Quindi con faccia si presentò?
Chi decise di chiamarlo a sostituire padre Cantalamessa?
Il Papa approvò la scelta?
Ma ancor più: perchè nessuno della Congregazione per la Dottrina della Fede protestò? Presso la CDF, infatti, come dimostrato da MiL, si stava celebrando il processo n. 685/2019 a carico di p. Rupnik per la colpevolezza: quindi si conosceva la scomunica latae sententiae in cui era già automaticamente incorso l'imputato. (La scomunica, che gli venne confermata pochi mesi dopo gli esercizi spirituali, con decreto del maggio 2020, gli sarebbe stata rimessa solo poco tempo dopo).
Perchè quindi nessuno dal Sant'Uffizio impedì lo scandalo di far tenere ad uno scomunicato gli Esercizi spirituali alla Curia Romana, nel Cuore della Cristianità?
Qui gli altri nostri post sul caso Rupnik (che sta davvero diventando davvero scandaloso e squallido oltremodo).
Roberto .
(L.B., R.C. - a cura Redazione "Il sismografo", 25.1.2023).
Nel 2020, gli Esercizi Spirituali del Papa e della Curia romana iniziarono nel pomeriggio della domenica 1° marzo e si prolungarono fino al venerdì 6. Dopo l'Angelus di quella domenica, a sorpresa, Papa Francesco disse: "Vi chiedo anche un ricordo nella preghiera per gli Esercizi spirituali della Curia Romana, che questa sera inizieranno ad Ariccia. Purtroppo, il raffreddore mi costringe a non partecipare, quest’anno: seguirò da qui le meditazioni. Mi unisco spiritualmente alla Curia e a tutte le persone che stanno vivendo momenti di preghiera, facendo gli Esercizi spirituali a casa." (Vatican .va)
Quell'anno il predicatore degli Esercizi presso la Casa del Divin Maestro (Ariccia) fu il gesuita Pietro Bovati e quella volta si registrò la prima assenza fisica di Papa Francesco. Ne seguirono altre due, 2021 e 2022, a causa della situazione determinata dalla pandemia di Covid 19 che obbligò a fare gli Esercizi Spirituali "da remoto". Come è noto anche gli Esercizi prossimi (26 febbraio - 3 marzo) saranno "a casa" di ciascuno.
La Sala Clementina: la predica di p. M. I. Rupnik
Nel 2020, oltre agli Esercizi Spirituali di Ariccia (1-6 marzo), come di tradizione si svolsero per tutti i dipendenti della Curia le Prediche di Quaresima tramite il circuito televisivo interno. Alla predica del primo venerdì di Quaresima, i presenti nella Sala Clementina erano pochissimi. La maggioranza, compresi i giornalisti nella Sala stampa, seguirono l'allocuzione del gesuita (29 minuti) usando il circuito interno.
In questo contesto temporale e in questa realtà vaticana, il venerdì 6 marzo 2020, quasi tre anni fa, la Sala stampa della Santa Sede pubblicò un comunicato che letto oggi pone molte gravi e severe nuove domande sul caso del gesuita Marko Ivan Rupnik, colui che, a sorpresa, tenne la prima Predica di Quaresima.
Il comunicato del 6 marzo 2020 diceva:
"Alle ore 9.00 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, Padre Marko Ivan Rupnik, S.I., Direttore del Centro Aletti, ha tenuto la prima Predica di Quaresima dal titolo “Mettere la scure alla radice. Tema delle meditazioni quaresimali è il seguente: “Presso la croce di Gesù stava sua madre” (Giovanni 19, 25), Maria nel mistero pasquale di Cristo."(Sala stampa vaticana)
La scelta di p. Rupnik
Evidentemente questa nota provocò subito sorpresa e perplessità poiché ci si attendeva, come negli anni passati, che a parlare fosse padre Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia, e non padre Marko Rupnik. Spiegazioni successive confermarono che padre Cantalamessa quel giorno era indisposto e quindi il gesuita Rupnik era stato chiamato a sostituirlo.
Non si sa chi prese la decisione di chiamare Rupnik. I massimi responsabili della Segreteria di Stato erano ancora ad Ariccia per l'annuale settimana di Esercizi spirituali e il Papa faceva altrettanto a Santa Marta, colpito da raffreddore.
