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lunedì 6 febbraio 2023

PERICOLO: ad aprile un nuovo documento contro la Messa tradizionale? Più che semplici voci: il probabile contenuto #traditioniscustodes #summorumpontificum

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo pubblicato sabato 4 febbraio sul sito tedesco Motu proprio: Summorum Pontificum (poi tradotto in lingua inglese dal sito Novus Ordo Watch QUI su segnalazione preziosa di un nostro lettore).
L’articolo riprende, con ulteriori preoccupanti dettagli, le indiscrezioni già rese note venerdì 13 gennaio (QUI, riprese da MiL QUI) sulla prossima pressoché totale abolizione del rito tradizionale.
Precisiamo che le informazioni riportate nell’articolo – per quanto assai circostanziate e verosimili – al momento non hanno ancora trovato riscontro tra le nostre fonti; ciononostante, dopo una ponderata riflessione che ha coinvolto l’intera Redazione di MiL, abbiamo ritenuto opportuno pubblicarle, in quanto:
1. la recente «prassi romana» ci ha abituato a provvedimenti pontifici assunti al di fuori del «naturale» iter interno della Curia Romana (ed il provvedimento in questione ha l’aria di essere stato pensato nel cosiddetto «gruppo di Sant’Anselmo»), per cui le nostre fonti qualificate (interne ai Sacri Palazzi e… Case limitrofe) ne potrebbero venire a conoscenza solo nell’immediatezza della pubblicazione, se non addirittura contestualmente;
2. ieri pomeriggio, sul volo di ritorno dal viaggio apostolico nella Repubblica democratica del Congo ed in Sud Sudan – durante l’ormai consueta chiacchierata pseudo-spontanea con i giornalisti – ad una non casuale domanda sul suo predecessore, papa Francesco risponde di averlo consultato più volte in questi anni e che «non era amareggiato per quello che io ho fatto» (QUI); ora, posto che tali affermazioni vanno contro tutto ciò che si sa per certo sul pensiero di Sua Santità Benedetto XVI e risultano in aperto contrasto con quanto scritto dal fededegno mons. Georg Gänswein (QUI  e QUI), alle cui dichiarazioni sembra evidente il riferimento (ed è veramente improbabile che quest’ultimo abbia platealmente mentito), sorge il sospetto (e, anzi, qualcosa di più) che tale uscita apparentemente innocua voglia essere la giustificazione preventiva di una prossima azione già pianificata in forte discontinuità con Benedetto XVI, e sappiamo che uno dei principali terreni di scontro fu proprio il rito tradizionale;
3. in un periodo storico di evidente, innegabile ed oggettiva guerra dichiarata alla Tradizione (quindi alla dottrina tradizionale ed al rito tradizionale), è necessario non abbassare la guardia e tenere alta l’attenzione sugli immani pericoli che abbiamo di fronte;
4. infine, e soprattutto, affinché anche questo nostro articolo possa sollecitare l’«alleanza dei buoni», che – se uniti – possono ancora fare ed incidere molto, come è stato possibile in occasione delle indiscrezioni che – in esclusiva mondiale e tra il dileggio di molti – MiL pubblicò sin dal 25 maggio 2021 (con numerosi articoli) su quello che, quasi due mesi dopo, fu il motu proprio Traditionis custodes e ancor prima (e ancor meglio) per l’istruzione Universae Eccleasiae (qui, 2011),

«Tutto quello che sappiamo, e anche questo in larga parte per diretta esperienza, è che il male agisce con grande potenza e successi continui – inutilmente: preparando sempre e solamente il terreno perché il bene, inaspettatamente, germogli» (J.R.R. Tolkien, dalla lettera del 30 aprile 1944 a Christopher Tolkien).

L.V.


La nostra fonte romana ci ha fornito nuove informazioni e chiarimenti sull’attesa Costituzione Apostolica sull’eliminazione della dottrina tradizionale e del suo rito dalla vita della Chiesa.

Secondo questa, il documento si concentra sull’esplicita proibizione dell’amministrazione dei sacramenti e dei sacramentali secondo la forma tradizionale come regolata nel Rituale Romanum tradizionale o nel Pontificale. Battesimo, matrimonio, cresima – solo nel nuovo rito e in latino solo nella misura in cui sono celebrati all’interno di una messa del Novus Ordo in latino. La nostra fonte non ha saputo dire fino a che punto sia necessario un permesso speciale per quest’ultimo, come già avviene in alcune diocesi statunitensi.

