Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

lunedì 19 dicembre 2022

Di nuovo sul caso Rupnik, il punto di Pentin sulla situazione: la cronologia dei fatti

Edward Pentin di National Catholic Register (NCR) ha meritevolmente fatto una completa cronologia degli avvenimenti, che pubblichiamo ora, ringraziando l'autore per il lavoro svolto.
QUI i post pubblicati sul caso Rupnik da Mil.
Vedere anche QUI l'articolo postato ieri da Nicole Winfield (Associated Press, AP).
QUI, sul sito dei Gesuiti, p. Johan Verschueren S.J., Delegato del P. Generale Sosa S.J. e Superiore maggiore delle Case internazionali, invita chiunque abbia subito abusi da parte di p. Rupnik a contattarlo all'indirizzo teamreferente.dir@gmail.com (le persone possono scrivere in inglese, francese, italiano, spagnolo, olandese e tedesco).
Inter alia QUI un articolo di Avvenire, in cui dà un'informazione - a nostro modesto parere - latamente parziale sulla vicenda e sui blog, tra cui MiL, che hanno fatto uscire il caso.
QUI la "Trascrizione [apparentemente completa] dello scambio con i giornalisti" del 14 dicembre 2022, con l'ammissione da parte di p. Sosa della scomunica a p. Rupnik (e anche altro).
Questa traduzione è stata realizzata grazie alle donazioni dei lettori di MiL.
Luigi

Il caso padre Rupnik: Una cronologia
Uno sguardo ravvicinato alla sequenza di eventi che hanno portato all'indagine e alla scomunica del sacerdote sloveno di fama mondiale.
Edward Pentin, National Catholic Register, Vaticano,18 dicembre 2022

All'inizio di dicembre, alcuni siti web italiani hanno pubblicato informazioni su abusi psicologici e sessuali che sarebbero stati commessi negli anni '90 dal gesuita padre Marko Ivan Rupnik, un sacerdote sloveno famoso a livello internazionale per i suoi mosaici e altre opere d'arte.
La Compagnia di Gesù ha poi confermato che l'anno scorso era stata avviata un'indagine sulle accuse che padre Rupnik avesse abusato di diverse donne che erano membri di una comunità religiosa slovena da lui co-fondata negli anni Ottanta. Ma, secondo l'ordine dei Gesuiti, il Dicastero per la Dottrina della Fede (ora DDF, precedentemente noto come Congregazione per la Dottrina della Fede, CDF) ha successivamente stabilito che il caso sarebbe stato chiuso perché le accuse non rientravano nei termini di prescrizione canonici.
Questa risposta da parte dei vertici dei Gesuiti è sembrata lasciare molte domande senza risposta, generando il timore che sia la Compagnia di Gesù che il Vaticano non fossero del tutto trasparenti su ciò che si sapeva delle azioni di padre Rupnik, sulle limitazioni che sono state poste di conseguenza alle sue attività e sul fatto che Papa Francesco fosse personalmente coinvolto nella gestione della questione.
Queste preoccupazioni si sono intensificate il 14 dicembre quando il gesuita padre Arturo Sosa, superiore generale della Compagnia di Gesù, ha rivelato che padre Rupnik era incorso in una scomunica automatica nel 2019 per aver assolto sacramentalmente una donna con cui aveva peccato contro il sesto comandamento. L'ordine aveva omesso questa informazione rilevante nelle sue precedenti dichiarazioni pubbliche di questo mese su padre Rupnik.

Di seguito è riportata una cronologia delle azioni e delle questioni in gioco:

Inizio anni '80: La Comunità Loyola viene fondata in Slovenia dal gesuita padre Marko Ivan Rupnik e da suor Ivanka Hosta.

