Una prima rapida valutazione di come sono i nuovi cardinali. Con la consapevolezza che la crisi della Chiesa è in primo luogo una conseguenza della crisi dei membri della sua gerarchia: fatto salvo l'intervento soprannaturale (cui non bisogna però abbandonarsi con stolido fideismo), sono le risorse umane la verà e priorità.
1. Mons. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi; un neo-con, ortodosso e conservatore. Ma antipatizzante della liturgia antica: fece un intervento sgradevolissimo sul motu proprio, in cui ne riduceva la portata ad un contentino per le riserve indiane dei gruppuscoli; ecco quanto ha risposto a chi chiedeva se il S. Padre avrebbe mai celebrato col rito antico: "Non credo. Il Motu Proprio è stato scritto per accontentare alcuni gruppi di fedeli che da sempre nelle loro celebrazioni seguono il messale antico. Nella Chiesa non c'è rottura tra prima del Concilio e dopo il Concilio. Ma c'è continuità nel progresso. Con il suo documento Ratzinger non ha fatto nessun passo indietro"
2. Sua Beatitudine Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto). A giudicare da questo suo intervento al Sinodo in corso sulle Chiese Orientali, v'è poco da star allegri: "Il rinnovamento della liturgia è ampiamente auspicato. Pur continuando ad essere radicato nella tradizione, terrà conto della sensibilità moderna e dei bisogni spirituali e pastorali attuali. Per un lavoro di riforma liturgica è necessaria una commissione di esperti. È necessario anche adattare i testi liturgici per le celebrazioni dei bambini e dei giovani, sempre ispirandosi al proprio patrimonio. Per questo lavoro, è necessario un gruppo interdisciplinare di esperti. Il rinnovamento liturgico è auspicato anche per quanto riguarda le preghiere devozionali. In tutto questo lavoro di adattamento e di riforma, bisognerà tener conto della dimensione ecumenica. Lo spinoso problema della communicatio in sacris necessita di uno studio particolare". E ancora, sull'ecumenismo: "Il dialogo è uno strumento essenziale dell’ecumenismo. Esso richiede un atteggiamento positivo di comprensione, di ascolto e di apertura all’altro. Ciò aiuterà a superare le diffidenze e a lavorare insieme per sviluppare i valori religiosi e collaborare ai progetti di utilità sociale. I problemi comuni devono essere affrontati insieme. Dobbiamo anche potenziare le istituzioni e le iniziative che esprimono e sostengono l’unità, come il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente e la Settimana di Preghiera per l’Unità dei cristiani. La ‘purificazione della memoria’ è un passo importante nella ricerca della piena unità. La collaborazione e la cooperazione negli studi biblici, teologici, patristici e culturali, favoriscono lo spirito di dialogo. Si potrebbe avviare un’azione comune per la formazione di esperti dei mezzi di comunicazione nelle lingue locali. Nell’annuncio e nella missione, si eviterà accuratamente ogni tipo di proselitismo e qualsiasi mezzo contrario al Vangelo. È necessario fare uno sforzo per unificare le feste di Natale e di Pasqua".
3. Mons. Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum". Tutto quel che sappiamo dire è che ha una faccia simpatica ("abbronzata", direbbe Berlusconi) e che ha fatto begli interventi contro la piaga dell'aborto.
4. Mons. Francesco Monterisi, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura. Era il Segretario della Congregazione per i Vescovi diretta dal card. Re. Pare fosse perfino peggio di quest'ultimo. Comunque, ha 76 anni.
5. Mons. Fortunato Baldelli, Penitenziere Maggiore. Già Nunzio a Parigi, dove ha promosso all'episcopato, benché si fosse già in epoca Ratzinger, alcuni dei peggiori arnesi del modernismo in salsa francese. Un nome per tutti? Nourrichard.
6. Mons. Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; ottimo. Un vero e grande amico della liturgia tradizionale. E ha solo 62 anni.
7. Mons. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani; molto buono. Ottimo se si considera che è svizzero e le sue dichiarazioni, quindi, vanno tarate su una situazione ambientale particolarmente degradata. Ortodosso e conservatore. Fece interventi pro motu proprio in tempi non sospetti ed ha ironizzato sul partigiano attaccamento di molti al feticcio Concilio (vedi qui)
8. Mons. Paolo Sardi, Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Già alla Segreteria di Stato dove era membro della "sacra corona" (mai veramente smantellata), non favorevole al rinnovamento liturgico (o restaurazione, che poi è lo stesso) di Benedetto XVI: vedi qui. Anche lui in età di pensione.
9. Mons. Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero; ottimo. Ha 'solo' 66 anni. Tra l'altro, nominato appena pochi giorni fa: sembrerebbe che il concistoro sia stato fatto per lui.
10. Mons. Velasio De Paolis, C.S., Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede. Non ne sappiamo molto. Ma figura (vedi qui) come relatore finale al convegno dei Francescani dell'Immacolata sul Concilio Vaticano II, insieme a Bux, Schneider, Gherardini, Marchetto, Y. Chiron... Una medaglia al valore.
11. Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Era pressoché un sovversivo 20 anni fa: ora appare migliorato, e speriamo che ciò corrisponda al suo intimo sentire. Se l'accusa di negare la Resurrezione è infondata (ciò appariva dal titolo che Il Sole-24 ore diede ad un suo articolo, che diceva però cose diverse; e i titoli non li scrivon gli autori), certamente non è un tradizionalista; e quanto all'arte, di cui il suo dicastero si occupa, vi rinviamo in proposito alle osservazioni di Fides et Forma. E' però uomo di grande cultura e, per il fatto di apprezzare come scrive, ci asteniamo allo stato dal metterlo tra i "cattivi". Come ha fatto il Papa del resto, che evidentemente lo stima, per quella forma di cavalleresco rispetto accademico che lega i migliori studiosi, anche quando le loro opinioni divergono: nulla, infatti, obbligava a questa nomina, dato che Ravasi dirige un mero Pontificio Consiglio.
12. Mons. Medardo Joseph Mazombwe, Arcivescovo emerito di Lusaka (Zambia). Non ne sappiamo nulla. Comunque, tra nemmeno un anno compirà 80 anni
13. Mons. Raúl Eduardo Vela Chiriboga, Arcivescovo emerito di Quito (Ecuador). Ha 76 anni. Chi lo conosce?
14. Mons. Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Rep. Democratica del Congo). Altro nome sconosciuto
15. Mons. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo (Italia). La sua nomina è una vera disgrazia. E' colui che sta facendo di tutto per soffocare il nascente tradizionalismo in Sicilia: basti rammentare che ha spedito la Digos per tentare di far togliere uno striscione con cui si ringraziava il Papa, durante la sua visita, per il motu proprio. Ha 72 anni, per fortuna, non 62; resta però che la sua nomina è un segnale pessimo. Lascia intendere a tutti i presuli che possono tranquillamente disobbedire al Papa: la loro carriera non ne patirà; al più, dovranno saltare un turno (come già Vingt-Trois, a Parigi). Passa il messaggio che nella Chiesa avviene come nella Pubblica Amministrazione: anche l'impiegato infingardo passa di grado al pari di quello volenteroso, per pura anzianità (e se così non è - nella P.A., intendiamo, nella Chiesa purtroppo sì - ce ne scusiamo con gli statali).
16. Mons. Donald William Wuerl, Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d'America). Una nomina poco entusiasmante. Wuerl a Washington, durante la visita papale, ammannì un servizio liturgico particolarmente sciapo e "moderno"; tutto il contrario di quanto accadde a New York. La perplessità deriva in particolare dal fatto che altri avrebbero meglio meritato: l'arcivescovo di New York Dolan, appunto, o quello di Detroit Vigneron (amico dell'Istituto Cristo Re), o il pellerossa (e pugnace) Chaput di Denver, o molti altri
17. Mons. Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida (Brasile). Non ne sappiamo nulla. Ma ci colpisce questa nomina, dato che non si tratta certamente di una sede cardinalizia (anche se vi è il santuario più importante del Brasile). Salta agli occhi specie in rapporto alla mancata nomina del nuovo arcivescovo di Rio, quella sì sede cardinalizia. La cosa va approfondita. Certo, tempo addietro proprio ad Aparecida la Conferenza episcopale dell'America Latina (CELAM) secernette un testo talmente infarcito di slogan da parateologia della liberazione e aperture al mondo e al matrimonio pretesco, che il Papa dovette in buona parte riscriverlo. Ma non se ne può certo fare una colpa al vescovo ospitante.
18. Mons. Kazimierz Nycz, Arcivescovo di Warszawa (Polonia). Il classico neo-con woytiliano, in lingua originale. Ortodosso, finanche conservatore, ma intanto fa di tutto per ostacolare un gruppo stabile tridentino insediato nella sua diocesi (leggi qui)
19. Mons. Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, Arcivescovo di Colombo (Sri Lanka). Lo conosciamo tutti: più che ottimo (si può dire in lingua italiana?). E ha solo 62 anni: curioso - e confortante - che i tradizionalisti sian più giovani degli altri.
