La Santa Sede
chiude il 2024 con un avanzo di 1,6 milioni di euro, una possibile e tanto
attesa svolta finanziaria che richiederà future conferme.
(Comunicato della
Sala stampa della Santa Sede - Città del Vaticano, 25 novembre 2025)
La Segreteria per
l'Economia ha pubblicato il Bilancio Consolidato 2024 della Santa Sede, che
evidenzia un avanzo di 1,6 milioni di euro.
Questo risultato rappresenta un significativo recupero rispetto al disavanzo di 51,2 milioni di euro registrato l'anno precedente.
Il rapporto
evidenzia un netto miglioramento e, pur nella prudente consapevolezza che la
piena sostenibilità finanziaria è un obiettivo da raggiungere nel lungo
termine, è osservabile una direzione chiaramente positiva.
Il miglioramento
sul piano complessivo si basa su una significativa riduzione del disavanzo,
sceso di quasi il 50%, passando da 83 milioni a 44 milioni di euro. Ciò è stato
reso possibile da un aumento di 79 milioni di euro delle entrate (derivanti
principalmente donazioni e gestione ospedaliera) e dagli sforzi di controllo
delle spese che hanno parzialmente compensato l'inflazione e l'aumento dei
costi del personale.
La performance
nella gestione finanziaria è stata particolarmente positiva, generando
risultati attivi pari a 46 milioni di euro, superando i livelli del 2023 e
svolgendo un ruolo chiave nella copertura del deficit operativo. Questa
performance è soprattutto dovuta alla realizzazione di plusvalenze grazie
all'avvio delle attività del Comitato Investimenti che succederà solo
quest'anno.
Analisi esclusi
gli ospedali
Escludendo gli enti ospedalieri, la Santa Sede
ha chiuso con un avanzo di 18,7 milioni di euro. La Segreteria per l'Economia
sottolinea ancora una volta la necessità di prudenza nell'interpretazione di
questo dato, poiché questo miglioramento è dovuto principalmente a un aumento delle
donazioni e a un impatto contabile una tantum degli investimenti, legati alla
vendita di investimenti storici.
Questo progresso dovrà dunque essere
confermato nei prossimi anni.
Missione
Apostolica e Fondi Pontifici
Analizzando le
voci di spesa infine è possibile attestare la coerenza tra la Missione e la sua
concreta esecuzione economica. Le funzioni dei diversi Dicasteri declinano
infatti le sfaccettature della Missione Apostolica. Queste istituzioni della
Curia offrono servizi alla Chiesa a livello globale, dal sostegno alle Chiese
locali alle iniziative per l’unità della fede, dalla comunicazione del Papa
alla promozione della pace e dello sviluppo umano, dagli eventi liturgici alla
custodia del patrimonio vaticano, alle Rappresentanze Pontificie.
Il rapporto
quindi entra nel dettaglio delle voci in cui sono ripartiti i 393,29 milioni di
euro stanziati per la Missione Apostolica e i Fondi Pontifici (esclusi gli
ospedali). La stragrande maggioranza di questi fondi (83%) si concentra su
cinque settori prioritari. La voce principale, che rappresenta il 37% del
totale (146,40 milioni di euro), è dedicata al sostegno delle Chiese locali in
difficoltà e in specifici contesti di evangelizzazione.
Le successive
aree di spesa più rilevanti sono il culto e l'evangelizzazione (14%), la
comunicazione del messaggio (12%), la presenza nel mondo attraverso le
Nunziature Apostoliche (10%) e il servizio di carità (10%). Il restante 17%
copre altre attività come l'Organizzazione della Vita Ecclesiale, i Beni
Storici e le Istituzioni Accademiche.
Bilancio della Santa Sede Consolidato 2024
Intervista. Maximino Caballero Ledo, Prefetto della Segreteria per
l'Economia: dal Bilancio 2024 segnali positivi, ora realismo e prudenza. (Vatican News)
DEFICIT
Deficit 2022
– 52,4 milioni di euro
Deficit 2023
– 46,5 milioni di euro
Deficit 2024
– 33,5 milioni di euro
COSTO DEL
PERSONALE
2022
158 milioni
2023
167,5 milioni di euro
2024
175,4 milioni di euro
MANUNTENZIONE
IMMOBILIARE (SPESE)
2023
13,2 milioni di euro
2024
24,2 milioni di euro
Nel 2024 il
bilancio del Vaticano è tornato in positivo, grazie soprattutto ai buoni
risultati degli investimenti (Il Post). Non è detto che sia un miglioramento
strutturale.
Il Vaticano ha pubblicato il suo bilancio
economico del 2024: ha guadagnato 1,6 milioni di euro in più di quelli che ha
speso (cioè ha avuto un avanzo), un risultato molto migliore rispetto al
disavanzo di 51,2 milioni di euro registrato nel 2023. Il Vaticano tenta da
anni di migliorare la situazione delle proprie finanze, che da parecchio si
trovano in uno stato disastroso per via di un calo delle donazioni dei fedeli e
di una gestione generalmente poco accorta, nella quale ci sono anche stati
alcuni scandali legati alla corruzione e al riciclaggio di denaro.
