Un'intervista, lucida come sempre e illuminante come poche, all'abbé Claude Barthe, apparsa su Présent del 16 febbraio. Ne traduciamo un ampio estratto.
Enrico
-Quali sono
le ragioni [della rinunzia del Papa]? Il Papa ha parlato della sua fatica;
possiamo supporre che non ha trovato il supporto che egli stesso ha
rappresentato per Giovanni Paolo II?
-Benedetto
XVI ha accennato alla sua stanchezza. Si parla dello stato allarmante del suo
cuore. Si può dire anche, in effetti, che non è riuscito, non ha saputo, non ha
voluto forse, trovare aiuti forti per l'esercizio della sua carica. Sapendo
che era un intellettuale di alto livello, ma non un uomo di governo, avrebbe
potuto sollecitare il sostegno di un Segretario di Stato che dirigesse saldamente
la Curia, di un uomo di sana dottrina all’ex S. Ufficio, di cardinali capi dei dicasteri
che fossero dei potenti "baroni", come ai tempi di Giovanni Paolo II,
ma questa volta dei baroni ratzingeriani.
Ha dato
l'impressione di esitare egli stesso per sapere che cosa fosse la vera “linea Ratzinger”,
quella del teologo conciliare che aveva contribuito a rovesciare la Curia di
Pio XII, o quella dell'autore dell’Intervista sulla fede, che per quasi 25 anni,
come Prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, aveva tentato di arginare
il torrente del Concilio e che aveva, si può dire, intellettualmente teorizzato
il processo di restaurazione iniziato da Giovanni Paolo II. Le nomine curiali
di Benedetto XVI sono state per lo più, almeno dal punto di vista simbolico,
della linea di Intervista
sulla fede (tra gli altri: Burke, Piacenza, Sarah, Canizares,
Ranjith; questo ultimo che resta, pur a migliaia di chilometri - Colombo - un
uomo di Curia).
Ma c'erano
anche nomine fatte, per intenderci, dal primo Ratzinger: Hummes, per un certo
tempo alla Congregazione del Clero, Müller, l'anno scorso, all'ex Sant'Uffizio,
Ravasi, soprattutto, un esegeta semi-liberale.
Era questo
tutto il problema di questo pontificato che finisce come un concerto a metà
dello spartito?
L'opposizione
al Papa, varia ma feroce, ha costantemente cercato di spingerlo alla dimissione
morale. Ma si ha l'impressione che è stato l’insieme dei 'buoni' che, con il Papa,
è stato intimidito, anchilosato.
Che cosa
sarebbe successo se questi uomini nominati da lui, tra cui alcuni eccellenti,
avessero esercitato un potere di sostituzione come avevano fatto sotto Giovanni
Paolo II, certo nel disordine, i Sodano, Re, Sandri, che possiamo stimare
nocivi, o come i Medina, Castrillón, un vero ‘ataccante’, e anche come... il cardinale
Ratzinger?
Papa anziano, che risparmiava le sue forze al massimo, diventato quasi inaccessibile (la maggior parte dei capi dei dicasteri non avevano conversazioni regolari con lui), protetto da un entourage dominato dalla simpaticissima personalità di Georg Gänswein, era convenuto che tutte le decisioni sensibili da prendere dovessero passare nelle mani di Benedetto XVI. E ci restavano mesi e mesi.
Papa anziano, che risparmiava le sue forze al massimo, diventato quasi inaccessibile (la maggior parte dei capi dei dicasteri non avevano conversazioni regolari con lui), protetto da un entourage dominato dalla simpaticissima personalità di Georg Gänswein, era convenuto che tutte le decisioni sensibili da prendere dovessero passare nelle mani di Benedetto XVI. E ci restavano mesi e mesi.
-Non c'è,
ora, il rischio di una «frattura», tra sostenitori del vecchio e del nuovo Papa,
se si può dire. E, più filosoficamente, il rischio di un relativismo, contro il
quale Benedetto XVI si è così spesso levato?
