Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

venerdì 9 settembre 2011

I nomi di Satana

del card. Jorge Medina Estévez , tratto da Radici cristiane n.66 luglio 2011
L'influsso e la presenza di Satana nella realtà quotidiana è uno degli aspetti oggi più trascurati. Bisogna ricordare le nozioni su chi sia e come agisca con noi. Alcuni dei qualificativi con cui la Sacra Scrittura ce lo segnala ci servono a questo scopo.

Spesso nell'uso biblico il nome dato a una persona ha a che fare con le sue caratteristiche e il suo agire. Nel Nuovo Testamento si trovano almeno 160 riferimenti a Satana sotto diverse denominazioni. Quella più impiegata è demonio, che risulta all'incirca un centinaio di volte. Il nome diavolo appare non meno di 36 volte e altrettante volte appare quello di Satana.
L'abbondanza di questi "nomi" significa che il tema non è banale e che lo Spirito Santo, nell'ispirare i libri sacri, volle che i cristiani di ogni tempo avessero presente tanto la realtà come l'azione, entrambe nefaste, del Maligno. [...]
Il grande avversario della salvezza umana Prendiamo ad esempio alcuni di questi "nomi" di Satana. "Satana" stesso significa "avversario", "nemico", "accusatore". Il Maligno è avversario perché si oppone ai progetti di Dio, perché è colui che cerca di sovvertire il buon ordine posto dal Creatore nella sua opera, in specie per quanto riguarda i disegni di salvezza per l'umanità caduta col peccato ma redenta dall'azione salvifica di Dio fattosi uomo, Gesù Cristo Nostro Signore. Nel libro di Giobbe, Satana scatena contro di lui ogni sorta di disgrazie con l'intenzione di indurlo a ribellarsi contro Dio e i suoi disegni, senza riuscirvi (Gb. 1,6 ss).
"Diavolo" è una parola dal contenuto simile a Satana, cioè, "accusatore", "detrattore", uno che "si mette di traverso", che "disturba", che ci fa inciampare. La Sacra Scrittura gli attribuisce guai e malattie, alcune delle quali oggi si identificano con malattie psichiche o neurologiche.
Legione è il nome che davano a se stessi i diavoli che possedevano l'indemoniato di Gerasa e così volevano dire che erano molti (Me. 5,9). Anche in altri testi del Nuovo Testamento si fa riferimento alla pluralità degli spiriti maligni.
Principe e dio di questo mondo «Principe di questo mondo», citato in Marco, Luca e Matteo, è un'espressione allusiva al potere che il demonio esercita sulla società, permeandola con antivalori e ottenendo che gli uomini rigettino i disegni divini e costruiscano i rapporti sociali prescindendo da Dio e anche contrariando la sua volontà.
Questo "nome" si relaziona all'affermazione di san Giovanni che «tutto il mondo giace sotto il potere del Maligno» (1 Gv. 5,19) ed è vicina all'espressione «dio di questo mondo» (2 Cor. 4,4), la quale vuoi dire che Satana riesce a trovare uomini che sostituiscono Dio per altre realtà, donde le diverse forme di idolatria che schiavizzano l'umanità.
Questa espressione usata da san Paolo, "dio di questo mondo", suggerisce l'altissimo grado di nefasta influenza che Satana esercita sulla comunità umana, la quale in diverse forme accetta e rende culto ad antivalori, cioè, a condotte contrastanti con la verità della natura umana e con la volontà di Dio.
Questa influenza può giungere, e difatti è giunta, fino a scatenare la persecuzione violenta ai cristiani esigendo loro l'apostasia come prezzo per poter conservare la vita corporale. Oggidì, col pretesto di evitare ogni discriminazione, si pretende che la Chiesa riconosca come legittime e morali, condotte che contraddicono il Vangelo. [...]
Le strategie diaboliche fanno sì che questa sottomissione non si manifesti sempre in modo esplicito ma frequentemente con opzioni antievangeliche giustificate con argomenti speciosi in cui, ovviamente, sono assentì sia Dio che la sua divina volontà. [...] Tuttavia Satana continua a pretendere adorazione per via dell'adesione a quanto rappresenta disprezzo e rifiuto di Dio stesso e della sua volontà. E giunge persino a indurre alcuni all'estrema perversione di rendergli omaggio come se fosse Dio, nei culti satanici.