20. Mons. Reinhard Marx, Arcivescovo di Monaco e Frisinga (Germania). Nasce bene, come il candidato del Papa contro mons. Zollitsch quando la conferenza episcopale crucca dovette eleggere il suo nuovo presidente. Marx, proprio perché aveva l'appoggio del Papa, fu trombato in favore del secondo (di cui ricordiamo la negazione completa di dogmi di fede). Oggi Marx riceve la berretta; bisogna però dire che - sarà l'inquinamento ambientale della chiesa mitteleuropea - si sta schoembornizzando. Non si capisce dunque se è rimasto carne o è diventato pesce.
Tralasciamo i quattro non elettori, visto che dopo gli ottant'anni il cardinalato diventa come il titolo di cavaliere, ma consentiteci due parole per Bartolucci: è sicuramente la prima volta che, dopo il Concilio, si nomina principe della Chiesa chi ha avuto il coraggio di affermare di non aver mai voluto celebrare la messa riformata, cui ha dedicato giudizi pesanti (link).
Segnaliamo poi alcune misteriose trombature che meriteranno valutazione. La più clamorosa: Betori. Perché mai? Non perché c'è un emerito ancora elettore: il card. Antonelli è infatti a capo di un dicastero vaticano che di per sé potrebbe valere il galero. Lo stesso per l'arcivescovo di Toledo Rodriguez Plaza, il cui predecessore Canizares è prefetto del Culto Divino. E ancora: Léonard di Bruxelles e Nichols di Westminster. E' solo per la regolina dell'emerito, oppure non sono stati incisivi e restauratori come si sperava? Dell'arcivescovo di Toledo ci dicono per inciso che sta ponendo qualche ostacolo ai tradizionalisti della sua diocesi. Infine Fisichella: il suo dicastero è partito in ritardo, non ha nemmeno il collegamento internet (come lui stesso ha dichiarato) e questa mancata nomina non fa certo rifulgere l'importanza del nuovo ente.
Enrico
<span> "Salta agli occhi specie in rapporto alla mancata nomina del nuovo arcivescovo di San Paolo, quella sì sede cardinalizia"...</span>
RispondiEliminaL´arcivescovo di San Paolo, à già Cardinale. La mancanza riguarda all´Arcivescovo de Rio de Janeiro. Anche in questo caso, l´emèrito è ancora elettore.. Riguardo al Brasile, non capite pròprio niente...
Ma semmai in Brasile era sede cardinalizia Brasilia (mons. Braz de Aviz). Da Aparecida era arrivato alla porpora anche il famigerato Lorscheider...
RispondiEliminaRavasi è migliorato? Mah... su L'Osservatore romano del 25 dicembre 2008 afferma i dolori della Madonna nel parto. Su L'Oss.Romano del 5 febbraio '09, scrive dell'ateo che prega...
RispondiEliminaA pensar male si fa peccato... ma spesso ci si prende. per amarezza avevo scritto che Romeo sarebbe stato reso cardinale e Ranjith, amico del tradizionalismo, sarebbe stato ignorato. Mi vien da chiedere: ma il papa, da che parte sta?
RispondiEliminaA prescindere dagli altri, sono molto contento per il nostro Ranjith. Lasciatemi dire che la promozione di Romeo, come in precedenza di Vingt-Trois e di Cordes, mi pare aberrante. Per intanto abbiamo evitato Filoni; speriamo continui così.
RispondiEliminaVorrei proprio sapere perché mgr. Piacenza viene giudicato "ottimo" dalla redazione. Non è un tradizionalista, ma soltanto un neo-conservatore: la peggior specie di cattpolico. Parola d'ordine: manteniamo lo status quo. E' un conservatore del presente, anche se mette il rocchetto quando indossa l'abito corale.
RispondiEliminaLAVS DEO!
RispondiEliminaNemmeno l'equilibrio del post riesce a calmare don Camillo e i suoi manutengoli. W Peppone!
RispondiEliminaLa faccenda della Cappella Sistina ha esasperato il povero don Camillo: il solo pensiero di Palombella che dirige sotto il pilastro di S. Elena coram Ss.mo gli crea problemi di insonnia e crisi di identità (cattolica).
RispondiEliminaMa bisogna comprenderlo: egli è un puro e un santo sacerdote e tutti questi armeggiamenti non li comprende neppure.
Su rilassati un pò don Camillo: pensa che d'ora innanzi S.Em.za Bartolucci, con il suo accento toscano, prenderà a pesci in faccia i Porporati confratelli nelle rituali congregazioni e tutto si rasserena.
E se oggi non è sereno, domani seren sarà. Se non sarà sereno, si rasserenerà (motto cardinalizio di Bertone quale Camerlengo di S.R.C.)
Il sito post-cattolico Golias ha un intervento molto equilibrato e interessante, i francofoni si diletteranno a leggerlo. Finisce dicendo che il partito conservatore, che era già di molto prevalente, rimane tale, mentre il partito ultra-tradizionalista si rafforza. Credo sia un'analisi giusta. Non bisogna neppure scordare il fatto che molti cardinali del partito dei "meno appetibili" sono in uscita entro il prossimo lustro - e questo vale sia per quelli ereditati dal papato precedente che per quelli neo-elevati alla porpora. Invece, rimangono per i prossimi concistori molti candidati buoni (migliori), giovani, che semplicemente hanno saltato questo turno. Entro i prossimi tre - quattro anni ci sono molti liberali in uscita che verranno sostituiti da questi ultimi. Cambiamenti graduali, passo per passo. Molto da papa Ratzinger. Un po' di fiducia in chi ci guida, per favore. E meno piagnistgei, che qui si da dei "tradizionalisti" l'immagine di un branco di prefiche (con tutto rispetto per detta categoria professionale).
RispondiElimina<span>«I veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti»: San Pio X, Lettera Apostolica Notre charge apostolique.</span>
RispondiEliminaUna domanda : prima di ricevere la berretta cardinalizia i neo-cardinali che non hanno ricevuto l'ordinazione episcopale saranno consacrati vescovi ?
RispondiEliminaMi pare che ci sia una norma di Giovanni XXIII che vuole che tutti i cardinali abbiamo ricevuto il carattere episcopale.
I due monsignori , non vescovi, saranno consacrati vescovi prima di essere creati cardinali?
Grazie per le risposte.
Grazie, solo tu mi capisci :-D ... mi prenderò qualche giorno di riposo e di riconforto spirituale... a Rimini 8-)
RispondiEliminaLa norma di Giovanni XIII prevede come obbligatoria la consacrazione episcopale per il porporati che non l'abbiano ricevuta, tuttavia il papa può sempre derogare a questa norma, per particolari motivi o per motivi di anzianità o salute (vedi ad esempio Paolo VI con il card. Bevilacqua, il suo confessore). Tuttavia il porporato gode di tutti i privilegi dei cardinali, e per le celebrazioni solenni può usare tutte le insegne proprie dei vescovi quali mitria e pastorale.
RispondiEliminaQuesto è il problema di Messainlatino! Il Blog è ottimo, ma purtroppo la stragrande maggioranza degli intervenenti scadente ed i loro interventi a livello di pettegolezzo al meglio e povera relazione con la realtà.
RispondiElimina<span>"Salta agli occhi specie in rapporto alla mancata nomina del nuovo arcivescovo di San Paolo, quella sì sede cardinalizia." </span>
RispondiEliminaC'è un sbaglio: l'arcivescovo di São Paulo è cardinal (Mons. Odilo Scherer). Manca, inceve, la nomina dell'arcivescovo di Rio de Janeiro, Mons, Orani Tempesta. È la legge dei emeriti: l'arcivescovo emerito (Mons, Scheid) ha meno di ottant'anni.
Bevilacqua ricevette l'ordinazione episcopale, la deroga venne invece utilizzata da Giovanni Paolo II a favore di Congar.
RispondiEliminaRiguardo a Mons. Velasio De Paolis, sappiate che domenica 24 ottobre celebrerà a Tarquinia le ordinazioni diaconali di alcuni nostri frati. Con la Forma Straordinaria...
RispondiEliminaNon mi sarei aspettato, come in molti, che il teatrante Ravasi fosse tra i nuovi cardinali.
RispondiEliminaMi permetto di sottolineare una coincidenza: il neoporporato Paolo Sardi, mio condiocesano, è stato professore in Seminario di mons. Nosiglia e mons. Oliveri. All'epoca insegnava italiano e latino nelle classi ginnasiali e teneva il corso di morale ai teologi. Estensore dei discorsi di Giovanni Paolo II, è un oratore d'incisiva efficacia. Non è certo amante del rito antico, ma non penso sia un modernista feroce: un suo fratello - defunto qualche mese fa, canonico della cattedrale - fu rettore del seminario negli anni della contestazione più virulenta; e da quei chierici ribelli - che ora spadroneggiano in curia - si prese più d'uno sganassone!
RispondiEliminaPaolo VI non derogò in quel caso cfr.: http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bbevi.html
RispondiEliminaCi sono state altre degoge, anche negli ultimi concistori, solitamente riguardavano i religiosi.
Grazie, ho corretto. Come si fa a confondere Rio de Janeiro con S. Paolo...
RispondiEliminaEnrico
Peppone è un asino!
