Oggi XII anniversario della pubblicazione del Motu Proprio "Summorum Pontificum" dedichiamo con infinita gratitudine questo post ai Sacerdoti , ai Religiosi e ai fratelli laici che svolgono umilmente il prezioso e coraggioso compito di indirizzare i fedeli verso la devota contemplazione della "ricchezza della Liturgia Romana".
Siamo soliti giustissimamente elogiare gli "Istituti Ecclesia Dei" dimenticando qualche volta di rivolgere il nostro GRAZIE ai Parroci e ai Religiosi che dedicano una parte considerevole e preziosa
La sovversione , di stampo sessantottino, scatenò difatti subito tutto il suo odio contro la "normalità liturgica" che il Papa aveva auspicato per le parrocchie: destinatarie primarie delle attenzioni del MP Summorum Pontificum.
Un'inutile persecuzione è stata riversata contro quei preti , quei religiosi e quelle comunità che accogliendo il Motu Proprio considerano con spirito costruttivo che "il Messale Romano promulgato da S. Pio V e nuovamente edito dal B. Giovanni XXIII deve venir considerato come espressione straordinaria della stessa “lex orandi” e deve essere tenuto nel debito onore per il suo uso venerabile e antico. Queste due espressioni della “lex orandi” della Chiesa non porteranno in alcun modo a una divisione nella “lex credendi” (“legge della fede”) della Chiesa; sono infatti due usi dell’unico rito romano. Perciò è lecito celebrare il Sacrificio della Messa secondo l’edizione tipica del Messale Romano promulgato dal B. Giovanni XXIII nel 1962 e mai abrogato, come forma straordinaria della Liturgia della Chiesa. " ( Cfr. Motu Proprio Summorum Pontificum Art. 1)
Dovemmo anche assistere al limitatissimo, strano fenomeno del "fuoco amico" contro la "normalità liturgica" perchè qualcuno ebbe a snobbare la devota "actuosa partecipatio" dei fedeli santamente auspicata da San Pio X , dal Ven.Pio XII poi ribadita dalla Sacrosantum Concilium e da Benedetto XVI. (Cfr. QUI)
Dati alla mano sappiamo che "dal basso" è in considerevole aumento la "domanda" delle sante Messe tradizionali: ogni settimana da tutt'Italia giungono alla Redazione richieste di orari, di località e di chiese dove la Messa "di sempre" viene celebrata.
"Grazie dunque a tutti coloro, giovani e meno giovani che in questo difficile tempo di sofferenza e di gloria elevano all' "Altissimu, onnipotente, bon Signore" l' edificante , pura testimonianza di fede accompagnata da un' ammirevole , grande abnegazione personale nel volontariato liturgico...".
Grazie ai Parroci e ai Religiosi che avvicinano i fedeli afflitti dai sintomi della disidratazione liturgico-dottrinale alle fresche sorgenti della "bella liturgia dei nostri padri" che "deve essere conservata con il debito onore"
Grazie ai ministranti stupendamente preparati.
Grazie ai musicisti e ai Cantori.
Grazie ai curatori degli addobbi e del decoro delle chiese.
Grazie ai restauratori e ai realizzatori dei parati e delle suppellettili sacre : un ammirevole e raro volontariato a servizio dell'Altare.
Grazie agli addetti della "comunicazione" : curatori di blog e/o delle "pagine" sui social.
Grazie ai benefattori e ai sostenitori delle Messe tradizionali.
Quel il nostro limitato zelo non riesce a fare per incrementare maggiormente nelle parrocchie la venerazione per il santo rito tradizionale della Messa sarà colmato dalla Divina Provvidenza che dispone tutto secondo la prescienza di Dio.
Siamo soliti giustissimamente elogiare gli "Istituti Ecclesia Dei" dimenticando qualche volta di rivolgere il nostro GRAZIE ai Parroci e ai Religiosi che dedicano una parte considerevole e preziosa
della loro azione pastorale a favore della Liturgia tradizionale.
