Giustissimamente su queste pagine elogiamo spesso il "volontariato" liturgico dei vari Coetus: lo facciamo con sincero spirito di ammirazione sapendo quant'è difficile, soprattutto in questo segmento di storia ecclesiastica, andare "contro corrente" sacrificando pure una parte delle proprie giornate, soprattutto quelle festive, per la lode divina.
Non sarà quindi mai abbastanza sufficiente esprimere il nostro ringraziamento verso quei nostri fratelli e quelle nostre sorelle dei Coetus italiani
che adempiono "da una parte l'obbligo proprio della Chiesa, e dall'altra partecipano al sommo onore della Sposa di Cristo perché, lodando il Signore, stanno davanti al trono di Dio in nome della madre Chiesa."
Il Pellegrinaggio Summorum Pontificum di quest'anno si è appena concluso facendo germogliare nei nostri cuori dei nuovi fiori di speranza poichè è stato " ancora una volta segnato dalla preghiera della Chiesa".
Ci rivolgiamo dunque ai carissimi fratelli e sorelle di tutti i Coetus italiani: il Pellegrinaggio Romano ci offre ogni anno l'occasione di incontrarci edificandoci vicendevolmente e meditando la straordinaria grazia che la Liturgia antica, che noi serviamo con tanto devoto entusiasmo, ci offre!
Sentiamo dunque come una "cosa nostra" il Pellegrinaggio annuale a Roma Summorum Pontificum: cerchiamo di ritagliarci uno spazio per incontrarci TUTTI, Sacerdoti, Religiosi, responsabili e fedeli, dei Coetus Italiani per parlare e per conoscerci!
Abbiamo da anni la grazia di pregare assieme tutte le domeniche e tutte le Feste immergendoci della fresca sorgente della Liturgia antica: perchè non farlo, in modo specialissimo, una volta l'anno comunitariamente nella Città Eterna?
Forse sarebbe opportuno promuovere anche dei pellegrinaggi regionali e pluri-regionali in preparazione di quello conclusivo a Roma anche per non essere di meno dei nostri fratelli stranieri che encomiabilmente partecipano al Pellegrinaggio.
Un affettuoso abbraccio a tutti i Coetus fidelium italiani!
Il Pellegrinaggio Summorum Pontificum di quest'anno si è appena concluso facendo germogliare nei nostri cuori dei nuovi fiori di speranza poichè è stato " ancora una volta segnato dalla preghiera della Chiesa".
Ci rivolgiamo dunque ai carissimi fratelli e sorelle di tutti i Coetus italiani: il Pellegrinaggio Romano ci offre ogni anno l'occasione di incontrarci edificandoci vicendevolmente e meditando la straordinaria grazia che la Liturgia antica, che noi serviamo con tanto devoto entusiasmo, ci offre!
Sentiamo dunque come una "cosa nostra" il Pellegrinaggio annuale a Roma Summorum Pontificum: cerchiamo di ritagliarci uno spazio per incontrarci TUTTI, Sacerdoti, Religiosi, responsabili e fedeli, dei Coetus Italiani per parlare e per conoscerci!
Abbiamo da anni la grazia di pregare assieme tutte le domeniche e tutte le Feste immergendoci della fresca sorgente della Liturgia antica: perchè non farlo, in modo specialissimo, una volta l'anno comunitariamente nella Città Eterna?
Forse sarebbe opportuno promuovere anche dei pellegrinaggi regionali e pluri-regionali in preparazione di quello conclusivo a Roma anche per non essere di meno dei nostri fratelli stranieri che encomiabilmente partecipano al Pellegrinaggio.
Un affettuoso abbraccio a tutti i Coetus fidelium italiani!
Ave Maria!
AC
Video:
Gloria della Missa Prima Pontificalis
Coro diretto dal maestro Aurelio Porfiri
Messa Pontificale nella Basilica di San Pietro 26 ottobre 2019
Approfittiamo dello spazio di questo post per esprimere un grande, sincero e ammirato ringraziamento al M° Aurelio Porfiri che quest'anno ci ha fatto gustare l'esecuzione della Missa Pontificalis Prima di Lorenzo Perosi ( con i tempi e le sfumature giuste: bravissimo!) e di alcune eccelse composizioni del sommo Palestrina.