-La domanda
implica il caso di un futuro Papa che non sia nella linea di Benedetto XVI, ma sia, non un progressista perché non ne esistono tra i papabili, ma un
'ratzingeriano' di sinistra, se possiamo stabilire questa categoria. In questa
ipotesi, la più probabile sarebbe l'elezione di Gianfranco Ravasi, 72 anni,
Presidente del Consiglio per la cultura, sul cui nome potrebbero confluire i
voti di tutti i personaggi della Curia di Giovanni Paolo II messi da parte, i
pochi veri progressisti e tutti coloro che, approssimativamente parlando, tra i
cardinali elettori non si ritrovano nella linea restaurazionista rappresentata da
questo pontificato. La macchina restaurazionista, se mi si consente l'immagine,
non ha comunque lavorato che al 10% della sua capacità in materia di nomine, di
liturgia, di difesa del Summorum Pontificum. Per non parlare di quanto riguarda la repressione
delle eresie evidenti e dello scisma latente che quelle comportano…
Allora, in
effetti, si vedrebbe non riemergere, perché è sempre stato ben presente, ma
riprendere un certo numero di posti di comando a tutti i livelli, un
progressismo che è in realtà un liberalismo mortifero. Il sollievo che esso
manifesta dopo l’annuncio delle dimissioni dimostra che esso pensa che la sua ora
è tornata. Immagino un grande scoramento, da una parte di coloro che vengon
chiamati i membri delle forze vive (tradizionalismi vari, comunità nuove,
giovani sacerdoti col colletto romano, comunità religiose che reclutano,
famiglie, movimenti giovanili, ecc.), ma anche uno scoraggiamento dei liberali
stessi, perché il loro ritorno non farebbe che accentuare la desertificazione
delle diocesi, parrocchie, congregazioni.
Così il relativismo
contro cui Benedetto XVI si è levato riprenderebbe ad intra tutti i suoi
diritti. Questo provocherebbe il rischio di una frattura nella Chiesa? Non il
rischio, ma una salutare frattura.
Fortunatamente,
l’ipotesi implicita nella domanda non è la sola.
-Quale sarebbe
l'ipotesi alternativa?
-L'ipotesi
alternativa mi sembra la più plausibile: un restaurazionista dovrebbe
raccogliere i due terzi dei
voti del conclave. Ma questo ci dice molto poco, perché ci sono molti gradi in
questa denominazione generica, che va dal cardinale Burke al cardinale
Schönborn, arcivescovo di Vienna. Nel
2005, se il Conclave si fosse prolungato, il cardinale Ratzinger avrebbe
desistito e due uomini
molto diversi umanamente, ma apparentemente di comune sentire, avrebbero potuto
emergere: il canadese cardinale Marc
Ouellet, 69 anni, ora prefetto della Congregazione dei vescovi e il cardinale
Angelo Scola, età 71, arcivescovo di Milano. C’è oggi anche il cardinale Dolan,
63 anni, stesso
profilo, pugnace arcivescovo di New York. E se il conclave del mese prossimo
durasse a lungo, perché non pensare a un cardinale di paesi emergenti, come si
suol dire, dall’Asia ad esempio?... Non
faccio assolutamente alcun pronostico. Ma se fossi cardinale – una “supposizione
impossibile” come quella di San Francesco di Sales – e supponendo che candidati
cui mi sento molto vicino sembrano non avere più chance dopo le “primarie” dei
primi scrutini, io voterei Scola per vari ragionevoli motivi. Il primo è che è
italiano e dopo tutto è normale che il vescovo di Roma sia italiano.
-Se d’altronde
Benedetto XVI ha la sensazione che la situazione si sta disfacendo (non parlo
della questione fisica), non è da considerare che preferisca che l'elezione
abbia luogo ora, anziché più tardi?
-Sono assolutamente
d’accordo. Tanto più che la sua ombra si stenderà necessariamente sulle congregazioni
di cardinali che precederanno il conclave e sul conclave stesso, nel quale
entrerà, non per votare ma in qualità di prefetto della Casa Pontificia, Mons.
Gänswein.
[..]
-Che ne sarà
del motu proprio Summorum Pontificum? Può essere revocato? E in che cosa questo
punto (o altri) s’imposerà al prossimo successore di Pietro?
-L'elemento
principale del motu proprio, su cui si fondano tutte le sue disposizioni, è
questa constatazione: “È pertanto permesso di celebrare il sacrificio della Messa
secondo l'edizione tipica del Messale Romano promulgato dal Beato Giovanni
XXIII nel 1962 e mai abrogato”. Un participio passato ("abrogato")
negato da un avverbio di tempo
('mai': in nessun momento).
Questo è
tutto, ma le conseguenze sono colossali. Si può immaginate un Papa che dica: "Benedetto
XVI si è sbagliato, perché Paolo VI aveva eccome abrogato il Messale anteriore"?