Questo divieto riguarda espressamente anche le ordinazioni al diaconato e al sacerdozio: in futuro, anche nelle comunità fedeli alla tradizione, esse potranno avvenire solo secondo la liturgia della riforma. L’amministrazione dei sacramentali tradizionalmente chiamati «ordini inferiori» – per i quali non esiste un nuovo rito – è proibita.

La «libertà» dei sacerdoti delle comunità fedeli alla tradizione di celebrare la Santa Messa secondo il Messale tradizionale senza un permesso speciale è limitata all’uso all’interno delle case «canonicamente stabilite» di queste comunità.

Queste informazioni attuali, che a quanto pare vanno oltre lo status di semplici voci, indicano anche la Settimana Santa come data di pubblicazione del documento – quindi probabilmente l’anniversario della Costituzione Missale Romanum di Paolo VI, il 3 aprile.

Le intenzioni della nuova e indubbiamente «incostituzionale» legislazione del Papa Bergoglio, qui specificate, stanno diventando sempre più chiare: la liturgia tradizionale (e la dottrina, perché di questo si tratta in definitiva) deve essere resa sempre più invisibile e spinta oltre i limiti. Vai lì! Se possibile, il «normale credente» non dovrebbe più entrare in contatto con ciò che è stato cattolico per duemila anni – e se lo fa, con la coscienza sporca di aver fatto qualcosa di «proibito». Abuso spirituale ai massimi livelli; il Papa come assassino di anime?

Il secondo bersaglio dell’attacco sono le comunità di tradizione, che devono essere colpite nel profondo proibendo o limitando fortemente la loro attività pastorale e soprattutto vietando le ordinazioni con il rito tradizionale. Anche i loro membri devono essere costretti a comprendere i duemila anni di storia della Chiesa di Cristo come un capitolo superato, addirittura chiuso, e a prestare giuramento di fedeltà alla Chiesa dello Zeitgeist, riplastificata dallo «spirito del Vaticano II» e rifondata dal Pistolero della Pampa. Gli effetti concreti che questo avrà sui seminari e sulla situazione della nuova generazione negli istituti dovrebbero essere presto visibili.

Due osservazioni attuali confermano la tendenza e giustificano i peggiori timori. In primo luogo, l’attuale titolare della Cattedra di Pietro si era espresso in un recente discorso come se avesse delle riserve morali sull’omosessualità. Questo gli valse un «dubium» di rimprovero da parte del suo frate James Martin. Francesco ha prontamente risposto, contrariamente a quanto fa di solito con i dubia, con una lettera scritta a mano in cui si scusa assiduamente e suggerisce una lettura delle sue osservazioni più gradita all’omo-papa.

Il secondo è forse ancora più tipico: con decreti dettagliati, Francesco ha fondato all’inizio del mese quello che probabilmente è un «Centro educativo Laudato Si’ per la conversione ecologica», più orientato alla pratica, e un «Centro studi Laudato Si’ per il riorientamento ecologico», più orientato alla teoria. Entrambe le istituzioni sono dotate di ampi privilegi istituzionali e finanziari e hanno a disposizione la residenza estiva Castel-Gandolfo, utilizzata da precedenti papi, come sede per le loro attività indubbiamente estremamente benefiche. Si dice che siano già iniziati i lavori di ristrutturazione di questo che si chiamerà Borgo Laudato-Si’.

20 commenti:

  1. Attenti a fornire queste false notizie. Qualcuno potrebbe crederci. E portare avanti tali amenità in una finestra di overton. Ritengo che nulla sarà toccato per la messa tridentina e che il Papa Francesco desideri solo la conversione del cuore a prescindere dal rito che si segue

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  2. Il Papa ha parlato chiaramente di strumentalizzazione della morte di Papa Benedetto da chi vuole tirare l’acqua al suo mulino e creare divisioni e partiti.
    Non avrebbe potuto dire di meglio. Tutta quanta l’attività degli organi tradizionalisti si basa proprio su questo.
    Ma sappiamo bene chi è colui che si batte per creare divisioni.

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  3. Ormai, Bergoglio fa e disfa a suo piacimento. Si rende conto che molti fedeli si stanno allontanando dalla Chiesa cattolica. Difatti, una parte dei fedeli se ne va verso altre confessioni, un'altra parte si stanno formando in piccole chiese che desiderano seguire il Vetus Ordo e via discorrendo. Voglio ricordare al sig. bergoglio che egli non è il padrone della Chiesa cattolica, ma un mero pastore delle anime e dell'evangelizzazione. Il collegio cardinalizio, i vescovi tutti zitti, pur consapevoli di tanti errori, nessuno fiata, forse la poltrona temporanea è piu' comoda rispetto alla dannazione eterna.

