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martedì 2 dicembre 2025

Badilla. Vaticano. Svolta finanziaria post Francesco

Grazie a Luis Badilla per questa analisi delle finanze vaticane, dopo il disastro di Francesco.
Luigi C.

La Santa Sede chiude il 2024 con un avanzo di 1,6 milioni di euro, una possibile e tanto attesa svolta finanziaria che richiederà future conferme.

(Comunicato della Sala stampa della Santa Sede - Città del Vaticano, 25 novembre 2025)

La Segreteria per l'Economia ha pubblicato il Bilancio Consolidato 2024 della Santa Sede, che evidenzia un avanzo di 1,6 milioni di euro.

Questo risultato rappresenta un significativo recupero rispetto al disavanzo di 51,2 milioni di euro registrato l'anno precedente.

Il rapporto evidenzia un netto miglioramento e, pur nella prudente consapevolezza che la piena sostenibilità finanziaria è un obiettivo da raggiungere nel lungo termine, è osservabile una direzione chiaramente positiva.

Il miglioramento sul piano complessivo si basa su una significativa riduzione del disavanzo, sceso di quasi il 50%, passando da 83 milioni a 44 milioni di euro. Ciò è stato reso possibile da un aumento di 79 milioni di euro delle entrate (derivanti principalmente donazioni e gestione ospedaliera) e dagli sforzi di controllo delle spese che hanno parzialmente compensato l'inflazione e l'aumento dei costi del personale.

La performance nella gestione finanziaria è stata particolarmente positiva, generando risultati attivi pari a 46 milioni di euro, superando i livelli del 2023 e svolgendo un ruolo chiave nella copertura del deficit operativo. Questa performance è soprattutto dovuta alla realizzazione di plusvalenze grazie all'avvio delle attività del Comitato Investimenti che succederà solo quest'anno.

Analisi esclusi gli ospedali

Escludendo gli enti ospedalieri, la Santa Sede ha chiuso con un avanzo di 18,7 milioni di euro. La Segreteria per l'Economia sottolinea ancora una volta la necessità di prudenza nell'interpretazione di questo dato, poiché questo miglioramento è dovuto principalmente a un aumento delle donazioni e a un impatto contabile una tantum degli investimenti, legati alla vendita di investimenti storici.

Questo progresso dovrà dunque essere confermato nei prossimi anni.

Missione Apostolica e Fondi Pontifici

Analizzando le voci di spesa infine è possibile attestare la coerenza tra la Missione e la sua concreta esecuzione economica. Le funzioni dei diversi Dicasteri declinano infatti le sfaccettature della Missione Apostolica. Queste istituzioni della Curia offrono servizi alla Chiesa a livello globale, dal sostegno alle Chiese locali alle iniziative per l’unità della fede, dalla comunicazione del Papa alla promozione della pace e dello sviluppo umano, dagli eventi liturgici alla custodia del patrimonio vaticano, alle Rappresentanze Pontificie.

Il rapporto quindi entra nel dettaglio delle voci in cui sono ripartiti i 393,29 milioni di euro stanziati per la Missione Apostolica e i Fondi Pontifici (esclusi gli ospedali). La stragrande maggioranza di questi fondi (83%) si concentra su cinque settori prioritari. La voce principale, che rappresenta il 37% del totale (146,40 milioni di euro), è dedicata al sostegno delle Chiese locali in difficoltà e in specifici contesti di evangelizzazione.

Le successive aree di spesa più rilevanti sono il culto e l'evangelizzazione (14%), la comunicazione del messaggio (12%), la presenza nel mondo attraverso le Nunziature Apostoliche (10%) e il servizio di carità (10%). Il restante 17% copre altre attività come l'Organizzazione della Vita Ecclesiale, i Beni Storici e le Istituzioni Accademiche.

Bilancio della Santa Sede Consolidato 2024

 

Intervista. Maximino Caballero Ledo, Prefetto della Segreteria per l'Economia: dal Bilancio 2024 segnali positivi, ora realismo e prudenza. (Vatican News)

 

DEFICIT

Deficit 2022

– 52,4 milioni di euro

Deficit 2023

– 46,5 milioni di euro

Deficit 2024

– 33,5 milioni di euro

COSTO DEL PERSONALE

2022

158 milioni

2023

167,5 milioni di euro

2024

175,4 milioni di euro

MANUNTENZIONE IMMOBILIARE (SPESE)

2023

13,2 milioni di euro

2024

24,2 milioni di euro

 

Nel 2024 il bilancio del Vaticano è tornato in positivo, grazie soprattutto ai buoni risultati degli investimenti (Il Post). Non è detto che sia un miglioramento strutturale.

Il Vaticano ha pubblicato il suo bilancio economico del 2024: ha guadagnato 1,6 milioni di euro in più di quelli che ha speso (cioè ha avuto un avanzo), un risultato molto migliore rispetto al disavanzo di 51,2 milioni di euro registrato nel 2023. Il Vaticano tenta da anni di migliorare la situazione delle proprie finanze, che da parecchio si trovano in uno stato disastroso per via di un calo delle donazioni dei fedeli e di una gestione generalmente poco accorta, nella quale ci sono anche stati alcuni scandali legati alla corruzione e al riciclaggio di denaro.

