Ecco quello che un collega organista, titolare di una Cattedrale, ha scritto all’Associazione Italiana Organisti da Chiesa (AIOC )
“ … poco fa ho ricevuto il seguente messaggio di posta elettronica recapitatomi dal direttore dell'Ufficio Liturgico della mia diocesi.
Si contestano le scelte per la Messa delle Ceneri di Mercoledì prossimo in ordine, in particolare, ai canti in latino che, non essendo citati, le riporto di seguito e si propongono in alternativa canti in italiano.
Ecco il testo della lettera:
“ … poco fa ho ricevuto il seguente messaggio di posta elettronica recapitatomi dal direttore dell'Ufficio Liturgico della mia diocesi.
Si contestano le scelte per la Messa delle Ceneri di Mercoledì prossimo in ordine, in particolare, ai canti in latino che, non essendo citati, le riporto di seguito e si propongono in alternativa canti in italiano.
Ecco il testo della lettera:
«Secondo il criterio pastorale sarebbe bene far cantare quanto più possibile l'assemblea.
Ultimamente sembra ci sia un prevalere dei canti in latino. Cosa buona la 'tradizione' ma mi sembra che se ci sono canti latini tradotti nella lingua in cui si celebra, sia più opportuno.
Certo che è lodevole alzare la "qualità" con i canti della lingua materna della Chiesa universale, ma è più importante che i fedeli "partecipino all'azione sacra consapevolmente, piamente e attivamente" (cfr. SC 48) aiutati dal coro che è a servizio della celebrazione.
I canti in latino a cui - encomiabilmente - è stato messo accanto la traduzione in italiano, non riescono a coinvolgere e a "sintonizzare" subito la nostra gente e seguire la traduzione durante il canto tende a distrarre.
Per quanto riguarda in specifico i canti del mercoledi' delle Ceneri: ingresso - indicherei: Padre perdona; per l'imposizione delle ceneri - indicherei: Purificami, o Signore; per la Comunione proporrei di anticipare "Mistero della cena" come canto processionale di comunione e "Anima Christi" come canto 'meditativo' dopo la comunione prima della preghiera del post communio, in cui la persona può seguire meglio il canto con calma da seduta leggendo la traduzione a fianco.
Anche per il proprio della S. Messa privilegerei testi in italiano.
Sarebbe bello che nel quarto d'ora prima della S. Messa con l'assemblea sistematicamente si provassero i canti della celebrazione - anche se si sanno già - perchè aiuta a mettere già l'assemblea in sintonia con la celebrazione...
Grazie del bel servizio che fate in cattedrale [si noti: stiamo parlando di una cattedrale, che dovrebbe fornire un servizio liturgico di eccezionale bellezza e sacralità] - 'ministero' che arricchisce la celebrazione - educando pian piano l'assemblea a crescere nella partecipazione cantando insieme al coro».
Le mie scelte erano (e restano):
Ingresso: Miserachs, Attende Domine
Imposizione delle ceneri: Musch, Miserere
Offertorio: Bach, Se tu m'accogli
Sanctus - Agnus Dei: Missa in Quadragesima o 'brevis'
Canto finale: Greg., Ave regina coelorum
Saluti da un affranto maestro di cappella!
Da “ collega” ancora non affranto, perché la Messa delle Ceneri sarà nel rito “straordinario” tutta la mia solidarietà : so cosa significa essere censurato dagli incompetenti, musicalmente, uffici liturgici .
Bella la conclusione del collega : le mie scelte erano ( e restano) : bravissimo !!!
Mai lasciarsi sopraffare quando si sa di stare nel giusto con la Tradizione millenaria della Chiesa !
Ingresso: Miserachs, Attende Domine
Imposizione delle ceneri: Musch, Miserere
Offertorio: Bach, Se tu m'accogli
Sanctus - Agnus Dei: Missa in Quadragesima o 'brevis'
Canto finale: Greg., Ave regina coelorum
Saluti da un affranto maestro di cappella!
Da “ collega” ancora non affranto, perché la Messa delle Ceneri sarà nel rito “straordinario” tutta la mia solidarietà : so cosa significa essere censurato dagli incompetenti, musicalmente, uffici liturgici .
Bella la conclusione del collega : le mie scelte erano ( e restano) : bravissimo !!!
Mai lasciarsi sopraffare quando si sa di stare nel giusto con la Tradizione millenaria della Chiesa !
Andrea Carradori
complimenti per la banalità della sostituzione!davvero complimentoni! ma se si tutti che l'assemblea canta solo quando o si fanno i soliti canti stupidotti e strasentiti o si sta facendo per l'ultima volta un canto eseguito per mesi!
RispondiEliminaSono anch'io "organista" (oso dire tanto) e anch'io lotto per una sana restaurazione di ciò che è bello=buono=vero ( ma non tutto ciò che è antico è apprezzabile, attenzione!).
Mi oppongo ferocemente alle prove prima dell'inizio della Santa Messa: non siamo ad un concerto! Prima dell'inizio della Liturgia dovrebbe suonare l'organo per richiamare i fedeli e la loo attenzione, per creare un'atmosfera che porti alla meditazione; quindi bisognerebbe suonare pacatamente, per poi crescere pian piano...ma non con le chitarre da campeggio e i canti scout!
Dio benedica gli organisti, ministri sministrati e alla mercè della follia!
ho scritto male: SI SA TUTTI, pardon
RispondiElimina...finchè "loro" sono al potere, che cosa ci aspettiamo, se non durissima repressione di ogni respiro della Tradizione rinascente ?
RispondiEliminavorrebbero soffocare sul nascere ogni piccolo moto di ritorno al bello e al sacro "di sempre", per sentirsi i padroni permanenti e definitivi della scena....ma pensiamo e speriamo che Dio abbia deciso altrimenti:
"Ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili..."