Questo non si fa. Anche se Benedetto XVI l’ha in effetti fatto nei confronti di
Paolo VI. Si può immaginare un Papa che dica: “Io stesso abrogo il Messale
precedente alla riforma di Paolo VI"? Fino a che un altro Papa abroghi l’abrogazione,
confermando la non abrogazione? Ecc, ecc.
La questione
dottrinale è: si tratta di una Messa sostanzialmente abrogabile? Non ho bisogno di
dare la mia risposta.
È chiaro che
un papa ostile al Summorum Pontificum potrebbe voler aumentare le condizioni frapposte
alla celebrazione di Messe pubbliche straordinarie.
La cosa
peraltro non sarebbe nemmeno necessaria, perché tantissimi vescovi mettono già in
opera, contro la legge e contro il suo spirito, un'interpretazione già molto
restrittiva. È sufficiente che il Papa li incoraggi
a ciò. O più, semplicemente ancora, che continui a non farli desistere dall’agire
in tal modo.
Ma il futuro
Papa può anche ampliare Summorum Pontificum. E, in ogni caso, tutti i suoi utilizzatori
d’ogni rango devono adoperarvisi, come dopo la riforma di Paolo VI si
adoperarono per far vivere e prosperare l’antica liturgia romana.
Ne va dell’onore
reso a Dio e della salvezza delle anime.
-Che ne sarà
delle discussioni e del futuro della FSSPX?
-Per
incredibile che possa sembrare, nell'immediato futuro, nulla è cambiato. Mi
spiego meglio.
Tutti sanno
ormai che la Commissione Ecclesia Dei ha inviato una lettera al vescovo Fellay l’8
gennaio e che si aspetta una risposta da lui il 22 febbraio, il giorno della
festa della cattedra di San Pietro. In questo giorno, 22 febbraio, potrebbe
essere datata l'erezione della prelatura San Pio X. Questo rappresenterebbe la
vera conclusione del pontificato di Benedetto XVI: la riabilitazione di mons.
Lefebvre. Potete immaginare che rombo di tuono e anche, indirettamente, quale
peso nell’orientamento degli eventi di marzo.
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Deutsch: hier KATHOLISHES
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Rinunziate a satana? Rinunzio!
RispondiEliminaRinunziate al pontificato? Rin... mi dimetto!
Per favore fate un post su questo SCEMPIO LITURGICO
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/persone/2013/02/18/foto/usa_il_prete_pop_che_benedice_i_fedeli_con_la_pistola_ad_acqua_santa-52886422/1/?ref=HRESS-2#1
C'e' ancora gente che crede a repubblica?
EliminaMagari qualche sedevacantista o qualche lefebvriano che certi giornalisti ce li hanno come confratelli in loggia.
EliminaSì, ma perché accada occorre che Fellay e i suoi mandino una risposta inequivocabile, rinunziando alle "eresie" del Concilio. La concettualizzazione del "falso concilio" fatta da Benedetto nel discorso ai parroci è un assist formidabile per chi vuole capire. Il 22 febbraio Benedetto XVI sarà ancora nel pieno delle funzioni, e il 25 potrebbe firmare il decreto che è pronto da tempo. Capiranno?
RispondiEliminaSta a vedere che quelli che fino a ieri hanno detto peste e corna di Benedetto XVI, ora lo faranno diventare Santo.
EliminaAlmeno chidetegli scusa, finche' siete in tempo.
O la vostra arroganza e superbia non ve lo permetterebe?
Penso che non accada proprio un bel nulla entro la fine del pontificato di Benedetto XVI. Andate a leggere l'ultimo articolo sul sito del distretto italia.
RispondiEliminaFarebbero molto meglio ad abbassare i toni e a cogliere questa opportunità che non credo si ripresenterà loro facilmente.
Una volta ottenuta la prelatura personale avrebbero poi campo libero per restaurare la Chiesa a partire dai fedeli.
Tomista_87
Il prossimo Papa non darà credito a chi ha abusato della buona fede e della mano tesa di un Pontefice afflitto e generoso come Benedetto XVI, che forse ha sbagliato a dare troppa confidenza agli induriti eretici gallicani. Errare è umano, perseverare diabolico.
EliminaNon dimentichiamo che la loro condizione di scismatici non può portare giovamento ai fedeli. Solo in comunione piena con la Chiesa il loro approccio aristotelico e metafisico che tanto manca alla Cattolicità può portare i frutti sperati.