La gestione operativa del Vaticano, ovvero la
differenza tra le entrate (in pratica le donazioni) e le uscite (le spese per
le missioni, le diocesi, le attività del papa e del personale vaticano), è
stata comunque negativa nel 2024: le spese hanno superato le entrate di 44,4
milioni, nonostante un grosso aumento delle donazioni rispetto all’anno prima.
Ciò che ha portato a chiudere in positivo il bilancio sono stati invece gli
ottimi risultati degli investimenti (contati in una voce separata del bilancio
rispetto alla gestione operativa): hanno fruttato 46 milioni di euro,
compensando le altre perdite. Non è detto che questi risultati saranno ripetuti
negli anni prossimi.
Il Vaticano non preleva tasse nel suo
territorio e non emette debito pubblico. Le sue entrate derivano in larga parte
dai fedeli e dagli investimenti, ma anche dai biglietti dei Musei Vaticani e
dalla gestione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù a Roma.
I conti del
Vaticano sono un disastro
(Il Post - 9 maggio 2025 – Prima del Conclave)
Nel Bilancio non
si parla del Fondo Pensioni, commissariato dal card. Farrell, e che ha un
passivo gigantesco.
Intanto l’Agenzia
Reuters sul Bilancio consolidato 2024 precisa: "Il nuovo report non include dati sulle crescenti passività de Fondo Pensioni Vaticano, che
secondo il responsabile finanziario del Vaticano ammontavano a circa 631
milioni di euro in un'intervista ai media del 2022."
Nel mese di
maggio scorso, nei dintorni del Conclave che elessi Papa Prevost, si parlò
molto sulla situazione del Fondo Pensioni, ma allora come oggi, senza cifre
ufficiali e autorevoli. La stampa economico-finanziaria specializzata
sottolineò una "voragine compresa tra i 500 milioni e 1 miliardo di euro
in prospettiva futura. Nel 2022 la passività del fondo pensione del Vaticano
era stimata in circa 631 milioni di euro del totale delle finanze
vaticane"
Dopo,
sulla questione è caduto il silenzio totale e ovviamente il Commissario del
Fondo Pensioni da novembre 2024, cardinale Kevin Farrell, non ha mai detto
nulla. E nulla dice neanche il Bilancio pubblicato giorni fa. Perciò tutto
resta sospeso.
Trattandosi di
una questione decisiva per la Santa Sede e le sue finanze, va ricordato che il
19 novembre 2024, Papa Francesco scrisse una seconda lettera al Collegio
Cardinalizio e ai Prefetti e Responsabili delle Istituzioni Curiali, degli
Uffici della Curia Romana e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede per
porre, questa volta, la crisi del Fondo Pensioni-
Papa
Francesco apriva così questa seconda sua missiva: "Nella lettera dello
scorso 16 settembre al Collegio Cardinalizio, abbiamo avuto modo di richiamare
il concetto di “deficit zero" quale uno dei principali obiettivi da
perseguire con determinazione per assicurare la sostenibilità economica della
nostra organizzazione. Con questa lettera intendo oggi porre la vostra
attenzione su un’altra questione che mi è oggi particolarmente a cuore, poiché
dobbiamo affrontare problematiche serie e complesse che rischiano di aggravarsi
se non trattate tempestivamente. Mi riferisco alla gestione del nostro Fondo
Pensioni, già considerato tra i temi centrali della riforma economica,
costituendo un argomento al centro della “preoccupazione” dei Pontefici che si
sono succeduti sin dalla sua istituzione. (…) A questo scopo sono stati
realizzati differenti studi dai quali si è derivato che l’attuale gestione
pensionistica, tenuto conto del patrimonio disponibile, genera un importante
disavanzo. Purtroppo, il dato che ora emerge, a conclusione delle ultime
approfondite analisi svolte da esperti indipendenti, indica un grave squilibrio
prospettico del Fondo, la cui dimensione tende ad ampliarsi nel tempo in
assenza di interventi: in termini concreti, ciò significa che l’attuale sistema
non è in grado di garantire nel medio termine l’assolvimento dell’obbligo
pensionistico per le generazioni future. Siamo ora tutti pienamente consapevoli
che occorrono provvedimenti strutturali urgenti, non più rinviabili, per
conseguire la sostenibilità del Fondo Pensioni, nel contesto più generale delle
limitate risorse disponibili dell’intera organizzazione, e un’appropriata
copertura previdenziale per i dipendenti presenti e futuri, in una prospettiva
di giustizia ed equità tra le diverse generazioni. Si tratta di assumere
decisioni non facili che richiederanno una particolare sensibilità, generosità
e disponibilità al sacrificio da parte di tutti."
In
questo documento, Papa Bergoglio comunica una sua importante decisione del
tutto inattesa: la nomina del porporato statunitense Kevin Farrell,
Amministratore Unico per il Fondo Pensioni. Poi il Pontefice precisa: "Pur
avendo apprezzato il contributo fornito con ponderazione da coloro che in
questi anni si sono occupati di questa delicata materia, ritengo ora che sia
indispensabile percorrere questa nuova fase, fondamentale per la stabilità e il
benessere della nostra comunità, con prontezza e unità di visione affinché gli
interventi dovuti siano con sollecitudine realizzati."