Non dimentichiamoci che il Motu Proprio, la più geniale "intuizione" ecclesiale degli ultimi cinquant'anni, è stato "consegnato" direttamente ai Parroci e alle Parrocchie : il cuore pulsante della Chiesa.
"Correva l'anno 2007 quando papa Ratzinger riconsegnava “piena cittadinanza” al rito della messa di S. Pio V, nella versione edita da S. Giovanni XXIII. Un intervento che si collocava nel più ampio movimento della cosiddetta “riforma della riforma” liturgica che il pontificato di Benedetto XVI pareva voler accompagnare. Perché, scriveva Ratzinger nella lettera che spiegava il Motu proprio, «le due forme dell’uso del Rito Romano possono arricchirsi a vicenda», una formula questa molto usata negli ambienti del movimento della “riforma della riforma”, a cui non erano state risparmiate critiche da ambienti tradizionalisti. Critiche, ovviamente, che non erano mancate nemmeno dagli ambienti più progressisti che, con molta virulenza, vedevano questo nuovo movimento liturgico come fumo negli occhi."(Cfr. La Nuova Bussola Quotidiana QUI)
Non dimentichiamoci che il Motu Proprio, la più geniale "intuizione" ecclesiale degli ultimi cinquant'anni, è stato "consegnato" direttamente ai Parroci e alle Parrocchie : il cuore pulsante della Chiesa.
"Correva l'anno 2007 quando papa Ratzinger riconsegnava “piena cittadinanza” al rito della messa di S. Pio V, nella versione edita da S. Giovanni XXIII. Un intervento che si collocava nel più ampio movimento della cosiddetta “riforma della riforma” liturgica che il pontificato di Benedetto XVI pareva voler accompagnare. Perché, scriveva Ratzinger nella lettera che spiegava il Motu proprio, «le due forme dell’uso del Rito Romano possono arricchirsi a vicenda», una formula questa molto usata negli ambienti del movimento della “riforma della riforma”, a cui non erano state risparmiate critiche da ambienti tradizionalisti. Critiche, ovviamente, che non erano mancate nemmeno dagli ambienti più progressisti che, con molta virulenza, vedevano questo nuovo movimento liturgico come fumo negli occhi."(Cfr. La Nuova Bussola Quotidiana QUI)
La sovversione , di stampo sessantottino, scatenò difatti subito tutto il suo odio contro la "normalità liturgica" che il Papa aveva auspicato per le parrocchie: destinatarie primarie delle attenzioni del MP Summorum Pontificum.
Un'inutile persecuzione è stata riversata contro quei preti , quei religiosi e quelle comunità che accogliendo il Motu Proprio considerano con spirito costruttivo che "il Messale Romano promulgato da S. Pio V e nuovamente edito dal B. Giovanni XXIII deve venir considerato come espressione straordinaria della stessa “lex orandi” e deve essere tenuto nel debito onore per il suo uso venerabile e antico. Queste due espressioni della “lex orandi” della Chiesa non porteranno in alcun modo a una divisione nella “lex credendi” (“legge della fede”) della Chiesa; sono infatti due usi dell’unico rito romano. Perciò è lecito celebrare il Sacrificio della Messa secondo l’edizione tipica del Messale Romano promulgato dal B. Giovanni XXIII nel 1962 e mai abrogato, come forma straordinaria della Liturgia della Chiesa. " ( Cfr. Motu Proprio Summorum Pontificum Art. 1)
Dati alla mano sappiamo che "dal basso" è in considerevole aumento la "domanda" delle sante Messe tradizionali: ogni settimana da tutt'Italia giungono alla Redazione richieste di orari, di località e di chiese dove la Messa "di sempre" viene celebrata.
Ribadiamo che " l’amore e la dedizione per la Liturgia dei nostri padri non è una “moda” ma un modo di vivere intensamente la Fede nella fruttuosa devozione che fu dei nostri Padri e mediante la quale essi edificarono la "Civiltà Cristiana" .