RispondiEliminaTomista_87
Non dimentichiamo che la loro condizione di scismatici non giova ai fedeli. Il loro approccio aristotelico e metafisico che tanto manca alla cattolicità potrà dare i legittimi frutti soltanto con la piena comunione con Santa Madre Chiesa.
RispondiEliminaOremus.
Tomista_87
Condivido
EliminaC'è da dire che almeno i gallicani di stretta osservanza sedevacantista almeno non fanno chiasso per farsi riconoscere dalla Chiesa, si limitano a continue azioni di infiltrismo del tipo di lasciare le loro rivistine antipapiste nelle Cappelle dove si recitano le Messe dell'Indulto e spargono volgarità su internet ma non pretendono che le loro sette siano riconosciute dal Papa,al contrario dei gallicani di obbedienza lefebvriana.
EliminaPirluigi e' diventato Tomista_87?
RispondiEliminaTu invece sei diventato qualcos'altro.
EliminaNon capisco e non capiro' mai la.vostra esigenza di mistificare.
La menzogna è propria del diavolo, sappiamo chi i gallicani hanno per padre.
Eliminama la difficoltà insuperabile permane:firmando il preambolo accetterebbero gli errori contenuti nei documenti stessi conciliari,e non solo nella loro deriva mediatica che indubbiamente c'è stata .Occorerebbe che il Papa compisse una regolarizzazione senza condizioni,sarebbe una enorme e insperata grazia.Preghiamo.
RispondiEliminaChe linguaggio mondano. Il Papa non può "regolarizzare" ciò che non può essere "regolarizzato", ovvero lo scisma e l'eresia. Che scismatici ed eretici si convertano piuttosto, anche se col prossimo Papa non troveranno la mano tesa come è stato fino ad ora e se vorranno tornare Cattolici dovranno entrare in uno degli Istituti interni alla Chiesa dove già si celebrano quotidianamente le Messe Tradizionali.
EliminaVale anche per i greco-scismatici e le sette eretiche protestanti?
Eliminama....visto che si diceva "meglio agire da dentro, la FSSPX deve stare dentro ecc." allora spiegate perchè il Papa si è chiamato fuori, proprio nell'anno della Fede da lui indetto ? di quale specie di fede dobbiamo occuparci ora ? tomista87, "campo libero" ma davvero ? e dove sono le garanzie ? lei così giovane, non riesce a vedere il ricatto in quella condicio "o concilio o niente"?, ovvero : <>? lei non vede che il cv2 è un totem-dogma intoccabile, OBBLIGATORIO per tutti, che pretende di sostituire TUTTI i dogmi cattolici di due millenni ? apra gli occhi, studi la storia dei fatti di 50 anni, specie il colpo di mano dei modernisti nel 1962, inizio cvII ecc., e forse comincerà a capire in che razza di groviglio (politico-materialista) si è messa la Sposa di Cristo, per inginocchiarsi davanti al mondo, anzichè al Suo Signore. Stiamo per essere fagocitati tutti, senza capirlo, (bendati, ragione in stand-by )nella chiesa calderone multicredente, che estrometterà i SS. Cuori di Gesù e Maria, pietre scartate dai costruttori, causa ecumenismo con i falsi culti.
RispondiEliminaLa Madonna Immacolata è sempre pietra d'inciampo -con ortodossi e coi protestanti- (v. Muller negatore della VerginitàPerpetua) e Gesù realmente Presente nella SS.ma Eucaristia lo è più ancora, ostacolo al dialogo onnivoro PLANETARIO (la pluriChiesa-nuova-che-avanza comprende tutto il mondo, pluricristiani & pagani, ai quali "Cristo si unisce in certo modo fin dalla nascita", senza Battesimo, LG docet ecc.) ce ne scordiamo?
Quanta mancanza di fede e quanto sconforto nei cuori di chi si è abbandonato all'eresia gallicana.
Elimina@ carissimo Pierlugi,
EliminaA forza di leggere e rileggere il suo ritornello sul tema "eresia gallicana" mi vengo da pensare che da Lei, questo non è un opzionale ma proprio un principio fondamentale del suo pensiero teologico. Ha ancora altri principi simili da proporci ?