Belli e toccanti, nella loro scrittura sobriamente devota, i Mottetti composti dallo stesso Maestro Porfiri: ci teniamo a sottolineare che la musica sacra "contemporanea" se rispettosa del " genere e -del-la forma richiesti dalla loro natura" con la forza dell'arte compositiva " è ancor più vincolata a Dio e diretta a promuovere la sua lode e la sua gloria, perché non ha altro scopo che quello di aiutare potentemente i fedeli a innalzare piamente la loro mente a Dio, agendo per mezzo delle sue manifestazioni sui sensi della vista e dell'udito".
Belli e toccanti, nella loro scrittura sobriamente devota, i Mottetti composti dallo stesso Maestro Porfiri: ci teniamo a sottolineare che la musica sacra "contemporanea" se rispettosa del " genere e -del-la forma richiesti dalla loro natura" con la forza dell'arte compositiva " è ancor più vincolata a Dio e diretta a promuovere la sua lode e la sua gloria, perché non ha altro scopo che quello di aiutare potentemente i fedeli a innalzare piamente la loro mente a Dio, agendo per mezzo delle sue manifestazioni sui sensi della vista e dell'udito".
Che bello respirare l'aria sopraffina del Cattolicesimo! Un'aria aristocratica per "gli uomini di buona volontà".
RispondiElimina" Domine Jesu, emitte in nos ignem, quem venisti mittere in terram, et voluisti vehementer accendi " Gesù è venuto sulla terra per accendere il Fuoco dell'amore e della conversione per la salvezza dell'uomo.
EliminaL'aria sopraffina, l'aria aristocratica per scelte persone ne sa di elites.
Il cattolicesimo non è fatto di elites ne' di pupazzi che girano con le "cotte sopra la panza" cassate diversi pontificati fa.
Non è questo il moodo di fare cattolicesimo nee' tanto meno di fare tradizione.
L'impostazionee, vincente peerchè la più prossima al vero tradizionalismo, della FSSPX che propone una liturgia sobria e VIRILE non ci dice nulla?
Appunto, 07:31, l'impostazione della FSSPX è sopraffina e aristocratica proprio perché cattolica. Aristocratica significa migliore e non ha nulla a che vedere con le "elites" né con i "pupazzi" panzoni. Sopraffina significa spirituale, sacra, trascendente le beghe umane.
EliminaBravo Fuoco per questa necessaria puntualizzazione!
EliminaBuona serata
Bravo Fuoco.
EliminaHo invitato centinaia di email e di messaggi WhatasApp dal mese di settembre ai fedeli con i quali il Signore mi dona la grazia di pregare usufruendo della Liturgia antica per invitarli al NOSTRO pellegrinaggio romano. Non sto qui a scrivere in quanti mi hanno risposto, tantomeno positivamente.
RispondiEliminaCi sono dei circoli liturgici "tradizionali" che non vogliono crescere preferendo di rimanere sempre e solo nel proprio gruppo (gruppetto).
Grazie a Dio ci sono i fedeli stranieri che ci danno un buon esempio di fresca ecclesiologia comunitaria arricchendo il Pellegrinaggio con la loro presenza.
Perchè i gruppi italiani non fanno lo stesso?
Noi stiamo con le nostre comunità FSSPX aperte a tutti.
EliminaStare nella Chiesa Bergogliosa facendo finta di niente con pizzi, merletti e celebrazioni fastose non ci interessa.
Noi combattiamo la battaglia e la deriva conciliarista e non stiamo a guardare alla finestra chiusi nel ghetto tradizionalista-bergogliano.
Il Superiore ha già indetto preghiere, messe e digiuni per lo scempio e profanazioni fatte col Sinodo Amazzonico e statuette pagane nella Casa di Dio!
Con riverenza!
Ineccepibile!
Elimina"Ci sono dei circoli liturgici "tradizionali" che non vogliono crescere preferendo di rimanere sempre e solo nel proprio gruppo (gruppetto).)" e ci sono dei circoli liturgici che non vogliono farsi intruppare dal solito piccolo gruppetto altrui".
RispondiEliminaNon riusciamo a capire cosa si intenda per "farsi intruppare". Ma soprattutto, perchè lo si pensa, e soprattutto, chi ma dovrebbe intruppare chi?
EliminaNon pensiamo che partecipare ad un Pellegrinaggio cattolico (cioè "internazionale"), in cui oltre ad assistere a belle celebrazioni, si incontrano altri fedeli che se pur stranieri pregano insieme in latino, condividono lo stesso amore filiale per la Chiesa Cattolica e l'interesse per il Rito Antico, voglia dire "farsi intruppare".