La gestione operativa del Vaticano, ovvero la differenza tra le entrate (in pratica le donazioni) e le uscite (le spese per le missioni, le diocesi, le attività del papa e del personale vaticano), è stata comunque negativa nel 2024: le spese hanno superato le entrate di 44,4 milioni, nonostante un grosso aumento delle donazioni rispetto all’anno prima. Ciò che ha portato a chiudere in positivo il bilancio sono stati invece gli ottimi risultati degli investimenti (contati in una voce separata del bilancio rispetto alla gestione operativa): hanno fruttato 46 milioni di euro, compensando le altre perdite. Non è detto che questi risultati saranno ripetuti negli anni prossimi.

Il Vaticano non preleva tasse nel suo territorio e non emette debito pubblico. Le sue entrate derivano in larga parte dai fedeli e dagli investimenti, ma anche dai biglietti dei Musei Vaticani e dalla gestione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù a Roma.

I conti del Vaticano sono un disastro

(Il Post - 9 maggio 2025 – Prima del Conclave)

 

Nel Bilancio non si parla del Fondo Pensioni, commissariato dal card. Farrell, e che ha un passivo gigantesco.

Intanto l’Agenzia Reuters sul Bilancio consolidato 2024 precisa: "Il nuovo report non include dati sulle crescenti passività de Fondo Pensioni Vaticano, che secondo il responsabile finanziario del Vaticano ammontavano a circa 631 milioni di euro in un'intervista ai media del 2022."

Nel mese di maggio scorso, nei dintorni del Conclave che elessi Papa Prevost, si parlò molto sulla situazione del Fondo Pensioni, ma allora come oggi, senza cifre ufficiali e autorevoli. La stampa economico-finanziaria specializzata sottolineò una "voragine compresa tra i 500 milioni e 1 miliardo di euro in prospettiva futura. Nel 2022 la passività del fondo pensione del Vaticano era stimata in circa 631 milioni di euro del totale delle finanze vaticane"

          Dopo, sulla questione è caduto il silenzio totale e ovviamente il Commissario del Fondo Pensioni da novembre 2024, cardinale Kevin Farrell, non ha mai detto nulla. E nulla dice neanche il Bilancio pubblicato giorni fa. Perciò tutto resta sospeso.

Trattandosi di una questione decisiva per la Santa Sede e le sue finanze, va ricordato che il 19 novembre 2024, Papa Francesco scrisse una seconda lettera al Collegio Cardinalizio e ai Prefetti e Responsabili delle Istituzioni Curiali, degli Uffici della Curia Romana e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede per porre, questa volta, la crisi del Fondo Pensioni-

          Papa Francesco apriva così questa seconda sua missiva: "Nella lettera dello scorso 16 settembre al Collegio Cardinalizio, abbiamo avuto modo di richiamare il concetto di “deficit zero" quale uno dei principali obiettivi da perseguire con determinazione per assicurare la sostenibilità economica della nostra organizzazione. Con questa lettera intendo oggi porre la vostra attenzione su un’altra questione che mi è oggi particolarmente a cuore, poiché dobbiamo affrontare problematiche serie e complesse che rischiano di aggravarsi se non trattate tempestivamente. Mi riferisco alla gestione del nostro Fondo Pensioni, già considerato tra i temi centrali della riforma economica, costituendo un argomento al centro della “preoccupazione” dei Pontefici che si sono succeduti sin dalla sua istituzione. (…) A questo scopo sono stati realizzati differenti studi dai quali si è derivato che l’attuale gestione pensionistica, tenuto conto del patrimonio disponibile, genera un importante disavanzo. Purtroppo, il dato che ora emerge, a conclusione delle ultime approfondite analisi svolte da esperti indipendenti, indica un grave squilibrio prospettico del Fondo, la cui dimensione tende ad ampliarsi nel tempo in assenza di interventi: in termini concreti, ciò significa che l’attuale sistema non è in grado di garantire nel medio termine l’assolvimento dell’obbligo pensionistico per le generazioni future. Siamo ora tutti pienamente consapevoli che occorrono provvedimenti strutturali urgenti, non più rinviabili, per conseguire la sostenibilità del Fondo Pensioni, nel contesto più generale delle limitate risorse disponibili dell’intera organizzazione, e un’appropriata copertura previdenziale per i dipendenti presenti e futuri, in una prospettiva di giustizia ed equità tra le diverse generazioni. Si tratta di assumere decisioni non facili che richiederanno una particolare sensibilità, generosità e disponibilità al sacrificio da parte di tutti."

          In questo documento, Papa Bergoglio comunica una sua importante decisione del tutto inattesa: la nomina del porporato statunitense Kevin Farrell, Amministratore Unico per il Fondo Pensioni. Poi il Pontefice precisa: "Pur avendo apprezzato il contributo fornito con ponderazione da coloro che in questi anni si sono occupati di questa delicata materia, ritengo ora che sia indispensabile percorrere questa nuova fase, fondamentale per la stabilità e il benessere della nostra comunità, con prontezza e unità di visione affinché gli interventi dovuti siano con sollecitudine realizzati."