Eschaton.ch
tomista 87,
RispondiEliminalei così giovane e acuto, non riesce a vedere il ricatto in quella condicio sine qua non:
"o concilio o niente regolarizzazione"?, ovvero :
mettetevi il BAVAGLIO sui doc. del conc. V2, che è DOGMA in se stesso (=scatola chiusa),
SE se volete l'etichetta di "cattolici" ?
Il Pontefice romano non è un pescivendolo che si debba perdere in "trattative" per convincere gli eretici a tornare alla Chiesa, magari confermandoli nei loro errori pur di compiacerli: questo è puro irenismo in versione gallicana.
Eliminama la smetta con queste idiozie !
EliminaLei, sig. SDC, invece di blaterare di eretici inesistenti, sputando veleno sui veri cattolici, come fa da anni indisturbato e impunito, dica
1- QUAL E' IL DOGMA pronunciato nel cv2
2- QUALI SONO le presunte eresie della FSSPX riferentisi ai presunti dogmi
Si vergogni della sua plateale ipocrisia, quando ingoia il cammello = eretici Neocat et similes che infestano la Chiesa da mezzo secolo, e poi filtra il moscerino dei veri cattolici fedeli al Depositum bimillenario.
Guardi che il popolo di Dio non è fatto di milioni di utili idioti come lei crede; ce ne sono ancora con teste pensanti.
Essere cattolici non equivale a diventare schiavi di una dittatura, quella di cui lei sì è ottimo servo, e buon pro le faccia: l'apostasia vincente (per ora) mediante modernismo strapotente. Sarà però Nostro Signore in Persona a dare inizio al redde rationem ! Tra non molto, stia sicuro che darà le giuste paghe a tutti, anche a lei, per le sue perverse e reiterate calunnie.
Chiedo anzitutto scusa se, per la mia giovane età, sia potuto passare per una persona che crede di avere ragione senza discutere.
RispondiEliminaIo mi sono avvicinato al Rito di sempre con i Francescani dell'Immacolata è ho sempre apprezzato il loro modo di rapportarsi al Concilio. Mi sono convinto che applicare alla lettera i suoi documenti senza le minime aggiunte possa rappresentare già un grande passo.
Non volevo assolutamente sminuire il pensiero di chi, per età, ha vissuto da vicino la catastrofe post-conciliare.
Tutta via vedendo da vicino come sia ormai ridotto il clero della mia diocesi auspico il rientro della FSSPX in piena comunione perchè la Chiesa non potrà che trarne vantaggio.
A chi mi chiedeva perchè la FSSPX avrebbe campo libero vorrei rispondere che la prelatura personale sia la soluzione canonica che renda appunto più liberi dalle ingerenze dell'episcopato, ovviamente è una mia opinione, si sta commentando appunto per discutere.
Tomista_87
Ottimo ragazzi, continuate così. Non soltanto voi, ma anche tutti i siti tradizionalisti. No, perché ora state davvero dando fiato alle trombe e mostrando quel che siete. Ed è bene che lo facciate, ancora e ancora, almeno fino al Conclave. Così i cardinali ( e non solo loro) vedranno l'"amore" che avete per la Chiesa (intendo l'unica, quella di Roma, con alla testa il Papa, e con tutto il Magistero e Tradizione di questi XX secoli, compreso il Concilio Vaticano II), sapranno che non possono certo far conto su di voi e potranno fare le scelte adatte per il bene della Chiesa e del mondo. Continuate, mi raccomando, continuate. Basta le lacrime di coccodrillo su Benedetto XVI, continuate a tirar fuori quel che davvero avete nel cuore; Benissimo così!
RispondiEliminaGuarda, i cardinali farebbero meglio a preoccuparsi del loro stesso futuro piuttosto che a pesare il vocabolario usato sui blog tradizionalisti.
RispondiEliminaL'aria che tira, frutto della loro personalissima semina, si riassume tutta in un Papa che abdica negando l'azione e la coerenza dello Spirito Santo.
Il pesce puzza dalla testa, e nessuno può imparare rettamente se nessuno insegna rettamente.
Una figura mitica e scomoda del passato (almeno secondo l'alto clero) era solito dire che chi mette mano all'aratro e poi si volta in dietro non è degno di entrare nel regno dei cieli.
Per cui la morale valla a fare a casa tua e ai tre quarti del condominio.
i tradizionalisti fanno un pessimo servizio alla tradizione.......ed ai cardinali con sensibilita' tradizionale.