...beato chi vivrà abbastanza per vedere il "rovesciamento" dei tiranni !
:(
<span>Al coraggioso organista della Cattedrale mi permetto di riferire un noto auspicio, abusato da un vecchio arnese della "prima repubblica": RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE !!</span>
RispondiEliminaSpero tanto che l'organista non venga "amorevolmente" dimissionato, ma prevedo che ciò avvenga rapidamente: sarà "denunciato" al Vescovo e andrà a suonare a casa. Forse avrebbe dovuto accettare almeno una delle richieste che non si può rifiutare e smussare le armi che ora il liturgo brandirà contro di lui, richiedendone la testa. Ha scelto un risoluto frangar, non flectar.
RispondiEliminaResistere, resistere, resistere
RispondiEliminache sconforto nel leggere questo articolo! Come sempre a qualche bella notizia se ne affiancano tantissime che ci fanno tornare alla realtà: non illudiamoci, gli anti tradizionalisti hanno giuoco facile. L'ignoranza sulla messa di sempre regna sovrana. Sarà difficile per noi uscire dalle catacombe. Ritengo che non ci resta che rimanerci e resistere resistere resistere. Prego acchè lo spirito santo illumini Benedetto XVI.
RispondiEliminaColgo l'occasione epr informare che domenica 21 alle ore 18,30 si celebrerà la santa messa di sempre a Pescara presso hotel Alba. Celebrerà un sacerdote della FSSPX.
per ulteriori infiormazioni andare sul sito www.sanpioX.it priorato di albano
Certo che è ora difinirla con il bullismo di questi preti. Lanciamo una campagna contro i preti bulli!!!
RispondiEliminaEttipareva se non tiravano fuori la solita solfa trita e ritrita che "bisogna far cantare la gente", ma la gente canta?!?
RispondiEliminaLa gente apprezza grandemente il Gregoriano, che aiuta sicuramente ad elevare la mente e l'animo a Dio invece di certe disgustose lagne, che non canta nessuno!
Condivido pienamente
EliminaCondivido pienamente
penso che si vuol dare troppa importanza al suono e ai canti da celebrare durante la Santa Messa, la quale è uguale sia se celebrata in una cattedrale che in un umile chiesetta di campagna. Pensare all'esecuzione di canti solenni, invece di pensare alla Santa Messa e a ciò che essa rappresenta, è un fuorviare i cuori. Proprio stasera ho partecipato alla messa del mercoledì delle ceneri e tutti i fedeli hanno intonato canti semplici ma lo stesso dedicati a Dio e all'evento del giorno...e tutti sapevano cantare, proprio perchè erano canti conosciuti da tutti. So bene come sono i canti gregoriani e le messe cantate, perchè ho studiato composizione e direzione al conservatorio ed ero l'organista accompagnatore e preparatore del coro polifonico di una basilica cattedrale che eseguiva questi canti durante le messe. Eppure ho lasciato tutto questo perchè mi accorgevo che mancava qualcosa nelle Sante Messe officiate in tal modo. E' qualcosa che non potete capire se cerco di spiegarvela a parole. Quel qualcosa che manca in tali Messe va scoperto a poco a poco, avvicinandosi alla Santa Messa con un atteggiamento diverso. Per quanto riguarda la musica e i canti, penso che come ci son canti belli di genere polifonico classico o gregoriano, ce ne sono anche tra quelli moderni ed ambedue i generi sono indicati se hanno un testo liturgico ed elevano gli animi....perchè in fondo in fondo, i canti eseguiti durante una Messa, sono sì di accompagnamento al rito liturgico, ma sono anche il modo in cui ciascuno di noi fa sentire a Dio ciò che ha dentro di se, non solo la sua voce, ma anche i suoi sentimenti, e con quei canti ha modo di ringraziare Dio, inoltre ben si sa che cantare equivale a pregare due volte e allora perchè privare tutti i fedeli riuniti a messa di poter pregare due volte??
RispondiEliminapost mieloso ma pieno di un mare di false idee sulla Messa e sul sacro e sulla partecipazione dei fedeli e anche sul canto
RispondiEliminaCome si può pensare di poter "far sentire A Dio con un canto quello che abbiamo dentro"? Forse il Signore non lo conosce? Ci sono dei canti che anziché lodare e glorificare Dio (perché a questo servono i canti e ad innalzare l'anima di chi ascolta oltre che quella di chi canta) servono solo a accendere la nostra 'emozione' e a farci uscire da noi stessi, anziché lasciar effondere dal cuore i nostri sentimenti più belli nei vari momenti solenni e sacri della celebrazione e non ci permettono di aprire il cuore, come avviene nei sacri silenzi, per lasciar fluire la Grazia che attende di colmarci dalla pienezza di Cristo Signore.
Mi chiedo dove e da chi una persona che dice di saper bene cos'è il gregoriano e le messe cantate abbia imparato quello che esprime in questo modo.
Inoltre come si fa a dire che a una "Santa Messa" manchi qualcosa? Siamo forse noi a poter colmare fantomatiche mancanze? Alla Santa e Divina Liturgia non manca nulla, perché è Azione divina che Opera per noi quello che ACCADE, perché è il Signore che ce lo ha donato nell'ultima Cena, passando per la Croce prima di lasciare un sepolcro vuoto!!!
