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domenica 21 settembre 2025

Il percorso sinodale è un evento sul quale Leone XIV non si è pronunciato. Intanto però il calendario fino ad ottobre 2028 sarebbe in applicazione

Grazie a Luis Badilla per questa analisi sul percorso sinodale che si sta sviluppando e che dovrebbe avere termine addirittura nel 2028.
Leone cosa vorrà fare? Le preoccupazioni aumentano
Luigi C.

Il percorso in atto verso l’Assemblea ecclesiale mondiale sulla sinodalità è un evento sul quale Leone XIV non si è mai pronunciato sino ad oggi. Intanto il calendario fino ad ottobre 2028 sarebbe in applicazione.

Il 15 marzo 2025, una quarantina di giorni prima della morte di Papa Francesco (21 aprile 2025), con una lettera del cardinale Mario Grech, Segretario generale del Segretariato del Sinodo dei Vescovi, la Chiesa Cattolica venne a sapere ufficialmente che il Sinodo sulla sinodalità chiuso nell'ottobre 2024 in realtà continuava ancora, addirittura fino al 2028, anno in cui si dovrebbe svolgere un'Assemblea ecclesiale mondiale. Inoltre, in documenti ufficiali, si parlò subito di Fase attuativa della sinodalità e su questo percorso venne pubblicato un apposito testo: "Trace per la fase attuativa del Sinodo". (Documento - 7 luglio 2025)

Ecco il calendario ufficiale annunciato dal card. Grech che presenta il percorso della vita della Chiesa fino ad ottobre 2028:

(1)     Giugno 2025 / Dicembre 2026 - Percorsi di attuazione nelle Chiese locali e nei loro raggruppamenti.

(2)    Primo semestre 2027: Assemblee di valutazione nelle Diocesi ed Eparchie.

(3)    Secondo semestre 2027. Assemblee di valutazione nelle Conferenze episcopali nazionali e internazionali, nelle Strutture gerarchiche orientali e in altri raggruppamenti di Chiese;

(4)    Primo quadrimestre 2028. Assemblee continentali di valutazione.

(5)    Giugno 2028. Pubblicazione dell’Instrumentum laboris per i lavori dell’Assemblea ecclesiale di ottobre 2028.

(6)    Ottobre 2028. Assemblea ecclesiale in Vaticano.

 

Perché Papa Leone XIV non ha mai parlato su questo percorso e sull’Assemblea ecclesiale mondiale e sui documenti pubblicati e annunciati tra cui un altro Instrumentum laboris sulla sinodalità?

          In pratica, secondo questo programma, la Chiesa universale, da giugno scorso fino a dicembre del 2026 (in totale 18 mesi), è o dovrebbe essere impegnata nella realizzazione delle decisioni sancite nel Documento finale del Sinodo sulla sinodalità. E lo dovrebbe essere in modo molto serio e organico poiché nel primo semestre del 2027 ci sarà una valutazione diocesana e nel successivo semestre ci saranno le valutazioni nazionali e internazionali. Infine, tra gennaio e aprile 2028 ci saranno i momenti continentali.

          Eppure, nonostante le occasioni che ci sono state dal giorno della sua elezione, Papa Leone XIV non ha mai fatto benché il minimo cenno a questo programma così rilevante e impegnativo che, in teoria, si è aperto quasi tre mesi fa il 1° giugno.

          Come mai nessuna voce autorevole vaticana si è alzata per chiedere spiegazioni oppure per dare spiegazioni di questo andazzo che il card. Grech e la burocrazia sinodale stanno tentando di far passare senza esplicita volontà del nuovo Papa?

          Il Segretariato del Sinodo dei Vescovi, oggi ormai costosa e corposa burocrazia vaticana a differenza del passato, sembrerebbe agire con una singolare autonomia anche se Leone XIV per ben due volte non ha affrontato questi piani che derivano tutti da una lettera resa pubblica quando Papa Francesco era ricoverato in fin di vita.

Il Papa spiegherà prossimamente alla Chiesa quest’Assemblea ecclesiale del 2028?

          Non si sa cosa ne pensa il Papa, in particolare non si sa se ad ottobre 2028 si farà questa singolare Assemblea ecclesiale mondiale (evento del tutto inedito e senza una codificazione giuridica, canonica), oppure si farà la XVII Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi. In questo contesto c’è una forte attesa su ciò che il calendario giubilare presenta come il “Pellegrinaggio giubilare delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione”, evento che si svolgerà in Vaticano dal 24 al 26 ottobre prossimo. Questo incontro dovrebbe, secondo una nostra ipotesi, concludersi con una Messa presieduta dal Santo Padre.