RispondiElimina:-D
Redazione questo articolo è una pagliacciata ridicola.Siete troppo faziosi e vedete le cose troppo un una sola direzione.Se volete essere un blog di informazione serio dovreste cambiare.
RispondiEliminaIn quale modo gli eventuali dolori della Madonna nel parto negano qualche dogma?
RispondiEliminaFaccio notate una cosa che probabilmente a certo tradizionalistume cripto-sedevacantista è sfuggito: negli anni passasi la liturgia dei Copti-Cattolici ha subito una forte "occidentalizzazione", così come nel caso dei Malabarici. Il rinnovamento della liturgia auspicato da Naguib va da leggersi anche nell'ottica di un processo di "ri-orientalizzazione" delle liturgie dei cattolici orientali, iniziato già sotto il DA VOI vituperato pontificato di Giovanni Paolo II.
RispondiEliminaPercheì anziche' dibattere si schizzano veleni- che non sono certo argomenti. marcello
RispondiEliminaNon penso che il parto indolore sia "de fide", ma senz'altro meglio stare zitti piuttosto che affermare il contrario di quanto ci e` stato tramandato.
RispondiEliminahttp://www.corpusthomisticum.org/sth4027.html#48372
I dolori di parto sono una conseguenza del peccato orginale.
RispondiEliminaCome si fa a definre "ortodosso" uno che è contrario alla liturgia tradizionale?? E che senso ha accostare l'aggettivo "ortodosso" a quello di "conservatore"?? Esistono anche " i progressisti ortodossi" ????
RispondiEliminaAllora la Liturgia non è questione di Fede ma di mera Estetica....
Mi chiedo che senso ha, Mons. Ravasi Cardinale?
RispondiEliminaLorscheider fu nominato cardinale nel 1976. Ad Aparecida arrivò nel 1995, caro
RispondiEliminaTucci e Navarrete Cortes, pur cardinali, non sono vescovi.
RispondiEliminaIdem per il defunto Spidlik
Ma la Madonna Santissima non ha peccato originale!
RispondiElimina...ma è evidente:
RispondiEliminail senso della Chiesa onnicomprensiva dell'ET-ET, che lancia tutti in gara con criterio "eguialitario", secondo il moderno principio di <span>par condicio</span> tra....cultori di res vetera e nova (oltre che tra bianco e nero, diritto e storto, ecc....),
naturalmente !
<span>...ma è evidente:
RispondiEliminail senso della Chiesa onnicomprensiva dell'ET-ET, che lancia tutti in gara con criterio "egualitario", secondo il moderno principio di <span>par condicio</span> tra....cultori di res vetera e nova (oltre che tra bianco e nero, diritto e storto, ecc....), naturalmente !</span>
<span><span>...ma è evidente:
RispondiEliminail senso della Chiesa onnicomprensiva dell'ET-ET, che lancia tutti in gara con criterio "egualitario", secondo il moderno principio di <span>par condicio</span> tra....res vetera et nova (oltre che tra bianco e nero, diritto e storto, ecc....), naturalmente !</span></span>
evidentemente Burighel ha completamente dimenticato ciò che disse Dio ad Eva, dopo il peccato originale:
RispondiElimina"Partorirai con dolore" !,
una punizione meritata da Eva (oltre alla stessa morte, con distruzione fisica del corpo, destino comune di tutti gli uomini, tranne che di Maria SS.ma Assunta in Cielo), e che NON POTEVA ASSOLUTAMENTE essere applicata alla futura Madre di Dio Immacolata fin dalla sua Concezione, secondo il Disegno provvidenziale di Dio.
"Il Motu Proprio è stato scritto per accontentare <span>alcuni</span> gruppi di fedeli che <span>da sempre</span> nelle loro celebrazioni seguono il messale antico"
RispondiEliminaBella sciocchezza, come se Benedetto XVI si fosse scomodato a emanare il Motu Proprio solo per dare la Messa tradizionale a qualche gruppo che già ce l'aveva da sempre! Qui veramente fa difetto il buon senso. Speriamo che il cappello ne infonda un po'. Animo, comunque, i cardinali mica sono tutti uguali, lo si sa bene. Ci sono quelli che hanno in mano leve importanti, poi ci sono quelli di contorno e infine anche quelli di parata.
<span>evidentemente Burighel ha completamente dimenticato ciò che disse Dio ad Eva, dopo il peccato originale: "Partorirai con dolore!", una punizione meritata (oltre alle fragilità psichiche e fisiche, alle malattie e alla stessa morte, con distruzione fisica del corpo, destino comune di tutti gli uomini, tranne che di Maria SS.ma Assunta in Cielo), e che NON POTEVA ASSOLUTAMENTE essere applicata alla futura Madre di Dio Immacolata fin dalla sua Concezione, secondo il Disegno provvidenziale di Dio.</span>
RispondiEliminaIn merito a Ravasi sostenitore dei dolori di Maria nel parto. Chi segue la Tradizione patristica e la Teologia Cattolica (degna di questo nome) ritiene inconcepibile pensare che Maria abbia avuto i dolori nel parto. Dolori nel parto implicano non-verginità e non-immacolatezza... A noi amanti della Tradizione: non limitiamoci a liturgia e dogmi "in strictu sensu". Guardiamo anche alla Teologia. Se il modernismo post-conciliare è da stimmatizzare, stiamo attenti che sotto certi veli di tradizionalismo non si insinui un modernismo pre-conciliare.
RispondiElimina<span><span>evidentemente Burighel ha completamente dimenticato ciò che disse Dio ad Eva, dopo il peccato originale: "Partorirai con dolore!", una punizione meritata (oltre alle fragilità psichiche e fisiche, alle malattie e alla stessa morte, con distruzione fisica del corpo, destino comune di tutti gli uomini, tranne che di Maria SS.ma Assunta in Cielo), e che NON POTEVA ASSOLUTAMENTE essere applicata alla futura Madre di Dio Immacolata fin dalla sua Concezione, secondo il Disegno provvidenziale di Dio.</span></span>
RispondiEliminaSe il metro di misura per apprezzare o meno queste nomine è l`amore dei nuovi porporati per la Santa Messa di sempre, non possiamo fare salti di gioia ma, d`altronde, queste nomine riflettono una certa realtà della Chiesa e cioè che i vescovi sono nella loro stragrande maggioranza figli dell`ideologia postconciliare, non perchè siano nati dopo il Vaticano II, ma perchè hanno sposato il suo spirito e in questo spirito c`era l`astio e il rigetto per la Santa Messa che pur avevano celebrato e con la quale, visto la loro età, sono stati formati.
RispondiEliminaChe senso ha mettere in discussione sempre e comunque le decisioni del Santo Padre??? Non fate altro che accusare o denigrare in questo blog, Bella testimonianza di Fede!
RispondiEliminaScusa cosa centra la non verginità con i dolori del parto? Non ditemi che credete che Nostro Signore sia uscito come una bolla di sapone ... dalla pancia della Vergine. Oltretutto, caso mai vi scappasse il particolare, se Nostro Signore si è formato nel grembo della Vergine come ogni altro bambino, Maria SS. ha avuto dolori anche durante la gravidanza, perchè la pancia di una donna non assume la forma di un cocometo senza rendersene conto.
RispondiEliminaAl parto indolore non ci crede più nessuno, è un peso che la Chiesa è costretta a portarsi dietro, ma non ci crede più nessuno se non voi Tradizionalisti che continuate a non usare la ragione ... che no è contro la Fede, anzi!
de per il vivente Vanhoye. La norma che tutti i cardinali siano vescovi risale a Paolo VI. Tuttavia, come ha esplicitamente richiesto Vanhoye, con domanda al Santo Padre, si può rimanere presbiteri. Ovviamente, i cardinali preti appartengono alla schiera dei cardinali presbiterie negli elenchi vengono elencati per ultimi mancando ad essi l'ordine episcopale.
RispondiElimina<span>e per il vivente Vanhoye. Tuttavia, come ha esplicitamente richiesto quest'ultimo, con domanda al Santo Padre, si può rimanere presbiteri. Ovviamente, i cardinali preti appartengono alla schiera dei cardinali presbiteri e negli elenchi vengono elencati per ultimi mancando ad essi l'ordine episcopale.</span>
RispondiEliminaSenza dubbio ancora un computer al servizio di una comunità....
RispondiEliminaIn effetti strane queste parole per i Tradizionalisti scritte da chi in precedenza ha espresso opinioni molto tradizionliste, da chi diceva che bisogna "tornare alla Tradizione di sempre e ai Sacerdoti di un tempo",che "inizio a ringraziare Dio per Mons. Lefebvre", che si lamentava che Paolo VI avesse deposto la tiara, che è "ora di tornare a chiamare le cose con il loro nome e al diavolo l'ecumenismo", che" io amo Cristo, amo la Sua Chiesa, ma quella di sempre" .
<span>Senza dubbio ancora un computer al servizio di una comunità....