Nella Chiesa ci sono sempre più Fedeli e Consacrati che si sorprendono di fronte a questa nuova realtà “chiaramente che anche giovani persone scoprono questa forma liturgica, si sentono attirate da essa e vi trovano una forma, particolarmente appropriata per loro, di incontro con il Mistero della Santissima Eucaristia”. (Cfr.MiL QUI )
"Grazie dunque a tutti coloro, giovani e meno giovani che in questo difficile tempo di sofferenza e di gloria elevano all' "Altissimu, onnipotente, bon Signore" l' edificante , pura testimonianza di fede accompagnata da un' ammirevole , grande abnegazione personale nel volontariato liturgico...".
Grazie ai Parroci e ai Religiosi che avvicinano i fedeli afflitti dai sintomi della disidratazione liturgico-dottrinale alle fresche sorgenti della "bella liturgia dei nostri padri" che "deve essere conservata con il debito onore"
Grazie ai ministranti stupendamente preparati.
Grazie ai musicisti e ai Cantori.
Grazie ai curatori degli addobbi e del decoro delle chiese.
Grazie ai restauratori e ai realizzatori dei parati e delle suppellettili sacre : un ammirevole e raro volontariato a servizio dell'Altare.
Grazie agli addetti della "comunicazione" : curatori di blog e/o delle "pagine" sui social.
Grazie ai benefattori e ai sostenitori delle Messe tradizionali.
Quel il nostro limitato zelo non riesce a fare per incrementare maggiormente nelle parrocchie la venerazione per il santo rito tradizionale della Messa sarà colmato dalla Divina Provvidenza che dispone tutto secondo la prescienza di Dio.
"Andiamo avanti"
Christus vincit!
Christus vincit!
AGGIUNTA
Gli organizzatori del Settimo Pellegrinaggio "all'Alba dell'Assunta" di Grottammare (AP) ci hanno oggi comunicato che la Provvidenza ha disposto che il Pellegrinaggio, processione e Santa Messa, ritornerà a Grottammare Alta (chiesa parrocchiale di San Giovanni) dov' era iniziato ( QUI ).
Rendiamo grazie a Dio !
Foto:
1) Messa in latino nel Veneziano ( Facebook QUI )
2) Mariano del Friuli chiesa Parrocchiale (Facebook QUI)
3) Cagliari, Basilica di Santa Croce, parrocchia personale in rito antico ( QUI )
4) Catania chiesa confraternale di San Giuseppe al transito ( Facebook QUI)
E perchè non avete ringraziato a Monsignor Lefebvre e a Monsignor De Castro Mayer per aver combatuto con fede e amore per mantenere la vera Messa e i veri sacramenti? Senza la loro lotta i conservatori non avrebbero le messe "Ecclesia Dei". Bisogna fare loro giustizia!
RispondiEliminaLo hai fatto tu Anonimo delle 6:55 io mi associo spiritualmente. Grazie
EliminaCi vorrà molto tempo ancora per attuare serenamente in tutta la sua vasta portata ecclesiale il Motu Proprio SUMMORUM PONTIFICUM.
RispondiEliminaLa genialità dell'Estensore di questa legge della Chiesa si erge sulle inutili ombre di quei "piccoletti" che invano dai loro troni cercano di contrastare la grande riserva idrica del Motu Proprio SUMMORUM PONTIFICUM capace di soccorrere e di rintemprare la sete dei cattolici disidratati dal modernismo liturgico e dottrinale. "Andiamo avcanti"
Coraggio fratelli l'alba sta sorgendo la Mamma celeste ci guida
RispondiEliminaSapete se in Sicilia ci sono altre chiese oltre Catania?
RispondiEliminaAnonimimo 15:45 Certo che si ! A memoria ricordo Acireeale e Palermo. Dopo posterò il sito delle celebrazioni in rito antico. Grazie: mi hai dato un'ottima idea .., c'eravamo dimenticati!
EliminaAnche se vedo un po' di stanchezza nelle comunità VO, l'importante è non mollare
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