          E perché questi gruppi dovrebbero avere un incontro speciale con il Pontefice? Perché, si legge sul sito della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi: "Si tratta di un evento importante, volto a riconoscere il valore di questi organismi e delle persone che vi prestano servizio, affermando così l'impegno a costruire una Chiesa sempre più sinodale nell'orizzonte della speranza che non delude, la stessa speranza che celebriamo nel Giubileo." (Fonte)

          Ad ogni modo, è da tenere in considerazione che lo scorso 8 settembre Papa Leone XIV, secondo quanto ha informato il Bollettino della Sala stampa della Santa Sede, ha ricevuto in udienza il card. Mario Grech in quanto Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo.                

Ovviamente nulla si sa dell’incontro ma si prende nota della conversazione avvenuta in un momento importante.

La sinodalità di Papa Leone XIV e l’Assemblea ecclesiale mondiale

          Dal giorno 15 marzo 2025, quando è stata resa pubblica la notizia sull’Assemblea ecclesiale mondiale sulla sinodalità, nella maggioranza delle diocesi sono sorte perplessità, dubbi e domande sull’articolazione, sulla preparazione e sull’utilità di questo evento. L’annuncio stesso dell'evento passò in sordina. Erano i giorni dell’aggravarsi delle condizioni di salute di Papa Francesco. Poi, dopo il decesso di Francesco, arrivarono diversi altri rilevanti eventi che coprirono le vere prospettive di quest’Assemblea mondiale.

          È ben noto che da quando Francesco convocò un Sinodo dei Vescovi per occuparsi della “sinodalità”, questa dicitura ebbe almeno venti significati diversi. Alla fine, dopo quattro anni di lavoro (2021-2024), il Sinodo dei Vescovi – riformato nel 2018 con la Costituzione apostolica “Episcopalis communio” – sintetizzò la questione dicendo: dialogo, comunione e partecipazione. Intanto, anni addietro il Concilio Ecumenico Vaticano II usò l’espressione una sola volta legandola al concetto di collegialità.

          Papa Francesco non simpatizza con l’idea che sinodalità sia sinonimo di collegialità, più preciso anche perché si apri così una percorso che dovrebbe portare verso la “democratizzazione”, In questo gioco semantico e concettuale, dal 2021 si polemizza e ci si divide per far passare un significato specifico anche se tutto è confuso e contraddittorio. Papa Francesco disse a più riprese che la Chiesa non è una monarchia ma al tempo stesso negò che fosse una democrazia, aprendo molti equivoci tuttora presenti sulle decisioni del Sinodo dei Vescovi.

          Papa Leone XIV si è mosso con molta cautela su questa materia cercando sempre di non dissociare ‘sinodalità’ da ‘collegialità’, preferendo spesso di usare un concetto più ampio come “cammino sinodale”, qualcosa di organico in cui le parti sono il tutto partendo dalla propria specifica funzione. E ciò detto con chiarezza senza il tentativo di far passare concetti in modo subdolo.

Leone XIV: “La sinodalità non è un metodo pastorale”

Il 17 giugno 2025, in un’allocuzione alla Conferenza Episcopale Italiana, Papa Prevost si pronunciò sulla questione con queste parole che vale la pena rileggere con attenzione: “In conclusione, vorrei lasciarvi alcune esortazioni per il prossimo futuro. In primo luogo: andate avanti nell’unità, specialmente pensando al Cammino sinodale. Il Signore – scrive Sant’Agostino – «per mantenere ben compaginato e in pace il suo corpo, così apostrofa la Chiesa per bocca dell’Apostolo: Non può dire l’occhio alla mano: non ho bisogno di te; o similmente la testa ai piedi: non ho bisogno di voi. Se il corpo fosse tutto occhio, dove l’udito? Se il corpo fosse tutto udito, dove l’odorato?» (Esposizione sul Salmo 130, 6). Restate uniti e non difendetevi dalle provocazioni dello Spirito. La sinodalità diventi mentalità, nel cuore, nei processi decisionali e nei modi di agire”. (Fonte)

          Ecco perché è singolare che il Papa non abbia ancora chiarito che cos’è e perché si dovrebbe fare quest’Assemblea ecclesiale mondiale. E ciò è più che necessario perché secondo quanto ha amplificato il card. Grech, la Chiesa tutta, attraverso compiti semestrali fino ad ottobre 2028, dovrebbe attualmente essere impegnata a fondo in questa programmazione pastorale. Si tratterebbe in sostanza del lavoro di evangelizzazione principale per questi quattro anni (2025-2028). Eppure su questi impegni Papa Leone XIV non ha detto ancora nulla-