Menzognero e tentatore Menzognero, "nome" presente in Gv. 8,44 e 1 Gv. 2,22, si riferisce, si può ben dire, alla caratteristica più tipica dell'agire del diavolo. Ed è sottolineata in forma enfatica dal "nome" «Padre della Menzogna» (Gv. 8,44).
Ci sono due occasioni in cui Satana agisce come il grande mentitore: quando tenta i primi padri nel giardino dell'Eden, suggerendo loro che Dio è un abbindolatore e un invidioso (cfr. Gn. 3,1 ss) e quando tenta proprio Gesù, offrendogli ciò che non gli appartiene a cambio di un tributo di omaggio e adorazione (cfr. Mt. 4,1 ss; Me. 1,12ss; Le. 4,1-13)
Questa caratteristica del diavolo (e dei diavoli) spiega la ragione profonda della sua avversione a Gesù Cristo: il Signore della Verità (Gv. 14,6). La menzogna è vicina alla confusione, all'inganno, al culto delle apparenze.
Tentatore, (presente in Mt. 4,3 e 1 Ts. 3,5), è un qualificativo che descrive l'azione permanente degli spiriti maligni, cioè, indurre gli uomini, in genere tramite l'inganno e la bugia, ad allontanarsi dalla strada di Dio. In una maniera o nell'altra, il demonio offre felicità laddove non la si può trovare. [...]
Due testi del Nuovo Testamento sono istruttivi sul "tentatore": quello in cui san Pietro lo presenta «come leone ruggente che va in giro, cercando chi divorare» e quello di san Paolo, quando descrive nella Lettera agli Efesini la vita cristiana come una lotta contro le insidie del diavolo (6,10ss).
Anche se la tentazione è un fatto frequente nella esistenza umana e proviene direttamente o indirettamente dal Maligno, «Dio è fedele - ci dice san Paolo - e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita e la forza per sopportarla» (1 Cor. 10,13).
[...] Nel caso di Satana, la tentazione è il tentativo di indurci al peccato, cioè, far sì che l'uomo si ribelli a Dio. L'audacia incredibile di Satana lo portò a tentare Gesù Cristo stesso. Ma non tutte le tentazioni provengono direttamente dal demonio. Alcune procedono dall'ambiente circondante, di ciò che in diversi passi del Nuovo Testamento viene denominato "il mondo", nella misura che è sotto l'influsso di Satana. Altre provengono dalla nostra propria natura ferita e indebolita dal peccato; altre ancora traggono la loro origine da persone che, con maggiore o minore consapevolezza, ci inducono a peccare con i loro cattivi esempi o servono di complici alle nostre attività peccaminose.
«Io ho vinto il mondo» Questo percorso per alcuni dei "nomi" che la Parola di Dio da al demonio è istruttivo perché ci permette di scoprire le caratteristiche dell'essere diabolico e del suo agire. Chi, dopo leggere questi testi della Sacra Scrittura, potrebbe mettere in dubbio l'esistenza degli spiriti maligni e della loro nefasta azione sugli uomini?
Teniamo conto delle parole di Gesù Stesso: «Simone, Simone! Ecco, Satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (Le. 22,31-32). Parole di severo monito ma, allo stesso tempo, di fiducia nella definitiva vittoria del Signore e della sua grazia.
Completiamo queste parole con quelle di san Pietro sopraccennate: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare! Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi. E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi» (1 Pt. 5,8ss.)
Non dimentichiamoci poi le parole dell'Apocalisse che ci insegnano che il demonio, dopo l'infruttuoso attacco contro la misteriosa Donna e il suo Bambino, «se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù» (Ap. 12,17). Tuttavia il trionfo appartiene a Gesù: «Ma abbiate fiducia, io ho vinto il mondo!» (Gv. 16,33).