Questo tipo di decisione in teoria spetta all'Arcivescovo Sostituto della Segretaria di stato che allora, dal 14 ottobre 2018, era il venezuelano mons. Edgar Peña Parra. Il Sostituto è una persona molto vicina al Papa ed è possibile che mons. Peña Parra abbia parlato con il Pontefice della situazione venutasi a creare con l'impedimento di p. Cantalamessa. Il nome del gesuita Rupnik poteva venire fuori in modo spontaneo e immediato non solo per l'esperienza del sacerdote in materia di Esercizi spirituali ma anche per la relazione molto stretta con Papa Bergoglio. Diversi attuali collaboratori del Papa sono venuti fuori dallo scambio di opinioni e proposte fra il Papa e p. Rupnik e oggi prestano servizio in diverse strutture vaticane dove alcuni di loro sono molto importanti.
Lo stato della vicenda Rupnik il giorno della sua predica di Quaresima (2020)
Siamo ai primi di marzo del 2020. La vicenda di p. Rupnik, secondo la cronologia della Compagnia di Gesù, era cominciata nell'ottobre 2018, vale a dire 17 mesi prima della predica del 6 marzo 2020. I Gesuiti avevano aperto l'inchiesta preliminare per fare chiarezza su accuse di "molestie sessuali e di assoluzione di una complice (...) nel peccato contro il sesto comandamento".
Il 6 marzo 2020, dunque, in Vaticano, tra le massime autorità erano già conosciuti i principali gravi contenuti delle denunce che coinvolgevano Marko Rupnik, e forse, come già detto, la decisione di fargli tenere la predica del primo venerdì di Quaresima alla Curia è stata presa da una di queste autorità.
Va precisato in onore del vera che tutte queste autorità del vertice della Santa Sede sapevano:
1) che nel mese di maggio 2019 l'indagine preliminare aveva detto che le "accuse erano credibili" e che era stato inviato un plico alla Congregazione per la Dottrina della Fede;
2) che nel giugno 2019 a Rupnik erano state imposte "misure restrittive cautelari";
3) che la Congregazione per la Dottrina della Fede, nel luglio 2019, aveva chiesto al Preposito dei gesuiti "un processo amministrativo penale" contro Rupnik. Il Preposito nominò un Delegato e due assessori per portare avanti il processo:
4) che nel gennaio 2020, qualche settimana prima della predica per la Curia romana del primo venerdì della Quaresima, il Delegato e i due assessori (che non erano membri della Compagnia di Gesù), all'unanimità sentenziarono: "c’è stata effettivamente l’assoluzione di una complice."
Fatti gravi, silenzi dolorosi, risposte inesistenti...
L'"assoluzione di una complice" è la ragione ultima del perché la Congregazione per la Dottrina della Fede sentenzia che p. Rupnik "è in stato di scomunica latae sententiae"
La cronologia ufficiale dei Gesuiti resa pubblica il 18 dicembre scorso conclude con questa frase raccapricciante. "La scomunica viene revocata da un decreto della Congregazione per la Dottrina della Fede nello stesso mese dopo che p. Rupnik ha ammesso i fatti e chiesto perdono."
Se la Congregazione per la Dottrina della Fede nel giro di pochi giorni decreta, per scritto, che la scomunica di Rupnik è stata rimossa, ciò vuol dire che ha cancellato con il gomito quello che prima aveva scritto con la mano.
E questo nella Chiesa non lo si può fare, mai, a meno che lo decida o l'imponga il Papa.
Da questi fatti incontestabili sono venuti fuori nel mondo cattolico interrogativi che prima o dopo - per il bene della credibilità di tutta la Chiesa - dovrebbero ricevere risposte oneste, complete e trasparenti. Lungo i quasi 10 anni del pontificato di Francesco, si sono accumulati troppi silenzi, in particolare nella maggioranza delle vicende più gravi che si sono susseguite dal 2013 ad oggi. Sono questi silenzi le cause ultime del perché tanti cattolici sono delusi e amareggiati. Si aspettavano altro. Non tanto un nuovo organigramma della Curia – importante! – ma una chiesa di cristallo fedele alla legge suprema e perfetta: Gesù. Una chiesa sempre più lontana dal potere e sempre più profetica, sempre più lontana dalle omertà e dai calcoli e sempre più vicina alla verità e alla parresia tanto invocata.
Fonte - Jesuits