi ritrovo alcune immaginette con preghiera in francese e vorrei darli a qualcuno che operi nel mondo ospedaliero  per farli avere ai malati o alle madri  giovani in difficolta'.
    Segnalo a tutti il sito della associazione che sostiene la causa:   beatification-imperatrice-zita.org  

    Questo sito ha dedicato un post al marito imperatore Carlo, sarebbe bello completare con un profilo per la moglie ora Serva di Dio.

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  50. Anche padre Gemelli andò "a far visita" al padre Pio; così potè scaricargli addosso tutti i suoi pregiudizi.
    Cos'è un commento "accidioso"? :-D :-D :-D

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  51. Trovo molto strano che una prsona che non conosce don Quoex, non conosce l'Istituto, non conosce dom Marcello e non conosce la realtà di Gricigliano voglia andar a frugare per capire i motivi per cui un sacerdote ne sia uscito. A me sembra piuttosto una curiosità un po' morbosa che alcune infelici espressioni (capire cosa accade dietro la quinte, ad es.) sembran voler configurar scenari da Nome della Rosa: anche appoggiandosi impropriamente alle parole di Marcello Cristofani che certamente niente di malevolo voleva insinuare.
    Ogni prete o seminarista che esce da un istituto qualsiasi, da qualsiasi seminario, ha una sua storia, pregressa, presente ed in fieri: storia personale, esperienze precedenti a seconda dall'età, permanenza precedente in altre case di formazione, percorsi spirituali, aspirazioni, ambientazione, problemi di rapporti ed anche di lingua, difficoltà negli studi, dislocazione territoriale, problemi familiari, ed anche ambizioni frustrate ecc. ecc.
    In un seminario si resta se ci si trova bene: quando però si comincia a non trovarsi bene in due  tre o quattro seminari vuol dire che ci son problemi nella persona, non nei seminari. Accade molto spesso.
    Don Quoex aveva una sua personalità forte, veniva da altra esperienza, ha fatto le sue scelte: non le condanno né le giudico proprio, perché egli era libero di comportarsi come credeva ed aveva i suoi motivi ch'io non conosco né m' interessano. Né mai io gli ho chiesto, negli anni in cui si parlava tutte le domeniche dopo i vespri, o quando lo prelevavo e lo riaccompagnavo in macchina a Gricigliano - veniva a celebrar la messa da noi - le ragioni della sua uscita da altro seminario. Chi vuol render note le ragioni delle sue decisioni lo fa da sé: nessuno di noi ha il diritto di andar a rimestar tra cause di scelte che non lo riguardano o indagar su presunte mancanze di carità.
    Gli esterni restino al loro posto. Gli istituti han le loro costituzioni debitamente approvate. I superiori si assumono la responsabilità della formazione dei giovani e di questa risponderanno a chi di dovere.
    Conosco giovani usciti dalla S.Pio X, dalla S. Pietro (uno è amico carissimo), dai seminari diocesani: chi m'ha voluto mettere al corrente delle ragioni lo ha fatto. Io mai io ho posto una domanda.
    Conosco un sacerdote straniero, un bravo sacerdote  operante in Italia, che quando era diacono fu mandato dai superiori per un anno in Africa: quella esperienza non lo interessava e soprattutto lo terrorizzava. Non l'accettò e fece altra scelta ed ora, ripeto, opera molto bene in ambiente cittadino. Invece di confidarsi con me sulle sue paure, perché non lo fece coi superiori, come gli consigliai più volte? Sarebbe stato tutto più semplice. Ma ognuno ha il suo temperamento. E io non son donna Prassede.
    Quanto al bollettino dell'Istituto di Cristo Re ho già espresso il mio parere e non vedo perché continui a ripetere le stesse osservazioni: abbiamo capito quel che volevi dire.

    Per conoscere la realtà in terna di un Istituto di formazione sacerdotale, se i motivi sono quelli di approfondimento sincero e non di mera o mlevola curiosità, si può chiedere ai respo nsabili di passare un periodo di vita comunitaria. Questo è un modo serio per "capire".

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  52. Sono campagne denigratorie ben orchestrate.

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  53. Quanti sacerdoti italiani apaprtengono all'ICRSP?

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