L'intervento di Daniela mi sembra apprezzabile perchè sincero, appassionato e ( pregio non da poco ) ricco di riferimenti all'esperienza. Io non farei una questione pregiudiziale "antico sì", "nuovo no". però devo dire con altrettanta sincerità che i canti del periodo postconciliare mi sembrano in genere piuttosto mediocri. Sbaglierò, ma li sento per lo più prodotti più con la testa che col cuore ( magnifiche eccezioni: le canzoni di Claudio Chieffo e molte sudamericane ). Forse non è questione di lingua moderna o latino, perchè canti processionali credo tardo-ottocenteschi ( "Noi vogliam Dio", "Mira il tuo popolo" "Immacolata Vergine bella" ) sono per me estremamente commoventi come espressione semplice ma sinceramente sentita di un'identità "corale" di popolo cattolico. Nei canti antichi si riusciva a rendere il SUBLIME, che rappresenterei come un paesaggio alpino: cime innevate svettanti verso il sole e profondi abissi oscuri. I canti postconciliari, specie quelli con accompagnamento di chitarra, mi rendono l'immagine di un paesaggio collinoso, in cui è meno chiaro l'elemento della trascendenza.
RispondiEliminaForse molto dipende dall'intensità dell'esperienza di fede dei compositori. Un sentimento autentico trova sempre la forma per esprimersi.
Da quello che hai scritto, o non è vero niente che hai fatto quegli studi, oppure li hai fatti e non hai capito nulla della bellezza della musica. In quello che esprimi "manca qualcosa che non so spiegarti a parole", tanto per citarti.
RispondiEliminaDirei che il concetto di musica sacra è veramente svilito se ridotto a questo: motivetti per far cantare un gregge di pecoroni, tanto perchè "volemose bene".
La musica sacra è prima di tutto musica, poi è sacra perchè unita all'azione liturgica dai testi che vivifica, non perchè è "canto del popolo".
Evidentemente, alla "gente" bisogna continuare a privarla della bellezza dei canti proposti dall'organista del post e, di conseguenza, bisogna continuare a darle da mangiare canti mediocri. Poi, se qualcosa non sopporto delle Messe N.O. è la prova dei canti. Certo, bisogna riempire gli "spazi" prima dell'inizio della Messa e non lasciare "spazio" al silenzio per evitare che i fedeli si "distraggano" con la preghiera personale. >:o
RispondiElimina<span><span>
RispondiElimina</span><span>quando le persone hanno paura, cominciano ad offendere...e questo è il caso di Mic, che, avendo capito ben poco di ciò che ho scritto nel precedente post, offende per difendere qualcosa che non è stato affatto offeso. Innanzitutto io ho esposto un mio parere personale, un mio pensare a riguardo dei canti sacri, senza dire se è meglio o peggio una messa all'antica o moderna..ho semplicemente detto che a me, e solo a me, mancava qualcosa in quelle messe solenni...e ciò che mi mancava era la semplicità, l'allegria, la gioia. Quanto ho sudato per preparare quelle messe cantate....perchè i miei coristi non erano professionisti, quindi dovevo insegnare a loro le melodie polifoniche con il "cucchiaino"...eppure il risultato era magistrale....vescovi, messi pontifici, arcivescovi son stati allietati dai canti polifonici delle messe cantate in latino ma celebrate con il NO...ed erano belle messe, ma in quelle messe io non mi sentivo pienamente vicino a Dio.....invece adesso, smessi i panni del musicista importante, di colei che se ne intendeva di musica....adesso, in mezzo a queste persone che neanche sanno i studi che ho fatto e che ho diretto orchestre e composto musica sacra, adesso mi sento una qualunque....ultima fra gli ultimi....questo volevo intendere....ed adesso sento qualcosa che prima, durante quelle messe solenni cantate, non sentivo.....</span></span>
Sant'Agostino ha detto: "Qui BENE cantat, bis orat". Quindi,a volte, meglio tacere ed ascoltare.
RispondiEliminaCasandra
Cara Daniela, dovresti spèiegarmi di cosa avrei paura.
RispondiEliminaSe ti ho offeso mi spiace; ma non era mia intenzione. Mi hanno semplicemente colpito le molte contraddizioni del tuo messaggio e la tua sicurezza nel dare affermazioni che denotano invece una conoscenza non approfondita della fede legata alla Tradizione.
Ora, ad esempio, vorrei dirti che quel che ti mancava nelle messe solenni (la semplicità l'allegria, la gioia) non puoi trovarle perché manacano a te se non conosci e non vivi i tesori spirituali presenti in quelle messe. Del resto la semplicità (anche sobrietà) e la gioia sono proprie di ogni cristiano, perché la Gioia non è altro che lo Spirito Santo... mi ci metti in mezzo l'allegria, che è un sentimento momentaneo e supeficiale e che in fondo non è da cercare nella celebrazione del vero culto a Dio (nel quale peraltro è superata all'ennesima potenza dalla gioia, altrimenti con che cosa celebrei l'Eucaristia, che è anche ringraziamento e gratitudine?) quanto in un intrattenimento (ma non mancano altre occasioni per questo).
Poi vorrei invitarti fraternamente a non fare l'errore dei modernisti che fanno prevalere le senzazioni soggettive (non ho provato, non sentivo, non vi ho trovato...) che non sono quella da cercare, ma sono la conseguenza di una interiorità profondamente e indelebilmente 'toccata' dalla Grazia... e forse occorre imparare che prima del sentimento viene la volontà: quella che dice sì al Signore, accoglie la Rivelazione, la vive celebrando e la celebra vivendo...
<span>Cara Daniela, dovresti spiegarmi di cosa avrei paura. O meglio, lo hai spiegato, ma non c'entra nulla col motivo per cui ho scritto.
RispondiEliminaSe ti ho offeso mi spiace; non era mia intenzione. Mi hanno semplicemente colpito le molte contraddizioni del tuo messaggio e la tua sicurezza nel fare affermazioni in tono piuttosto apodittico che denotano invece una conoscenza non approfondita della fede legata alla Tradizione.