RispondiEliminaSe ti riferisci agli eretici gallicani quelli non sono tradizionalisti,almeno non tradizionalisti cattolici.
EliminaSe il criterio per definire un tradizionalista è solo la Messa in Latino ti assicuro che a Utrecht la dicono meglio e con più pizzi e lazzi che non a econe o verrua.
Certo, comunque sia è sempre colpa nostra.
RispondiEliminaOh che bravi! Un'intervista in anteprima! Anche Tornielli ha citato la vostra traduzione... ma si è dimenticato un piccolo particolare... non vi ha citati...
RispondiEliminaChe scivolone! Ahi, una gaffe così sulla netichette...
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/lefebvriani-lefebvrianos-lefebvrians-22445/
Pierluigi fa proprio ridere. Fa il più-papista-del-Papa però poi continua a parlare di "Messe dell'Indulto" (rigorosamente con la I maiuscola, perché essendo l'indulto un provvedimento pontificio gli si deve lo stesso culto di latria dovuto al Papa...), evidentemente non sapendo che ormai da quasi sei anni l'indulto del 1984-1988 è ampiamente superato dalla nuova disciplina che parla di forma straordinaria del rito romano. Patetico.
RispondiEliminaPER IL REDATTORE ROBERTO:
RispondiEliminaEvidentemente il tuo giro di vite verso colui che si fa chiamare pierluigi è servito a poco: eccolo qui di nuovo a spargere il suo vomito.
Come un disco rotto continua ad usare, accanto agli insulti verso chi non la pensa come lui, quelle due o tre parole che ha imparato.
Non si può proprio porre un freno?
Grazie.
Siamo al pensiero unico!!!
EliminaE non vi rendete conto che voi siete un disco strarotto!
il precedente post, dalla prosa e dalla piagnucolante litania nella parte dell'offesa, seppure firmata anonima, reputo provanga dalla sig.ra L...a
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaTeoría de una conspiración:
RispondiEliminaDe pasar la FSSPX a una Prelatura como es el Opus Dei, pido se me excomulgue.
Analizziamo un attimo quanto previsto dalla beata Catherina Emmerich: "Vidi anche il rapporto tra i due papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità... Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo". (13 maggio 1820)
RispondiElimina"Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo... Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo".
"Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola... Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto... C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo...". (12 settembre 1820)
"Ho visto di nuovo la strana grande chiesa che veniva costruita là [a Roma]. Non c’era niente di santo in essa. Ho visto questo proprio come ho visto un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. Ma là [nella strana chiesa] tutto il lavoro veniva fatto meccanicamente. Tutto veniva fatto secondo la ragione umana... Ho visto ogni genere di persone, cose, dottrine ed opinioni, la Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine.
"Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire. Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente. Il Santo Padre e la Chiesa sono veramente in una così grande afflizione che bisognerebbe implorare Dio giorno e notte". (10 agosto 1820)
"La scorsa notte sono stata condotta a Roma dove il Santo Padre, immerso nel suo dolore, è ancora nascosto per evitare le incombenze pericolose. Egli è molto debole ed esausto per i dolori, le preoccupazioni e le preghiere. Ora può fidarsi solo di poche persone; è principalmente per questa ragione che deve nascondersi. Ma ha ancora con sé un anziano sacerdote di grande semplicità e devozione. Egli è suo amico, e per la sua semplicità non pensavano valesse la pena toglierlo di mezzo.
Ma quest’uomo riceve molte grazie da Dio. Vede e si rende conto di molte cose che riferisce fedelmente al Santo Padre. Mi veniva chiesto di informarlo, mentre stava pregando, sui traditori e gli operatori di iniquità che facevano parte delle alte gerarchie dei servi che vivevano accanto a lui, così che egli potesse avvedersene".
Beh la situazione delle prime visioni mi pare la Chiesa di oggi (mancanza di fede, pedofilia, scandali, clero ribelle e modernista, liturgie protestanti ecc.). Nelle rivelazioni successive si parla del Papa "esiliato" e recluso altrove... beh mi pare lo scenario attuale.
Anonimo delle 09:20 il Santo Padre, il nostro amatissimo Benedetto XVI, ha bisogno delle nostre preghiere e della vicinanza di tutti i fedeli. Preghiamo perchè i fedeli, tutti i fedeli senza fazioni, imparino l'umiltà di piegarsi alla volontà del Signore che si manifesta attraverso la Sua Santa Chiesa.
RispondiElimina