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mercoledì 29 agosto 2018

Mons.Schneider: "un efficiente processo di purificazione e di rinnovamento spirituale e morale rinunciando ad ogni flirt con il mondo"

Pubblichiamo le condivisibili riflessioni di Mons. Athanasius Schneider  sulla drammatica, anomala situazione che si è venuta a creare da alcuni decenni nei segmenti della Santa Chiesa  concentrati in diverse comunità cattoliche degli Stati Uniti d'America.  
Facciamo nostre anche le esortazioni spirituali che il Card. Burke ha ammonito i bravi cattolici:  "ogni dichiarazione deve essere soggetta ad indagine, secondo la prassi canonica della Chiesa, sperimentata nel tempo"  esortando poi tutti a " pregare e sacrificarsi per la Chiesa in questa temperie caotica". (QUI
Questo è il unico nostro fine di cattolici fedeli , rispettosi dei Pastori: "li hai posti come sentinelle, vegliano sulla tua Chiesa" . 
Preghiamo il Signore perchè anche questa terribile tempesta che sta scuotendo la Chiesa sia sedata al più presto!
Ringraziamo la Redazione di Chiesa e post-Concilio da cui abbiamo attinto il testo di Mons.Schneider.


Una riflessione sulla testimonianza dell'arcivescovo Carlo Maria Viganò 
Scritto da Mons. Athanasius Schneider  
(da The Remnant QUI)

È un fatto raro ed estremamente grave nella storia della Chiesa che un vescovo accusi pubblicamente e specificamente un Papa regnante. 
In un documento recentemente pubblicato (22 agosto 2018) l'arcivescovo Carlo Maria Viganò testimonia che da cinque anni papa Francesco era venuto a conoscenza di due fatti: che il cardinale Theodor McCarrick aveva commesso reati sessuali contro i seminaristi e contro suoi subordinati, e che esistono sanzioni impostegli da Papa Benedetto XVI. 
Inoltre, l'arcivescovo Viganò ha confermato la sua affermazione con un sacro giuramento che invoca il nome di Dio. 
Pertanto non c'è alcun motivo ragionevole né plausibile di dubitare sulla veridicità del contenuto del documento dell'Arcivescovo Carlo Maria Viganò. 

 I cattolici di tutto il mondo, i semplici fedeli, i "piccoli", sono profondamente scioccati e scandalizzati per casi gravi recentemente divulgati in cui le autorità ecclesiastiche hanno coperto e protetto i chierici resisi responsabili di reati sessuali contro minori e contro i loro stessi subordinati. 
Tale situazione storica, che la Chiesa sta vivendo ai nostri giorni, richiede una trasparenza assoluta a tutti i livelli della gerarchia della Chiesa, e in primo luogo evidentemente a nome del Papa.  

È del tutto insufficiente e poco convincente che le autorità ecclesiastiche continuino a formulare appelli generali per una tolleranza zero nei casi di abusi sessuali da parte del clero e per porre fine alla copertura di casi del genere. 
Allo stesso modo insufficienti sono le suppliche stereotipate di richiesta di perdono da parte delle autorità della Chiesa. 
Tali appelli per la tolleranza zero e le richieste di perdono diventeranno credibili solo se le autorità della Curia Romana metteranno le carte sul tavolo, indicando nome e cognome di tutti gli appartenenti alla Curia Romana - indipendentemente dal loro rango e titolo - che hanno coperto i casi di abuso sessuale nei confronti di minori e di subordinati. 
Dal documento dell'Arcivescovo Viganò si possono trarre le seguenti conclusioni:  


1) Che la Santa Sede e il Papa stesso debbano iniziare a ripulire senza compromessi la Curia romana e l'episcopato da vincoli e reti omosessuali. 

2) Che il Papa debba proclamare in modo inequivocabile la dottrina divina sul carattere gravemente peccaminoso degli atti omosessuali. 

3) Che debbano essere emanate norme perentorie e dettagliate, che impediscano l'ordinazione di uomini con tendenze omosessuali. 

4) Che il Papa ripristini, nell'insegnamento e nella predicazione, la purezza e la certezza (in totale assenza di ambiguità) di tutta la dottrina cattolica. 

5) Che nella Chiesa sia restaurata, mediante l'insegnamento papale ed episcopale e la relativa prassi, l'ascesi cristiana sempre valida: le pratiche del digiuno, della penitenza corporale, di sacrifici. 

6) Che nella Chiesa siano restaurati lo spirito e la prassi della riparazione e dell'espiazione per i peccati commessi. 

7) Che nella Chiesa inizi un processo di selezione sicura e garantita dei candidati all'episcopato, che siano palesemente autentici uomini di Dio; e che sarebbe preferibile lasciare le diocesi diversi anni senza un vescovo, piuttosto che nominare un candidato che non sia un vero uomo di Dio nella preghiera, nella dottrina e nella vita morale.  (Sottolineatura nostra N.d.R.)

8) Che inizi nella Chiesa un movimento, specialmente tra cardinali vescovi e sacerdoti, di rinuncia a qualsiasi compromesso e ad ogni vagheggiamento (flirt) con il mondo. 

