Riportiamo da Chiesa.it, il sito di Sandro Magister (di 1° Dicembre 2011) un analisi al'intervista rilasciata dal Card. Marc Ouellet a Gianni Cardinale per Avvenire (18.12.2011) in cui viene tracciato un bilancio del primo anno del porporato alla guida della Congregazione per i Vescovi.
Rimandiamo al link per la versione integrale delle notizie riguardanti i 12 Vescovi di seguito citati che Magister ha individuato come corrispondenti al profilo tracciato dal Cardinal Prefetto per le prossime nomine.
Rimandiamo al link per la versione integrale delle notizie riguardanti i 12 Vescovi di seguito citati che Magister ha individuato come corrispondenti al profilo tracciato dal Cardinal Prefetto per le prossime nomine.
Roberto
di S. Magister
ROMA, 1 dicembre 2011 – [...]
Ouellet ha concluso l'intervista tracciando il profilo del vescovo di cui oggi la Chiesa ha più necessità. Un vescovo che sia allo stesso tempo teologo e apologeta, difensore pubblico della fede: "Oggi, nel contesto soprattutto delle nostre società secolarizzate, abbiamo bisogno di vescovi che siano i primi evangelizzatori, e non dei semplici amministratori di diocesi. Che siano capaci cioè di proclamare il Vangelo. Che siano non solo teologicamente fedeli al magistero e al papa ma che siano anche capaci di esporre e, se è il caso, di difendere la fede pubblicamente". [...]
Sta di fatto che da quando Ouellet presiede la congregazione vaticana che sceglie e propone al papa i nuovi vescovi, le preferenze accordate a teologi e difensori della fede sono sempre più evidenti.
Nei soli ultimi cinque mesi si possono contare almeno dodici nomine così caratterizzate.
La prima, del 28 giugno, è quella del cardinale Angelo Scola ad arcivescovo di Milano.
La seconda nomina di questa serie, del 19 luglio, è quella di Charles J. Chaput ad arcivescovo di Filadelfia. Chaput non è mai stato teologo nel senso specifico della parola. Ma sicuramente è un grande apologeta, capace di predicare il Vangelo sui tetti, senza timidezza e senza sconti, in una società come quella degli Stati Uniti nella quale la competizione è particolarmente aspra, anche dentro e contro il campo religioso. Ed è stato questo suo profilo di difensore "affermativo" della fede e della Chiesa a far pendere la bilancia su di lui, nella procedura che ha portato alla sua nomina a Filadelfia. Il candidato numero uno della terna presentata alle autorità vaticane dal nunzio vaticano negli Stati Uniti era l'attuale vescovo di Louisville, Joseph E. Kurtz. Chaput veniva in seconda posizione. Ma quando, dopo l'esame dei candidati fatto nella congregazione, Ouellet salì in udienza da Benedetto XVI, in testa alla terna era passato Chaput, prontamente nominato dal papa. [A quanto pare il Nunzio aveva fatto un buon lavoro. Ancora una volta è giustificata la nostra attenzione alle nomine "diplomatiche" -anche se poco interessanti liturgicamente parlando- perché anche attraverso l'opera dei Legati Pontifici passa l'attuazione del disegno di Benedetto XVI; n.d.r.]
La terza nomina, del 27 luglio, è quella di Ivo Muser a vescovo di Bolzano e Bressanone, la diocesi del Sud Tirolo in cui vissero la nonna e la bisnonna materna di papa Ratzinger. Il nuovo vescovo ha studiato teologia a Innsbruck e a Roma alla Pontificia Università Gregoriana. Ha insegnato alla Studio Accademico Teologico di Bressanone. [...].
La quarta nomina, del 26 settembre, è quella di Stanislaw Budzik ad arcivescovo di Lublino che ... ha studiato anche lui teologia a Innsbruck e ha acquisito il titolo di professore presso la Pontificia Accademia Teologica di Cracovia.
Quinta nomina, del 10 ottobre: quella di Nuno Brás da Silva Martins a vescovo ausiliare di Lisbona. Il nuovo vescovo ha conseguito il dottorato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana e ha insegnato teologia fondamentale nell'Università Cattolica Portoghese, oltre che alla Gregoriana, a Roma, dove è stato anche rettore del Pontificio Collegio Portoghese.
Sesta nomina, del 13 ottobre: quella di Luis Antonio Tagle ad arcivescovo di Manila, ... che ha conseguito il dottorato in teologia negli Stati Uniti presso la Catholic University of America con una tesi sulla collegialità episcopale, con la guida del professor Joseph Komonchak. Con questi, ha collaborato alla stesura della storia del Concilio Vaticano II più letta al mondo, promossa dalla "scuola di Bologna" fondata da don Giuseppe Dossetti: una storia a tesi, che vede nel Vaticano II una svolta di rottura e un nuovo inizio rispetto alla precedente vicenda della Chiesa. In questa storia, Tagle ha scritto tra l'altro il capitolo dedicato alla cosiddetta "settimana nera" del novembre 1964: "nera" per i progressisti, ostili soprattutto alla "Nota explicativa prævia" anteposta in quel frangente da Paolo VI alla costituzione dogmatica "Lumen gentium", per dissiparne gli equivoci. [...] La sede di Manila è cardinalizia. E c'è chi ha già inserito Tagle persino nella lista dei "papabili".
Settima della serie: la nomina, il 3 novembre, di Charles Morerod a vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo, domenicano, 50 anni, è teologo di fama mondiale. Ha iniziato i suoi studi nell'Università di Friburgo, la stessa nella quale ha visto la luce la rivista "Communio". Lì vi ha poi insegnato, prima di assumere la cattedra, a Roma, alla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino, chiamata più brevemente Angelicum. Ha diretto la rivista teologica "Nova et Vetera" e nel 2009 è divenuto segretario generale della commissione teologica internazionale, consultore della congregazione per la dottrina della fede e infine rettore dell'Angelicum. [...] Morerod è uno dei tre teologi di parte romana nei colloqui in corso tra la Chiesa di Roma e i tradizionalisti scismatici lefebvriani della Fraternità San Pio X.
Ottava nomina, del 14 novembre: quella di Francesco Cavina a vescovo di Carpi. Dottore in diritto canonico, Cavina era dal 1996 officiale della segreteria di Stato vaticana, nella sezione per i rapporti con gli Stati. Nello stesso tempo, insegnava teologia sacramentaria alla Pontificia Università della Santa Croce.
Nona nomina, del 21 novembre: quella di Filippo Santoro ad arcivescovo di Taranto. Da giovane sacerdote, Cavina esordì come direttore dell'Istituto Superiore di Teologia di Bari. Dopo di che partì in missione in Brasile, in qualità di responsabile di Comunione e Liberazione per quel paese e per l'intero continente latinoamericano. Nel 1992 partecipò come teologo alla IV conferenza dell'episcopato latinoamericano a Santo Domingo.
Decima nomina, del 24 novembre: quella di Franco Giulio Brambilla a vescovo di Novara. Brambilla, dal 2007 vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Milano e Vicario per la cultura, è uno dei teologi italiani più accreditati. Ha insegnato cristologia e antropologia teologica nella Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, di cui è divenuto preside nel 2007. È stato il teologo di riferimento della conferenza episcopale italiana nel grande convegno ecclesiale di Verona del 2006 al quale prese parte Benedetto XVI. Ed è stato in predicato per succedere all'attuale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, come segretario della conferenza episcopale.
Undicesima nomina: quella, del 26 novembre, di Johannes Wilhelmus Maria Liesen a vescovo di Breda, in Olanda. [dove vi è tanto bisogno di un buon Vescovo teologo "ortodosso"! n.d.r.]. Liesen è dal 2004 membro della commissione teologica internazionale.
Dodicesima di questa serie nomina di di Charles John Brown ad arcivescovo titolare di Aquileia. Ma ad Aquileia, che come diocesi vive solo nei ricordi storici, il neoeletto non ci andrà. La sua vera destinazione è a nunzio apostolico in Irlanda. Brown non ha mai fatto parte del corpo diplomatico vaticano ed è americano di New York, ma Benedetto XVI ha voluto proprio lui come suo ambasciatore in una nazione scossa dagli scandali come l'Irlanda, attualmente con sette diocesi vacanti, in attesa di un ridisegno e di una ripartenza con uomini nuovi. E il motivo della scelta di Brown è ancora una volta nelle sue credenziali di "defensor fidei" e di "defensor ecclesiæ". Papa Ratzinger lo conosce bene dal 1994, da quando Brown è officiale della congregazione per la dottrina della fede, oltre che, da due anni, segretario aggiunto della commissione teologica internazionale.
Ouellet ha concluso l'intervista tracciando il profilo del vescovo di cui oggi la Chiesa ha più necessità. Un vescovo che sia allo stesso tempo teologo e apologeta, difensore pubblico della fede: "Oggi, nel contesto soprattutto delle nostre società secolarizzate, abbiamo bisogno di vescovi che siano i primi evangelizzatori, e non dei semplici amministratori di diocesi. Che siano capaci cioè di proclamare il Vangelo. Che siano non solo teologicamente fedeli al magistero e al papa ma che siano anche capaci di esporre e, se è il caso, di difendere la fede pubblicamente". [...]
Sta di fatto che da quando Ouellet presiede la congregazione vaticana che sceglie e propone al papa i nuovi vescovi, le preferenze accordate a teologi e difensori della fede sono sempre più evidenti.
Nei soli ultimi cinque mesi si possono contare almeno dodici nomine così caratterizzate.
La prima, del 28 giugno, è quella del cardinale Angelo Scola ad arcivescovo di Milano.
La seconda nomina di questa serie, del 19 luglio, è quella di Charles J. Chaput ad arcivescovo di Filadelfia. Chaput non è mai stato teologo nel senso specifico della parola. Ma sicuramente è un grande apologeta, capace di predicare il Vangelo sui tetti, senza timidezza e senza sconti, in una società come quella degli Stati Uniti nella quale la competizione è particolarmente aspra, anche dentro e contro il campo religioso. Ed è stato questo suo profilo di difensore "affermativo" della fede e della Chiesa a far pendere la bilancia su di lui, nella procedura che ha portato alla sua nomina a Filadelfia. Il candidato numero uno della terna presentata alle autorità vaticane dal nunzio vaticano negli Stati Uniti era l'attuale vescovo di Louisville, Joseph E. Kurtz. Chaput veniva in seconda posizione. Ma quando, dopo l'esame dei candidati fatto nella congregazione, Ouellet salì in udienza da Benedetto XVI, in testa alla terna era passato Chaput, prontamente nominato dal papa. [A quanto pare il Nunzio aveva fatto un buon lavoro. Ancora una volta è giustificata la nostra attenzione alle nomine "diplomatiche" -anche se poco interessanti liturgicamente parlando- perché anche attraverso l'opera dei Legati Pontifici passa l'attuazione del disegno di Benedetto XVI; n.d.r.]
La terza nomina, del 27 luglio, è quella di Ivo Muser a vescovo di Bolzano e Bressanone, la diocesi del Sud Tirolo in cui vissero la nonna e la bisnonna materna di papa Ratzinger. Il nuovo vescovo ha studiato teologia a Innsbruck e a Roma alla Pontificia Università Gregoriana. Ha insegnato alla Studio Accademico Teologico di Bressanone. [...].
La quarta nomina, del 26 settembre, è quella di Stanislaw Budzik ad arcivescovo di Lublino che ... ha studiato anche lui teologia a Innsbruck e ha acquisito il titolo di professore presso la Pontificia Accademia Teologica di Cracovia.
Quinta nomina, del 10 ottobre: quella di Nuno Brás da Silva Martins a vescovo ausiliare di Lisbona. Il nuovo vescovo ha conseguito il dottorato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana e ha insegnato teologia fondamentale nell'Università Cattolica Portoghese, oltre che alla Gregoriana, a Roma, dove è stato anche rettore del Pontificio Collegio Portoghese.
Sesta nomina, del 13 ottobre: quella di Luis Antonio Tagle ad arcivescovo di Manila, ... che ha conseguito il dottorato in teologia negli Stati Uniti presso la Catholic University of America con una tesi sulla collegialità episcopale, con la guida del professor Joseph Komonchak. Con questi, ha collaborato alla stesura della storia del Concilio Vaticano II più letta al mondo, promossa dalla "scuola di Bologna" fondata da don Giuseppe Dossetti: una storia a tesi, che vede nel Vaticano II una svolta di rottura e un nuovo inizio rispetto alla precedente vicenda della Chiesa. In questa storia, Tagle ha scritto tra l'altro il capitolo dedicato alla cosiddetta "settimana nera" del novembre 1964: "nera" per i progressisti, ostili soprattutto alla "Nota explicativa prævia" anteposta in quel frangente da Paolo VI alla costituzione dogmatica "Lumen gentium", per dissiparne gli equivoci. [...] La sede di Manila è cardinalizia. E c'è chi ha già inserito Tagle persino nella lista dei "papabili".
Settima della serie: la nomina, il 3 novembre, di Charles Morerod a vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo, domenicano, 50 anni, è teologo di fama mondiale. Ha iniziato i suoi studi nell'Università di Friburgo, la stessa nella quale ha visto la luce la rivista "Communio". Lì vi ha poi insegnato, prima di assumere la cattedra, a Roma, alla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino, chiamata più brevemente Angelicum. Ha diretto la rivista teologica "Nova et Vetera" e nel 2009 è divenuto segretario generale della commissione teologica internazionale, consultore della congregazione per la dottrina della fede e infine rettore dell'Angelicum. [...] Morerod è uno dei tre teologi di parte romana nei colloqui in corso tra la Chiesa di Roma e i tradizionalisti scismatici lefebvriani della Fraternità San Pio X.
Ottava nomina, del 14 novembre: quella di Francesco Cavina a vescovo di Carpi. Dottore in diritto canonico, Cavina era dal 1996 officiale della segreteria di Stato vaticana, nella sezione per i rapporti con gli Stati. Nello stesso tempo, insegnava teologia sacramentaria alla Pontificia Università della Santa Croce.
Nona nomina, del 21 novembre: quella di Filippo Santoro ad arcivescovo di Taranto. Da giovane sacerdote, Cavina esordì come direttore dell'Istituto Superiore di Teologia di Bari. Dopo di che partì in missione in Brasile, in qualità di responsabile di Comunione e Liberazione per quel paese e per l'intero continente latinoamericano. Nel 1992 partecipò come teologo alla IV conferenza dell'episcopato latinoamericano a Santo Domingo.
Decima nomina, del 24 novembre: quella di Franco Giulio Brambilla a vescovo di Novara. Brambilla, dal 2007 vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Milano e Vicario per la cultura, è uno dei teologi italiani più accreditati. Ha insegnato cristologia e antropologia teologica nella Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, di cui è divenuto preside nel 2007. È stato il teologo di riferimento della conferenza episcopale italiana nel grande convegno ecclesiale di Verona del 2006 al quale prese parte Benedetto XVI. Ed è stato in predicato per succedere all'attuale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, come segretario della conferenza episcopale.
Undicesima nomina: quella, del 26 novembre, di Johannes Wilhelmus Maria Liesen a vescovo di Breda, in Olanda. [dove vi è tanto bisogno di un buon Vescovo teologo "ortodosso"! n.d.r.]. Liesen è dal 2004 membro della commissione teologica internazionale.
Dodicesima di questa serie nomina di di Charles John Brown ad arcivescovo titolare di Aquileia. Ma ad Aquileia, che come diocesi vive solo nei ricordi storici, il neoeletto non ci andrà. La sua vera destinazione è a nunzio apostolico in Irlanda. Brown non ha mai fatto parte del corpo diplomatico vaticano ed è americano di New York, ma Benedetto XVI ha voluto proprio lui come suo ambasciatore in una nazione scossa dagli scandali come l'Irlanda, attualmente con sette diocesi vacanti, in attesa di un ridisegno e di una ripartenza con uomini nuovi. E il motivo della scelta di Brown è ancora una volta nelle sue credenziali di "defensor fidei" e di "defensor ecclesiæ". Papa Ratzinger lo conosce bene dal 1994, da quando Brown è officiale della congregazione per la dottrina della fede, oltre che, da due anni, segretario aggiunto della commissione teologica internazionale.
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