Inoltre è un momento utilissimo per tutti (sacerdoti compresi) per conoscersi, per condividere esperienze, metodi, consigli, scambiare opinioni, capire che non si è soli, e magari rafforzarsi nel convincimiento la battaglia è quella giusta e che siamo in tanti a combatterla.
Non partecipare a questi eventi - che vengono proposti - è come se chi, appassionato d'opera o di film, non andasse nè a teatro nè al cinema per paura di farsi "intruppare". Ma capite bene che se lo spettacolo è a quell'ora e quel giorno, chi mai volesse assistere e goderne, dovrebbe necessariamente andare a quel giorno e a quell'ora. E non correrebbe certo il rischio di perdere autonomia o farsi intruppare nè dal regista nè dal direttore del teatro.
Gli organizzatori del Pellegrinaggio si fanno in 4 per coordinare tutto (compresi gli incombenti in Prefettura, in Questura, stampare i foglietti, contattare i prelati per le celebrazioni, ottenere la Basilica Vaticana e le altre chiese romane, ecc...) SENZA CHIEDERE NULLA IN CAMBIO. LO FANNO SOLO AD MAIOREM DEI GLORIAM. Preparano un Pellegrinaggio a cui si può partecipare gratuitamente senza nemmeno comunicare la partecipazione: basta recarsi nelle varie chiese all'ora stabilita e basta.
Sapete spiegare dove sta il "rischio di intruppamento"???? E da parte di chi??? E in cosa???
Davvero restiamo basiti: si muovono fedeli dagli USA, dal Giappone (oltreche dalla Francia, dalla Germania, ecc), pur di dare testimonianza che la Tradizione è viva, pur di sentirsi parte di una bella e viva "cattolicità", ma gli italiani, che sono i più agevolati per vicinanza e per lingua, no, loro no. Per paura di "farsi intruppare"??? Ma chi? Dal Vescovo di Tolone?
Davvero ridicolo. Occasione perse per dare una bel segnale alla S. Sede che i tradizionalisti sono vivi, e costituiscono un gregge da pascere. Invece si disperdono (o meglio, si tengono in disparte) da soli).
Bravissimo Robertus sottoscrivo totalmente " Non riusciamo a capire cosa si intenda per "farsi intruppare". Ma soprattutto, perchè lo si pensa, e soprattutto, chi ma dovrebbe intruppare chi?
EliminaNon pensiamo che partecipare ad un Pellegrinaggio cattolico (cioè "internazionale"), in cui oltre ad assistere a belle celebrazioni, si incontrano altri fedeli che se pur stranieri pregano insieme in latino, condividono lo stesso amore filiale per la Chiesa Cattolica e l'interesse per il Rito Antico, voglia dire "farsi intruppare".
Bellissime riflessioni di Robertus!
Concordo con Robertus e con l'anonimo delle 14:25. A questo bellissimo pellegrinaggio partecipano persone libere e senza condizionamenti. Gli "intruppamenti" riguardano ben altri lidi (e i risultati sulla psiche dei fedeli sono devastanti, gruppi come i neocatecumenali sono vere e proprie sette, infatti sono nel mirino della magistratura).
EliminaChe vi siano dei circoli liturgici tradizionali ' chiusi' è una realtà negativa, nociva alla tradizione poiché sono spesso ancorati, polemicamente, alla liturgia precedente il Messale del 1962,che ebbe, purtroppo, una brevissima vita, in cui il popolo era totalmente assente senza seguire e capire cosa il sacerdote stesse facendo. La colpa della Chiesa può essere considerata relativa poiché in funzione della difesa del sacerdozio ministeriale negato dalle sette protestanti o parodiato dall'anglicanesimo. Si aggiunga anche una certa strumentalizzazione della tradizione in funzione politica e di potere.