          Incontrando i nuovi vescovi giovedì 11 settembre, testo che stiamo commentando in questa nota editoriale, il giorno dopo, venerdì 12, la Sala stampa ha distribuito una testo con le affermazioni del Papa aggiunte al termine del discorso scritto distribuito lo stesso giorno dell’udienza. Sulla “sinodalità” la nota precisa che il Pontefice “ha chiamato i nuovi vescovi ad essere discepoli perseveranti, non impauriti di fronte alla prima difficoltà, pastori vicini alla gente e ai preti, misericordiosi e fermi, anche laddove si tratta di giudicare, capaci di ascolto e dialogo, non solo di fare sermoni. In tal senso ha aggiunto alcune parole sulla sinodalità, non un metodo pastorale, ma “uno stile di Chiesa, di ascolto e di comune ricerca della missione a cui siamo chiamati”.

Assemblea ecclesiale mondiale sulla sinodalità. La questione è la chiarezza, la trasparenza, molto necessarie per una Chiesa credibile.

          La questione dell’Assemblea ecclesiale mondiale sinodale, annunciata per il mese d’ottobre 2028, pone un solo problema, rilevante: la trasparenza più che mai necessaria nella Chiesa.

Alcuni dei nostri lettori ci hanno fatto alcune critiche per quanto abbiamo scritto sulla materia insistendo molto sul fatto che parlare di sinodalità non sarà mai sufficiente. Vogliamo, ancora una volta, sottolineare che non si contesta specificamente al Santo Padre nulla, anzi: chiediamo chiarimenti e trasparenza tenendo conto del fatto che è stato eletto Vescovo di Roma quando il processo sinodale sulla sinodalità era concluso con documenti firmati da Papa Francesco.

Dell’Assemblea ecclesiale mondiale programmata per il 2028, la Chiesa tutta ne venne a conoscenza solo il 15 marzo 2025, quando Francesco era ricoverato in ospedale, poco più di un mese prima del decesso. Da allora si è detto in due o tre circostanze ufficiali e solenni che così voleva Papa Bergoglio. Nessun dubbio al riguardo ma essendo questa inedita Assemblea molto impegnativa, e secondo gli annunci, occasione per pubblicare documenti che sarebbero dei doppioni, è buona avere dei chiarimenti da parte di Papa Leone.

Papa Leone XIV può fare quel che ritiene meglio per la Chiesa. Ha poteri, competenza, autorità. Può decidere di portare a compimento il progetto annunciato il 15 marzo 2024 e successivamente arricchito con altri documenti del Segretariato del Sinodo per i Vescovi. Può decidere invece di cancellare questa proposta, i compiti dei semestri che ci separano dal mese d’ottobre del 2028, oppure ridimensionarla e predefinirla. Può firmare un nuovo, terzo Instrumentum laboris sulla sinodalità ed eventualmente un terzo Documento conclusivo. Insomma può decidere come considera opportuno e necessario compreso il fatto di legiferare regole e norme, oggi inesistenti, per dare corpo giuridico a questo nuovo organismo che lo stesso cardinale Mario Grech, in dichiarazione a Vatican News riconosce come un qualcosa di fragile nella sua codificazione giuridica.

          Il problema non sta nelle decisioni che Papa Leone XIV può o non prendere. La questione sta tutta invece nella trasparenza, e cioè sapere il prima possibile, con chiarezza, se tutto il progetto pastorale spalmato in cinque semestri (giugno 2025 – ottobre 2028) deve essere portato a compimento e come. In altre parole, sulle tematiche della sinodalità, le riflessioni e dibattiti aperti nel lontano 2021 devono continuare e fine a quando?

          Negli stralci recentemente pubblicati dell’intervista di Papa Leone XIV (nel libro di Elise Ann Allen di Crux) il Papa parla sulla sinodalità come riportiamo integralmente nel N°1 di questa newsletter. Nonostante il tema, Papa Leone non dice nulla sulla Assemblea ecclesiale sulla sinodalità. Ormai è la quinta volta che il Pontefice parlando della materia non fa nessun riferimento a quanto va dicendo il Segretariato del Sinodo dei Vescovi, card. Mario Grech, sul grande raduno ecclesiale mondiale del 2028.