1992-1995: secondo un blog del sito italiano Left.it, il 1° dicembre 2022, si sarebbero verificati abusi psicologici, spirituali e sessuali nei confronti di donne che facevano parte della Comunità Loyola. Padre Rupnik era allora in servizio come cappellano dell'Ordine. Il quotidiano italiano Il Messaggero ha riportato il 5 dicembre 2022 testimonianze simili di due donne senza nome, una che sostiene di essere stata abusata da padre Rupnik negli anni '90 e un'altra che ha detto di essere stata testimone di numerose denunce da parte di membri della comunità che raccontavano l'abuso di potere del sacerdote, con manipolazioni psicologiche e relazioni intime di natura sessuale. La seconda donna riferisce che queste accuse furono presentate negli anni '90 a padre Francisco J. Egaña, allora delegato per le case internazionali della Compagnia di Gesù a Roma.

1993: In seguito a contrasti con suor Hosta, secondo quanto riportato da Left.it, padre Rupnik si trasferisce a Roma insieme ad alcune suore e fonda il Centro Aletti, dedicato alla promozione dell'arte religiosa e del suo legame con la spiritualità ignaziana.

1996-1999: Padre Rupnik supervisiona la ristrutturazione della cappella Redemptoris Mater nel Palazzo Apostolico.

Prima indagine (Assoluzione di un complice)

2015: Padre Rupnik viola il confessionale assolvendo una novizia italiana con la quale aveva peccato contro il sesto comandamento.

Ottobre 2018: Le accuse di assoluzione di un complice di padre Rupnik in un peccato contro il sesto comandamento vengono ricevute dal delegato della Curia SJ per le case internazionali a Roma. La Società avvia un'indagine preliminare. L'atto sarebbe avvenuto in confessionale - un grave crimine che comporta la scomunica laetae sententiae (automatica) - secondo quanto riportato nel dicembre 2022 dal sito italiano Messa in Latino e confermato dall'Associated Press.

Maggio 2019: l'indagine ritiene credibili le accuse. Viene inviato un fascicolo alla CDF

2019-2020: Viene svolto un processo canonico sulle accuse, condotto dal padre marianista Francisco Javier Canseco e da altri due investigatori non gesuiti, hanno detto fonti vaticane di "alto livello" a Messa in Latino. Questo viene confermato dai Gesuiti il 18 dicembre 2022.

Gennaio 2020: L'esito del processo si traduce in una condanna unanime e afferma che c'è stata effettivamente l'assoluzione di un complice. 

Maggio 2020: Padre Rupnik viene ufficialmente scomunicato e i Gesuiti affermano che il decreto è stato revocato nel corso dello stesso mese

Al momento della condanna, secondo il superiore generale dei Gesuiti padre Arturo Sosa, al sacerdote sloveno sono state imposte "restrizioni cautelative", vietandogli di impegnarsi in attività pubbliche senza il permesso del suo superiore locale. La Compagnia di Gesù afferma che le misure restrittive "preliminari" sono state messe in atto nel 2019 da padre Johan Verchueren, delegato del Superiore Generale dei Gesuiti e Superiore Maggiore per le Case Internazionali. (Padre Verschueren ha dichiarato al Register il 17 dicembre 2022 che il sacerdote doveva "evitare contatti spirituali privati e approfonditi con le persone, gli è stato proibito di confessare le donne e di dare direzione spirituale alle donne specificamente nel contesto del Centro Aletti". Nel 2020, queste restrizioni sono state ampliate geograficamente per includere qualsiasi luogo").

6 marzo 2020: Papa Francesco chiede a padre Rupnik di sostituire temporaneamente il cappuccino padre Raniero Cantalamessa, predicatore della casa pontificia, per predicare le omelie quaresimali di quell'anno in Vaticano. Non è chiaro se ciò sia avvenuto prima o dopo la condanna.

Seconda indagine (Abuso seriale)

2021: Il vescovo gesuita Daniele Libanori, vescovo ausiliare di Roma, viene incaricato di condurre un'inchiesta separata sulla Comunità Loyola in relazione alle denunce di abuso di potere al suo interno. L'inchiesta porta successivamente alla luce casi di abuso legati a padre Rupnik. L'inchiesta del vescovo Libanori è ancora in corso.