EliminaPrendo da facebook e faccio copia+incolla di questa interessante riflessione: " Non è che i gruppi italiani siano pigri, o chiusi in sè stessi, o divisi per il gusto di esserlo. Nei primi pellegrinaggi accorrevamo tutti. Poi, progressivamente, c'è stata una 'mutazione genetica' del pellegrinaggio, ed oggi in molti non lo ritengono più una occasione da non perdere. Come mai? Bisogna fare una tutti una bella riflessione, e una bella autocritica, e tanto più va fatta là dove sono maturate, anno dopo anno, scelte ed orientamenti che hanno portato ai risultati attuali (scelte non facili, indubbiamente, sugli Istituti da coinvolgere maggiormente, sui gruppi da incoraggiare più o meno alla partecipazione, sulle persone cui affidare ruoli di coordinamento a livello locale, su come spendere risorse eventualmente a disposizione, sui prelati a cui chiedere di celebrare, sulla musica da eseguire e i musicisti da coinvolgere... Insomma, è mancata, in Italia, un certa coralità - magari sinodalità? - che all'inizio sembrava potersi creare. Ne conversavo oggi con un sacerdote che ha partecipato, e si parlava, con amarezza, di un "pellegrinaggio da ripensare". Personalmente, poi, vedo con fatica che gruppi esclusivamente tridentini e gruppi biritualisti possano dar vita a qualcosa di profondamente condiviso e quindi potenzialmente durevole."
RispondiEliminaL'analisi che Lei ha riportato, anonimo delle 07.:25, è in parte vera, e in parte condivisibile. p
RispondiEliminaPerò ai fini dell'efficacia del Pellegrinaggio presta il fianco a numerose critiche.
1) Innanzi tutto, il tenore della critica sembra motivato da rancore, da parte di chi non è stato coinvolto nell'organizzazione. E se fosse così, chi ha detto queste cose peccherebbe di superbia.
2) Le realtà da coinvolgere sono tante e sarebbe impossibile assegnare a tutte una parte attiva nello svolgimento del pellegrinaggio
3) Deve considerare che l'associazione che organizza il pellegrinaggio è anche quella che tira fuori i danari necessari per l'organizzazione pratica che anche se non sembra, è davvero imponente e complessa da gestire (denari che vanno da spese importanti come l'obolo da lasciare alle parrocchie per l'uso delle chiese, l'offerta da consegnare ai prelati, li prezzo della tipografia per stampare i foglietti, le spese per preparare i paramenti, lavarli, rammendarli se necessari, a spese più modeste ma necessarie, come ad esempio le pile per gli autoparlanti per la processione, gli auricolari dei ragazzi addetti alla sicurezza, ecc ecc.). Quindi è normale l'associazione debba, giocoforza, servirsi prevalentemente di persone che conosce già e con cui c'è intesa organizzativa.
4) gli invi agli istituti religiosi erano e sono sempre stati estesi a tutti!!! Ma spesso solo pochi hanno risposto e partecipato.
5) I prelati da coinvolgere sono difficili da trovare perchè o impegnati o di volta in volta assenti per "prudenza". Quindi bisogna ogni volta cercali con attenzione, sperando che accettino.
6) La coralità era stata auspicata sin dal 1° Pellegrinaggio. Lo sappiamo bene perchè eravamo stati contattati per dare una mano a livello italiano. Ma sa cosa è successo? Per troppo protagonismo molti volevano essere migliori di altri, più coinvolti. più pubblicizzati: e quindi, non trovando soddisfazione alle proprie ambizioni, negli anni si sono defilati.
7) Il Coordinamento locale direi che sarebbe anche superfluo. Si sa che ogni ultima domenica di Ottobre c'è il Pellegrinaggio: di che coordinamento c'è bisogno. I gruppi stabili che vogliono partecipare si organizzano e partono. E si presentano nei vari luoghi in cui ci sono le celebrazioni. I sacerdoti si portano la cotta e vanno in processione in abito proprio. Che altro è necessario? Se poi si insiste ad un coordinamento locale, mi spiace comunicare che i vari gruppi, come qualcuno ha commentato sopra, non vogliono "farsi intruppare" da altri. (intruppare da chi e in cosa, poi, non è dato capirlo).
8) INFINE, PER DARE TESTIMONIANZA e PER VIVERE CON FEDE un PELLEGRINAGGIO A ROMA (sia per rinnovare la propria fede - vissuta con fedeli di tutto il mondo, che pregano insieme una sola lingua e con un medesimo rito - sia per dare un segno di presenza viva della Tradizione) NON SI DOVREBBE GUARDARE ALLE INEVITABILI PECCHE DOVUTE ALL'UMANITA' DEI - pure meritorii - ORGANIZZATORI. BASTA ANDARE E PARTECIPARE CON FEDE E PREGHIERE. Dare una testimonianza di copiosa partecipazione fa bene a tutti, fa bene alla nostra buona causa. Fa vedere che la Tradizione è viva, diffusa e giovane.
