Siamo ridotti che per leggere qualcosa di cattolico in materia di morale, dobbiamo pubblicare lo splendido intervento di un ortodosso al Sinodo. Speriamo che il S. Padre lo rilegga prima della pubblicazione della sua Esortazione Postsinodale.
L
Dipartimento Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca
Riportiamo integralmente, in traduzione italiana, il testo del saluto del metropolita Hilarion alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi della Chiesa cattolica, dedicata al tema “Vocazione e missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo moderno” (Città del Vaticano, 20 ottobre 2015).
Santità,
Beatitudini, Eminenze e Eccellenze,
a nome di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill e di tutta la Chiesa ortodossa russa rivolgo il nostro saluto fraterno a tutti voi, in occasione della XIV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi della Chiesa cattolica, dedicata al tema della famiglia.
Nel nostro mondo turbolento e inquietante, l’uomo ha bisogno di basi solide e incrollabili su cui poggiare, per costruire su di esse con fiducia la propria vita. La società laica, orientata principalmente alla soddisfazione dei desideri individuali, non può dare alla persona orientamenti morali chiari. La crisi dei valori tradizionali cui assistiamo nella società dei consumi, porta ad una contraddizione tra diverse preferenze, anche nelle relazioni familiari. Così, se il femminismo estremo vede nella maternità un ostacolo alla realizzazione della donna, d’altra parte, il fatto di avere un figlio è sempre più considerato un diritto che può essere raggiunto con qualsiasi mezzo. Sempre più spesso, la famiglia è vista come un’unione di due persone, indipendentemente dal loro sesso, e si ritiene che l’individuo possa scegliere l’appartenenza all’uno o all’altro sesso, secondo il gusto personale.
D’altra parte, si presentano nuovi problemi che riguardano direttamente i fondamenti della famiglia tradizionale. I conflitti armati nel mondo moderno causano un esodo di massa dalle regioni colpite dalla guerra verso i paesi più ricchi. L’emigrazione spesso porta alla rottura dei legami familiari, e crea nel contempo un nuovo ambiente sociale in cui nascono legami che hanno spesso carattere interetnico e interreligioso.
Queste sfide e minacce sono comuni per tutte le Chiese cristiane, che devono cercare le risposte, basandosi sulla missione affidata loro da Cristo, quella di guidare la persona alla salvezza. Purtroppo, anche in ambienti cristiani, sentiamo spesso voci che chiedono una “modernizzazione” della coscienza ecclesiale, cioè il rifiuto della dottrina cristiana, apparentemente obsoleta, sulla famiglia. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare le parole dell’apostolo Paolo rivolte ai cristiani di Roma: ” Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12, 2).
La Chiesa è chiamata ad essere una luce e un faro nel buio di questo mondo, e i cristiani sono chiamati a essere “sale della terra” e “luce del mondo”. Tutti noi non dobbiamo dimenticare il tremendo monito del Salvatore: “se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini” (cf. Mt 5, 13-14). Un tale sale, che ha perso la forza del proprio sapore, diventano in questo nostro tempo alcune comunità protestanti che si definiscono cristiane ma predicano ideali morali che sono incompatibili con il cristianesimo. Se in comunità di questo tipo si introduce il rito della benedizione delle unioni omosessuali, e una donna lesbica, che si autodefinisce “vescovo”, esorta a rimuovere dalle chiese portuali le croci e a sostituirle con mezzelune islamiche, può una tale comunità essere definita “chiesa”? Sotto i nostri occhi il cristianesimo viene tradito da quanti sono pronti a fare il gioco della società secolarizzata, sclericalizzata e senza Dio.