RispondiEliminaIn effetti strane queste parole per i Tradizionalisti scritte da chi in precedenza ha espresso opinioni molto tradizionliste, da chi diceva che bisogna "tornare alla Tradizione di sempre e ai Sacerdoti di un tempo",che "inizio a ringraziare Dio per Mons. Lefebvre", che si lamentava che Paolo VI avesse deposto la tiara, che è "ora di tornare a chiamare le cose con il loro nome e al diavolo l'ecumenismo", che" io amo Cristo, amo la Sua Chiesa, ma quella di sempre" .</span>
PS: Da mamma non descriverei di certo la gravidanza con le sue parole!
I Tradizionalisti la ragione la sanno usare benissimo, non fosse altro perchè sono gli unici che ancora si dedicano a leggere la Somma Teologica di Tommaso d'Aquino e il pensiero di Giovanni Duns Scoto...personaggi di questo calibro sono maestri nell'uso della ragione.
RispondiEliminaQuello che dice don Camillo è dimostrato da S. Tommaso D'Aquino; con tutto il rispetto per l'erudizione del neocardinal Ravasi, non credo proprio possa confrontarsi con l'Aquinate:
RispondiElimina<span>Respondeo dicendum quod dolor parientis causatur ex apertione meatuum per quos proles egreditur. Dictum est autem supra quod Christus est egressus ex clauso utero matris, et sic nulla apertio meatuum ibi fuit. Et propter hoc in illo partu nullus fuit dolor, sicut nec aliqua corruptio, sed fuit ibi maxima iucunditas, ex hoc quod homo Deus natus est in mundum, secundum illud Isaiae XXXV, germinans germinabit sicut lilium, et exultabit laetabunda et laudans. </span>
<span><span>
</span></span>
<span>
</span>
Chiede troppo ( o non conosce bene i toscani)!
RispondiEliminaMa non sono piagnistei, solo commenti....
RispondiEliminaBartolucci cardinale! Bello scherzo a Liberto! Ma che disastro: sarà stato un genio musicalmente parlando, ma la porpora.....?
RispondiEliminaSecondo me è inutile e mi auguro che, come diceva don Camillo sopra, abbia un rigurgito di fignità e rifiuti il cappello.
Ma mi dicono che Bartolucci, seppure prete, è un gran egoista e vanesio, per cui .....
Vada a leggersi poco più sopra quanto ho riportato da S. Tommaso d'Aquino che non è un teologhetto qualsiasi e, a differenza di ravasi, sa elaborare un suo pensiero di indiscussa solidità. Finiamola col Ravasi colto, è solo un erudito di ottima memoria.E' una serie di nozioni, come una enciclopedia. Quamdo vuol pensare prende cantonate come questa.
RispondiElimina@ l`ospite che scrive che noi Tradizionalisti continuiamo a non usare la ragione...
RispondiElimina<span><span>Senza dubbio ancora un computer al servizio di una comunità....
In effetti strane queste parole per i Tradizionalisti scritte da chi in precedenza ha espresso opinioni molto tradizionliste, da chi diceva che bisogna "tornare alla Tradizione di sempre e ai Sacerdoti di un tempo",che "inizio a ringraziare Dio per Mons. Lefebvre", che si lamentava che Paolo VI avesse deposto la tiara, che è "ora di tornare a chiamare le cose con il loro nome e al diavolo l'ecumenismo", che" io amo Cristo, amo la Sua Chiesa, ma quella di sempre" .</span>
PS: Da mamma non descriverei di certo la gravidanza con le sue parole!</span>
Al solito Don Camillo digita sotto l'impulso della sua collera (talvolta incomprensibile).
RispondiEliminaIo dico: prima stai a vedere, poi commenta.
Poi magari in un secondo momento ci racconti anche come prete cosa stai facendo per il rito antico, dato che hai da bacchettare questo e quell'altro., così prendiamo esempio e ci edifichiamo, e magari possiamo imparare qualcosa.
all'ospite delle 9:50.
RispondiEliminaLa rivista della diocesi di Milano (Il Segno, dicembre 2005, p. 17) ha pubblicato "E' di Maria il Natale" delll'ateo Erri De Luca. irriverente, con un linguaggio simile al suo.
Al parto di Maria non ci si accosta con la mentalità secolarizzata, ma con quella dei Padri della Chiesa. Discorso di Papa GPII 16-12-2000, ha citato Liturgia Mozarabica: Cristo come raggio di luce ha attraversato il grembo di Maria. E potremo citare altro, ma basta così. Parliamo di parto miracoloso, soprannaturale... Ma se guardiamo alla Bibbia solo con la Bibbia (non insegna questo Ravasi?) e con occhi terra-terra, si resta alla terra...
Filippo, non sapevo che tu fossi ginecologo-teologo-mariologo
RispondiElimina@Filippo: "<span>I dolori di parto sono una conseguenza del peccato orginale."</span>
RispondiElimina<span>___________________________________</span>
<span></span>
<span>Vero, peccato, però, che la Santa Vergine sia stata "sine labe concepta". Non ha detto nulla al neo card. Ravasi il dogma dell'Immacolata Concezione?</span>
Ho notato che tra le nomine il sito del Corriere evidenziava un solo nome....RAVASI, certo a ragion veduta dalle parti di Milano.
RispondiEliminaIo questa volta applicherei il criterio del bicchiere mezzo pieno. Anche solo discutere ed individuare in alcuni neocardinali una sensibilita' positiva per la Messa Tridentina sino a pochi anni or sono sarebbe stata una contraddizione in termini.
Piuttosto, ora sono scemati i neocardinali per i quali la Messa Tridentina era la Messa dell'Ordinazione.
Per descrivere la situazione attuale, il Santo Padre rivolgendosi ai seminaristi ha portato come esempio la Germania del 1944. Chi vuol capire capisca...
FdS
Il sedicente Don Magnifico, invece di insolentire un vero maestro di dottrina, cultura e coraggio come il Cardinale Bartolucci (Deo gratias!), impari a scrivere "un po'" (con l'apostrofo). Quanto a Ravasi, di cardinali gnostici -ahimé- è piena la storia della Chiesa, che sopravviverà anche a questo. W il Papa
RispondiEliminaUna notizia che può avere qualche interesse: Zizola su Repubblica dice che Damasceno Assis è un "cacciatore di teologi della liberazione".
RispondiEliminagnostici o agnostici ?
RispondiElimina:(
Bellissimo - o comunque eloquentissimo - l'articolo di Zizola!
RispondiEliminaEffettivamente non risulta che mons. Piacenza apprezzi particolarmente il rito tradizionale...
RispondiEliminaMa forse il suo silenzio è stato fino ad ora funzionale all'ascensione...
L'oggettività nell'informazione è un mito positivistico superato da 100 anni. Fare informazione seria non significa "non dare un'interpretazione propria" (ci mancherebbe!!!), bensì "non inventare fatti".
RispondiEliminaCarissimo don Camillo, se mons. Bartolucci rinunziasse al galero, ritengo - per quel poco che lo conosco - che l'arteriosclerosi avrebbe preso il sopravvento sul suo carattere che, come ebbe a scrivere mons. Favella in una delle sue lettere, è "perentoriamente tenace" ed è certo un eufemismo clericale, di cui entrambi conosciamo i risvolti.
RispondiEliminaSe è vero che don Palombella ha offerto a Bartolucci la direzione ad libitum della Sistina, allora oltre ad essere un asino è anche un asino senza dignità e senza la minima cultura: ritengo che non possa nominare un sostituto (Bartolucci sostituto!!!!!) senza una provvisione apposita della Segreteria di Stato, e poi se Bartolucci va a fare il supplente di Palombella..... ma volgiamo scherzare.
A questo punto desse le dimissioni e nominassero l'em.mo Bartolucci Amministratore Apostolico ad nutum S.ae Sedis della Cappella pontificia.
Ritengo però che, viste le due personalità, questa luna di miele avrà presto fine.
In un modo o nell'altro.
Ti sono vicino nei tuoi legittimi empiti per un sacerdozio scevro da questi maneggiamenti, ma purtroppo la Chiesa è sempre stata fatta anche di queste cose.
Oggigiorno, nonostante i falsi proclami di pauperismo militante e di spiritualismo di facciata, la mondanizzazzione dell'apparato ecclesiastico - purtroppo quasi ovunque soltanto auto-referenziale, innanzi ad un mondo che, nella migliore ipotesi, se ne infischia, anche a causa delle scelte dottrinarie, pastorali, liturgiche ed ecclesiologiche degli ultimi decenni - sta creando situazioni al limite del paradossale.
Ma non possiamo cedere a tentazioni di fuga, anche se il contemptus mundi è forte: rischieremmo di farlo apparire un contemprus ecclesiae ed è quello che vogliono atei, agnostici, anticlericali, secolaristi, modernisti e progressisti, dentro e fuori la Chiesa.
Solo in pochi possiamo capirti: il tuo arrabbiarti per cose che apparentemente sembrano di contorno (la buona musica, l'esecuzione, lo stile della prassi romana etc etc, tutte cose che son venute fuori in questi travagliati giorni di aspri commenti alla questione Sistina) e a molti sembrano sofismi da addetto ai lavori, mostrano invece un gran cuore sacerdotale e il vero zelo apostolico per la Chiesa di Cristo, fatta di peccatori (oggigiorno in modo particolare), ma non peccatrice Lei stessa.