Ora, ad esempio, vorrei dirti che quel che ti mancava nelle messe solenni (la semplicità l'allegria, la gioia) non puoi trovarle perché mancano a te, se non conosci e non vivi i tesori spirituali presenti in quelle messe. Del resto la semplicità (anche sobrietà) e la gioia sono proprie di ogni cristiano, perché la Gioia non è altro che lo Spirito Santo... mi ci metti in mezzo l'allegria, che è un sentimento momentaneo e superficiale e che in fondo non è da cercare nella celebrazione del vero culto a Dio (nel quale peraltro è superata all'ennesima potenza dalla gioia, altrimenti con che cosa celebri l'Eucaristia, che è anche ringraziamento e gratitudine?) quanto in un intrattenimento (ma non mancano altre occasioni per questo).
Poi vorrei invitarti fraternamente a non fare l'errore dei modernisti che fanno prevalere le senzazioni soggettive (non ho provato, non sentivo, non vi ho trovato...) che non sono quella da cercare, ma sono la conseguenza di una interiorità profondamente e indelebilmente 'toccata' dalla Grazia... e forse occorre imparare che prima del sentimento viene la volontà: quella che dice sì al Signore, accoglie la Rivelazione, la vive celebrando e la celebra vivendo... il sentimento (e a maggior ragione le sensazioni) è una conseguenza, non è quello che determina se una cosa è buona o meno...</span>
Cara Daniela, purtroppo sei"scivolata" anche tu nel comune sentire di molti liturgisti:la messa è gioia, allegria, festa.........e si è rimosso quindi la parola "sacrificio".
RispondiEliminaA seguito di tale rimozioni dobbiamo "ultimo tra gli ultimi" sopportare: tam tam, tamburelli, campanellini, chitarre elttriche, bassi, pianole, basi musicali, batterie, e ogni altra diavolaria...... predendo quel senso del sacro che è la clebrazione eucaristica...... ame tutto questo fracasso mi disturba e mi distrae, cerco così messe semplic, dove i canti, tradizionali e no vengono eseguiti con semplicità di cuore.......
Quindi il problema è....... dobbiamo continuare a sopportare questi odiosi strumenti ? Dobbiamo chiuderci solamente nelle messe d'organo e cori polifonici?. Come sempre la verità sta nel mezzo:
Bisogna cantare in semplicità di cuore per la maggior gloria di Dio e non per noi , bisogna co-offrirsi con una fruttuosa partecipazione al sacrificio di Gesù, unico vero protagonista nella celebrazione che nuovmante si ofre al Padre. Sempre, nuovamente, fino alla fine dei tempi.
Il canto è ciò che rende ancora più visibile questo grande mistero.......mistero rimosso dal cuore dei saceroti che hanno fatto diventare la messa semplicemente una festa.
<span><span>Cara Daniela, dovresti spiegarmi di cosa avrei paura. O meglio, lo hai spiegato, ma non c'entra nulla col motivo per cui ho scritto.
RispondiEliminaSe ti ho offeso mi spiace; non era mia intenzione. Mi hanno semplicemente colpito le molte contraddizioni del tuo messaggio e la tua sicurezza nel fare affermazioni in tono piuttosto apodittico che denotano invece una conoscenza non approfondita della fede legata alla Tradizione.
Ora, ad esempio, vorrei dirti che quel che ti mancava nelle messe solenni (la semplicità l'allegria, la gioia) non puoi trovarle perché mancano a te, se non conosci e non vivi i tesori spirituali presenti in quelle messe. Del resto la semplicità (che è anche sobrietà) e la gioia sono proprie di ogni cristiano, perché la Gioia non è altro che lo Spirito Santo... mi ci metti in mezzo l'allegria, che è un sentimento momentaneo e superficiale e che in fondo non è da cercare nella celebrazione del vero culto a Dio (nel quale peraltro è superata all'ennesima potenza dalla gioia, altrimenti con che cosa celebri l'Eucaristia, che è anche ringraziamento e gratitudine?) quanto in un intrattenimento (ma non mancano altre occasioni per questo).
Poi vorrei invitarti fraternamente a non fare l'errore dei modernisti che fanno prevalere le senzazioni soggettive (non ho provato, non sentivo, non vi ho trovato...) che non sono quella da cercare, ma sono la conseguenza di una interiorità profondamente e indelebilmente 'toccata' dalla Grazia... e forse occorre imparare che prima del sentimento viene la volontà: quella che dice sì al Signore, accoglie la Rivelazione, la vive celebrando e la celebra vivendo... </span></span>
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<span><span>il sentimento (e a maggior ragione le sensazioni) è una conseguenza, ma non è quello che determina se una cosa è buona o meno...</span></span>
MA CHE SCHIFO CHE MI FANNO QUESTI BECERI "LITURGISTI"! Falsi umili, che "per il bene dell'assemblea" sputano sul lavoro delle persone. Incompententi 99% delle volte in materia musicale, amanti delle musichette o di quelle sonorità new age che vanno tanto di moda in Laterano...Iddio ci salvi! Sancta Caecilia, ora pro nobis!
RispondiEliminastrano, Daniela, perché hai finito il miele proprio con Mic?
RispondiEliminaCredo che la nostra Daniele si sia risposta da sola... quando è scesa dal podio, o dal panchetto dell'organo, tra la gente semplice, allora si è trovata bene. Il problema era il suo, non della musica. A volte fa bene rituffarsi nella "devozione semplice e popolare", magari aiuta a riscoprire in un secondo momento che le cose studiate e fatte prima si possono rileggere e rifare con spirito e consapevolezza diversi.
