Pubblichiamo un estratto dell'intervista, misurata e positiva, concessa dal Card. Barbarin (foto sopra), Arcivescovo di Lione, a Présent:
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[Il Papa] non dà l'impressione di cedere agli integristi ? ['integriste' è il termine francese 'politicamente corretto' per diffamare i lefebvriani]
No, è un atto incredibile del Papa che è totalmente nella sua strategia di unità e apertura. Gli integristi dicevano: "D'accordo per il dialogo, ma prima togliete le scomuniche". Il Papa ha fatto un passo, ora, devono farne uno loro e dire se accettano o no il Concilio Vaticano II. Il Papa ha iniziato il dialogo, ora sta a loro dire se il suo insegnamento, se il Magistero della Chiesa è per loro.
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Lei ci crede [nella riconciliazione]?
Credo che sarà difficile per loro, perché sono molto divisi. Alcuni pensano che il Vaticano II è completamente marciom altri si ritrovano su questa bella frase di mons. Fellay: "E' impossibile dirsi cattolici, se restiamo separati da Roma". Spero che saprà convincere la sua comunità a rientrare a casa. Io credo che con i gesti del Papa come il motu proprio di 18 mesi fa che autorizzava la Messa di S. Pio V, molti integristi hanno fatto della strada. Un aneddoto significativo: un po' dopo il motu proprio, un signore mi ferma per strada e mi dice: "Sono il figlio dell'autista di mons. Lefebvre; con quel che ha fatto Benedetto XVI, è tempo per noi di rientrare a casa".
Che cosa dice ai cattolici che si inquietano di questo ritorno degli integristi?
Dico loro: "Non abbiate paura" [la frase di Giovanni Paolo II, n.d.R.], c'è un'incredibile varietà nella Chiesa, già negli Atti degli Apostoli. Io dico loro come agli integristi: "Siamo missionari".
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