Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi
69ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA PREGHIERA IN DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI AGI UFFICI DELL'ARCIDIOCESI DI PARIGI
Apprendiamo che durante il suo viaggio nella Repubblica Democratica del Congo e nel Sud Sudan, il 1° febbraio il Papa celebrerà una messa sulla pista dell'aeroporto di Ndolo a Kinshasa, in rito zairese. Il rito zairese, considerato un adattamento congolese del rito romano, era stato promosso dal cardinale Joseph Malula, arcivescovo di Kinshasa, membro del Consilium per la riforma liturgica: comprende gesti e movimenti ritmici, danze processionali, invocazioni degli antenati, una preparazione penitenziale rinviata a prima dell'offertorio, oltre i consueti dialoghi tra sacerdote e popolo.
Mons. Viola, Segretario del Dicastero per il Culto Divino, ha inoltre recentemente parlato dei lavori paralleli concernenti il rito amazzonico,a cui si è fatto cenno durante il Sinodo del 2019, e che potrebbero ispirarsi al rito zairese per quanto riguarda la libertà di adattamento a una cultura locale. La Chiesa, ha affermato, "non desidera, neppure nella liturgia, imporre la forma rigida di una sola formulazione".
Libertà dei messali, ad eccezione di quello tradizionale.
Accade però che oggi in Africa il messale tradizionale è sul punto di un ampio sviluppo, molti giovani sacerdoti se ne interessano, e i fedeli che lo scoprono ne sono entusiasti. Non pensarci nemmeno, dice Roma! L'importantissimo Dicastero per l'Evangelizzazione (nato dall'unificazione della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli con il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione), superdicastero di cui il Papa stesso è Prefetto e di cui il Pro-Prefetto per l'evangelizzazione è il molto progressista cardinale Tagle, e un dicastero che ha la preminenza su tutti gli altri dicasteri, sta lavorando per impedirne una qualsiasi estensione. Fece sapere con un'istruzione rivolta a tutti i vescovi che rientrano nella sua giurisdizione "missionaria", in particolare quelli in Africa, che era loro vietato autorizzare la Messa tradizionale quando non esista la "tradizione" di celebrarla nei loro paesi... Per ordine di Roma, non è consentito consentire l'apertura di nuovi luoghi di culto tradizionali.
A Parigi niente di nuovo. L'arcivescovo, Mons. Ulrich, mantiene la situazione così com'è. Certo, è disposto a concedere qua e là occasionalmente un Requiem o una messa di anniversario. Ma non pensa per un attimo di ripristinare le sette messe settimanali e le due messe parrocchiali domenicali già soppresse, così come non pensa di celebrare le cresime in rito tradizionale. E non risponde a qualsiasi delle richieste di incontri rivoltegli da parte di gruppi che vorrebbero parlare con lui.
La protesta non può quindi che crescere e potrà nel futuro assume altre forme. Per il momento, i fedeli privati della Messa di Saint-Georges de La Villette recitano un rosario di veglia, nella loro chiesa, ogni mercoledì alle 17, così come quelli del collettivo Paris Tradition 14, che lo recitano ogni domenica alle 18 , davanti a Notre-Dame du Travail. E dal lunedì al venerdì, dalle 13:00 alle 13:30, le sentinelle lo recitano al 10 di rue du Cloître-Notre-Dame, davanti agli uffici dell'arcidiocesi.