Certo, lo sconforto è grande quando si vedono certi scempi, consumati durante un pontificato che si preannunziava meraviglioso, e invece resterà alla storia per un nepotismo ed affarismo degni del Card. Coscia, che fu Segretario di Stato di un altro Santo Pontefice, qual fu Benedetto XIII.
I Benedetti evidentemente si fidano troppo ......
Mi dispiace se qualche volta il pò scappi così nella fretta della battitura e me ne dolgo pubblicamente.
RispondiEliminaNon mi pare di aver insolentito il M° Bartolucci di cui ho, musicalmente parlando, una stima illimitata: mi pare di aver detto quà e là che la Sistina non ha raggiunto mai vertici così alti, da un punto di vista organizzativo, tecnico, artistico e liturgico come durante i lunghi anni di Bartolucci.
Ho qualche riserva sul suo carattere, particolarmente focoso, e sull'ormai suo noto avallo alla candidatura di don Palombella.
Ho parimenti sostenuto, e lo sostengo ancora, che se egli non fosse stato rimosso nell'inqualificabile modo con cui venne cacciato nel 1997, avremmo sicuramente evitato il pur lento declino dell'era Liberto (brava persona e compositore rispettabile, ma sicuramente meno capace di "dirigere" e tirare fuori dai cantori sistini ciò che Bartolucci - ANCHE GRAZIE AI SUOI COLLABORATORI - riusciva ad ottenere!) e la ambigua vicenda della nomina dell'attuale direttore.
Visto che il Signore gli ha dato vita e salute, forse starebbe ancora sul podio e non ci sarebbe stata necessità di bilanciare le scelte infelici del passato con questa tardiva promozione alla porpora cardinalizia.
Che egli sia stato un prete e un musicista coraggioso nessuno lo mette in dubbio, ma - forse - se questo coraggio non fosse stato espresso nei modi che lo connotavano, alcuni inqualificabili Prefetti di Cerimona del passato non avrebbero avuto l'appiglio esterno per cacciarlo in quel modo vergognoso.
Purtroppo gli alterchi a margine delle Messe papali erano, negli utlimi anni della sua direzione, cosa nota e i suoi nemici ne gioivano, pregustando quello che sciaguratamente avvenne.
Sulla dottrina e sulla cultura musicale non mi pare di aver mai detto alcunchè di poco ammirato sul M° Bartolucci: in una risposta a qualche altro lettore che si era preoccupato di fornire dei video tratti dal web, per paragonare la direzione di Bartolucci e Miserachs a quella di Palombella, ho posto don Bartolucci al posto di Palestrina, il m° Miserachs a quello di Morales e Palombella a quello che spetta a d. Parisi nella storia della musica liturgica.
I miei allievi sanno poi perfettamente che dirigo una schola cantorum di provincia che ha 50 anni di vita, dove il 35% dell'intero repertorio è musica di Bartolucci.
Caro Unicuique suum, a me sembra soltanto tardiva ed inutile la porpora cardinalizia al Maestro Bartolucci: a lui - credo - non aggiungerà nulla in ordine alla personalità artistica (i libri di storia della musica lo ricorderanno per la sua immensa opera di compositore, e non perchè il S. Padre il 22 nov. prox gli assegnerà questa o quella diaconia) nè la percezione del c.d. piatto cardinalizio (ormai invero alquanto misero) potrebbe fargli fare una vita diversa da quella che ha sempre fatto.
Se il cardinalato comprendesse un ringiovanimento statim di una trentina d'anni, allora ne sarei felicissimo: avrebbe nuovamente la forza - fisica ed intelletuale - per cacciare a pedate l'inquilino dell'altro piano.....
Non praevalebunt!
A ben risentirLa.
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2008/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20080912_francia-interview_it.html
RispondiEliminaquesto Motu proprio è semplicemente un atto di tolleranza, ai fini pastorali, per persone che sono state formate in quella liturgia, la amano, la conoscono, e vogliono vivere con quella liturgia. È un gruppo ridotto poiché presuppone una formazione in latino, una formazione in una cultura certa.
Questa frase l'ha pronunciata Benedetto XVI, non Amato o qualsiasi altro curiale
Grazie per la segnalazione dell'articolo di Zizola su Repubblica. La sua rabbiosa, subdola e ridicola critica alle scelte papali, seconda solo a quella del "nostro" don Camillo, è garanzia della bontà delle scelte del Santo Padre.
RispondiEliminaInformazione per l'ospite storcinaso: il blog è composto da articoli e commenti. C'è la possibilità di leggere solo gli articoli e non visualizzare i commenti. Sarebbe bene farlo piuttosto che far supponenti piagnistei che non servono a niente. Grazie.
RispondiElimina<span>Informazione per l'ospite storcinàso: il blog è composto da articoli e commenti. C'è la possibilità di leggere solo gli articoli e non visualizzare i commenti. Sarebbe bene ricorrere a tale opzione piuttosto che menar supponenti piagnistei che non servono a niente. Grazie.</span>
RispondiEliminaRàvasi o Ravàsi? ;)
RispondiEliminaDei "mi dicono" son pieni i fossi. Io sto a ciò che leggo di quel che lui stesso dice... e mi piace.
RispondiEliminaVediamo.
Amor per la Chiesa, le anime, amor per cristo la solidarietà per il peccatore ... questo è fuffa? Cioè senza amor per la liturgia ( un tantino trasformata ad idolo) uno che dona la sua vita a Cristo non è un degno Cardinale?
RispondiEliminaBuona notte!
MD
Il Papa aggiunge subito dopo (è un colloquio con alcuni giornalisti in aereo durante un viaggio in Francia): "Ma per queste persone avere l'amore e la tolleranza di permettere di vivere con questa liturgia, sembra un'esigenza normale della fede e della pastorale di un vescovo della nostra Chiesa. Non c'è alcuna opposizione tra la liturgia rinnovata del Concilio Vaticano II e questa liturgia. [...] Ci sono dunque sicuramente accenti diversi, ma comunque un'identità fondamentale che esclude una contraddizione, un'opposizione tra la liturgia rinnovata e la liturgia precedente. Credo in ogni caso che vi sia una possibilità di arricchimento da ambedue le parti". E' una posizione molto chiara, che non autorizza a dire che il rito straordinario viene a cancellare l'ordinario, ma non autorizza neppure a concludere che questo è un contentino per chi già normalmente segue da sempre la Messa tradizionale (il quale a rigor di logica dovrebbe già essere a posto).
RispondiEliminaaò........
RispondiEliminache famo??????
er giochetto de "chi è chi" (e poi ce sarebbe pure ddà dire "dde chi???",,,,,,,,,,, inteso sponsorizzato da chi).......
che ò volemo fà npochetto pure su dde noi?
tutti,,,,,,,,,,,,,
Buon giorno!
RispondiEliminaCredo che la risposta giusta sia a metà: non si può amare Gesù nel peccatore e poi odiarLo nella liturgia; come non si può amarlo nella liturgia e odiarLo nel peccatore. Entrambi gli atteggiamenti sono handicap patenti; il primo corrisponde grosso modo alla dissacrazione derivata dal marxismo (teologia della liberazione, ecc.) il secondo all'estetismo, derivato dal capitalismo. At in medio stat virtus.
Ma c'è una bella differenza tra don Camillo e zizola!!!!!
RispondiEliminaStamo nei limiti: Bartolucci è un ottimo compositore, annoverarlo tra i grandi però mi sembra eccessivo.Anche nel periodo di suo maggior fulgore la Sistina non ha mai retto il confronto con il Westminster Abbey Choir o il Westminster Chathedral Choir, nè coi Regensburger, per citare solo i cori di chiesa.
RispondiEliminaSi, la differenza principale è che in quanto sacerdote, ammesso e non concesso che lo sia davvero, non dovrebbe neanche pensare del Papa quello che invece si permette di scrivere.
RispondiEliminaAggiungo un ulteriore dettaglio sul condiocesano Paolo Sardi: licenziato alla Gregoriana, dottore in Diritto Canonico e laureato in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano, fu chiamato a Roma da Acqui nel 1972. Su segnalazione di chi? Di mons. Mario Oliveri, suo ex allievo, allora segretario particolare del futuro cardinal Benelli.
RispondiEliminaSalvo poi a rendersi conto che molti giovani sono attirati e desiderano conoscere la Santa Messa di sempre, del resto il Papa stesso lo ha scritto nella sua lettera d`accompagnamento del SP:
RispondiElimina"Subito dopo il Concilio Vaticano II si poteva supporre che la richiesta dell’uso del Messale del 1962 si limitasse alla generazione più anziana che era cresciuta con esso, ma nel frattempo è emerso chiaramente che anche giovani persone scoprono questa forma liturgica, si sentono attirate da essa e vi trovano una forma, particolarmente appropriata per loro, di incontro con il Mistero della Santissima Eucaristia."