2021: Durante le indagini del vescovo Libanori, alcuni membri della Comunità Loyola denunciano abusi che vengono inviati all'allora Congregazione per la Dottrina della Fede. Gli abusi riguarderebbero coercizione e controllo, presumibilmente perpetrati da padre Rupnik quando era cappellano.

Giugno 2021: la CDF chiede alla Compagnia di Gesù di condurre un'indagine preliminare sul caso, secondo una dichiarazione del 2 dicembre 2022 della Compagnia di Gesù. I Gesuiti lo fanno, nominando un investigatore non gesuita, e i risultati vengono successivamente presentati alla CDF. Il vescovo Libanori presenta il proprio rapporto alla CDF, che conclude che le testimonianze delle vittime "sono credibili e la loro storia è solida". Una fonte della diocesi di Roma ha riferito ad ACI Prensa che almeno nove donne hanno accusato padre Rupnik di abusi durante questa inchiesta.

Luglio 2021: le misure restrittive vengono estese anche agli uomini (anche se i Gesuiti affermano che finora non sono pervenute denunce da parte di uomini), oltre a "restrizioni nel campo dell'attività pubblica per evitare di dare scandalo alle vittime". La pratica dell'arte, tuttavia, rimane finora consentita ed egli può celebrare la Messa e predicare omelie "nel suo contesto comunitario (un ambiente privato)." (Padre Verschueren al Register, 17 dicembre 2022).

Gennaio 2022: l'indagine conclude che c'è un caso da risolvere. I risultati vengono inviati al CDF con la raccomandazione di un processo penale.

Ottobre 2022: il Vaticano rifiuta di svolgere un processo canonico relativo alle accuse del 2021 a causa della prescrizione.

Ottobre 2022: il procuratore generale dei Gesuiti, consigliere canonico del superiore generale, chiede di rinviare a giudizio padre Rupnik perché gli abusi sono stati "raccapriccianti", ma viene nuovamente invocata la prescrizione, secondo quanto riportato da Messa in Latino.

Le attività di padre Rupnik dopo le indagini

3 gennaio 2022: Papa Francesco riceve padre Rupnik in udienza privata.

22 febbraio 2022: un discorso di padre Rupnik sull'Adorazione Eucaristica viene pubblicato su YouTube dalla Diocesi di Roma. Padre Rupnik continua anche a registrare le sue omelie e i suoi discorsi e li trasmette sul sito web del Centro Aletti. L'ultima è stata pubblicata su YouTube il 10 dicembre.

19 maggio 2022: Padre Rupnik predica un ritiro video a Larino, Italia.

Agosto 2022: il vescovo di Celje, Slovenia, Maksimilijan Matjaž, invita i suoi sacerdoti a un ritiro con padre Rupnik a Santa Severa, a nord di Roma.

9-13 agosto 2022: padre Rupnik tiene un corso di esercizi spirituali a Castel d'Ario, vicino a Verona.

30 novembre 2022: padre Rupnik riceve il dottorato honoris causa dalla Pontificia Università Cattolica di Paraná in Brasile.

Copertura mediatica

1-4 dicembre 2022: i siti italiani Left, Silere non Possum e Messa in Latino portano per la prima volta sotto gli occhi di tutti la condotta di padre Rupnik, riferendo delle indagini e dei loro risultati, nonché del fatto che a padre Rupnik è stato permesso di continuare a predicare, viaggiare e raccogliere premi nonostante le restrizioni impostegli nel 2019.