Non desterebbe meraviglia il fatto che i principali media internazionali dominanti, che promuovono l'omosessualità e la depravazione morale, inizino a denigrare la persona dell'arcivescovo Viganò e a insabbiare la questione cruciale del suo documento.  

In mezzo alla diffusione dell'eresia di Lutero e della profonda crisi morale di una parte considerevole del clero e specialmente della Curia romana, Papa Adriano VI scrisse le seguenti parole straordinariamente sincere, indirizzate alla Dieta Imperiale di Norimberga nel 1522: "Sappiamo che da qualche tempo nella Santa Sede si sono compiute molte abominazioni, abusi negli affari ecclesiastici e violazioni dei diritti e tutto è stato pervertito ed è in cattive condizioni. Dalla testa la corruzione è passata alle membra, dal Papa ai prelati: abbiamo mancato tutti, non c'è nessuno che faccia il bene, no, neppure uno".  

Fermezza e trasparenza nel rilevare e nel confessare i mali nella vita della Chiesa contribuiranno ad avviare un efficiente processo di purificazione e rinnovamento spirituale e morale. 

Prima di condannare gli altri, nella Chiesa, ogni ecclesiastico, indipendentemente dal grado e dal titolo, dovrebbe chiedersi alla presenza di Dio, se lui stesso abbia in qualche modo coperto abusi sessuali. 
Se dovesse scoprirsi colpevole, dovrebbe dichiararlo pubblicamente, perché la Parola di Dio lo ammonisce: "Non vergognarti di riconoscere la tua colpevolezza" (Sir 4:26). 
Perché, come san Pietro, il primo Papa, scrisse, "è giunto il momento in cui inizia il giudizio, a partire dalla casa di Dio (la Chiesa) " (1 Pietro 4:17). 

+ Athanasius Schneider
vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Santa Maria ad Astana 


[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio] 

Fonte. Chiesa e post Concilio QUI

4 commenti:

  1. Sul terribile memoriale Viganò, sala Stampa comunica che il Pontefice è amareggiato, ma non pensa alle dimissioni. Ora io vorrei dire che l'ammissione della parola Dimissioni, sia pure per negarle, è una terribile confessione di debolezza. In verità, vorrei dire che nessuno può lecitamente dire al Papa: "Devi dimetterti". Tale intimazione, sia pure in una frase sintatticamente ipotetica, fece il cardinal C.M.Martini al Papa Benedetto XVI, ma mica prenderemo Martini come modello di correttezza ecclesiale; lui al massimo è stato modello d'El Papa.
    Solo il Papa può lecitamente e autonomamente pensare di dimettersi. Ma se questo Papa si dimettesse per causa di confessata "incapacità" di opporsi agli abusi, sarebbe la peggiore crisi del papato in tutta la storia della Chiesa.

    Tuttavia chiedo: se le connivenze e coperture d'El Papa alla ragnatela di zio Ted (e di tutti gli altri) sono state il prezzo dei loro voti in Conclave, si può sospettare che ci sia stata un'elezione papale SIMONIACA ?


    Avvenire e compagni di merende accusano Viganò di essere strumento di "conservatori che si oppongono alle riforme di Papa Francesco". Sarei molto curioso di sapere quali dovrebbero essere codeste riforme, a parte piazzare in tutti i posti a tutti i livelli persone che di peggio no si può trovare, facendo fuori senza scrupoli e esitazioni qualunque cattolico, e in più fare dichiarazioni e documenti a getto continuo di cui il minimo che si possa dire è che toccano la dottrina cattolica ma sono ambigui e sconcertanti, e toccano la politica, ma sono sprovveduti e pericolosi.

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  2. il processo di purificazione di cui parla mons. Schneider non potrà non essere traumatico e in tempi non brevi. La Chiesa è stata profondamente ferita nella sua dottrina millenaria e l'arrogante cricca gesuitico-martiniana e modernista che ha combattuto papa Benedetto e che ha eletto chi era ben conosciuto per i suoi fallimenti ' pastorali',perché era rimasta indietro di due secoli e quindi andava adeguata al regno dell'uomo, oggi esaltato e 'misericordiosamente' accettato, contro quello evangelico di Dio, è sempre più forte e difficilmente tornerà indietro.

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  3. C'est un excellent texte. Merci à "messa in latino" de l'avoir publié. Mgr Schneider pourrait être notre futur Pie XIII.

    Une seule réserve cependant : le gouvernement de l'Eglise catholique souffre également de l'abandon du principe d'autorité qui existait encore jusqu'au concile Vatican II. Mgr Schneider n'évoque pas ouvertement cette crise. C'est pourtant l'enjeu de cette affaire. On a beaucoup dit par exemple que si Benoît XVI a abdiqué, c'est parce qu'il avait du mal à gouverner et c'est ce que l'on a vu précisément dans ces graves événements que "messa in latino" commente aujourd'hui.

    (per la riposta a questo commento, posso leggere in italiano)

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