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giovedì 18 settembre 2025

Notre-Dame des Cimes, il primo pellegrinaggio tradizionale savoiardo

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1272 pubblicata da Paix Liturgique il 17 settembre, in cui si racconta la straordinaria esperienza della prima edizione del pellegrinaggio tradizionale svoltosi il 13 e 14 settembre tra i sentieri del Baujus, nella profonda ed autentica Savoia: una regione che vive ancora al ritmo delle stagioni, della terra e delle tradizioni.
Le suggestive fotografie che corredano l’articolo mostrano i giovani pellegrini che attraversano le Prealpi dei Bauges, paesaggi mozzafiato nel cuore di una regione dalla forte identità, villaggi vivaci e autentici, in un’area naturale preservata immersa negli alpeggi, nel cuore della terra e delle tradizioni ancestrali.

L.V.


I pellegrinaggi tradizionali locali stanno decisamente tornando in auge, e non solo in Francia, dato che in Polonia uno di essi attira sempre più escursionisti per il suo pellegrinaggio di undici giorni (!) tra Varsavia e Jasna Gora [Santuario di Częstochowa: N.d.T.] nel mese di agosto [QUI: N.d.T.]. In Savoia, il 13 e 14 settembre, 250 escursionisti provenienti da Annecy, Grenoble e Chambéry hanno partecipato alla prima edizione del Pélerinage Notre-Dame des Cimes, tra il Sanctuaire Notre-Dame di Bellevaux e il Sanctuaire Notre-Dame di Myans, 10 chilometri a est di Chambéry [QUI: N.d.T.].

Quest’ultimo è una doppia cappella: una chiesa sotterranea con volte decorate con i santi e i beati della Savoia negli anni Trenta e una cappella in stile gotico, sormontata da un carillon e da una torre dove si trova la statua dorata della Vergine Maria. Il sito commemora il crollo del vicino Mont Granier il 25 novembre 1248: la frana spazzò via una dozzina di villaggi e la vita di 2.500 persone, ma si fermò alle porte della cappella dove i monaci stavano pregando. La cappella divenne un santuario e il ghiaione divenne un vigneto nel XVII secolo, dove vengono coltivati i vini Apremont e Abymes.


Il sito, che un tempo ospitava una dozzina di sacerdoti diocesani, ora ne conta solo due: il Rettore e il Parroco, che sovrintende a una dozzina di chiese vicine, i cui fedeli rimasti possono essere accolti nei cento posti a sedere della chiesa sotterranea. Alcuni degli edifici sono vuoti o abbandonati. Ma uno dei pochi santuari savoiardi (insieme a Sanctuaire Notre-Dame-de-la-Vie di Les Belleville) continua ad accogliere pellegrini e gruppi provenienti dalla Savoia e dalle Diocesi vicine.

Tuttavia, i 250 pellegrini, tra cui numerose famiglie e bambini, non si sono lasciati scoraggiare dai 650 metri di salita e dal tempo inclemente del 13 settembre e si sono riuniti nel cortile del santuario, troppo numerosi per la chiesa sotterranea e ancor più per la chiesa superiore. La lungimiranza dei nostri antenati, in un’epoca in cui la Chiesa cattolica non era in crisi, aveva portato alla costruzione di una piattaforma coperta per celebrare la Messa all’aperto, ed è lì che i cappellani hanno potuto organizzare un momento di adorazione.


Questo pellegrinaggio savoiardo, con le sue numerose bandiere locali e la meticolosa organizzazione basata sull’esperienza acquisita durante il Pèlerinage de Pentecôte (da Parigi a Chartres), con un bivacco su un passo a mille metri di altitudine, ha riunito gruppi di pellegrini locali, intitolati ai santi savoiardi e dell’Iseran: una trentina da Grenoble, cinquanta da Chambéry e altri da Annecy. Tre sacerdoti e due medici hanno accompagnato la colonna.

Autorizzato dalla benevolenza di mons. Thibault Verny, Arcivescovo di Chambéry e Vescovo di San Giovanni di Moriana e Tarantasia, è anche, insieme alle recenti ordinazioni di un sacerdote e di un diacono a Chambéry, uno dei rari segni di vitalità in una tripla Diocesi (Chambéry, San Giovanni di Moriana, Tarantasia) che continua a declinare.


Particolarmente sorprendente è il restringimento della Diocesi di San Giovanni di Moriana negli ultimi anni, non solo in termini di numero di fedeli, ma anche geograficamente. Il Collège Saint-Joseph, situato sul sito del Couvent des Bernardines (XVII secolo), ha chiuso nel 2015 per mancanza di fondi e di studenti, così come la scuola situata più a monte. Proprio accanto, la casa diocesana, ex seminario maggiore – un imponente edificio di tre piani sulla strada, a ovest del centro storico della città, e di quattro piani sul cortile – è stata svuotata nel 2023/2024. La Diocesi si è trasferita in quattro stanze sopra la casa parrocchiale, un edificio basso che forma la galleria nord del chiostro medievale della cattedrale. Il sito dell’ex collegio e della casa diocesana è stato venduto alla città nel 2023 per essere riqualificato, ma gli edifici rimangono vuoti, chiusi con targhe anti-occupazione abusiva, le finestre rotte che sbattono al vento.


Questo pellegrinaggio savoiardo è stato mantenuto nonostante le pressioni di un Vescovo vicino che farebbe meglio a preoccuparsi delle questioni morali nella sua Diocesi, degli eccessi delle nuove comunità e degli atti che comportano la scomunica immediata che egli copre con il suo silenzio. Forse è perché il suo episcopato è un fallimento e lui – e coloro che governano attraverso di lui – sono su un sedile eiettabile che si intromette così tanto in ciò che accade nelle Diocesi vicine. Da qui questa sorprendente richiesta di non comunicare nulla sul pellegrinaggio, né tantomeno di annunciarlo: in che mondo vivono questi Vescovi, pensando che nel 2025 un pellegrinaggio possa essere tenuto segreto?


Contro la crisi della Chiesa, i pellegrini di Notre-Dame des Cimes hanno camminato e pregato. «Per due giorni abbiamo fatto un pellegrinaggio insieme sulle strade della nostra bella Savoia», ha ricordato François Rouchès, presidente dell’associazione organizzatrice nelle sue osservazioni conclusive. «Siamo stati testimoni coraggiosi della gloria di Dio nella nostra vita, abbiamo camminato attraverso le terre montuose, cantando l’Ave Maria, eravamo in missione per il buon Dio. Bravi e grazie per il vostro coraggio nell’uscire dalla vostra zona di comfort. Abbiamo pregato, e questo conta agli occhi di Dio. E ci siamo affidati a Maria. Nostra Signora delle Cime, veglia su di noi ora, a Myans e in ogni momento della nostra vita».

Infatti, anche l’Arcidiocesi di Chambéry sta preparando un pellegrinaggio a Myans il 5 ottobre, con tre colonne che rappresentano le tre Diocesi e con un dislivello e un chilometraggio minori. I pellegrini di Notre-Dame des Cimes saranno presenti, restituendo alla loro Diocesi la gentilezza e l’apertura pastorale del loro Vescovo. Possa Nostra Signora delle Cime vegliare su tutti loro, da qualunque luogo provengano e qualunque sia il loro rito, e assicurare a tutti la pace liturgica.

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