Giovanni XXIII introdusse l'obbligatorietà della consacrazione episcopale per i cardinali perché i patriarchi orientali non accettavan la preminenza dei cardinali preti anche nella disposizione nelle processioni. Sui motivi delle singole deroghe non ho elementi per pronunciarmi: i motivi saranno stati attentamente vagliati.
RispondiEliminaOspite, anche tu puoi canbiare (blog). Perché rodersi masochisticamente il fegato?
RispondiEliminaEd anche quelli di tappezzeria.
RispondiEliminaMa chi è in contraddizione?
RispondiEliminaE confonde lettere greche e lettere ebraiche a proposito del 7Q5.
RispondiEliminaLa liturgia è il culto pubblico che la Chiesa rende a Dio. Chi non ama la liturgia non loda il Signore e, quindi, non lo ama.
RispondiEliminaQuesti son pettegolezzi da pollaio.
RispondiEliminama va la!
RispondiEliminaMD
Se la Chiesa rende culto a Dio in più forme chi condanna forme altre non ama Dio? Come dire? Mah! Chi condanna il NO non sta forse non amando Dio?
RispondiEliminaMD
Occhio Francescsano! Tutto deve essere fatto a regola d'arte altrimenti arrivano dalla Svizzera e dalla rocca e ti fanno un c ... così!
RispondiEliminaMD
presumo che caNbiare sia un errore di battitura ...
RispondiEliminaMD
Io vi dico solo questo lunga vita a Papa Benedetto ma se disgraziatamente muore nel prossimo conclave se venisse eletto un vero tradizionalista siamo salvi ma se ascende al trono di Pietro uno della cricca progressista io vi dico che DIO ha abbandonato la sua chiesa e le persecuzioni per chi è rimasto cattolico verranno dalla stessa gerarchia
RispondiEliminaA proposito di Ravasi. Se il Papa applica rigorosamente la "regola dell' ex arcivescovo ancora ottantenne" allora come Ravasi puo diventare arcivescovo di Milano se Tettamanzi compiera 80 anni dopo 3 anni e 5 mesi. E si sa che l'anno prossimo Tettamanzi deve lasciare l'ncarico.
RispondiEliminaRicordo con quale aria di superiorità snobbasse il P. Carmignac e O'Callaghan...
RispondiEliminaAlmeno nel nick sii corretto, la negazione si scrive con l'accento: né. Il maestrino cretinetti fallo con i tuoi pari.
RispondiElimina<span>Francescsano.</span>
RispondiEliminaMeno male che Francesc è sano. E tu? L'iniziale dei nomi di città o località non vuole il maiuscolo?
Hai parlato, nel commento a cui mi riferivo, di "liturgia" senza alcuna specificazione. Va a corregger il nick in tutti i tuoi interventi, ch'è meglio.
RispondiElimina<span>ma va la!
RispondiElimina</span>
La è articolo e pronome, l'avverbio è là, con l'accento. Ed anche l'imperativo di andare è va' o vai.
Come poter competere con un professorone di tal risma ed educazione?
RispondiEliminaMD
Bravo ... non sa rispondere? Oppure è in contraddizione?
RispondiEliminaNon lo cambio il nick mi piace così è originale e postconciliare!
MD
Beh! Da uno che si spulcia come pretender che non ti faccia le pulci?
RispondiEliminaMD
<p>
RispondiElimina</p><p>Probabilmente a causa della sua viscerale reazione, agitata e furiosa, ai mei commenti in generale, e a questo in particolare, il signor Dellanoce non ha realizzato che davo una spiegazione, personale certo, ma, credo, logica, partendo dal thread così come era impostato, del perchè nel mazzo dei vescovi in cui il Papa sceglie i futuri cardinali, coloro che amano la Messa di sempre sono rarissimi e che ciò non è che il riflesso della realtà che abbiamo sotto gli occhi e che conosciamo e cioè di una stragrande maggioranza di vescovi progressisti che hanno sposato le idee spiritodelconcilioconformi.
</p><p>Una semplice constatazione dunque, e molto realista, che ci permette di prendere in considerazione l`elemento del rispetto per la Liturgia antica, come un elemento che va sottolineato con gioia, quando è presente, che ci permette anche di ricordare l`antipatia e rigetto di altri, il che non testimonia in loro favore, non fosse che per la disobbedienza al Papa, ma il Papa sceglie in quel bouquet e non in un altro.
</p><p>Sono poi libera di pensare che l`amore e il rispetto per la Sacra Liturgia è la base, il perno, il centro, o dovrebbe esserlo, della vita di colui che celebra il Sacrificio Eucaristico in Persona Christi, non per niente Benedetto XVI ha scelto il Santo Curato d`Ars come modello per tutti i sacerdoti, se anche un sacerdote, vescovo o cardinale sceglie di celebrare unicamente con il NOM, è grave, e ancor più, è triste, che rifiuti con scherno e disprezzo la Liturgia antica.
</p><p>Osare poi accostare, anche se fra parentesi, la parola "idolo" alla Liturgia, la dice talmente lunga che è inutile soffermarsi.
</p>
<span>
RispondiEliminaProbabilmente a causa della sua viscerale reazione, agitata e furiosa, ai mei commenti in generale, e a questo in particolare, il signor Dellanoce non ha realizzato che davo una spiegazione, personale certo, ma, credo, logica, partendo dal thread così come era impostato, del perchè nel mazzo dei vescovi in cui il Papa sceglie i futuri cardinali, coloro che amano la Messa di sempre sono rarissimi e che ciò non è che il riflesso della realtà che abbiamo sotto gli occhi e che conosciamo e cioè di una stragrande maggioranza di vescovi progressisti che hanno sposato le idee spiritodelconcilioconformi.
Una semplice constatazione dunque, e molto realista, che ci permette di prendere in considerazione l`elemento del rispetto per la Liturgia antica, come un elemento che va sottolineato con gioia, quando è presente, che ci permette anche di ricordare l`antipatia e rigetto di altri, il che non testimonia in loro favore, non fosse che per la disobbedienza al Papa, ma il Papa sceglie in quel bouquet e non in un altro.
Sono poi libera di pensare che l`amore e il rispetto per la Sacra Liturgia è la base, il perno, il centro, o dovrebbe esserlo, della vita di colui che celebra il Sacrificio Eucaristico in Persona Christi, non per niente Benedetto XVI ha scelto il Santo Curato d`Ars come modello per tutti i sacerdoti, se anche un sacerdote, vescovo o cardinale sceglie di celebrare unicamente con il NOM, è grave, e ancor più, è triste, che rifiuti con scherno e disprezzo la Liturgia antica.
Osare poi accostare, anche se fra parentesi, la parola "idolo" alla Liturgia, la dice talmente lunga che è inutile soffermarsi.
</span>
Beh! Ma non può rispondere alle domande senza essere sempre così amorevolmente isterica? Deve per forza far sempre quei pistolotti introduttivi alla prete neomodernista tutte le volte>?
RispondiEliminaComunque la liturgia, come la tradizione, è in cammino ( non neocatecumenale va da sè) e camminando accoglie nuovi elementi e ne modifica altri. Si arricchisce.
Il punto centrale della simbologia liturgica, l'incontro con la Vita e la Verità, restano immutabili, cambia il riferimento al momento/contesto/ambiente storico in cui questa avviene.
La Messa è sempre Messa quando c'è transustanziazione e partecipazione, cioè Eucarestia, quando questa viene meno la Messa non è più Messa. infine proprio perchè l'Eucarestia è il punto di arrivo di ogni conversione la stessa diviene centro su cui costruire un autentico ecumenismo.
Saluti alla mia Bond Girl preferita!
MD
Infatti, io ho semplicemente risposto - l'orario dei commenti lo testimonia - alla tua maleducata e sarcastica sottolineatura di un mio errore di battitura, ed in un periodo in cui, oltretutto, scrivo, dopo l'intervento chirurgico ad un occhio, senza lenti che non avrò prima di un mese. I lettori san discernere chi sia l'educato e chi il maleducato.
RispondiEliminaQuanto alla risma, acquistane più d'una di fogli a quadretti e comincia a far le aste.
Appunto, da analfabeta.
RispondiEliminaAllora disinfettati ben bene.
RispondiEliminaMica Professore io ... tutto di un pezzo poi!
RispondiEliminaMD
<span>Allora disinfestati ben bene. E impara a comportarti correttamente.
RispondiElimina</span>
<span>
</span>
Come comportarmi me lo insegna decisamente Lei!
RispondiEliminaMD
Urca! Mi dimentico sempre che i Professori di tal e siffatta cultura sanno leggere nella sfera di cristallo per poi fare i processi alle intenzioni.
RispondiEliminaMe lo dimentico sempre! Ed io che volevo semplicemente farle presente un errore di battitura!
Poi cosa fa? Captatio benevolentiae e tira in ballo la sua vista quando io manco ho fatto un riferimento alle sue condizioni di salute?Vede, Professore, un errore capita a tutti anche a Lei che si diletta a fare il maestrino dall'alba al tramonto. In merito alla sua di educazione mi sembra ben chiaro il livello: decisamente solo formale!
Mi stia bene e vada avanti così a difendere la Rocca ( di Ponte a Moriano?) ed a sparare contro tutto e tutti ... già a guerra finita. Sa solo vedere nemici quando magari al mondo ci sono solo amici. Già! Ma lei è beneducato.
