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martedì 21 aprile 2009

Il card. Zen di Hong Kong prende congedo con un pontificale tridentino

Il cardinale Giuseppe Zen Ze-kiun, intrepido arcivescovo di Hong Kong e bestia nera del partito comunista cinese per la sua infaticabile opera di difesa di quel po’ di libertà che resta nella ex colonia britannica, dopo il suo ritorno nel seno della Madrepatria cinese, ha finalmente ottenuto il meritato riposo che aveva richiesto al S. Padre. Il nuovo arcivescovo Giovanni Hon Tong, già coadiutore, sembra essere più diplomatico nei confronti di Pechino (ha già dichiarato che non parteciperà a manifestazioni di piazza, come il suo combattivo predecessore, ed è stato invitato alle ultime Olimpiadi, in luogo e vece dell’allora Arcivescovo di Hong Kong, Zen appunto). Ma non di questo vogliamo parlare, bensì del bellissimo gesto del cardinale Zen, che ha voluto lasciare l’incarico arcivescovile decidendo di celebrare nella forma straordinaria, lo scorso 15 aprile, il suo ultimo pontificale, per manifestare così il suo attaccamento a questa forma liturgica che ha nutrito in Cina numerosi martiri della Fede. Non solo: il cardinale ha dichiarato ai numerosi giornalisti presenti che intende d’ora in poi consacrare una parte del suo tempo “da pensionato” ai fedeli legati alla liturgia tradizionale. Zen, lo ricordiamo, fu amico personale di Giovanni Paolo II e grande estimatore di Benedetto XVI ed è stato nominato l’anno scorso membro della Congregazione per il Culto divino e prima ancora membro del Consiglio postsinodale del Sinodo sull’Eucarestia dell’ottobre 2005. Non certo, quindi, una persona poco ferrata in materia liturgica. E’ da escludere che la scelta di celebrare col rito antico la Messa di commiato rappresenti un messaggio politico, magari un gesto a favore della chiesa ufficiale cinese. In effetti occorre considerare che la Chiesa Patriottica cinese (separata da Roma e sotto il controllo delle autorità comuniste fin dagli Anni Cinquanta) ha mantenuto fino a tempi molto recenti (anni Novanta) la liturgia tridentina, poiché adottare la nuova Messa sarebbe stato come riconoscere l’autorità dei Papi successivi al momento in cui la Chiesa Patriottica si era affrancata dalla “dominazione straniera”. Ancora oggi molti sacerdoti “patriottici” celebrano col rito antico e una Messa su dieci circa è tridentina (anche nella cattedrale di Pechino). A ciò si deve, tra l’altro, la forte espansione del cattolicesimo in Cina... Forse i comunisti se ne sono accorti, perché come detto hanno nel 1992 autorizzato i cattolici “ufficiali” ad adottare il Novus Ordo. Mirabili paradossi della Storia: i comunisti cinesi paladini di un rito che fa saltare la mosca al naso ai progressisti occidentali... Ed eterogenesi dei fini: per affermare la patriotticità e indipendenza della chiesa cinese, è stato imposto il mantenimento di un rito che è quanto di più universale e sovranazionale possa esistere, ed in grado di nutrire, alimentare e diffondere una fede che i comunisti cinesi avrebbero invece voluto veder scomparire. Comunque sia, il card. Zen ha tenuto a spiegare che il suo gesto era liturgico e non politico, volto a manifestare pubblicamente l’importanza di quella veneranda forma liturgica e a ribadire (per le molte orecchie sorde, forse perché la mitra è troppo calata sui padiglioni auricolari) che è il desiderio stesso del Vaticano di vedere l’antica liturgia rimessa in onore in tutte le diocesi. D’altro canto il card. Zen aveva già celebrato pubblicamente un pontificale tridentino nel maggio 2006, poco dopo la sua nomina a cardinale, e prima ancora, quindi, della promulgazione del motu proprio.
Fonte: lettera 174 di Paix Liturgique