RispondiEliminaQuesti "liturgisti" devono essere combattuti sul loro stesso piano. Studiate bene benissimo i vari praenotanda: combatteteli con le loro armi. Prendete in mano il Messale, l'istruzione Musicam Sacram... e chiedete loro perchè non si attuano gli altri gradi di partecipazione dell'assemblea e si tolgono compiti affidati alla schola da quegli stessi documenti! Il combattimento sarà duro, ma a noi piace combattere... ^_^
Scusate, ma -Daniela non me ne voglia- il primo post è illogico, il secondo ha una vena di grottesco nella frase " (non) sanno i studi che ho fatto "....
RispondiEliminaDunque: se hai una preparazione e un'esperienza nel capo della musica liturgica non puoi affermare che certe fetecchie musicali ti diano gioia. Prima contraddizione. (Ché sei stata in conservatorio per suonare a-a.a.a.le lu ja aaa etc etc è il caso di dire chi ha orecchio intenda).
Seconda cosa: la Messa è strutturata anche nella sostanza e non solo nella forma dall'arte musicale che sulle esigenze liturgiche-funzionali s'è sempre esaltata. Per questo è bene che il fedele preghi e fruisca dell'elevazione che la musica (VERA) può dare e -solo se è il caso- canti. Va bene, il NOM è un'altra cosa, mi potrai dire e convengo. Il NOM è pensato per far una gran mescolanza di ruoli, funzioni e azioni liturgiche e allora va bene tutto, anche la "musica" che ha prodotto. Se così ci si vuol divertire....
Ritornando più seriamente al testo di cui è stato destinatario il coraggioso musicista faccio notare l'uso molto clericale del condizionale "impositivo" (suggerirei, sostiruirei, proporrei) e la mirabile citazione parziale e stupida della Sacrosanctum Concilium condita da vuote gratitudini di circostanza!
Quando eravamo meno barbari nonostante che adesso pensiamo di esserlo meno si diceva che bisogna cantare e suonare "sicut docet Musica sine cuius arte vera nulla valent cantica".
La grande musica sacra tradizionale è un potente strumento per avvicinarsi alla profondità del Mistero e francamente non avrei mai cassato un Bach, perchè fa spalancare i cieli davanti agli occhi.
RispondiEliminaLa comprensione dei fedeli è un criterio di per sé legittimo, ma non assoluto: è assurdo, per esempio, introdurre nella liturgia canti eccessivamente infantili con la presunzione di aiutare i bambini a seguire meglio i riti, perchè quelli appena più grandicelli cominceranno a pensare che la Messa stessa, il Sacrificio di Cristo, sia qualcosa di infantile!
La soluzione delle traduzioni, se ben fatte, mi sembra tutto sommato un buon compromesso per la parrocchia media. Vivo nell'arcidiocesi di Milano: il Rito ambrosiano prevede tutt'ora solenni salmodie per la Settimana Santa, eseguite in tutte le parrocchie. Esse sono state tradotte in italiano: tuttavia, suonate all'organo, mantengono tutta la forza antica.
La grande musica sacra tradizionale è un potente strumento per avvicinarsi alla profondità del Mistero e francamente non avrei mai cassato un Bach, perchè fa spalancare i cieli davanti agli occhi.
RispondiEliminaLa comprensione dei fedeli è un criterio di per sé legittimo, ma non assoluto: è assurdo, per esempio, introdurre nella liturgia canti eccessivamente infantili con la presunzione di aiutare i bambini a seguire meglio i riti, perchè quelli appena più grandicelli cominceranno a pensare che la Messa stessa, il Sacrificio di Cristo, sia qualcosa di infantile!
La soluzione delle traduzioni, se ben fatte, mi sembra tutto sommato un buon compromesso per la parrocchia media. Vivo nell'arcidiocesi di Milano: il Rito ambrosiano prevede tutt'ora solenni salmodie per la Settimana Santa, eseguite in tutte le parrocchie. Esse sono state tradotte in italiano: tuttavia, suonate all'organo, mantengono tutta la forza antica.
è palese ormai che
RispondiEliminaa partire dal mitico '68 non esistono più confini certi da rispettare per la salvaguardia di:
-"regole d'arte"
-dignità dell'arte e della musica
-dignità della Liturgia
-dignità...tout court !
gentile anselmo d'aosta, parlare di gioia, allegria, semplicità, non vuol dire che la messa debba essere accompagnata da musiche assordanti, tamburelli e varie....anzi....parlavo proprio del fatto che, sempre secondo me, la messa più è semplice più è "sentita". E poi penso che Gesù si è sacrificato per noi per poterci dare la gioia....quella gioia che ci dà Lui stesso quando entra nel nostro corpo tramite l'ostia consacrata...chi non gioisce di ciò??..e allora bisogna essere allegri per la Gioia ricevuta, perchè proprio Lui vuole questo da noi. Personalmente non sono a favore ne del VO ne del NO, ma sono a favore di una messa che sappia unire in modo equilibrato le varie culture, sia musicali che linguistiche.etc..una messa che unisca i fedeli cattolici e non che li divida...l'unione fa la forza...invece i cattolici, sia tradizionalisti che modernisti, si stanno dividendo a causa di banalità, quali il come celebrare una messa, se così o pomì.....Vi dirò di più, quando vado in chiesa ( non durante la messa) e canto, senza che nessuno mi ascolti, prediligo canti quali l'Ave Maria di Bach-Gounod, il Panis Angelicus, O Sacrum Convivium, l'Ave,verum....o quando Corpus morietur, il Domine Deus...tutti canti in latino composti da autori classici, ma non disdegno affatto l'Anima Christi di Frisina, la Vergine degli angeli, o il più che sentito fratello sole sorella luna, ed altri canti pieni di significato e di musicalità e, mentre canto ciò, "sento" e sottolineo "sento", dentro di me qualcosa di diverso, qualcosa che mi avvicina sempre più all'amato.....ma lo stesso "sentimento" e sottolineo "sentimento", lo provo anche quando canto assieme a tutti i fedeli riuniti a messa la Domenica, fedeli che cantano stonando e rallentando canti di vario genere, di sicuro non i succitati canti....però "l'effetto" è lo stesso...lo stesso "sento", io personalmente, quasi la stessa sensazione che provo quando canto da sola all'antica maniera....anzi, a volte la sensazione è ancor più bella perchè si è tutti uniti, in un unico coro di fedeli, a cantare le lodi a Dio....e "penso", sottolineo "penso", che è questo ciò che vuole Dio da noi cattolici....l'unione, non la divisione...uniti anche nel canto.