Le autorità di diversi paesi d’Europa e America, nonostante le numerose proteste, anche da parte di fedeli cattolici, continuano a perseguire una politica deliberatamente mirante alla distruzione del concetto stesso di famiglia. Non soltanto le unioni omosessuali vengono legalmente equiparare al matrimonio, ma si arriva a perseguire penalmente quanti, a motivo della propria fede cristiana, rifiutano di registrare tali unioni. Subito dopo la conclusione della visita di Papa Francesco, il presidente americano Barack Obama ha apertamente dichiarato che i diritti dei gay sono più importanti della libertà religiosa. Questo mostra chiaramente l’intenzione delle autorità secolari di continuare l’attacco alle forze sane della società che difendono i valori tradizionali della famiglia. I cattolici sono in prima linea in questa lotta, e proprio contro la Chiesa cattolica è in corso una vera e propria campagna di discredito e menzogna. Pertanto, la forza nel difendere le convinzioni cristiane e la fedeltà alla tradizione della Chiesa oggi sono particolarmente necessarie.
Oggi che la società diventa sempre più simile all’uomo stolto, “che ha costruito la sua casa sulla sabbia” (cf. Mt 7 26), è dovere della Chiesa ricordare alla società la sua base solida – la famiglia come unione dell’uomo e della donna, che ha come fine la nascita e l’educazione dei figli. Solo una tale famiglia, stabilita dallo stesso Signore al momento della creazione del mondo, è in grado di prevenire, o almeno rallentare, lo scivolare della società moderna nel baratro del relativismo morale.
La Chiesa ortodossa, così come quella cattolica, nella sua dottrina sulla famiglia ha sempre seguito la Sacra Scrittura e la Santa Tradizione, affermando il principio della santità del matrimonio, che si fonda sulle parole del Salvatore stesso (cf. Mt 19, 6; Mc 10, 9). Nel nostro tempo, questa posizione deve essere più unita e unanime. Dobbiamo insieme difenderla nel dialogo con le autorità legislative ed esecutive dei singoli paesi, e a livello delle organizzazioni internazionali, come l’ONU e il Consiglio d’Europa. Non possiamo limitarci alle sole esortazioni, dobbiamo garantire pienamente la tutela giuridica della famiglia.
E’ indispensabile la solidarietà delle chiese e tutte le persone di buona volontà, al fine di proteggere la famiglia dalle minacce del mondo laico e così garantire il nostro futuro. Spero che uno dei frutti della Assemblea del Sinodo sarà l’ulteriore sviluppo della cooperazione cattolico-ortodossa in questa direzione.
Vi auguro la pace, la benedizione di Dio e successo nel vostro lavoro!
Bergoglio, dì qualcosa di cattolico
RispondiEliminaQuesta setta di alcolizzati sta approfittando dell'indicibile debolezza del Papato per fare della propaganda spicciola.
RispondiEliminaHanno costretto un malato di mente vestito di bianco a firmare una dichiarazione insipiente nel cesso dell'aereoporto di Cuba.
Questa a casa mia si chiama circonvenzione di incapace.
Mi stanno simpatici i russi ma dopo Istanbul toccherà a Mosca perchè solo Santa Romana Chiesa di Roma può amministrare i Sacramenti.
Se le gerarchie inette e il pavido clericato della Chiesa di Cristo si rifiutano questo è un problema loro.
Non si può diventare sodomiti per scarsità di femmine.
... hai visto mai ?
Eliminaveramente di femmine ce ne sono in abbondanza, almeno 3 o 4 per 1 maschio
RispondiElimina... ologrammi?
EliminaOrmai, oltre ai fratelli nella fede ortodossi, chiunque: filosofi, storici, persone di cultura, anche se non di fede, ricorda ai cattolici, il loro allontanamento dalla dottrina cristiana autentica fondata chiaramente nel Vangelo e seguita fedelmente per due millenni. ( E.F.)
RispondiEliminaCondivido pienamente le parole del Patriarca ortodosso e ricordo le Parole di Gesu' nell Vangelo: Chi non e' contra voi e' con voi.
RispondiEliminaMa arrivare a questa situazione ? Il Patriarca di tutte le Rusie esortando il Papa di Roma !
Chiedo, per favore, alla Redazione perche' e' sparito il mio corretto commento. Grazie.
RispondiEliminaJose Ricardo Simeon Vives.
Post scriptum: non scrivo per piacere e non voglio perdere il tempo. Voglio pensare che la Redazione pensa anche cosi. Cordiali saluti.