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  4. Per voi pericolo. Per me speranza.
    Ho visto vite inaridite e famiglie sfasciate dal fanatismo di tanti preti della messa in latino.

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    1. Quanto a sfascio e inaridimento, non mi pare messa meglio la Chiesa tutta dopo le cure a base di “misericordina”

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    2. Una strage, un’ecatombe...che ha inaridito anche molti cervelli e sfasciato le menti di chi ha sostituito la VERA SANTA MESSA con canzonette simil-Sanremo e canoni massonici

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    3. Sarà vero? A me sembra impossibile che la messa che per tanti secoli è stara celebrata in tutte le chiese provochi tali sconquassi.Poi quello che ha visto lei è una visione parzialissina.....

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    4. Di grazia, potrebbe dirmi quali sono i canoni massonici?

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    5. Se vedeste quello che ho visto io…

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  5. CHE DIO CI AIUTI!!!.
    Max75

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  6. È logico che la messa tradizionale sia perseguitata mentre questo accade nelle altre - capisci l'ironia?:

    https://gloria.tv/post/BqSBvtznadzV4BHdiqHxQdyW4

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  7. Il cosiddetto gruppo di sant’Anselmo avrà una fine, grazie a Dio non c’è nulla di eterno sulla terra. A queste eventuali restrizioni seguiranno poi necessariamente indulti più o meno ampi. E non sarebbe la prima volta, come dimostra madame Storia, che un Papa disfa ciò che un Papa ha fatto. Niente paura, dunque, rimaniamo pure nella pace del Signore.
    Con affetto fraterno, un prete che non ha mai celebrato il Rito antico, ma per il quale nutre amore, venerazione e rispetto per la sua santità, ortodossia totale e bellezza.

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  8. che vogliamo dire .......finiremo nelle catacombe come qualcuno di noi aveva previsto. Speriamo di poter dire come chi ci ha preceduto "abbiamo conservato la fede" nonostante tutto...la nostra anima non è in vendita, se dovremo combattere " una buona battaglia" incominciamo a prepararci Christus vincit! Lorenza

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    1. Lo dite da decenni, ma, invece, siete sempre lì con tanto di sit in e “rosari di protesta” quando i membri di quella gerarchia che disprezzate non vi accomodano in ogni cosa.
      I lefebvriani li digerisco ancor meno di voi, ma almeno sono più coerenti.

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  9. https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_ratzinger_cosa_ha_detto_messa_in_latino-7214544.html

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  10. Per quanto mi riguarda 8x1000 allo stato, disobbedienza al tiranno, frequenterò la sspx (cosa che no ho mai fatto) , e vedo con molta fiducia una nuova generazione di sacerdoti giovani lontani da queste assurde e mortali ideologie.

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  11. Staremo a vedere cosa succederà.Francesco non ha bisogno che alcuni professori dell'ateneo S.Anselmo lo spingano a prendere certe decisioni perchè decide lui e non si lascia convincere da nessuno.La soppressione (eventuale)della messa in latino sarà (sarebbe) solo opera sua.Però non solo lui un giorno ne pagherà le conseguenze ,a carissimo prezzo.

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  12. Cancellare la SS.Messa in latino significherà per la sua anima un castigo eterno....... certamente dopo di lui sarà ripristinata.

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  13. Per citare una bella omelia di mons. Agostini di qualche tempo fa, noi sappiamo da duemila anni quello che dobbiamo fare.
    Quindi calma e gesso. I decreti passano, i Papi pure, i Professori non ne parliamo, la Chiesa resta. E se per continuare a viverla dovremo riscendere nelle catacombe tanto meglio. Un vecchio prete del mio paese d’origine diceva che la Chiesa deve essere Santa, Cattolica, Apostolica e Perseguitata. E aggiungeva che se non è perseguitata puzza.
    Quindi ringraziamo il Santo Padre e i suoi sciocchi consiglieri per i meriti che ci sta facendo acquisire. Tutto ritornerà un giorno a maggior gloria della Chiesa, quella vera di cui sopra.

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  14. Pare che il nuovo documento proponga ai vescovi di concedere ai sacerdoti che celebrano il rito tradizionale quelle chiese presenti sul territorio non utilizzate poiché necessitano di ristrutturazione, ma non si comprende bene se la diocesi contribuirà o chiederà che la ristrutturazione venga effettuata da un istituto o gruppo di fedeli costituito.

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