RispondiEliminaCarissimi amici del forum,
RispondiEliminavi ringrazio per le parole d'incoraggiamento e di sostegno.
Appena arrivata l'email curiale ho vivacemente replicato e inoltrato per conoscenza anche al Vescovo.
I canti non sono cambiati e la celebrazione si è svolta, ieri sera, come da mio programma.
Al momento tutto tace. resisterò e vi terrò informati
Daniela, o si aprono glio occhi e allora piange il cuore, o si continuerà a dire cose che i padrei conciliari mai si sono di dire..........ma che le messe sono diventate uno spettacolo iondecoroso, dove dai paramenti, ai canti agli olà del sacerdote, è vero.
RispondiEliminaSopporto le graziose farfalline per gli alleluia pasquali........ e in questo modo indottrinano anime belle e semplic che diventate mature abbadonano non solo gli olèè da stadio ma la clebrazione domenicale.
Non parliamo del sempre più ricorrente uso di donne che apromo, chiudono tabernacoli, servono all'altare, danno comunione, quando i sacerdoti ( il vicario parrocchiale o il parroco) stanno a guardare .
E poi ........ diciamocelo pure la messa di Paolo VI,nessuno la celebra secondo lo spirito della riforma ma secondo improvvisazioni e dove il sacerdote "PRESIEDE" ed è attore principale.
Hanno relegato il santissimo in un cantuccio e loro sono seduti su preziosi cattedre in piera e in legno dalle linee orribili, però dicono con fermezza dottrinale che la sede non deve avere in se qualcosa che possa farla appairire un trono.Mah!
Una volta avevamo preti d'oro e calici di legno.....ora abbiamo preti di legno con nelle mani calici d'oro.....
però, secondo me, si generalizza troppo a riguardo delle messe celebrate con il NO. Ho avuto modo di partecipare a messe celebrate in tanti posti diversi, quindi non solo nel mio luogo di residenza. E, vi sembrerà strano, solo una volta ho trovato dei giovani che suonavano i bongo. Le chitarre nelle messe dei raduni della gifra (gioventù francescana), dove c'erano pure gli alleluia con il battito delle mani e l'accendi-spegni lampadine e niente più. Nella maggior parte delle messe a cui ho partecipato si suonava l'organo a canne o, se la chiesa era priva di un tale costoso strumento, si usava la tastiera con il registro d'organo. Raramente ho visto ministri straordinari della comunione di sesso femminile servire messa e per la maggiore erano suore d'ospedale. Non ho mai visto una donna avvicinarsi al tabernacolo a prendere le ostie consacrate, è sempre il sacerdote a preparare i calici e, nel qual caso è solo durante cerimonie con fedeli numerosi, chiede aiuto a tali ministre dandogli lui stesso il calice già pronto.Queste sone le tanto chiacchierate messe del NO alle quali ho assistito. Quindi, o vivo fuori dal mondo, o si esagera troppo da entrambi le parti a dirsi male l'un l'altro.
RispondiEliminaAllora ........ se avrò l'opportunità le manderò il video. Comunque le racconto analiticamente cosa succede:
RispondiEliminaDopo lo scambio della pace (grande baraonda generale!) la "ministra" si avvia verso il luogo dove viene tenuta la SS. Eucaristia: Apre il tabernacolo; preleva la pisside con le ostie; arriva alla "mensa" (guai utilizzare il termine altare) apre la pisside, la posa sula mensa; poi scende di un gradino e attende che il sacerdote consegni la pisside. Poi si reca davanti alla "mensa" per la distribuzione della Comunione. Quindi non ritorna al posto, aspetta che il presbitero agginga l'eventuale ostie rimaste nella pisside la prende e va a riporrla nel Tabernacolo.
Il tutto quando siamo una trentina di persone nella messa feriale...........
Allora forse lei Daniela avrà vuto la fortuna di vivere in una diocesi ancora "che conserva" qualcosa del "vecchio". la nostra diocesi in materia di "ministre" all'latare è molto molto avanzata.......... infatti ci attendiamo di un giorno all'altro che la "ministra" faccia pure l'accolita considerato che in taluni posti" non ufficialmente" la donna pulisce pure i vasi che sono serviti per la clebrazione dell'eucaristia (guai a utilizzare il termine messa!)
Per quanto riguarda l'alleluia degli olà,,,,,,,,,evito di fare commenti e descrizioni....quello che succede è veramente da "CIRCO ORFEI"
Cordialmente Daniela e preghi per noi
Gentile anselmo
RispondiEliminale comunico che da noi il segno della pace è stato quasi del tutto abolito, sia a causa della fantomatica influenza che doveva ammazzarci tutti, sia perchè, da quel che ho capito, in base alle nuove normative emanate, lo scambio della pace va fatto prima dell'offertorio e non si canta, proprio per evitare troppi movimenti e per non distrarre in momenti importanti della messa. Per quanto riguarda le ministre o i ministri dell'eucarestia, penso che sono stati istituite queste nuove figure per carenza di sacerdoti. Però, finchè c'è il sacerdote, penso che sia lui tenuto a dare la comunione. Ma penso un'altra cosa. Non sarei contraria a delle sacerdotesse, anche se è scritto sulla Bibbia che le donne devono essere relegate ad altri compiti. Ma, se pur ci fossero, dovrebbero avere la stessa integrità che dovrebbero anche avere i sacerdoti, cioè essere coscenti che ciò che "maneggiano", è qualcosa di preziosissimo e loro devono essere degni di poter "maneggiare" una tale preziosità. Non si mette nelle mani di un bambino un vaso di cristallo......potrebbe cadere e rompersi.....anche se a volte anche agli adulti cadono dalle mani vasi di cristallo....
Questa è bella.....qiondi lei aspira agli ordini sacri.....oh che bellezza......... Mi pare che il vangelo su questo sia stato molto ma molto chiaro....se Gesù avesse voluto dare lo stesso ministero conferito agli Apostoli a delle donne credo che lo avrebbe fatto....invece "ne chiamò 12 e diede loro il nome di Apostoli.."
RispondiEliminaOnde evitare di essere tacciato da lei di anti femminismo e di tradizionalista oscurantista e medievale credo che un elogio le donne lo debbono avere: quello di essere state LE PROTAGONISTE DELLA RESURREZIONE DEL SIGNORE..... a me basta questo-Le luminose figure che la Chiesa ha avuto da S. Chiara, a Teresa di Gesù, da Caterina da Siena a Teresa di Calcutta bastano a dire che nessuno di loro si sognava di servire all'altare ( mi consenta di utilizzare tale vocabolo)ma portarono come Maria nel Mondo Gesù..
gentile anselmo,
RispondiEliminapremetto che non sono femminista e che non aspiro a nessun ordine sacro, però sono per la parità dei diritti, fra uomo e donna bisogna stare alla pari, 50 a 50.....ed è proprio per questo che non ho mai capito perchè una donna non può essere sacerdote...ai tempi di Gesù la donna era sottomessa, considerata un nulla, perciò non poteva far parte dei 12, eppure Gesù cercò sempre di rivalutare la donna, dandole un' importanza che all'epoca non poteva avere....e comunque penso che la donna ha ricevuto da Dio il più bel dono che Egli poteva dare agli umani....l'essere madre....quindi è molto più vicina la donna a Dio che l'uomo, perchè ella, dentro al suo ventre, in un certo senso contribuisce a creare un essere umano, in similitudine a ciò che fece Dio, il quale creò Adamo e generò Gesù....cose che l'uomo non può fare, o che fa in minima parte, talmente minima tant'è che una Donna non ebbe bisogno di un uomo per generare Suo Figlio....
Già pensavo alla sua risposta......... e comunque vada come vada la sua risposta è stereotipata.............tipica delle donne che si sentono sottomessee che portano rancore ........
RispondiEliminaLa invito, quindi ad essere un"altra "Maria, poichè 12 uomini (gli Apostoli) la considerarono non alla pari ma ben più "alta " delle loro persone.
Forse ha dimenticato il ruolo chiave che ebbe Giuseppe( naturalmete le femministe cattocomuniste rifiutano la figura del povero Giuseppe) che uso per la sua sposa un atteggiamento castissimo e delicatissimo e rischiò per la sua Sposa e per il bambino più volte la vita Cosicchè i grnadi Pontefici dell'era moderna hanno voluto eleggerlo patrono della Chiesa Universale.
Rimango dell'idea che alle donne basterebbe far bene quello che le grandi donne del passato hanno fatto benissimo: servire la Chiesa in umiltà e in obbedienza.
ed aggiungo..
RispondiEliminase Maria ha portato nel suo grembo Gesù e lo ha cresciuto con amore proteggendelo da tante cose, una madre come tutte noi, non sarà capace di custodire quel "vaso di cristallo", ossia Gesù eucarestia, nello stesso modo in cui "custodisce" suo figlio quando lo porta in grembo e , una volta nato, lo accudisce e lo protegge???? la maggior parte delle donne son millenni che vive in umiltà ed obbedienza e continua a farlo....e se gli uomini fossero tutti come Giuseppe, non ci sarebbero, come dice lei, "donne che si sentono sottomessee e che portano rancore"....ma ci sarebbero donne che amano il loro essere umile e obbedienti e sarebbero in grado di dire, come Maria, "Eccomi"....
comunque, a parte il mieloso che tanti di voi dicono che uso, le dirò una cosa di me....se vedo certe donne ministre, che mi portano l'eucarestia, cerco di evitarle e prediligo il sacerdote, ma non perchè son donne, ma perchè leggo nei loro occhi che ciò che stanno facendo lo fanno più per mettersi in mostra e quindi per vanità e superbia, e non perchè realmente ci tengono al compito assegnatole....e lo stesso faccio con alcuni sacerdoti, in particolare vescovi....perchè "sento" che in loro non c'è la Grazia...lo so che sbaglio, perchè giudico delle persone quando non son tenuta a giudicare e soprattutto perchè in quel momento devo pensare a ciò che ricevo e non a chi me lo dà....però è natura dell'essere umano di giudicare, criticare e pensare a male....e facendo così pecco.
E, a proposito, la ringrazio per l'invito ad essere un "altra" Maria.....sarebbe bello esserlo, ma è difficile esserlo...molto difficile, come per l'uomo è molto difficile essere un "altro" Giuseppe, che ben comprende cosa sia la castità e la purezza, soprattutto dell'animo,...cosa che gli uomini invece poco comprendono e accettano.