10 commenti:

  1. Facciamolo sapere a Gaudencio B. Rosales (Manila) e a Darmaatmadia (Giacarta): chissà che non addivengano a più corretti metodi di governo. Alessandro

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  2. non c'è da stupirsi che la persecuzione generi maggiore necessità di abbeverarsi alle sorgenti della liturgia celeste e minor tempo da perdere con le proprie stravaganze.
    A breve le italiche clericali natiche subiranno le scudisciate dei saraceni e non ci sarà più spazio per chitarre, battimani e bricolage liturgico, ma solo per potenti Kyrie eleison!

    Stefano

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  3. Quoto l'anonimo delle 15 e 37...il Cardinal Zen è un vero eroe, un modello per tutti noi...

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  4. Abbiamo avuto l'onore di avere ospite il Card. Zen per la celebrazione del centenario della morte del pittore Luigi Fontana a Monte San Pietrangeli http://www.missaleromanum.it/Immagini/EventiMarche/EventMarche.htm .
    Abbiamo avuto l'onore di andare a prendere l'Eminentissimo all'Aeroporto.
    Un altro Eminentissimo, ci aveva precedentemente detto " Sarà un vero arricchimento spirituale per voi".
    Così è stato.
    Così non è stato per i Sacerdoti e per il Religiosi a cui non è stata data l'opportunità di incontrare Sua Eminenza ne' è stato consigliato loro di intervenire.
    Una macchia che contraddistingue la storia contemporanea di una delle più gloriose Diocesi
    italiane.
    Tutti, presuli e laici, dovrebbero piegare la testa davanti ad un così coraggioso e degnissimo Principe della Chiesa.
    Andrea Carradori

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  5. Le teste mitrate non vogliono nemmeno sentir parlare di certi esempi color porpora; l'unico esempio che seguono è Moira Orfei, la quale peraltro è più seria delle scimmiottature liturgiche.

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  6. Ciascun parroco è ormai "duce" indiscusso della propria comunità, e "marca " il territorio con il Movimento a lui più conveniente: una volta spostato, tra lamenti e levata di scudi dei suoi fedelissimi il nuovo parroco riinizia un nuovo "corso" sempre attento a non urtare la sensibilità liturgica di chitarristi, bassi, batterie, painole, tamburelli, tamtam e via disocrrendo. Il vecchio organo della mia parrocchia è abbandonato da anni e sta marcendo ogni tanto trovo un simpatico topolino che fa il giro per le volute barocche. Invece nel presbiterio fanno mostra grandi cartelloni "pubblicitari". Domenica scorsa, ci han vietato di mettere il quadro di gesù Misericordioso, al suo posto un cartellone "Domenica della Misericordia" con tanti colori e nessun immagine.

    Stiamo soffrendo le pene dell'inferno e nessuno ci crede.

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  7. Per la Chiesa si deve anche soffrire.
    Si deve difendere la Verità e denunciare gli abusi: ma non lo si fa e non lo si deve fare per divertimento, ma per amore e con sofferenza.
    Il card. Zen è sempre stato un faro di amore e sofferenza. E continuerà ad esserlo anche se i riflettori fatalmente si sposteranno altrove.

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  8. Comunicazione di servizio per Dante Pastorelli: le nostre mail rimbalzano al mittente.

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  9. Ci ho messo un bel po' di tempo per capire che i veri eroi sono uomini come il Cardinal Zen, i Santi martiri cinesi, i milioni di cattolici e cristiani che per pregare e assistere alle liturgie sono minacciati, incarcerati e uccisi...non gli assassini vestiti di grigio e con uno squallido libretto rosso in mano...ringrazio Dio che me lo ha fatto capire...rinnovo la mia ammirazione, il mio appoggio e la mia preghiera per i cristiani perseguitati in Cina e in tutto il mondo...dagli uomini come Zen, alle masse ignote...

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