Mi stia bene!
Matteo Dellanoce
Mi arreca estremo piacere la constatazione di come il nostro Dante sia riuscito a mantenere perfettamente integro il proprio spirito, anche attraversando la prova dell'intervento chirurgico!
RispondiEliminaGiusto Angel,
RispondiEliminada quel che dici si deduce che Ravasi NON sarà il successore di Tettamanzi.
R.
Appunto: nominandolo adesso cardinale la regola è applicata. Visto che la regola opposta che direbbe che uno già cardinale non possa diventare vescovo di Milano, perché già ci sarebbe un cardinale "emerito", non esiste
RispondiEliminabeh qualche altro piccolo passo lo si è fatto però
RispondiEliminaRavasì
RispondiElimina<p><span><span>La Liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù. Infatti le fatiche apostoliche hanno questo scopo: che tutti, diventati figli di Dio mediante la fede e il battesimo, si riuniscano in assemblea, lodino Dio nella Chiesa, partecipino al Sacrificio e mangino la cena del Signore. </span></span>
RispondiElimina</p><p><span><span>Mediante le celebrazioni liturgiche, il Signore Gesù, crocifisso e risorto, ci viene incontro personalmente in modo conforme alla nostra condizione storica.</span></span></p>
Sono felice per la nomina di Bartolucci! ci sono molte nomine carine ed importanti, ma altre davvero orrende, come quella di Romeo, che ultimamente lo vedo un po' sciupato, dategli da mangiare!
RispondiEliminaPoi mi aspettavo Fisichella, ma sarà per il prossimo Concistoro!
ci vuole proprio un bel coraggio a paragonare il "nostro" don Camillo con zizola, invece di ricoprirlo di giudizi negativi cerchi di argomentare e di confutare le sue posizioni credo che farebbe del bene non solo a questo luogo ma anche a se stessa, però credo che sia assai difficile confutarlo perchè nel suo realismo ruvido e tagliente ci sbatte in faccia una VERITA' che fa male cioè che l'apostasia che denuncia il PAPA in realtà sia entrata nella Chiesa grazie al PAPA stesso. Don Camillo forza e coraggio la sofferenza che provi e la sofferenza della Chiesa! Se ci fossero stati più don Camillo nel passato o ra non staremmo a qui a versare calde lacrime!
RispondiEliminaEvidentemente questo non è sedevacantismo! Evidentemente!
RispondiEliminaMD
<p><span>La sostanza del collegio cardinalizio è ormai ridotta all’unico ruolo di mantenere sempre efficiente un collegio elettivo di 120 membri in grado di assicurare alla Chiesa, qualora se ne presentasse la necessità, l’elezione di un nuovo Pontefice. Il Papa lo fa lo Spirito Santo, l’uomo viene scelto da altri uomini.</span>
RispondiElimina</p><p><span>Dal XVI secolo, da quando cioè esiste il conclave che ancora conosciamo, i Papi hanno nominato circa 3000 porporati. Tra questi, quasi 600 sono vissuti nel XX secolo. Sono decenni, ormai, che il vescovo di Roma non inserisce più alcun membro del clero romano nei “cardini” della Chiesa dell’Urbe. Meno tradizione quindi, e più universalità: nel “club più esclusivo del mondo” sono ormai legittimati i rappresentanti di Chiese attive in Paesi mantenuti ai margini dalla comunità internazionale. E sono stabilmente accreditati, con lo stesso rango dei Paesi storicamente cattolici. In nessun organismo internazionale esiste una parità così assoluta fra Paesi ricchi e Paesi poveri. Ma la Chiesa non vive di soli conclavi. Se, oltre ad uno o più rappresentanti tra i cardinali, i pastori dei cattolici del mondo, trovassero a Roma anche accoglienza e rispetto per tutte le voci che esprimono (come gli ultimi due sinodi, quello per l’Africa e quello per il Medio Oriente dimostrano) forse la “malattia cronica” della collegialità, potrebbe iniziare a guarire. (Da un articolo di don Filippo di Giacomo)</span></p>
Appunto, ma lei non sembrerebbe né apprezzare, né utilmente profittare.
RispondiEliminaIo non chiedo la benevolenza di nessuno. Ho sempre scritto che gli errori di battitura li commettiamo tutti.
RispondiEliminaGli errori pacchiani di grammatica, tuttavia, sono una tua esclusiva. La tua ipocrisia è tale e tanta che i lettori ormai la conoscon bene. Anche la tua ignoranza geografica relativa alla tua Provincia è significativa: benché io l'abbia più volte scritto, tu confondi Ponte a Moriano con Borgo a Mozzano. Evidentemente Montefegatesi è in quarantena da almeno un cinquantennio. E con le pulci che hai addosso non mi meraviglia. Anzi, è un gran bene.
Anche, purtroppo, altre e, si vedrà, più serie prove. Ma il fisico non corrode lo spirito. La testa di qualcuno, invece, si manifesta, e si conclude, nella lingua.
RispondiElimina<span>amor per cristo.</span>
RispondiEliminaCorreggi, analfabeta, correggi.
Sì, ma consideri bene che i discorsucci di alcuni pseudointellettuali contemporanei, soprattutto nel campo del rapporto tra Fede e Ragione non reggono il confronto con la solidità degli insegnamenti dei Dottori della Chiesa! Andiamo, non vorrà mica mettere i libri intervista di Augias e Mancuso con gli scritti di Sant'Agostino o il pensiero di San Tommaso! Non converrà forse con me che sarebbe estremamente interessante lo studio di queste grandi opere antiche per trovare in esse motivi di Fede ancora validi nel nostro tempo? Come si spiegherebbe altrimenti il grande successo, per esempio, delle "Confessioni" di Agostino nel corso dei secoli? Il mondo ha fatto dei passi avanti rispetto all'epoca antica eppure quel testo conserva sempre il suo fascino e la sua attualità anche per le problematiche dell'uomo postmoderno, non trova?
RispondiEliminaDavvero, a Borgo a Mozzano c'è un ambulatorio veterinario.
RispondiElimina<span>Davvero, a Borgo a Mozzano c'è un ambulatorio veterinario. Ci portiamo tutti i nostri cani.
RispondiElimina</span>
ipocrisia ... la dimostri e non la affermi!
RispondiEliminaIgnoranza ... so di non sapere.
Cosa vuole Professore! Se uno non fa il pappagallo ripetente Lei lo accusa di ignoranza e di ipocrisia! Logicamente le sue bordate da Giapponese sconfitto e la sua captatio benevolentiae non fanno altro che dimostrare che la tradizione che lei ripete da ripetente non è quella vivente che tanto ama la Chiesa.
Che bello essere in quarantena! Come lei ben sa la forza di gravità spinge verso il basso. Non per altro si dice che in montagna l'aria è più buona che in pianura ed in effetti ciò che noi mandiamo in basso dall'alto non può che farle degna compagnia... tra simili state bene. o no?
Matteo Dellanoce
Vero è che se uno mette un punto di domanda è per avere conferma ... già! Probabilmente non ha fatto il girettino su Wiki per controllare.
Accolgo la richiesta ... con il solito amore compassionevole!
RispondiEliminaMD
rispondi, pappagallo, risondi!
RispondiEliminaMD
Risponda, Pappagallo, risponda!
RispondiEliminaMD
Sì! Con un post! La scienza ha fatto passi da gigante tanto quanto la tecnica.
RispondiEliminaLe nuove domande poste alla fede necessitano di nuove risposte e riflessioni.
Infine ... beh! Mancuso! Magari da 500 anni a questa parte grand pensatori che hanno portato avanti il pensiero teologico ce ne sono stati. Rosmini, Bossuet, stolz, ecc ecc ecc Giovanni Paolo II, benedetto XVI giusto per arrivare agli ultimi!
Matteo Dellanoce
Quella di qualcun'altro ( ci vuole l'apostrofo?) nelle mutande. Ops! Si può dire redazione?
RispondiEliminaChiedo venia se ho detto qualcosa di sgradevole e poco conforme alla tradizione.
Matteo Dellanoce
Quella di qualcun'altro nella pappagallesca ripetizione di frase fatte!
RispondiEliminaMD
<p><span><span>Beh! Ma non può rispondere alle domande senza essere sempre così amorevolmente isterica? Deve per forza far sempre quei pistolotti introduttivi alla prete neomodernista tutte le volte>?
RispondiEliminaComunque la liturgia, come la tradizione, è in cammino ( non neocatecumenale va da sè) e camminando accoglie nuovi elementi e ne modifica altri. Si arricchisce.
Il punto centrale della simbologia liturgica, l'incontro con la Vita e la Verità, restano immutabili, cambia il riferimento al momento/contesto/ambiente storico in cui questa avviene.
La Messa è sempre Messa quando c'è transustanziazione e partecipazione, cioè Eucarestia, quando questa viene meno la Messa non è più Messa. infine proprio perchè l'Eucarestia è il punto di arrivo di ogni conversione la stessa diviene centro su cui costruire un autentico ecumenismo.