12 commenti:

  1. <span>Chi è questo card. Jorge Mediila Estévez<span><span>, uno dei padri conciliari di Trento?</span></span>  
    Dovrebbe essere proprio così, perché queste affermazioni/considerazioni da decenni non si sentono nelle prediche/omelie in parrocchia...</span>

    RispondiElimina
  2. carissimo Renzo T.
    sono certo che Lei stia celiando! Infatti il card. Medilla Estevez ha citato solo la Sacra Scrittura, sono i 'predicatori della domenica in parrocchia' che, a furia di parlare d'altro, si sono dimenticati della Sacra Scrittura (a sua volta espressione scritta del pensiero costante della Chiesa) e così spesso predicano solo se stessi e le loro opinioni, mutevoli come quelle dei teologi/sociologi/politici 'à la page'...
    Io non so come Ella intenda l'espressione ' padre conciliare di Trento', ma se insegnare quanto dice la Chiesa da tempo e che la Sacra Scrittura fedelmente riporta, vuol dire essere un 'padre conciliare di Trento', anch'io lo sono e ne vado umilmente orgoglioso!
    d.a.m.

    RispondiElimina
  3. <span>Il cognome del cardinale è MEDINA, cioè con la "d" (Medina é un cognome spagnolo molto comune, iniziato ai tempi della dominazione islamica; difatto, "medina" in árabo sgnifica "città"). Comunque, il Cardinale Medina non è spagnolo, se non della America spagnola, specificamente del Cile. Prefetto Emerito della S. Congregazione per il Culto Divino e Protodiacono della SRC (ricordate chi ha detto "habemus papam" il 2005? Era proprio Medina Estévez)  </span>

    RispondiElimina
  4. Bravo Juan,
    volevo scrivere la stessa cosa, ma mi hai preceduto.
    Il cardinale in parola è sempre stato vicino alla Tradizione e lo ricordo in Santa Maggiore Maggiore, nel maggio 2003, alla messa VO organizzata dai tradizionilsti in comunione con Roma in occasione del 25° di pontificato di GPII
    Questo suo recentissimo intervento su Satana mi fa immaginare che sia ancora in buona salute e ne sono lieto.
    Peccato che abbia lasciato Roma per rientrare in Cile: credo che un cardinale come lui, a Roma, avrebbe aiutato la causa della Tradizione.

    RispondiElimina
  5. <span>Gentile Redazione: il cgnome è MEDINA (con "I" e "N"), non MediILa</span>

    RispondiElimina
  6. <span>Caro sacerdote, so benissimo chi è il card. Medina, e mi<span> sembra pleonastico ribadire che stavo celiando...volevo solo evidenziare la distanza siderale tra ciò che riporta la Sacra Scrittura e le esegesi domenicali alquanto strampalate  dei preti in "linea con i tempi".</span></span>

    RispondiElimina
  7. Il Signore benedica e strabenedica tutti quei Cardinali, Vescovi e Sacerdoti che parlano da veri cattolici!

    RispondiElimina
  8. "Diavolo" è soprattutto contrario di "Simbolo".

    RispondiElimina
  9. Caro Juan,
    effettivamente storpiare il nome di un cardinale -per giunta vicino alla Tradizione e che in Curia ha avuto un posto tutt'altro che marginale (Prefetto del Culto Divino, forse la Congregazione più interessata ai nostri desideri e alle nostre rimostranze), senza dimenticare che in veste di Protodiacono ha annunicato al mondo l'elezione di BXVI, non è espressione di grande eleganza.
    Ma in questi pochi mesi di mia presenza in questo blog ho percepito che la Redazione  non accetta critiche. 