Non andare al Pellegrinaggio solo per "motivi ideologici" è una sconfitta non solo per chi "diserta", ma per tutta la Tradizione.
Non faccio l'avvocato difensore però mi sento di dire che quel fedele che ha scritto su un social il messaggio qui incollato NON cade nella critica che è stata espressa nel precedente intervento di Robertus "1) Innanzi tutto, il tenore della critica sembra motivato da rancore, da parte di chi non è stato coinvolto nell'organizzazione. E se fosse così, chi ha detto queste cose peccherebbe di superbia." Egli ha solo espresso una sua opinione migliorativa.
EliminaQuando mai un volontario liturgico che mette la pelle sul bastone per trovare prete, chiesa, paramenti, suppellettili, cantori e soldi una domenica dopo l'altra può provare rancore per non essere coinvolto nell'organizzazione di questa opinabile iniziativa: ma mi faccia il piacere! Sembrerà strano a Robertus, ma siamo in tanti a non avere alcun interesse a comparire, rappresentare, votare e coordinare. Far parte della piccola cupola dei vigilantes interessa a ben pochi....
EliminaE in ogni caso restano le domande non risposte: CHI sono gli organizzatori, compresi quelli paganti, nazionali e internazionali. O siamo al livello delle società segrete?
Cari amici, i frutti spirituali di questo pellegrinaggio come di ogni atto di fede autentica e sincera rivolta con umiltà a NSGC sono immensi e di questo ringrazio Dio.
RispondiEliminaUn'osservazione però è doverosa: non si possono sentire il sabato omelie propagandistiche di tributo al CVII o di giustificazionismo per le derive in tal senso. Se proprio si deve applicare prudenza è meglio tacere ma non farci passare per conservatori-tradizionali post conciliari. Chiaro che poi le presenze diminuiscono se l'identità non si sposa con la coerenza di certe azioni.
Ancora nell'anno del Signore MMXIX si debbono leggere dei commenti come quello di anonimo delle 10:33 che non solo inficiano la spiritualità cattolica di sempre, quella di ieri come quella di oggi, ma rivolgono erronemente l'attenzione anzichè verso la preghiera a NSGC ad una specie di militanza "lotta continua" che non essendo gradiata da Dio rimane e rimarrà sterile.
EliminaA parte che non abbiamo sentito giammai delle " omelie propagandistiche di tributo al" Concilio Vaticano II.
A parte che il CVII, come atto magisteriale leggittimamente convociato e legittimamente svolto, appartiene legittimamente alla Chiesa così come la luna o le stelle appartengono al firmamento.
A parte che l'identità cristiana e cattolica , che ci è stata impressa con il Santo Battesimo, non aumenta ne' diminuisce a seconda della tifoseria pro o contro uno specifico atto magisteriale della Chiesa.
A parte che la preghiera attraverso la forma liturgica dei nostri padri non comporta in alcun modo essere distanti o essere dei contestatori degli atti del magistero recente o contempraneo della Chiesa.
La libertà che Dio ha dato ad ogni uomo lo rende anche libero di trasformarsi in un novello Onoda Hiroo ma siamo sicuri questa ostentata ottusità puà essere definita "cattolica" ?
Sono stato agli ultimi due pellegrinaggi del S.P. e ne ribadisco le grazie ricevute.
EliminaSe poi si vuole negare la realtà sostenendo che le omelie rispettivamente del card. Comastri nel 2018 e quella di mons. Rey pochi giorni fa siano state improntate sulla Tradizione come faro per l'avvenire della Chiesa e contrapposizione agli scempi idolatri e modernisti, significa andare contro la realtà. I testi a cui faccio riferimento sono reperibili ed ognuno può oggettivamente valutarne la portata.
Il senso e mi dispiace dirlo rimane sempre quello: nella Chiesa c'è anche questo tesoro liturgico e come "riserva indiana" vogliamo che ci sia concesso un po' di spazio di sopravvivenza.
Mi sembra di rileggere gli estratti della Massoneria in cui ci concedono l'incenso e i riti per darci il contentino.
Un seminarista, ora sacerdote, diceva " ho sempre attinto piena coerenza per la mia quotidianità dalla liturgia tradizionale senza per questo esser dovuto diventare polemico per atti ecclesiali avvenuti negli ultimi anni".
EliminaCelebrare o assistere alla messa tradizionale preuppone uno spirito polemico o contrario al concilio? E' assurdo!
Anonimo 08:19, a parte che i suoi "a parte" sono un arzigogolo della Sua mente, prima di dare dell'ottuso a uno come Onoda Hiroo, si sciacqui la bocca. Lei non ha la minima idea dello spirito di lealtà e sacrificio "ostentato" da Onoda (da dove? dalla foresta?) e trancia un giudizio temerario e irrispettoso che non ha niente di cristiano.
EliminaEvidentemente il seminarista ora sacerdote e Anonimo 10:16 ne sanno di più di Monsignor Lefebvre che, oltre a salvare la Messa di sempre, ha scritto un libretto intitolato "Accuso il Concilio". Ma fatemi il piacere!
Elimina"Non si possono sentire il sabato omelie propagandistiche di tributo al CVII o di giustificazionismo per le derive in tal senso" . Purtroppo, in un modo o nell'altro, al prezzemolo vaticanosecondista è difficile rinunciare. E perché? Per non sembrare troppo rigidi, troppo conservatori, troppo ... cattolici? Il CVII va rigettato. Monsignor Lefebvre insegna. Non si può tenere il piede su due staffe facendo il gioco dei novatori ecumenisti post-conciliari. Il fronte di guerra dev'essere ben tracciato: o di qua o di là.
RispondiEliminaSono completamente d'accordo. Chi non vuole rigettare il CVII e la nuova messa, cause primarie di tutti i mali presenti, non vuole veramente né la maggior gloria di Dio né la salvezza delle anime. Non v'è niente di buono nei documenti conciliari, anche se sono presenti ovunque citazioni di Papi e Santi (veri). Per fare ingoiare il veleno era pur necessario mescolarlo con una buona dose di rosolio. È la tattica del diavolo, che a volte si presenta come angelo di luce per meglio ingannare. Eppure i padri conciliari erano stati avvertiti in qualche modo delle reali intenzioni dei novatori, per esempio col libro di Maurice Pinay (uno pseudonimo) Complotto contro la Chiesa, riedito dopo tanti anni da Effedieffe. Con nessun successo. Infatti per esempio il Breve esame critico del Novus Ordo Missae ottenne soltanto due firme:quelle dei cardinali Ottaviani e Bacci. Purtroppo. Sicuramente molti prelati di sana dottrina in quei tempi si illusero di riuscire a conservare la dottrina cattolica nonostante le riforme conciliari. Oppure ebbero poco coraggio? Dio solo lo sa. È certo, invece, che Mons. Lefebvre di coraggio ne ebbe, e tanto, e fece tutto il possibile per il bene della Chiesa, per aiutare le anime. Che lo Spirito Santo ci accordi LUME e FORTEZZA!
EliminaNon ho ancora avuto la fortuna di poter partecipare al Pellegrinaggio romano Summorum Pontificum e spero in futuro di riuscire a farlo. Leggendo i commenti che precedono ho avuto modo di comprendere il grande impegno richiesto agli organizzatori, ai quali va il mio pensiero riconoscente per l'impegno profuso in silenzio e nel nascondimento per la buona riuscita di ogni cosa. Il loro generoso lavoro troverà certamente la giusta ricompensa. Grazie di cuore, spero che l'entusiasmo non venga mai a mancare e che in futuro la partecipazione sia sempre più numerosa. Gian
RispondiEliminaIo vorrei capire alcune cose:
RispondiElimina1) Chi è che organizza questo pellegrinaggio annuale
2) Chi è che coordina i gruppi summorum o dice di farlo e con quale mandato
3) A nome di chi o di quale carica parla il Sig. Carradori.
Infine vorrei sapere che senso dovrebbe avere questa "fresca ecclesiologia comunitaria" presso la sede
dove si intronizzano statue pagane e dove regna l'impostore travestito da papa.
Io personalmente non ho nulla a che spartire con questa "fresca ecclesiologia comunitaria" che mette assieme
pizzi e merletti e sciamani amazzonici e il Sig. Carradori potrà anche dedicarsi ai vari stranieri che a Roma vengono "freschi" ma non deve permettersi di giudicare la fede e le azioni altrui.
Partecipare al "vostro" non si sa di chi pellegrinaggio non è certo patente di buon cattolico e l'agenzia viaggi Carradori può certo fare a meno degli italiani visto il buon afflusso di stranieri.
Buona fortuna con le vostre gite di sollazzo per turisti autunnali col gusto per il barocco ma evitiamo sermoni patetici e ridicoli (a quando i santini con pacha mama una cum????)
Pesante stoccata dell'anonimo del 1° novembre, che mescola intrangugiabile polemismo pesudosedevacantista con alcune domande di vero buonsenso, che meriterebbero risposte chiare.
EliminaLasciando da parte il "sig. Carradori" - che guai a chi me lo tocca, e che comunque mi pare parli a nome solo di sé stesso, del suo impegno e delle sue eventuali insoddisfazioni - le domande sono legittime, e qualcuno dovrebbe rispondere:
1) Chi è che organizza questo pellegrinaggio annuale (per favore, nomi, cognomi, finanziatori)
2) Chi è che coordina i gruppi summorum o dice di farlo e con quale mandato: questa si che è una domanda da dieci milioni di dollari: chi e perchè? Regione per Regione please.... In tanti scopriremo che abbiamo dei coordinatori di cui manco sapevamo l'esistenza.... Il mio gruppo stabile ad esempio non fa capo a nessun coordinatore, e non ne sente nemmeno la necessità. Fa capo ai suoi celebranti e al suo Vescovo.
Aggiungo una nota: anno dopo anno questo pellegrinaggio si è rivelato sempre di più, per l'Italia, il pellegrinaggio annuale di quelli che celebrano il Vetus ordo una volta alla settimana, o una volta al mese, o in talune occasioni estemporanee, mentre gli altri, che si fanno il mazzo per garantire celebrazioni regolari almeno ogni domenica, se non ogni giorno, hanno ritenuto più utile, sempre di più anno dopo anno, starsene a casa, a organizzare meglio le loro celebrazioni o a riposarsi per quelle organizzate.
A mio parere, al di là dei benefici spirituali che può portare a coloro che vi partecipano, ed al di là del merito di far conoscere la Messa antica, o talune forme di celebrazioni della Messa antica (solenne, pontificale etc.), a qualcuno che non ne ha mai visto, questo pellegrinaggio, con il numero progressivamente calante dei suoi partecipanti, con il prestigio e il livello gerarchico parimenti calante dei suoi celebranti, con il progressivo ridursi, anno dopo anno dei cardinali e vescovi in assistenza, fa più male che bene alla causa della Messa antica (il risultato per chi guarda dal di fuori - magari da una finestra del Palazzo Apostolico è: quattro gatti che una volta all'anno fanno una sfilata in ghingheri per Piazza San Pietro). Se lo si vuole mantenere in vita, va completamente reimpostato. Se no, meglio finirla lì.
Prego la Redazione di NON cancellare lo scritto del 1 novembre alle ore 00:37. Grazie
EliminaAnonimo delle 00:37 ha scritto"che senso dovrebbe avere questa "fresca ecclesiologia comunitaria" presso la sede dove si intronizzano statue pagane e dove regna l'impostore travestito da papa" : ecco dei pericolosi estremisti come quello citato è bene che se ne stiano ben lontani dal pellegrinaggio e anche da siti cattolici come questo. Pericolosi anche socialmente e per questo, stiamone certi, attenzionati come di dovere.
EliminaCaro Anonimo delle 07:29 ALLORA NON VI LAMENTATE SE VI CANCELLANO LE MESSE O VI CACCIANO DALLE CHIESE E DAI SEMINARI IPOCRITI!
EliminaAnonimo delle 00:50 "Lasciando da parte il "sig. Carradori" - che guai a chi me lo tocca, e che comunque mi pare parli a nome solo di sé stesso, del suo impegno e delle sue eventuali insoddisfazioni"
EliminaUn fedele può o deve estendere l'invito del salutare Pellegrinaggio ai propri amici ed amiche naturalmente a livello personale.
Io mi vanto di farlo da anni: lo considero un dovere. Grazie per la cortese attenzione.
e fa bene
EliminaQuesto Summorum Pontificum ed annesso pellegrinaggio è diventato anch'esso un motivo di discordia. Indubbiamente un segno dei tempi. Del resto da sempre gli uomini mostrano un'agitazione interiore che, a quanto pare, è insanabile. Soltanto che oggi questa patologia interiore sembra coinvolgere qualsiasi ambito del vivere umano. La Chiesa di Cristo, cioè la Chiesa Cattolica è dilaniata tanto dai modernisti quanto dai tradizionalisti. La metastasi dell'inquietudine si allarga sempre più e la flagellazione del Redentore continua.
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