Alla fine mi ha convinta!
RispondiEliminaNoi uomini siamo troppo lontani dall'essere un "altro "Giuseppe.
E comeunque....non si metta mai contro i preti..........tengono molto alle loro prerogative....più dei mariti.
gentile anselmo, non ho capito di cosa l'ho convinta e comunque non dovevo convincerla di nulla...mi ha fatto molto piacere dialogare con lei...spero di avere altri dialoghi da affrontare assieme...
RispondiEliminaah...dimenticavo, non ho paura dei preti...e credo che se ne sono già accorti....
RispondiEliminaDall'Associazione Italiana Organisti di Chiesa ricevo questo intervento del coraggioso ed intrepido Maestro di Cappella " resistente" .
RispondiEliminaBuona Domenica a tutti !
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" ...rispondo nel merito: il canto d'ingresso prevede l'intervento dell'assemblea nel canto del ritornello "Attende Domine et miserere...." e l'alternanza del coro che canta le strofe a cappella.
Questo canto, come tutti gli altri, sono inseriti nel nostro repertorio diocesano (approvato dallo stesso Ordinario e realizzato da una commissione a cui partecipava attivamente anche il liturgista che ora critica).
Per ogni celebrazione episcopale vegono distribuiti i foglietti coi testi (alla linea melodica non siamo ancora arrivati) e traduzione a fronte. L'animatore fa provare brevemente ritornelli, antifone, ecc. prima della Messa.
Il problema è nella testa di chi muove l'obiezione, non nella collaudata prassi della Cattedrale.
Comunque, appena arrivata l'email ho prontamente risposto per le rime e inoltrato per conoscenza anche al Vescovo.
Ho mantenuto il programma come definito e ieri sera la celebrazione si è svolta puntualmente e con profitto. Al momento non sono arrivate lettere di licenziamento. Ovviamente, stimo difficile che ne giungano in seguito, non essendo mai stato 'assunto'.
Ritengo improbabile un 'loro' cambiamento di linea: un radicato schema mentale cementato nei giovanili anni di formazione presbiterale, sotto la sbornia del post Concilio si estingue solo congiuntamente al portatore.
Perciò come impone lo 'stile clericale' credo mi aspetti una silenziosa opera di sfinimento così da poter dire: "Mica lo abbiamo mandato via. E' lui che si è stancato".
Il Maestro di Cappella Resistente
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Viva la Messa in Latino e i canti decorosi e sacri (contro quelli osceni di oggi suonati da drogati con chitarre), abbasso il falso pauperismo: demagogico, finto, bigotto, catto-comunista, volgare e oltremodo blasfemo! Un insulto alla cultura, alla stessa Chiesa, alla vera Tradizione e alla fede! Certi elementi che avversano i riti della tradizione più profonda andrebbero eliminati dal clero e banditi dalla Chiesa, vedi ad esempio quel comunista del cardinal Betori che rovina la nostra città (Firenze) con atteggiamenti populisti da cretino! Teniamo alta la tradizione, celebrate messe in latino, suonate l'organo e tenete alto l'onore della Chiesa finché la morte non ve ne separi!
RispondiEliminaCavaliere Costantiniano di san Giorgio.
Lo stesso che accade nelle nostre parrocchie e nella nostra Diocesi!
RispondiEliminaQuella bella tradizione Corale che costruì mons. Egidio Caporello, disfatta da mons. Roberto Busti (basti pensare che ha sciolto la Cappella Musicale della Cattedrale), da noi se proponi un canto in latino i preti ridono, l'ultimo, proprio per la preparazione delle ceneri, mi ha detto "sono allergico sia al latte che al latino...", le Scholae Cantorum sono sull'orlo del collasso quando addirittura non vengono espulse dalle chiese, stiamo vivendo un vero e proprio '68 (anche se forse sarebbe meglio chiamarla "Rivoluzione Russa"), gli organisti, i cori sono fatti passare per anacronistici e per persone che isolano il canto assembleare, mentre le chitarre (nel migliore dei casi) che fanno cantare solo 4-5 persone vanno bene così, poi si è iniziato a spogliare le chiese, a non usare più l'incenso e museificare le belle pianete antiche...dove andremo?? Io di certo vado a suonare e a cercarmi la messa dove ancora si può chiamare tale.
Dimenticavo: tradizionalisti o no, mi pare che quanto scritto qui sia ancora valido, quindi... non facciamo valere le regole sono quando FANNO COMODO AI PRETI.
RispondiEliminaLa musica sacra nei documenti ufficiali della Chiesa.
Nella Costituzione Conciliare della Chiesa , il Sacrosanctum Concilium, emanata il 4 dicembre 1963, nel sesto capitolo si danno precise disposizioni riguardo la musica sacra ed in particolare negli articoli dal 112 al 121, di seguito sono riportati gli stralci di quelli più significativi:
ART. 112
La tradizione musicale della Chiesa costituisce un patrimonio di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni d’arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte integrante della liturgia solenne…[…] La Chiesa poi approva e ammette nel culto divino tutte le forme della vera arte, purchè dotata delle qualità necessarie.
ART.116
La Chiesa riconosce il Canto Gregoriano come canto proprio della liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale. Gli altri generi, e specialmente la polifonia, non escludono affatto dalla celebrazione dei divini uffici, purchè rispondano allo spirito dell’azione liturgica.
ART. 118
Si promuova con impegno il canto religioso popolare […] affinché possano risuonare le voci dei fedeli.
ART. 120
Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l’organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti. Altri strumenti, poi, si possono ammettere al culto divino, a giudizio e con il consenso delle autorità ecclesiastiche.