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lunedì 7 giugno 2021

La trepidazione e la speranza dei gruppi (coetus) "Summorum Pontificum" che sono già" il futuro della Chiesa"

Stupì or non è molto la “risposta cattolica” che dette il Superiore di un Ordine religioso, fuoriuscito dalla galassia progressista,  ad un fedele che,  per conto del suo parroco, aveva contestato, come concetti “antiquati e superati”, i soggetti delle sue omelie.
In  realtà il Padre riportava le "consegne eterne della dottrina cattolica": i “novissimi”,  il peccato, il pentimento, l’emendazione, la grazia  e la correzione divina (perché peccando ho meritato i tuoi castighi) ecc.
Per nulla infastidito dalla contestazione, il religioso rispose: “ queste omelie  fra non molto  saranno “clonate” da tanti miei confratelli nel sacerdozio perchè già appartengono al futuro della Chiesa”. 
Parafrasando quella frase  possiamo vantarci nel Signore  che noi fedeli dei Coetus , ossequiosi delle forme devozionali della tradizione liturgica, “apparteniamo già al futuro della Chiesa”. 
Ha detto un Parroco dopo aver osservato lo zelo dei ragazzi di un Coetus: “vorrei avervi  nella mia parrocchia per suscitare la devozione eucaristica nei miei parrocchiani”. 
Molte cose si stanno scrivendo in questi giorni su un ipotetico futuro assetto giuridico (Dio non voglia!) del Motu Proprio  ma poco o niente sulla sofferenza umana e spirituale di noi fedeli che facciamo parte di quei gruppi ecclesiali nati o consolidati dopo la pubblicazione del Summorum Pontificum. 
Tutto dobbiamo al generoso volontariato dei fedeli dei Coetus!
In un post di MiL del 2014  “in tempore Natalis” leggiamo: «Un Sacerdote, stupito da tanto zelo dei ragazzi del gruppo, si è domandato a voce alta : “ Ma quei ragazzi non hanno una famiglia ? Come fanno a percorrere tanti chilometri anche a Natale rischiando di interrompere il pranzo natalizio?” Si ! L’amore e la dedizione per la Liturgia dei nostri padri non è una “moda” ma un modo di vivere intensamente la Fede nella fruttuosa devozione che fu dei nostri Padri e mediante la quale essi edificarono la "Civiltà Cristiana"» 
In un altro post del 2019 : «Giustissimamente su queste pagine elogiamo spesso il "volontariato" liturgico dei vari Coetus: lo facciamo con sincero spirito di ammirazione sapendo quant'è difficile, soprattutto in questo segmento di storia ecclesiastica, andare "contro corrente" sacrificando pure una parte delle proprie giornate, soprattutto quelle festive, per la lode divina. Non sarà quindi mai abbastanza sufficiente esprimere il nostro ringraziamento verso quei nostri fratelli e quelle nostre sorelle dei Coetus italiani che adempiono "da una parte l'obbligo proprio della Chiesa, e dall'altra partecipano al sommo onore della Sposa di Cristo perché, lodando il Signore, stanno davanti al trono di Dio in nome della madre Chiesa." » 
Quando sarà superata la fase pandemica, che ha messo miracolosamente in luce l'intatto splendore della fede dei fedeli dei Coetus,  si dischiuderà  anche una nuova fase comunitaria che potrà attingere dalla tradizionale “fraternità” cattolica.
Si potrebbero fare alcune ipotesi fra le quali il recupero di alcuni luoghi sacri,  appartenenti a privati oppure facenti parte del patrimonio statale del FEC , da riportare alla sola gloria di Dio dando sollievo spirituale ai fedeli . 
Potrà essere di aiuto l'osservazione dell’ammirevole organizzazione dell' accoglienza spirituale attuata da anni da diverse comunità. 
Tutte le grandi esperienze della splendente "civiltà cristiana" hanno avuto inizio e culmine sull'Altare: dai grandi assetti architettonici a quelle decorative e/o di artigianato sacro; dalle forme artistico/musicali ( patrimonio dell'umanità) a quelle letterarie e filosofiche. 
La sensibilità ossequiosa dell'ingegno umano, in tutte le sue forme, favorisce, con la grazia di Dio,  la fecondità vocazionale, quanto mai urgente soprattutto nel "vecchio" continente europeo.
Senza le vocazioni tutto è perduto: dagli altari alle culle,  dai campi  alle officine!
Sarebbe utile e prezioso "proporre" ex novo sul web la vera e reale immagine dei nostri gruppi di preghiera interamente ed esclusivamente dediti all'adorazione che "... implica la volontà di seguire Cristo, di seguire Colui che ci precede..." ( Benedetto XVI, 26 maggio 2005) prima di divenire vittime inermi delle congiure illiberali di palazzo.
 
Confidiamo nel materno aiuto della Santissima Vergine Maria e "andiamo avanti"!
AC 
 
Foto: L'opera di Dio che si realizza nella preghiera e nelle opere dei Monaci di Norcia QUI

1 commento:

  1. E' importante, come dice l'articolo, in questa ed altre occasioni presentare "coram populo" il vero volto dei fedeli del summorum che non è quello arcigo e acido dei blog e dei social: sono fedeli che pregano, soffrono e gioscono con e per la chiesa.

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