Saluti alla mia Bond Girl preferita!
MD</span></span></p>
Risponda per piacer, risponda! La supplico! Lo faccia una volta!
RispondiEliminaMD
Appunto Professore...ma vada là!
RispondiEliminaMD
Mal comune mezzo guado? :D a volte i lapsus dicono mezze verità!
RispondiEliminaCerto, la scienza ha fatto passi da gigante e le nuove domande poste alla Fede oggi, come quelle che in ogni tempo sono state poste, necessitano nuove risposte e riflessioni. Nuove risposte e riflessioni in cui confluiscono anche lo studio e la valorizzazione di quel tesoro che il passato ci ha consegnato. Accogliendolo e interrogandolo, ci si incammina verso il futuro. Rigettandolo o non riconoscendo ad esso alcun valore non si va da nessuna parte. E' cioè lo stesso discorso fatto da Giovanni Paolo II nella Fides et Ratio e anche accennato nella Lettera al Direttore della Specola Vaticana Padre Coyne. E' così in ogni campo, in Filosofia come in Letteratura: una continua riscoperta e valorizzazione del passato per volgersi al futuro. Che ne sarebbe stato, per esempio, della Letteratura Italiana se un giorno si fosse gettata alle ortiche la Commedia dantesca? Così è anche per lo sviluppo del rapporto tra Scienza e Fede.
RispondiEliminaSì è vero che si è molto smagrito.
RispondiEliminaSono le suore che ha in curia a Palermo: vengono dalle Filippine e cucinano solo riso e varie verdure.
La tavola della Nunziatura era ben altro: lì aveva due mie consorelle, suor Rosina e suor Blimunda.
Avevano studiato con suor Germana.....
assolutamente sì! pienamente d'accordo! senza ma direi! La tradizione per essere Vivente deve incarnare il presente! Il presente è la tecnica e le sue implicanze nei confronti della produzione dell'uomo!
RispondiEliminaLa Fides et Ratio è un capolavoro che, tuttavia, non si ferma a san Tommaso ma arriva più in qua!
Ottimo, sicuramente ottimo e condivisibile.
MD
PS occhio a non citare da queste parti GPII ... volano le pietre!
"ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28, 20)
RispondiEliminaFrancesco
Ma va' la'!
RispondiEliminaMD
Risponda la prego, almeno una volta, risponda!
RispondiEliminaMD
Grazie, caro multinik, prima o poi dovremmo incontrarci la mattina della domenica nella Basilica di S. Croce in Castello. Nel mentre mi permetto di dignalare a te e a tutti i commentatori il bell'articolo di oggi su www.chiesa.espressoonline.it dal significativo titolo
RispondiEliminaQuale intervento chirurgico? Ma non l'aveva già fatto?
RispondiEliminaGrazie, caro multinik, prima o poi dovremo incontrarci la domenica mattina nella "nostra" Basilica a Castedd'e susu. Mi permetto di segnalarti lo splendido articolo di Sandro Magister pubblicato oggi su www.chiesa.espressonline.it dal significativo titolo Ventiquattro nuovi cardinali su misura del papa, che riporta anche alcuni interventi di Gianni Cardinale su Avvenire. Tutto veramente godibilissimo, sereno, luminoso. Dopo tutti questi commenti al vetriolo veramente una boccata di aria pura.
RispondiEliminaMa sei ancora sotto anestesia?
RispondiEliminaSì tutto sereno l'articolo di Magister.
RispondiEliminaCon una punta di signorile ironia quando, parlando di Bartolucci cardinale, dice che dopo la sua vergognosa cacciata il coro della Sistina è andato lentamente giù, fino alla nomina di don Palombella "pupillo del segretario di stato" (letterale) che non fa presagire nulla di buono.
Ha detto - con molto garbo - nè più nè meno quanto in molti avevamo detto nelle scorse settimane.
Bravo Magister!
Si sa, invece, che tu, multinick, sei un irriverente tarullo.
RispondiEliminase scrivi in lingua italiana, forse ti potrò rispondere
RispondiEliminaBonifacio, <span>se scrivi in lingua italiana, forse ti potrò rispondere</span>
RispondiEliminalo spirito è integro a forte, almeno 90°
RispondiEliminacaro Andria sono ormai 16 anni che mi sono traferito da via la marmora al quartiere dei lattai e contadini...
RispondiElimina<span><span>Beh! Ma non può rispondere alle domande senza essere sempre così amorevolmente isterica? Deve per forza far sempre quei pistolotti introduttivi alla prete neomodernista tutte le volte>?
RispondiEliminaComunque la liturgia, come la tradizione, è in cammino ( non neocatecumenale va da sè) e camminando accoglie nuovi elementi e ne modifica altri. Si arricchisce.
Il punto centrale della simbologia liturgica, l'incontro con la Vita e la Verità, restano immutabili, cambia il riferimento al momento/contesto/ambiente storico in cui questa avviene.
La Messa è sempre Messa quando c'è transustanziazione e partecipazione, cioè Eucarestia, quando questa viene meno la Messa non è più Messa. infine proprio perchè l'Eucarestia è il punto di arrivo di ogni conversione la stessa diviene centro su cui costruire un autentico ecumenismo.
Saluti alla mia Bond Girl preferita!
MD</span></span>
Quindi l'apostata è il Papa? Cosa mi rimane da confutare?
RispondiEliminaStampace o Villanova? Scusami ma io sono un cagliaritano d'importazione!!?
RispondiEliminaVorrei ricordare che GPII in undiscorso tenuto alla congregazioe per il culto parlo' di belle preghiere contenute nella messa cd di S.Pio V e nelle liturgie orientali. Il discorso non fu' riportato dall'Ossevatore Romano se non dopo qualche tempo e solo subito dopo che ne parlo' Tornielli , rilevando pure ( se non ricordo male ) ...la censura. E lo stesso papa nella " Orientalium lumen" disse che la messa non e' ne' un'azione ecumenica ne' di catechismo ma culto a Dio e che bisognava prendere esempio dagli orientali e non celebrare se' stessi.
RispondiEliminaMa che, scherziamo?! C'è anche un'antica antifona ambrosiana (che il Card. Ravasi dovrebbe conoscere), cantata ancora oggi in duomo che dice "parturit sine dolore"...Poi certo, chi non ha la Fede non può credere. Tutto sembra impossibile. Poi ci sono i "cattolici" adulti che fanno i saputi e poi mettono limiti all'opera dell'Onnipotente, ma questa è un'altra storia.
RispondiEliminaS.Em.za Bartolucci lo sa che don Palombella ha festeggiato con Frisina la nomina?
RispondiEliminaNon è che se posti una cazzata tre volte questa cessi di essere una cazzata!
RispondiEliminaMD
oh Toh! Santo Subito allora!
RispondiEliminaMD
eheh caro Andria anche io sono orioundo. il quartiere dei contadoni e pastori è villanova, spamace è quello degli artigiani e Marina dei pescatori
RispondiElimina<span>eheh caro Andria anche io sono "oriundo". Il quartiere dei contadini e pastori è Villanova, Spamace è quello degli artigiani e Marina dei pescatori</span>
RispondiEliminaSe non lo sa ancora bisogna avvisarlo.
RispondiEliminaLo chiamo io...postatemi il suo numero di cellulare...
RispondiEliminaAvvisatelo pure che lunedì, dopo che gli conferiscono il premio al Pims, vada a fare una scenata alla presentazione di Palombella a cura di S.E. Bertone e di mons. Marini....
RispondiEliminaquale GUADO?
RispondiEliminaparagnosti
RispondiEliminaPensa che due anni fa ho insegnato nelle elementari alle spalle del "Riva", quindi nel cuore di Villanova, e molti alunni non avevano idea di come fosse fatta una pecora. Quando poi ho parlato di aratri nessuno di loro ne aveva mai visto uno. I tempi cambiano, carissimo multinick, meno male che quest'anno sono a Siliqua e Vallermosa, quando parlo di pecore e aratri mi capiscono tutti al volo!!?
RispondiEliminaAllora abbiamo forse finalmente scoperto dove si trova la famosa felice parrocchia di mulltinick dove è celebrata quotidianamente la Santa Messa di sempre che convive armoniosamente con il NOM ? È a Villanova, il quartiere dei contadini e dei lattai? O:-)
RispondiEliminaRingrazio Don Magnifico per la gentile replica, e mi scuso per l'impeto polemico. Quanto a Ravasi, non c'è dubbio che la sua posizione teologica sia prevalentemente gnostica (lo rilevava anche Federico Zeri). Mai, dico mai, nei suoi scritti ho rilevato un barlume di devozione, di pietas, di predicazione. Soltanto fredda e distaccata ermeneutica, in stile "confindustriale", agnostico.
RispondiEliminaLei non ha nulla di che scusarsi.
RispondiEliminaA volte tutti noi indulgiamo a qualche sfogo, ma così facendo si capisce con quanto amore guardiamo alla Chiesa: con passione e calore, affetto e devozione.
L'opposto di quella freddezza distaccata con cui S.Em. Ravasi - giansenisticamente - predica la fede dagli spalti di Canale 5 ......
Stia bene.