2 dicembre 2022: in risposta a questi articoli di stampa, la Compagnia di Gesù rilascia una dichiarazione in italiano in cui conferma di aver ricevuto nel 2021 un reclamo riguardante il "modo di esercitare il ministero" di padre Rupnik, precisando che "non erano coinvolti minori" ma che erano state svolte delle indagini. Si legge inoltre che nel 2021 a padre Rupnik era stato "proibito di impegnarsi in attività pubbliche senza il permesso del suo Superiore locale", compreso il divieto di "esercitare il sacramento della confessione, la direzione spirituale e dare gli Esercizi Spirituali", e che "queste misure sono ancora in vigore oggi, come misure amministrative, anche dopo la risposta del Dicastero per la Dottrina della Fede".

7 dicembre 2022: padre Sosa rilascia un'intervista in portoghese in cui ripete gran parte della dichiarazione del 2 dicembre della Compagnia di Gesù. Afferma che dal momento in cui è stata aperta l'indagine preliminare, a padre Rupnik è stato "immediatamente" proibito di "ascoltare le confessioni, condurre esercizi spirituali, direzione spirituale e fare dichiarazioni pubbliche, insegnare e qualsiasi altra attività di questo tipo che doveva essere autorizzata dal suo superiore locale". Aggiunge poi che le misure restrittive "sono state mantenute" e "rispettate". Dice che padre Rupnik "non è in prigione", "ha impegni artistici molto importanti" e che le misure "devono essere proporzionate ai fatti". Padre Sosa non fa alcun riferimento alla scomunica.

8 dicembre 2022: Pauline Books and Media annuncia il ritiro delle edizioni inglesi di tre libri di padre Rupnik.

9 dicembre 2022: Messa in Latino solleva la questione della scomunica precedente, chiedendo: "Cosa è successo alla scomunica e perché è stata bloccata?" In seguito, la Compagnia di Gesù, il Vaticano e padre Canseco non rispondono alle ripetute richieste della stampa, tra cui quella del Register, che chiedeva se padre Rupnik fosse stato scomunicato e poi gli fosse stata revocata la scomunica, e perché non si fosse rinunciato alla prescrizione per le altre accuse di abuso, visto che non doveva essere applicata a questi casi, secondo il Vademecum 2020 del DDF sugli abusi sessuali clericali.

14 dicembre 2022: nei commenti ai giornalisti a Roma, padre Sosa ammette che padre Rupnik era stato condannato per aver tentato di assolvere sacramentalmente una donna con cui aveva avuto rapporti sessuali ed era stato scomunicato.

Il DDF "ha detto che è successo; c'è stata l'assoluzione di un complice", ha detto padre Sosa, secondo l'Associated Press. "Quindi è stato scomunicato. Come si revoca una scomunica? La persona deve riconoscerla e deve pentirsi, cosa che ha fatto".

Alla domanda sul perché i Gesuiti non avessero rivelato in precedenza la condanna legata alla confessione, padre Sosa ha risposto che "si trattava di due momenti diversi, con due casi diversi".

Padre Sosa contraddice la precedente dichiarazione dei Gesuiti, affermando che le restrizioni al ministero di padre Rupnik risalgono in realtà alla condanna del 2020 per la violazione del sacramento della confessione, e non all'indagine preliminare del 2021 sugli abusi seriali.

Alla domanda su cosa sapesse Francesco del caso di padre Rupnik in generale o se fosse intervenuto, padre Sosa afferma di "poter immaginare" che il Santo Padre sarebbe stato informato di tale decisione dal prefetto del DDF, il cardinale gesuita Luis Ladaria. La Compagnia di Gesù ha dichiarato al Register il 17 dicembre di non aver informato il Papa delle indagini su padre Rupnik.

18 dicembre 2022: padre Verschueren rilascia una dichiarazione in cui invita chiunque abbia subito abusi per mano di padre Rupnik e che "desideri presentare una nuova denuncia o che voglia discutere delle denunce già presentate" a contattarlo.

Questa vicenda è ancora in corso e la cronologia verrà aggiornata non appena saranno disponibili ulteriori informazioni.

Nessun commento:

Posta un commento