    RispondiElimina
  10. "Il capolavoro del diavolo è aver convinto i mortali della sua inesistenza". Non so chi l'ha detto, ma mi pare molto plausibile. E mi stupisce la reticenza di una parte del Clero nell' affrontare l'argomento - considerate soprattutto le terribili citazioni evengeliche - o lo scarso rilievo dato a certi fatti, come quello eclatante della povera Anneliese Michel. Ma sono molti anche quelli che ne parlano apertamente e con competenza: mi ricordo in particolare di un esorcista sul forum 'Cattolici Romani'. 

    RispondiElimina
  11. C'e' una bella intervista di padre Amorth, in cui racconta di un sacerdote che un giorno gli disse che sarebbe stato ricevuto personalmente dal GPII all'indomani. "C'e' qualcosa che vorrebbe dicessi al papa?" Risposta: "Gli dica che ci sono molti vescovi che non credono all'esistenza del Demonio". Il sacerdote va alla sua udienza e riferisce le parole dell'esorcista al papa. Risposta di GP II: "Chi non crede all'esistenza del Demonio non crede neanche a Gesu' Cristo".

    Detto questo, sempre restando in tema satanico, sarebbe forse il caso che la redaziona aggiunga alla colonna "La Trahison des Clercs" quest'ulteriore perla dell'Eccellenza di Poitier, che ridefinisce il significato dell'esorcismo cattolico:

    http://www.diocese-poitiers.com.fr/les-services/exorcisme

    Les personnes qui font appel à notre service sont surtout des blessés de la vie, des gens qui cherchent toujours une cause extérieure à leur malheur : quelqu'un qui leur a jeté un sort ou utilise des "mauvais livres". Bien souvent, pour ne pas dire trop souvent, après un long temps d'écoute, on s'aperçoit qu'il y a désaccord avec un membre de la famille ou du voisinage, jalousie, mésentente, querelle d'héritage… D'autres sont perturbés, inhibés. Ils attribuent leur maladie au diable ou encore à un "sorcier". Certains peuvent avoir des troubles psychiques qu'ils ont de la peine à reconnaître. Tous attendent de notre part d'être libérés, nous prêtant un pouvoir magique que nous n'avons pas.

    Notre attitude : une grande écoute pour essayer d'accueillir à travers leur histoire la réalité de leurs souffrances. Nous essayons surtout de les aider à s'en libérer en les invitant à regarder vers le Seigneur, seule source de tout bien, à s'en remettre à lui, à croire au bien qu'il veut pour nous : "Dieu fait tout concourir au bien de ceux qui l'aiment" (Romains 8, 28). Ce n'est pas facile : prier tout seul ne suffit pas. Nous avons à les aider à sortir de leur enfermement, à leur ouvrir les yeux et le cœur aux autres et à l'Essentiel. Nous prions avec eux, prière de louange, prière de délivrance et on leur donne un choix de courtes prières qui les appellent à mettre leur confiance en la puissance de l'amour de Dieu.

    Nous nous refusons de voir le diable en ces personnes, même s'il peut s'en mêler. C'est lui faire trop d'honneur ! Notre salut, notre libération est en Jésus-Christ, seul médecin des cœurs et vainqueur du Mal. Que ce soit lui qui nous attire, nous habite pour notre plus grand bien et pour sa gloire. Il y a donc là un chemin possible de redécouverte de la foi : c'est toute la richesse de notre service.

    Il est possible de joindre le service par téléphone. C'est un répondeur auquel les demandeurs pourront donner leurs nom et numéro de téléphone, en expliquant brièvement la raison de leur appel. Un membre du service prendra contact avec eux pour leur fixer un rendez-vous.

    *  *  * 

    C.B.

    RispondiElimina
  12. Aggiunga gli Abati alla sua lista: benedettini e cistercensi hanno sofferto anch'essi nel periodo post-conciliare, ma in molti casi hanno saputo ben  conservare il loro patrimonio liturgico (e il canto gregoriano) e una fede semplice, nella quale anche il Demonio ha il suo posto (ovviamente in negativo, ma senza essere dimenticato: vantaggio dell'avere un fondatore che in vita, tra molte altre cose, faceva anche esorcismi). 

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione